PLANETPEACE
 

 

HOME PAGE DI PLANETPEACE

 

 

 

 

ENERGIA SOTTILE

 

 Corso di 12 lezioni tenuto a Bologna dalla

Prof. Vivarelli Viviana

tratto dal sito : www.masadaweb.org/

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

INDICE

 

 

 

 

 

Lezione 1. L’ENERGIA SOTTILE

 

Lezione 2. MATERIA E FORZE

 

Lezione 3. GLI ELETTRONI

 

Lezione 4. LA TEORIA DEL CAOS

 

Lezione 5. SCIENZA E FILOSOFIA

 

Lezione 6. L’UNIVERSO INTELLIGENTE

 

Lezione 7. RELAZIONI TRA ENERGIE

 

Lezione 8. IL CORPO SOTTILE

 

Lezione 9. LE FORME DELL’ENERGIA

 

Lezione 10. I CHAKRA.

 

Lezione 11. SIBOLI E MOVIMENTI DELL’ENERGIA

 

Lezione 12. KUNDALINI E ILLUMINAZIONE

 

 

 

 

 

 

Lezione 1. L’ENERGIA SOTTILE

 

 

Einstein rovescia la fisica newtoniana – Crollano materia, tempo e spazio – L’uomo immerso nella realta’ globale- La fisica quantistica – L’integrazione tra mente logica e intuitiva – La fisica moderna e la metafisica orientale – Rompere i paradigmi – Relativita’ della conoscenza- Evoluzione per discontinuita’ – Geometrie spazio-temporali e variazioni di lunghezze d’onda – Fisico-filosofia – La civilta’ occidentale e orientale sono come le due parti della mente – Il pensiero analitico e il pensiero sistemico – Onda e campo – L’energia: fenomeno e noumeno – Armonie e corrispondenze – Il mondo come organismo

 

Si dice in India che l’energia ha due modi per essere conosciuta: un modo grossolano in cui ci appare come corpo, e un modo sottile in cui ci appare come anima. Il primo e’ dominato dalla causa, il secondo dallo scopo. Il primo apre una visione del mondo meccanicistica, il secondo apre una visione finalistica.

 

I sensi ci mostrano una realta’ materiale, solida e concreta, e ci dicono che anche noi siamo visibili e materiali.

La fisica classica nasce a partire dal 1600 e per tre secoli studia il mondo come un oggetto materiale, inerte e meccanico, cercando di scomporre la materia in parti sempre piu’ piccole e cercandone le leggi in modo deterministico, cioe’ secondo legami di effetto-causa.

Nel 1905 uno sconosciuto giovanotto di 23 anni che lavorava come contabile in un ufficio svizzero di brevetti a Berna, Albert EINSTEIN, con una serie di rapide intuizioni, rovescio’ completamente la fisica classica e apri’ al mondo moderno la teoria della relativita’. Essa sconvolse il mondo della scienza, producendo una vera rivoluzione con nuove formulazioni del pensiero scientifico, come la fisica quantistica, che oltrepassarono lo stesso Einstein.

La teoria della relativita’ non era solo geniale, era bella! Sono tutti d’accordo che e’ l’edificio intellettuale piu’ armonioso che sia mai stato concepito.

Una teoria e’ bella se appare vera e inevitabile, se e’ semplice e assolutamente convincente, se e’ completa e armoniosa. E questa ha nella sua semplicita’ una evidenza che abbaglia.

La vecchia fisica che venne rovesciata era la fisica newtoniana.

Isaac NEWTON era un genio inglese di Cambridge e nel 1665 aveva 23 anni, quando una epidemia di peste lo costrinse a isolarsi per due anni nel suo villaggio. In questi due anni mirabili egli fisso’ i principi di una enorme opera di matematica, ottica e astronomia. A 26 anni era gia’ famoso. Invento’ un telescopio a riflessione, intui’ la forza di gravita’, studio’ cosa accade se un raggio di luce attraversa un prisma e infine si mise a studiare la forza che costringe i pianeti a ruotare attorno al Sole, ipotizzando una forza di gravitazione universale.

 

 

Per spiegare la luce, Newton usava una teoria corpuscolare: un corpo luminoso emetteva della particelle che viaggiavano ad altissima velocita’ nell’etere dando luogo a onde.

Newton immagino’ il mondo come un orologio costruito da un Dio matematico, grande visione meccanicista, in cui Dio ogni tanto interveniva a dare un’aggiustatina, cera ioe’, come diceva Leibniz, come un orologiaio che ogni tanto ricaricava l’orologio.

Newton scrisse moltissimi libri, scientifici e non, su religione, alchimia e astrologia.. che non pubblico’ per non essere preso per eretico. La maggior parte di queste opere e’ tutt’ora sconosciuta.

Newton domino’ il pensiero scientifico per tre secoli e la sua teoria del mondo come macchina ordinata divenne un dogma, il mondo come somma di pezzi legati insieme da leggi di causa ed effetto, la concezione che detto’ legge alla fisica classica.

Nel 1905, in un colpo solo, il nuovo genio, Albert EINSTEIN, rovesciava la costruzione newtoniana creando una nuova fisica, che intuiva il mondo in modo completamente diverso, non piu’ come orologio fatto di tanti pezzi materiali connessi rigidamente ma come universo di energia sottile e immateriale.

Con Einstein crollarono di colpo i paradigmi del pensiero scientifico, i pilastri di scienza e conoscenza, che erano: materia, causa, tempo e spazio.

La realta’ cesso’ di essere un insieme di componenti materiali, particelle o corpuscoli dotati di massa, legati da leggi ferree e meccaniche, e divenne di colpo un’immensa danza di movimenti e connessioni.

I fisici ci dicono ora che il mondo non e’ come appare, che i sensi ci danno una immagine virtuale e illusoria, fenomenica (cioe’ apparente) e soggettiva ma che tutto puo’ essere ipotizzato in modo diverso. Allo stesso modo gli antichi induisti avevano detto che la dea Maia alza di fronte a noi il velo dell’illusione e noi crediamo che le cose siano come essa ci mostra, invece la vera realta’ e’ un’altra.

La nuova visione era sconcertante e cambio’ il mondo come cambio’ l’uomo.

NEWTON, a soli 26 anni, aveva studiato il macrocosmo, il cielo e i movimenti dei corpi celesti, e aveva trovato delle leggi che li spiegavano in base alla massa e alla forza gravitazionale. Nella fisica newtoniana l’universo e’ una macchina, formata da pezzi inerti, dominati da forze cieche. In modo molto semplice, con poche leggi fondamentali, Newton aveva spiegato l’intero cielo con una visione in cui era misurabile, prevedibile e determinabile.

Ma, ai primi del 1900, questa bella impalcatura fu rovesciata, emersero nuove e geniali personalita’ che, nel mondo della fisica e della matematica, sconvolsero una teoria dell’universo che era stata ritenuta assoluta.

Non solo Einstein ma altri incredibili studiosi ebbero intuizioni sconvolgenti, ricevendole anche per vie insolite.

Dopo il cielo si volle studiare l’atomo, dopo l’infinitamente grande, o microcosmo, si comincio’ a osservare l’infinitamente piccolo, o microcosmo.

 

Una notte del 1913 un altro giovanissimo fisico, il danese Niels BOHR, di soli 26 anni, sogno’ la struttura dell’atomo come un piccolo sistema solare retto da forze che mantenevano le sue particelle in equilibrio.

La fisica aveva proceduto lentamente, ma ora, passando dal macrocosmo al microcosmo, dal cielo all’atomo, si apriva a scoperte di incredibile potenza.

I vecchi schemi furono rovesciati e nacquero nuovi concetti: elettricita’, elettromagnetismo, fisica subatomica, meccanica quantistica, teoria del caos, cariche elettriche, elettrone, spin, orbita, onda, campo di forze, stringa..

Il mondo di colpo non fu piu’ un orologio ma una danza di movimenti puri, immateriali, una pura ENERGIA = en ergon = azione in se’.

La materia si dissolveva per diventare un’apparenza, una qualita’ manifestata dell’energia, come un colore o un suono… un elaborato dei nostri sensi.

Il classico studioso di fisica cambia, non e’ piu’ l’osservatore spersonalizzato che guarda la natura come un oggetto la’ fuori, ma un artista che danza insieme al mondo, immerso nella realta’ che studia e coinvolto in essa. Niels Bohr arriva a dire che: “Siamo allo stesso tempo spettatori e attori del mondo”. L’uomo appartiene alla natura, non puo’ osservarla da fuori. Ogni suo atto di osservazione della natura la modifica. E’ come se uno volesse osservare l’immobilita’ di uno stagno, ma, entrandoci, come si muove per fare un atto qualsiasi di misurazione o controllo, l’acqua si muove con lui.

Questo concetto della natura non come materia ma come energia sottile e dell’inserimento dell’uomo in essa e’ l’intuizione principale della fisica quantistica. Ed ha modificato tutti i paradigmi della fisica newtoniana o galileiana.

E’ una intuizione filosofica, che Galilei non poteva avere, la natura e’ concepita come energia danzante e l’uomo danza con lei. Con questa intuizione inizia l’era moderna.

L’interconnessione immateriale che ci lega a tutte le cose e’ balenata piu’ volte alla mente di non scienziati, persone semplici, filosofi, saggi, santi, guru, poeti… e non e’ una intuizione della mente logica ma di quella creativa.

 

La mente funziona secondo molti piani di conoscenza. Quello logico ha prodotto le teorie deterministe e meccanicistiche, ma oggi, anche nelle scienze occidentali, si sono aperte nuove vie mentali che portano a risultati non diversi dalle illuminazioni dei mistici e che oltrepassano la forma materiale delle cose per arrivare all’energia sottile che sottende ad essa.

La grande trasformazione che apre la nuova concezione del mondo comincia dalla diversita’ nell’uso della mente, che risulta piu’ esplosiva in chi, come Einstein o Bohr, e’ meno condizionato dal sapere tradizionale.

Cosi’ la fisica moderna passa dalla visione materialistica del reale ad una visione molto piu’ sottile, intrisa di totalita’ e partecipante.

A poco a poco si abbandonano le particelle corpuscolari per le onde, la massa per il movimento, la misura per il significato, l’oggetto separato dall’io per l’io implicato con la natura. E si intuisce che l’osservazione modifica il campo dell’osservato.

Con la fisica quantistica si entra nell’osservazione sottile del mondo, che viene intuito non piu’ come massa/materia peso e causa, ma come informazione, movimento, relazione e significato.

Cosi’ la fisica diventa bellezza e stupore.

E il fisico quantistico si accorge che molte delle intuizioni straordinarie arrivano come flash imaginali alla sua mente intuitiva, come per Einstein, che ‘vedeva’ le sue ipotesi matematiche come film mentali, o per Bohr che ‘sognava’ le sue soluzioni, o per il giovanissimo indiano Ramanujan, che ricevette intere teorie matematiche in sogno dalla dea Namagiri.

Queste nuove illuminazioni sono molto vicine alle rivelazioni metafisiche che i mistici indiani o cinesi o tibetani ricevono da migliaia di anni, e che costituiscono il corpo dei Veda o i versetti del Tao.

Con la nuova fisica abbiamo l’integrazione tra mente logica e intuitiva.

 

Con l’apertura della mente destra, Oriente e Occidente, per vie misteriose, si incontrano; la fisica quantistica occidentale si avvicina alla antichissima Verita’ rivelata dell’Oriente.

Nasce, nei nuovi fisici, la speranza di una visione unitaria e partecipativa del mondo, come se uno spirito sotterraneo comune li spingesse in questa direzione.

Sri AUROBINDO, che era un grande mistico indiano, aveva detto: “Cio’ che sta dentro di voi e cerca di conoscere e di progredire, non e’ la mente ordinaria, ma qualcosa che sta dietro di essa e ne fa uso”.

Analogamente Jung credeva che vi fosse un flusso di energia spirituale universale che emergeva negli uomini di tutti i tempi, producendo quello che chiamiamo storia delle civilta’.

Il fisico quantistico entra in un universo non piu’ meccanico ma correlato; questo universo non sta la’ fuori inerte, ma coinvolge l’uomo, si muove con lui. L’uomo ne e’ parte vivente. Nella nuova fisica, non tanto si studia la natura oggettiva quanto ci si muove in essa, esseri viventi in una natura vivente, danza nella danza

 

Il mondo e’ formato da onde. La mente e’ un’onda tra onde. Strutture d’onda creano strutture piu’ ampie e tutto interagisce come in un grande organismo.

Ogni onda e’ forma, cioe’ informazione, che cambia il mondo come la vita. Si passa dall’aspetto visibile e materiale delle cose al loro spirito interno. Un passaggio che implica una modificazione non solo culturale ma spirituale.

Informazione significa azione, perturbazione, trasformazione, nella nostra mente e nella materia. Come nell’antica alchimia, uomo e natura, evolvono insieme.

Si muove il pensiero, si muove la natura. Tutto e’ vita. E manifesta intelligenza di vita, non piu’ solo organizzazione materiale ma anche relazione intelligente, comunicazione tra energie.

Come e’ detto nella Genesi dei Veda, tutto comincia come movimento, come ‘perturbamento’, tremito d’onda che si propaga dando luogo all’universo.

Il mondo e’ una danza che con le sue coreografie forma la realta’ delle cose e allo stesso tempo implica la nostra realta’ mentale. L’universo sempre piu’ appare come un insieme di coreografie correlate, coreografie intelligenti.

Ma avviene qualcosa di piu’: attraverso la fisica quantistica e il ritorno alle antiche verita’ rivelate, l’uomo ha speranza di tornare all’antico rapporto con la natura, con l’universo, con l’energia creatrice.

Nasce una fisica ecologica, da oikos che vuol dire ‘casa’, una fisica cioe’ che vive la natura come la nostra casa. L’anima e’ la nostra prima casa, l’anima dell’Universo la seconda.

Il mondo non e’ una macchina ma e’ pensiero e mistero.

Dice il professor Mario Rosa di Bologna: “Abbiamo bisogno di un principio di conoscenza che non solo rispetti ma anche riveli il mistero delle cose” .

Fare fisica moderna o metafisica orientale diventa non molto diverso, significa comunque trasformare noi stessi, esistere in un modo sottilmente diverso, piu’ alto e comprensivo di ogni cosa, un modo spirituale.

La mente e’ stata per troppo tempo vincolata a strutture e credenze fisse, rigide e meccanicistiche, dove la parola d’ordine e’ la separazione e il fondamento e’ la causa, ora essa scopre di essere libera per un eterno rinnovamento, per una visione fondata sull’insieme e sul fine. Dobbiamo trovare un insegnamento per noi stessi, non un essere, ma un dover essere, e pensiamo che un insegnamento sia valido se e’ una via di liberta’.

Come diceva lo sciamano Don Juan di Castaneda:

“Per me esiste solo il cammino lungo sentieri che hanno un cuore.

Lungo questo io cammino

e la sola prova che vale e’ attraversarlo in tutta la sua lunghezza“

( y la unica prueba che vale es attraversar to su largo!)

“E qui io cammino guardando, guardando senza fiato!“

( y por hai recorro, mirando, mirando sin aliento!)”

Questa e’ la via dello scienziato moderno e dell’uomo nuovo. Stupore e bellezza, come diceva Einstein.

 

Quando si parla a un gruppo si sa che ognuno ascolta solo i suoi significati, quelli piu’ rilevanti nel contesto in cui ha scelto di essere, ed e’ sordo al resto (come nel disco di Skinner). Un buon insegnamento deve essere un invito a intraprendere un viaggio piu’ ampio, piu’ alto, in cui ci aspettano continue scoperte significative, armoniose e liberatorie. Possiamo conoscere cose nuove e pensare in modo nuovo. Ma occorre un nuovo tipo di scienziato che abbia in se’ l’animo del sognatore e del poeta e osi andare dove nessuno prima e’ andato.

Sempre Castaneda dice:

“Noi pensiamo con la testa che e’ il centro della ragione.

Ma sentiamo con il cuore.

Noi sogniamo col fianco destro.

E “vediamo” col fianco sinistro”

 

C’e’ una soglia che ci attende da sempre, possiamo svegliarci e varcarla o possiamo continuare a dormire e non svegliarci mai.

 

ARMONIA E CORRISPONDENZE

 

“Lo scienziato deve avere in se’ qualcosa del poeta“

Helmholtz

 

Rottura di paradigmi

Ognuno e’ quello che e’. Noi siamo il nostro corpo e siamo la nostra conoscenza ma la conoscenza e’ relativa, e sono relativi i paradigmi, cioe’ i pilastri, i fondamenti su cui questa conoscenza si forma.

Una nuova era comincia in genere con un mutamento di paradigma.

PARADIGMA viene dal greco paradeigma=modello, struttura, esempio, progetto. E’ l’insieme dei concetti, schemi mentali e capisaldi di pensiero di un certo tempo e di una certa cultura.

Il mondo e’ fondamentalmente un prodotto mentale, in cui molta importanza hanno le parole che formano il pensiero e i modi con cui le parole vengono assemblate per la conoscenza.

Noi conosciamo in quanto pensiamo. Le componenti e le strutture del linguaggio sono le stesse del pensiero e sono i mattoni con cui costruiamo la nostra visione del mondo. I paradigmi sono i piloni portanti delle parole e dei modi con cui le connettiamo e da essi dipende la qualita’ di ogni società.

La scienza aderisce a un certo paradigma finche’ questo non viene soppiantato da un altro.

La scienza cresce in modo discontinuo, attraverso rotture.

I legami con la nostra cultura di base e questa discontinuita’ mostrano che l’oggettivita’ cognitiva e’ un’illusione. Ogni cosa e’ il portato di un viaggio, che sceglie strade che possono anche condurre, come ogni viaggio, a lateralizzazioni simili piu’ a cecita’ che a illuminazioni.

Siamo dominati da modelli mentali, alcuni consci, altri profondamente inseriti nell’inconscio individuale o collettivo da cui emerge solo il picco del pensiero cosciente.

Nella scienza empirica dominante, i paradigmi costituiscono quei modelli teorici che la comunita’ scientifica accetta per convenzione, cercando di conservarli piu’ che puo’ perche’ fonda su essi il suo carisma e il suo potere politico e finanziario.

Malgrado questa presa proprietaria del sapere, si possono avere di colpo momenti di rottura rivoluzionaria in cui si presentano nuovi paradigmi che mettono in discussione quelli vecchi.

Cosi’ la scienza procede a balzi. Il paradigma tiene stretta una sola via di pensiero, una sola visione del mondo, una sola conoscenza… entro cui tutto sembra molto semplice e naturale, vero, finche’ viene spazzato via da un balzo nuovo.

Ogni sistema scientifico vale finche’ riesce a dare risposte sufficienti alle domande di un tempo, ma nel corso della storia nascono nuove domande e possiamo affermare che l’evoluzione umana e’ la risposta alle nuove domande. Ogni volta che la vecchia impalcatura del sapere-potere diventa stretta ma non riesce ad autocorreggersi e a conservare il monopolio, una forza diffusa provoca il cambiamento.

Noi crediamo illusoriamente che il sapere sia un librone che ogni tanto aggiunge qualche pagina, nei fatti invece accade che vi siano dei momenti cruciali in cui l’intero libro viene buttato e ne inizia uno nuovo.

Con la fisica quantistica e’ avvenuto questo, la vecchia fisica creata per le stelle e il macrocosmo era divenuta insufficiente alle nuove domande. Quando, ai primi del secolo, emerse l’elettricita’ e poi l’elettromagnetismo e si cominciarono a studiare gli atomi, nulla di quel che Newton aveva detto ando’ piu’ bene, occorreva mandare tutto in pezzi e costruire un altro mondo.

 

Shakti Gawain diceva: “I cambiamenti non si verificano cercando di costringere voi stessi a cambiare, bensi’ diventando consapevoli di quello che non sta funzionando“. Quando le disfunzioni sono troppe a volte merita gettare via tutto e iniziare da capo, come si fa con una vecchia casa che non sta piu’ in piedi. Cartesio aveva fatto una ricostruzione totale nel 1600, dando inizio a una nuova geometria e a un nuovo modo di pensare, addirittura a un linguaggio. Einstein fece qualcosa di simile nel 1900, producendo una nuova fisica.

 

La conoscenza e’ relativa

La nuova fisica pote’ essere costruita quando la vecchia fisica fu buttata via.

I Buddhisti da sempre hanno sottolineato il concetto di impermanenza: tutto cambia, nulla permane, dice anche il Tao, nulla e’ sempre se stesso, il divenire e’ la legge di tutte le cose.

Noi ci troviamo immersi in una cultura, che ha formato regole per la nostra mente, cioe’ conosciamo secondi modi obbligati, convenzionali. Quando un paradigma cambia, si ha un forte scossone culturale. Possiamo arrivare ad un punto in cui le cose che crediamo vere cessano di essere assolute, tutto diventa relativo e perdiamo le sicurezze acquisite. Cio’ accade anche nella vita, e non si tratta di un punto finale bensi’ di un inizio.

“Ti domanderanno come si traversa la vita. Rispondi: in bellezza, con cautela e oscillando.” (Morya)

Il Buddhismo insegna la relativita’ del reale e del conoscere, per cui:

-possiamo avere domande senza risposta

-e’ meglio riconoscere di non sapere piuttosto che credere di sapere

-la natura e’ paradossale e dunque non entra tutta nella nostra logica

-nulla e’ certo

-se qualcosa sembra certo oggi, puo’ non esserlo domani

-nulla dura uguale a se stesso sempre

-tutto cambia e si trasforma

-in etica come nella scienza tutto e’ mutevole.

Possiamo dunque appoggiarci solo a verita’ e conoscenze parziali e provvisorie.

 

Imprinting

Noi nasciamo all’interno di una certa cultura, che e’ il condizionamento primario che ci avvolge, l’imprinting di base che ognuno si porta addosso. L’imprinting di un ragazzino pakistano cresciuto in una scuola coranica e’ diverso da quello di un ragazzino americano o di un ragazzino rohm o induista.

L‘ambiente ci conforma, ci imprime cerebralmente fin dalla prima infanzia e crea sinapsi fisse, circuiti prefigurati che segnano il nostro modo di pensare e di agire. L’imprinting culturale condiziona il nostro bagaglio di informazioni o credenze, il nostro pensiero, il modo con cui usiamo la mente e addirittura il modo con cui usiamo i sensi, persino la vista, perche’ vediamo cio’ che vogliamo vedere o che ci hanno insegnato a vedere, siamo culturalmente ipnotizzati o fortemente condizionati fin dalla nascita.

Ogni civilta’ ha le sue caratteristiche e i suoi modi condizionanti. In genere crediamo che cio’ che ci hanno insegnato come vero sia vero in modo assoluto.

Einstein diceva che combattere contro i pregiudizi o le idee radicate e’ la cosa piu’ difficile.

Ma a volte fa bene smontare le certezze e dire: non esiste il tempo, lo spazio, la materia e la causa. Non esistono come oggettivita’, sono forme culturali condizionanti.

A tutti sembra assolutamente vero che il tempo vada solo in avanti e non indietro, proceda linearmente come un vettore orientato. Ugualmente crediamo che esista uno spazio in cui sono situate le cose materiali, o che gli eventi abbiano cause prossime. Ci sembra anche assolutamente vero che gli oggetti siamo materiali, solidi e concreti. Ma sono credenze illusorie che derivano da cio’ che ci hanno insegnato, da come abbiamo imparato a percepire e pensare. E’ solo la nostra mente a trasformare in enti assoluti quelle che sono solo convenzioni culturali.

Il Buddhismo insegna la relativita’ della realta’ e della conoscenza, ci dice che la natura puo’ essere paradossale e non puo’ essere spiegata solo con la logica o col materialismo, che nulla e’ certo, e che, se qualcosa sembra certo oggi, puo’ non esserlo domani, che nulla resta uguale a se stesso, nemmeno noi, che tutto cambia ed e’ mutevole, e dunque possiamo solo trovare verita’ o conoscenze provvisorie. Il Buddismo ci insegna che il mondo e’ apparenza e che la materia e’ illusione.

Ma non solo tutto e’ relativo e puo’ cambiare, possiamo anche percepire realta’ diverse aprendo canali percettivi diversi. Anche una persona razionale e logica, a seguito di un trauma o anche senza, puo’ aprire nuovi canali mentali e vedere altre realta’, travalicare il tempo e lo spazio, conoscere istantaneamente cio’ che accade in altri tempi e luoghi. Puo’ scoprire che il tempo puo’ scorrere all’indietro e che si puo’ avere memoria del futuro, che la lontananza non esiste o la causa non sempre ha un effetto o lo precede, che vi sono effetti senza causa e che la lettura del mondo puo’ avvenire per finalita’, rovesciando ogni determinismo.

Per quanto strano possa sembrare, la mente di un sensitivo non si muove dentro i paradigmi della mente ordinaria e si connette a elementi inspiegabili secondo la fisica newtoniana ma possibili nella fisica quantistica.

Abbiamo una certa difficolta’ a capire cio’ che esce dai nostri condizionamenti e ad accettarlo, non ci sembra possibile che il mondo sia conoscibile in modi diversi, ma anche questo e’ solo un pregiudizio, un atto dogmatico. Ci puo’ essere un fanatismo della ragione come ce ne sono della fede, del pregiudizio o della convenzione. Essere abituati a qualcosa vuol dire essere portati a credere fermamente in quella cosa. I pregiudizi ci dominano, come forme difensive a cui siamo attaccati per timore della dissociazione e del caos cognitivo.

E tuttavia la possibilita’ di sfuggire al dogmatismo e alle prigioni culturali esiste, ci permette di aprirci ad altre vie possibili e si chiama saggezza. E’, anch’essa, una avventura dello spirito.

La conoscenza e’ dunque relativa a quanto ci hanno insegnato, ed e’ relativa anche al nostro particolare modo di essere e al nostro percorso sulla scala della consapevolezza con i canali che in noi si sono aperti o sono stati condizionati.

Pensare di essere un modello assoluto e pretendere che tutti debbano essere o pensare come noi e’ solo provincialismo cognitivo. Accettare tutte le differenze possibili e tutte le vie probabili e’ un modo di uscire dall’angolo culturale per spaziare sulle alterita’ possibili.

 

EINSTEIN, il tempo e lo spazio

Einstein ha posto una teoria della relativita’, come Newton, guardando il cielo, ma la relativita’ puo’ riguardare tanto i cieli quanto l’essere in generale.

Einstein studiava l’infinitamente grande, le galassie, i buchi neri…

Dopo di lui la meccanica quantistica studio’ l’infinitamente piccolo, l’atomo, gli elettroni, le particelle subatomiche..

Einstein surclasso’ Newton uscendo dall’universo tridimensionale dei corpi solidi (lunghezza, larghezza e altezza) e introducendo la variabile tempo.

Diceva che un evento ha senso e lo si puo’ studiare solo entro un sistema di riferimento, in cui spazio e tempo sono tutt’altro che assoluti. Parlavadi geometrie spazio-temporali, a 4 dimensioni. Era la prima volta che questo veniva fatto e permise di scoprire eventi piuttosto strani.

Eistein trovo’ la costante fissa dell’universo, il suo limite invalicabile, la velocita’ della luce: 300.000 km al secondo, e scopri’ che avvicinandosi a quel limite accadevano cose bizzarre.

In un esempio famoso disse:

“Immaginate due gemelli, di cui uno resta sulla Terra e l’altro parte con un’astronave nello spazio a una velocita’ prossima a quella della luce. Accade che, quando il gemello astronauta torna sulla Terra, e’ piu’ giovane di quello che vi e’ rimasto, perche’, uscendo dalla geometria spazio-temporale terrestre, il suo tempo cambia, e scorre piu’ lentamente.”

Quindi il tempo non e’ un assoluto ma una variabile che dipende dalla velocita’.

Analogamente, se potessi lanciare una matita nello spazio a velocita’ prossima a quella della luce, quella matita diventerebbe piu’ corta, cioe’ la sua lunghezza cambierebbe.

Quindi anche lo spazio non e’ un assoluto ma una variabile che dipende dalla velocita’.

Cosi’ una particella elementare che si sposta a una velocita’ prossima a quella della luce vede il tempo dilatarsi e lo spazio contrarsi. Le particelle lanciate dai reattori nucleari, come il CERN di Ginevra, hanno vita piu’ lunga di quelle a riposo.

Si puo’ dire addirittura che chi vive a piani altissimi di un grattacielo vive un attimo in piu’ di chi vive a piano terra.

Cosi’ Einstein fece crollare il determinismo newtoniano che voleva spazio e tempo come assoluti.

Ma se persino spazio e tempo sono variabili dipendenti, figuriamoci le condizioni mentali, le credenze, i valori..

 

Parafrasando Einstein, potremmo dire che strane cose avvengono rallentando le lunghezze d’onda cerebrali o vivacizzandole, modificando i circuiti cerebrali e le percezioni conseguenti.

Poiche’ siamo come un insieme di circuiti elettrici, possiamo ipotizzare che, variando la velocita’ delle emissioni elettriche del cervello, si possa precipitare in visioni di realta’ totalmente alternative, dove fattualita’ e conoscenza si configurano diversamente.

E’ come se la realta’ ordinaria fosse relativa a una certa geometria spazio-temporale, percepibile da una certa velocita’ delle onde mentali, ma da cui possiamo uscire imprimendo alla mia mente una velocita’ diversa.

Variando la velocita’ delle onde mentali, si aprono altre geometrie spazio temporali, dove eventi che nel mondo ordinario sarebbero insensati e paradossali, diventano perfettamente possibili e coerenti. Ma, curiosamente, la mente paranormale entra in un universo che ha molte affinita’ con quelle scoperte dalla fisica quantistica per le microparticelle.

Tutto questo e’ sconcertante e traumatico. E’ come passare dalla percezione del rosso a quella degli infrarossi, dal violetto agli ultravioletti. E quello che incontriamo oltre gli estremi dello spettro e’ un’altra realta’.

Quando i fisici quantistici ‘videro’ una realta’ diversa da come se la immaginavano, il cambiamento fu tale che alcuni di loro tentarono di suicidarsi. Perche’ l’uomo si basa su due certezze: il suo corpo e la sua mente, o meglio sull’immagine che ha del suo corpo e sui contenuti che e’ abituato ad avere nella sua mente. Egli dipende dunque da un estremo attaccamento abitudinario a un certo tipo di percezione materiale e a un certo tipo di funzionamento ideativo.

Questa abitudine e’ rassicurante. Abbandonarla e’ sconvolgente. Minaccia le certezze primarie.

Nella staticita’ e nell’abitudine c’e’ gran parte della rassicurazione umana. Nessuno accetta facilmente le variazioni di stato, ne’ materiali ne’ cognitive, e ognuno aggredisce chi apre nuove possibilita’ come un eversore.

 

Resistenza delle certezze dogmatiche

Cosi’ ai primi del 1900 quelli che intesero la scienza in modo nuovo furono considerati eretici, come sempre avviene per i precursori.

Quando la fisica quantistica nacque, Einstein la rinnego’ e passo’ il resto della sua vita a tentare di dimostrare che essa era in errore. Nemmeno uno scienziato geniale come Einstein riusciva a sopportare che il suo mondo di certezze logiche fosse sovvertito. L’ordine dell’universo e la sua misurabilita’ e prevedibilita’ erano dei dogmi che la fisica quantistica distruggeva, mostrando eventi paradossali, o non determinabili, non misurabili, imprevedibili, caotici. Di qui la sua recisa affermazione: “Dio non gioca a dadi”, poiche’ Einstein non sopportava che si introducessero affermazioni probabilistiche o addirittura il caos.

Il dogma e’ cio’ che ci hanno insegnato e crediamo come assoluto. I dogmi si fissano nella religione come nella scienza, nell’economia o in qualsiasi altro aspetto della vita umana, quando essa non e’ evolutiva ma si subordina a sistemi di potere, e questo in base a precisi principi conservativi che la natura stessa ha messo nell’uomo. E’ la mutevolezza, variabilita’ e imprevedibilita’ del mondo stesso a spingerci a cercare rassicurazioni in un mondo percettivo o mentale di certezze. Ma a questo principio statico e conservativo della natura se ne contrappone un altro, paradossale, che sfida invece proprio le certezze per cercare, attraverso l’avventura della conoscenza, la sua evoluzione. Ulisse e con Abbondio convivono nella stessa psiche.

I dogmi si fissano nella mente quando questa e’ incapace di evolvere e si attacca alle credenze come a un sostegno. Ma la realta’ e’ qualcosa di troppo superiore perche’ l’uomo possa contenerla o raffigurarla, sia che si tratti di realta’ terrena o divina. C’e’ un fideismo della scienza come della religione in cui la ricerca si trasforma in potere. Il potere e’ conservativo, la ricerca evolutiva. Da sempre la storia umana e’ la storia di questo conflitto.

Tanto nella scienza quanto nella religione possiamo avere l’intuizione di una relativita’ interpretativa, di una insufficienza esplicativa. Cio’ consiglierebbe maggiore prudenza nei nostri giudizi, qualunque cosa essi riguardino, se l’uomo non fosse anche un dominatore che usa tutto cio’ che ha per prevaricare gli altri. E’ questo elemento di potere che interferisce sempre col sapere. E la scienza e la religione sono campi di potere esattamente come la guerra, il mercato o la finanza, che poi sono tre facce di uno stesso impulso dominante.

Vediamo bene come nel tempo anche le risposte scientifiche siano state considerate dogmi inviolabili come quelli religiosi. Per questo Galilei e’ stato condannato al silenzio.

 

Questa e’ una storiellina che parla di religione ma possiamo allargarla alla scienza.

“Un credo religioso”, disse il maestro, “non e’ un’affermazione della realta’, ma un indizio, una traccia di qualcosa che resta un mistero inafferrabile per il pensiero umano. In breve, un credo religioso e’ solo un dito che indica la luna.

Alcune persone religiose non vanno mai oltre lo studio del dito (conoscenza superficiale o formalistica).

Altre sono impegnate a succhiarlo (se ne alimentano).

Altre ancora usano quel dito per cavarsi gli occhi. Questi sono i bigotti resi ciechi dalla religione (qui abbiamo il pregiudizio, l’autoasserzione, che nega il diverso e sfocia nel dispotismo).

Sono rari davvero i religiosi sufficientemente distaccati dal dito in modo da vedere cio’ che esso indica… Questi sono quelli che, essendo andati oltre la fede, sono considerati blasfemi“. (Anthony De Mello, dal libro: Shock di un minuto)

Questo e’ il tipo di ragionamento per cui gli innocui e intelligenti libriccini di Mello sono stati messi all’Indice dalla Chiesa (!).

 

Per un certo periodo i nuovi fisici furono considerati blasfemi. Un credo scientifico puo’ essere violento come un credo religioso e usare le stesse categorie valutative che si usano per il divino.

Noi non accettiamo volentieri i mutamenti sia del corpo che delle idee, eppure la conservazione e’ una assurdita’ e quanto prima ce ne liberiamo, prima evolviamo.

Il primo impegno in qualsiasi forma di ricerca e’ l’apertura mentale, e’ la curiosita’, che da’ il coraggio di abbandonare la zattera delle nostre convinzioni abitudinarie per procedere in mare aperto con mezzi piu’ potenti.

Se non comprendiamo il concetto della relativita’ del tutto, come diceva Watzlawich: “vivremo come pecore, infastidite di tanto in tanto dai roghi del grande Inquisitore” , cioe’ vivremo in una realta’ dogmatica, che crederemo assoluta per insicurezza e miopia e accetteremo che si consideri eretica ogni forma di variazione e dissenso.

 

Gli antichi pensieri. Contatti Occidente-Oriente

E’ stato notato come, di fronte alle nuove rivelazioni, la fisica quantistica si allinei ad affermazioni mistiche che appaiono in antichissimi testi sacri indiani, tibetani o cinesi e discendono dal mondo della rivelazione, il luogo dove non agisce la parte logica o ricettiva della mente ma quella analogica, ricettiva e intuitiva.

Accade spesso che nella storia il tempo giri su se stesso in modo circolare e vi siano dei ritorni agli inizi, come vuole il pensiero orientale, anche se dovremmo pensare a una spirale in apertura.

Molti fisici occidentali si sono sentiti cosi’ affini a questi antichi pensieri orientali che li hanno studiati con interesse, formando una nuova genia di scienziati-filosofi.

E’ curiosa questa commistione di fisica e filosofia perche’ la filosofia nacque in Grecia, 2600 anni fa, proprio attraverso fisico-filosofi e a volte sembra che, dopo tanto tempo, questa simbiosi si ripresenti.

Noi diamo per scontati e assoluti certi modi e oggetti del conoscere, ma, se cambiamo contesto culturale, vediamo che cio’ che per noi e’ naturale o incontrovertibile per altri puo’ essere insolito o assurdo. In altri luoghi della Terra il sapere ha preso altre vie e ha trovato altri oggetti. Noi vogliamo essere viaggiatori di conoscenza per allargare i nostri orizzonti facendo confronti e stabilendo relazioni, conoscendo modi di essere diversi. Chi viaggia in luoghi lontani sa piu’ di chi sta fermo nella terra in cui e’ nato. Dunque ci proponiamo di guardare la nostra fisica piu’ avanzata e di compararla con la metafisica orientale, per aprirci a una prospettiva piu’ ampia.

Oriente e Occidente sono stati separati per lungo tempo senza conoscersi, almeno fino al 1800, quando missionari, diplomatici e funzionari andarono in Asia, alcuni arroganti verso le altre culture, altri piu’ aperti e sensibili. Gli Inglesi amministrarono il Commonwealth nella completa ignoranza delle antichissime culture ospiti, come quella indiana. Nelle scuole inglesi, in India, si insegnava letteratura inglese, leggi inglesi, cultura inglese… Non fece diversamente la chiesa cattolica, pronta a cancellare le culture diversa per affermare la propria, in una grave superbia intellettuale, una colpa di egocentrismo e di arroganza che ha arrecato non poco dolore al mondo.

Nel 1500 Spagnoli e missionari cattolici nelle Americhe distrussero civilta’ antichissime come quella Maia, Atzeca o Incas, e si pensi all’attuale genocidio culturale e fisico perpetrato sugli aborigeni australiani o sui nativi d’America.

Non si puo’ conoscere qualcuno se lo si disprezza e distrugge, ma gli Europei finora hanno agito cosi’, con presunzione e durezza e gli invasori delle Americhe non sono stati diversi. Questi sono errori e pregiudizi molto gravi. Il mondo diventa sempre piu’ piccolo e intercomunicante e sarebbe auspicabile un tempo di incontro e conoscenza, di rispetto e integrazione.

 

La civilta’ occidentale e quella orientale sono polari, come i due emisferi della mente.

Il nostro cervello ha due parti: una mente logica e una intuitiva. Cosi’ nel mondo l’emisfero occidentale e’ stato logico, analitico, portato alla specializzazione, scienza e tecnica; quello orientale e’ globale, intuitivo, rivolto alla spiritualita’ e alla metafisica.

E’ umano che ognuno veda la propria cultura come la migliore, ma le culture sono solo diverse. Pensare alle culture in termini di superiorita’ non e’ civile. Quando qualcuno esalta il primato della civilta’ occidentale mostra solo ignoranza e grettezza. Ma poi primato per cosa? Se parliamo di tecnologia o di ricchezza o potere economico, possiamo trovare un progresso o un dominio; se parliamo di contatto con la natura, con l’anima o Dio, di rispetto per l’ambiente, di compassione umana, non abbiamo molto di cui vantarci.

Prima che l’attentato alle torri americane gettasse nell’angoscia l’intero mondo, stava avvenendo un miracolo: l’incontro tra due civilta’ e due culture, l’incontro tra le due menti della Terra. Incontro presuppone conoscenza e la conoscenza reciproca apre le idee e le toglie dai provincialismi e dai pregiudizi, unisce i popoli.

In seguito venti di guerra hanno separato nazioni lontane, ma per una quarantina di anni si ebbero incontri di armonia e di reciproca conoscenza tra Oriente e Occidente che sembravano porre le basi di una umanita’ piu’ amica e consapevole, maggiormente integrata, prima che la minaccia del terrorismo alzasse il tiro sui reciproci integralismi.

Per un lungo tempo una nuova speranza d’incontro e relazione si era sollevata sulle due parti del mondo ed era stata annunciata una nuova Era.

Oggi noi viviamo in modo drammatico la paura di una catastrofe collettiva. Ogni tempo ha avuto la sua paura. Quando ero bambina i miei incubi erano la guerra atomica. Hiroshima creo’ l’immagine di una ‘catastrofe epocale’ legata all’incubo della morte collettiva. Durante la guerra fredda, il deterrente alla catastrofe era la percezione di ambedue gli imperi del pericolo della propria morte. Ma l’integralismo islamico non contiene questo deterrente, perche’ i fanatici suicidi offrono in olocausto la propria vita e sono indifferenti alla morte del loro popolo o del mondo, sono indifferenti alla morte individuale e a quella collettiva, e questo rovescia i quadri psicologici umani creando una nuova precarieta’.

 

Rapporti multiculturali

Oggi tempo l’evoluzione e’ accelerata dalla facilita’ dei contatti, viaggi e scambi informatici. Un tempo le civilta’ erano chiuse, non avevano rapporti ed evolvevano lentamente. Ma nel villaggio globale la conoscenza e’ aperta, interconnessa e interculturale. Non abbiamo piu’ nuclei conservativi sociali, ma continui interscambi e integrazioni in un mondo connesso dalla rete. Questo, se da una parte velocizza un processo di evoluzione collettiva, dall’altra fa sorgere movimenti potenti di reazione del potere che in questa interconnessione vede un pericolo alle sue roccaforti ideali e materiali.

Possiamo evolvere solo confrontandoci, quando una parte del mondo conosce l’altra, sul web le culture non sono piu’ separate, mass media e informatica velocizzano la comunicazione, possiamo fare viaggi fisici o mentali, possiamo formare nuclei multietnici e confrontare culture diverse: tutto favorisce un rapido movimento sincretico ed evolutivo per l’avvento di una societa’ multiculturale. Ma le guerre rischiano di far retrocedere la civilta’ e di riportare gli uomini in territori mentali chiusi e ristretti, uccidendo rapporti e scambi.

Purtroppo quando una comunita’ resta chiusa e’ destinata a morire, mentre l’apertura e i contatti aprono le prospettive e favoriscono la conoscenza, imprimendo un ritmo piu’ veloce all’evoluzione. Ma per incentivare le relazioni occorre la pace. In una guerra perdono entrambi i contendenti e perde il mondo. La guerra e’ la peste dell’umanita’. L’uomo ‘deve’ in ogni modo trovare una alternativa alla guerra o ci saranno ricadute feroci nella barbarie.

 

In particolare e’ fondamentale che le due parti del mondo, la cultura euro-americana e quella asiatica, il lontano Oriente almeno, si conoscano meglio, mirando a una visione nuova.

Questo confronto aveva cominciato a svilupparsi, prima presso gli intellettuali poi in modo piu’ generalizzato, a partire dagli anni ’30, e si e’ accentuato fino all’attentato americano che ha congelato popoli e culture creando baratri psicologici e politici.

 

Nascono nuove parole

Quando una cultura cambia, cambiano le sue parole. Le parole sono le vie semantiche della vita. Indicano gli interessi, i modi di vivere, le funzioni… Per es. noi abbiamo una sola parola per dire ‘neve’, gli Esquimesi ne hanno 70. Le parole sono spie di una cultura. Ora, negli ultimi trent’anni, il nostro linguaggio si e’ arricchito di parole nuove: visualizzazione, meditazione, Chi, agopuntura, pranoterapia, bioenegertica, chakra, omeopatia, geobiologia, bioarchitettura, radioestesia, ecosistema, aura, chakra, somatizzazione, psicoanalisi, inconscio, elettrone, campo magnetico, spin, informatica, web…. Ogni parola e’ una finestra che si apre sulla realta’ e modifica il pensiero, modificando la realta’. Dovremmo imparare alcune parole, come finestre di conoscenza.

Ogni atto del conoscere ci cambia, e, piu’ conosciamo, piu’ evolviamo. Per gioco o per amore, per salute o per studio, ci stiamo lentamente spostando verso nuove forme di pensiero e azione, cioe’ verso nuove forme culturali e operative. Cio’ portera’ ad una mutazione genetica umana.

Le nuove parole sono campi di pensiero e di azione, e possono diventare strade e percorsi. Conoscere e’ fondamentale. Chi abita un villaggio piccolo, conosce una realta’ piccola, ha una visuale ristretta; chi viene a contatto con una citta’ grande conosce una realta’ piu’ grande. Cosi’ e’ la conoscenza, e’ un percorso verso una mente piu’ ampia, un maggiore controllo di noi stessi, una visione allargata del mondo naturale ed umano.

Le parole sono porte, strumenti, conoscenze vive, evolutive. Cambiano la prospettiva del mondo, aprono una consapevolezza diversa, raggiungono realta’ ignote e lontane. Le parole sono la nostra ricchezza.

 

Oriente e Occidente come i due emisferi cerebrali

Abbiamo paragonato la cultura Occidentale e quella Orientale a due emisferi. L’Occidente e’ l’emisfero sinistro o razionale che lavora in modo logico, analitico, lineare, per dettaglio, scientifico; l’Oriente e’ l’emisfero destro o intuitivo che lavora in modo intuitivo, relazionale, sistemico, globale, creando analogie e collegamenti.

-Logica vuol dire visione lineare, che unisce cose vicine nel tempo o nello spazio in procedure o sequenze.

-Intuizione vuol dire visione profonda che percepisce cose lontane in un tutto collegato.

Sono due strumenti polari che dovrebbero integrarsi.

L’analisi frammenta il mondo in parti sempre piu’ piccole e separate, come fanno le varie scienze specialistiche secondo una CONCATENAZIONE CAUSALE.

Il pensiero logico tende ad essere analitico, cioe’ parte dal dettaglio, sommando particelle a particelle. E’ piramidale. Vorrebbe raggiungere l’universo attraverso somme successive ma in genere si perde nel dettaglio e non raggiunge mai visioni di insieme. Cosi’ la scienza ha perso per strada la filosofia e si e’ frammentata nelle specializzazioni.

La mente destra o intuitiva, invece, e’ sistemica, cioe’ collega le conoscenze in RETI, per ricostruire un TUTTO, come fa la metafisica o la filosofia o l’informatica.

Quando vado da un medico, ricevo un trattamento analitico, specialistico. Se soffro di mal di testa, la medicina non e’ in grado di farmi una diagnosi globale, eppure la malattia e’ una risposta globale. Lo specialista e’ competente di un settore limitato del mio corpo, l’endocrinologo mi vede come ghiandole, lo psichiatra come neuroni, l’ortopedico come sistema osteomuscolare.. nessuno mi vede intero, non sono mai una persona totale ma vengo scissa in pezzetti. La scienza puo’ essere cosi’ analitica da frantumare il suo oggetto in tanti brandelli senza poi rimetterli insieme. Niente e’ collegato a niente. Questo metodo e’ arrivato all’assurdo.

 

All’opposto, il pensiero orientale lavora per insiemi, e’ sistemico, crea reti. La medicina orientale, per es. l’agopuntura o l’ayurveda, considera l’uomo come una totalita’, corpo, psiche, anima, collegata all’universo intero, le costellazioni, il clima, il clima, l’ambiente ecc. Tutto e’ collegato a tutto. Per cui diciamo che la conoscenza occidentale e’ prevalentemente logica e analitica, quella orientale analogica e sistemica. La logica frantuma il reale senza ricomporre la vita, l’analogia stabilisce relazioni vivendo insiemi dinamici interconnessi.

 

I concetti di onda e campo permettono interrelazioni dinamiche

Il pensiero relazionale e’ risorto con la fisica quantistica che ha intuito le infinite interrelazioni del tutto col Tutto, introducendo le nozioni di ONDA e CAMPO. L’onda rappresenta il movimento continuo dell’energia, il campo la zona in cui il suo movimento sortisce certi effetti, ma ogni campo e’ connesso ad altri o sta in campi piu’ vasti. Ogni vivente e’ un sistema dinamico, immesso in un sistema piu’ grande, piu’ relazionato con cio’ che lo riguarda da vicino, e in assoluto con la totalita’. In questo senso la fisica quantistica si stacca dalla fisica classica, che e’ diventata rigida, separativa e troppo analitica. La vecchia scienza riconosce che solo una piccolissima parte della realta’ e’ osservabile, e di questa solo poco e’ stato osservato. Limitandosi al controllabile, al misurabile, al ripetibile, la scienza ha perso di vista la vita. Occorre ora una scienza nuova e piu’ agile, che non puo’ avere le coordinate della fisica classica.

Dobbiamo imparare a vedere le cose secondo un altro punto di vista, con visioni di insieme, lasciando le apparenze separate della materia, e usando la mente analogica, cosi’ da creare reti di conoscenze globali tanto fisiche che filosofiche. Lo scopo e’ di raggiungere una visione piu’ ampia, che non sia ne’ occidentale ne’ orientale, ne’ fisica ne’ metafisica, ma sincretica, cercando di stabilire relazioni e analogie e non opposizioni e separazioni.

 

Livelli dell’energia in noi

Ci occuperemo dell’energia fuori di noi, secondo i modi occidentali, poi dell’energia dentro di noi secondo i modi orientali.

Secondo i canoni occidentali, noi dovremmo essere un’unita’ psicofisica, anche se la scienza si occupa molto della parte fisica e poco di quella psichica, tant’e’ che i medici poco sanno di psicologia. In realta’ noi siamo entita’ bellissime e complesse, energia che si sviluppa a piu’ livelli. Dal piu’ grossolano al piu’ sottile, abbiamo: un principio di radicamento al vivere, una funzione sessuale-riproduttiva, un insieme di istinti e impulsi, volizione, affetti ed emozioni, capacita’ comunicative, logica ed intuizione, capacita’ extrasensoriali o simboliche, e infine l’anima, sopra cui potremmo mettere lo Spirito…

In sintesi potremmo isolare 5 principi guida: corpo, cuore, logica, intuizione ed anima.

Ogni funzione e’ un campo energetico che dovrebbe essere armonizzato agli altri. In una buona evoluzione queste intelligenze comunicano tra loro in euritmia, armonia di tanti ritmi diversi. Quando alcune di queste intelligenze o energie sono mute o accecate, quando c’e’ uno squilibrio nella distribuzione energetica, abbiamo il disagio e la malattia, ci ammaliamo nel corpo, nel cuore, nella mente, nella intuizione, nell’anima. Non ci sono solo le malattie del corpo e della psiche, ma ogni nostro livello, dal piu’ corporeo al meno visibile, puo’ essere colpito da difetto o eccesso

Ovunque ci sia un campo dove l’energia non scorre bene, la’ si manifesta un malessere, una sofferenza, che si trasforma poi in cattiva vita, prospettive anguste, rischi, carenze, privazioni, intolleranze, inimicizie, sofferenze, depressioni, fobie, somatizzazioni, disfunzioni…, che si riverberano sul mondo in modo spiacevole. Ogni squilibrio non elaborato che soffochi l’uomo e ne interrompa il cammino, crea dolore e si diffonde a cerchi concentrici invadendo il mondo. Il nostro oscuro diventa allora l’oscuro del mondo e alimenta la negativita’ universale.

La buona vita invece e’ un sottile gioco di equilibri. Come un albero, essa vuole crescere armoniosamente in tutte le sue parti.

Abbiamo parlato di 5 parti ma potremmo dire sette o nove o un altro numero, in realta’ noi siamo esseri formati da infiniti campi di energia temporaneamente connessi, e ogni cultura ha una sua cifra simbolica per indicarli, questi livelli vanno dal piu’ denso al piu’ sottile e sono studiati in Oriente da cinquemila anni. Invece in Occidente la fisica ha studiato solo la parte densa, il nucleo visibile e meccanico della vita, l’hardware materiale o parte grossolana, dimenticando il resto.

In Oriente si e’ costruita una conoscenza piu’ completa dell’uomo come del mondo, che non mira tanto alla definizione esterna dell’oggetto ma vuole sperimentare le modificazioni della sua energia in quanto ‘vita’.

 

Scopi diversi della conoscenza occidentale e orientale

Lo scienziato occidentale si chiede: “Cos’e’ questo?”. Prende l’oggetto, lo smonta e tenta di ricostruirlo. E’ una posizione separativa e oggettuale.

Il mistico orientale si chiede: “Come si puo’ fare questo?’”, entra nell’energia o movimento che sta dietro la cosa, nel suo campo vitale, e si muove con esso. E’ una posizione implicata e partecipativa.

Possiamo fare un esempio col chimico e l’alchimista. Il chimico non si sente coinvolto col preparato che esamina sul vetrino, l’alchimista partecipa al processo di trasformazione che sta realizzando nella natura con la propria trasformazione, e’ lui stesso l’oro che nasce dal piombo.

Lo scienziato dice: “Cos’e’ la funzione respiratoria?”.

Il mistico dice: “Come posso unire il mio respiro al respiro del mondo?”

Il maestro WU Li danza con l’energia universale.

Lo scienziato cerca la visibilita’ esterno dell’oggetto, guarda al mondo esterno, fuori di se’; il mistico cammina nel controllo del mondo interno, evolve in se’, crea una fusione interiore, da energia a energia. Il maestro WU LI e’ gia’ l’energia del mondo.

Sono vie totalmente diverse.

Il respiro e’ l’atto primario, la cosa piu’ semplice della vita, nella nostra scienza se ne occupa il pneumologo, che studia la meccanica visibile del sistema respiratorio; in India si cerca la modificazione del proprio respiro a fini spirituali. Da un punto di vista abbiamo l’osservazione esterna, dall’altro la sperimentazione interna, in un terzo una metamorfosi.

Nel Pranayama gli esercizi sul respiro inducono stati modificati di coscienza che cambiano l’uso delle funzioni vitali. Alcuni yogi riescono a variare il ritmo cardiaco fin quasi a fermarlo. Per noi arresto del respiro significa la morte, cioe’ fine della vita; per lo yogi e’ una ‘porta’, cioe’ l’inizio di un nuovo modo di vivere.

Analogamente il cibo e’ per noi carburante e piacere, in Oriente puo’ servire a trasformazioni radicali, al punto che uno yogi, come il mistico, puo’ abbandonare il cibo per alimentarsi di luce come una pianta. Il cibo e’ energia solare trasformata, egli abolisce l’intermediario e va direttamente al sole.

In Occidente si interviene sul corpo quando c’e’ la malattia, in Oriente si cerca di controllare il modo di vivere per evitare la malattia coinvolgendo l’uomo nella responsabilita’ verso la sua salute.

Anche noi cominciano a occuparci di noi stessi con la dieta, la ginnastica, il respiro, il rilassamento, il pensiero positivo, la preghiera… o leggiamo la nostra vita alla luce di quadri filosofici diversi, quadri di progressiva liberta’.

La conoscenza e’ anche un modo per rendere all’uomo la sua liberta’, per aumentare la sua autonomia, per fargli scegliere cosa vuol essere e attraverso quali vie realizzarsi. Anche la conoscenza e la diffusione della conoscenza sono atti di liberta’, liberano l’uomo dall’oscurita’ dell’ignoranza e dalla prigionia dell’impotenza. In quanto atti liberatori, sono considerati eversivi da chi ha bisogno di imprigionare gli uomini nel pregiudizio, nel fideismo, nel fanatismo o nell’inerzia. Facilmente dunque saranno ostacolati dal potere, politico o religioso, che vuole l’uomo obbediente e conformato, ignaro e dunque impotente, perche’, se l’uomo sa poco e vuole poco e soprattutto sceglie poco, e’ piu’ facile gestirlo e sfruttarlo.

 

Cos’e’ l’energia

Essa ha significato diverso nelle due culture.

La parola viene dal greco ‘en ergon’ = cio’ che e’ in atto, cio’ che si muove, per noi energia sara’ sinonimo di VITA in qualsiasi forma.

Nella vecchia scienza, la ‘vita’ e’ essenzialmente la materia visibile, cio’ che si studia in FISICA, il ‘fenomeno’, cio’ che appare. In Oriente energia e’ ‘pneuma’, spirito, alito vitale, intelligenza dell’universo, forza invisibile che viene studiata dalla metafisica, e in Oriente la metafisica e’ l’unica scienza possibile che e’ base di tutte le scienze. mentre da noi la fisica studia il visibile e la metafisica crea un pensiero virtuale attorno all’ordine dell’universo, in Oriente non c’e’ alcuna separazione tra spirito e materia, scienza e spiritualita’, visibile e invisibile.

In Oriente l’energia e’ una sola, e puo’ avere molte manifestazioni, nell’uomo puo’ esprimersi nel corpo grossolano o nello spirito sottile, ma e’ sempre una sola cosa.

Energia e’ essenzialmente ‘movimento’, come spostamento nello spazio e anche come cambiamento nel tempo, come due modi in cui si manifesta uno spirito invisibile sottostante.

La vita e’ energia in quanto e’ dinamismo continuo, qualcosa che continuamente si muove e che continuamente cambia. Questo concetto del movimento come cambiamento, e dunque del mondo per come appare e per come e’, è molto antico.

Energia e’ vita, vita e’ cio’ che appare e cio’ che e’, il fenomeno e il noumeno, in ogni caso cio’ che si trasforma. La prima cosa che l’alchimista trasforma e’ se stesso.

 

Culture diverse guardano la realta’ con vie diverse. In Occidente la realta’ e’ cio’ che si vede, in Oriente e’ anche cio’ che non si vede. Il visibile e l’invisibile.

Il mondo potrebbe essere una pura energia, che si manifesta a noi in una pluralita’ di apparenze fenomeniche. Questo e’ il modo di percepire la realta’ della fisica quantistica ma e’ anche il modo di percepire dell’Induismo.

Il fenomeno e’ il modo in cui questa danza di energia si manifesta ai nostri sensi, ma l’energia invisibile e’ il mondo in se’. Il fenomeno e’ il velo di Maia che mi da’ percezioni illusorie come sogni, ma il reale e’ il Brahman, di cui non so nulla, il grande oceano di energia indifferenziata che crea il mondo come un suo sogno, come una illusione.

La materia diventa una qualita’ apparente di questa illusione, come lo e’ il colore, un elaborato dei nostri sensi.

Il mondo e’ un insieme di campi, dunque un insieme di movimenti, e di vuoti.

Fino a qualche anno fa, Oriente e Occidente guardavano in modo diverso all’Energia, ma, alla luce della fisica quantistica, i due percorsi hanno cominciato ad avvicinarsi.

Sapere di piu’ ci cambiera’. E’ come quando si impara a leggere, e dopo non si puo’ fare a meno di leggere ogni parola scritta. L’occhio che legge e’ un occhio diverso, che elabora la realta’ in modo nuovo, e’ un occhio trasformato, e cosi’ e’ per la mente.

Vi sono discipline che permettono di leggere diversamente la realta’ e di vivere diversamente la vita, perche’ non sono solo teoriche ma trasformative. La prima alchimia che l’alchimista operava era su se stesso. La prima psiche che l’analista guarisce e’ la sua.

Quello a cui tendiamo non e’ un accumulo di informazioni ma la modificazione dei nostri modi mentali. Vogliamo passare dalla visione materialistica a quella energetica, dal mondo visto come insieme di corpi distinti e separati in base a masse corporee apparenti al mondo visto come insieme di onde e di campi intercomunicanti per niente visibili.

 

La visione orientale e’ sistemica e analogica e crea armonie. I primi concetti su cui riflettere sono: ARMONIA e CORRISPONDENZA.

Dobbiamo mettere le cose in relazione tra loro e collegarle. Creare armonia vuol dire creare un COSMO. Kos-mos e’ una splendida parola greca che vuol dire ordine e bellezza. Il risultato del nostro lavoro deve essere un nuovo ordine entro la bellezza.

Quando chiedevano a Einstein perche’ avesse scelto una equazione invece di un’altra, rispondeva: “Perche’ e’ piu’ bella”. Il fine della ricerca deve essere anche la bellezza, dentro e fuori. Noi vogliamo una scienza che sia anche bella, che sia un’opera d’arte, perche’ la vita deve essere un’opera d’arte. Quando lo psicanalista Jung chiese alla sua anima: “Cos’e’ quello che faccio?”, l’anima rispose: “E’ arte!”. Fare scienza deve essere come fare arte.

Noi vediamo armonia e corrispondenza in molti luoghi, nella natura e prima di tutto nel nostro essere, infine tra la natura e noi, e poi tra noi e noi.

Armonia vuol dire crescere in bellezza, armoniosamente in tutte le nostre parti, come l’albero che si sviluppa secondo un movimento elicoidale e comunica col cielo, la terra, l’ambiente, la linfa che nutre ogni punto, immerso in un ecosistema globale.

Ognuno di noi e’ centro di un cerchio la cui circonferenza non e’ da nessuna parte.

Noi abbiamo perso questo concetto di sacralita’ e di connessione con l’universo, mentre tutte le culture antiche ponevano l’uomo al centro del mondo nel rispetto col cosmo.

 

Tutto e’ correlato a Tutto

Corrispondenza vuol dire percepire il senso di unita’ che lega tutto e stabilire correlazioni di tutto col tutto.

Noi siamo continuamente in situazioni di corrispondenza e totalita’, le nostre risposte fisiologiche non sono separabili dall’intero organismo, il nostro piano psichico corrisponde a quello fisiologico e viceversa.

Se ci arrabbiamo (piano psichico), produciamo eventi fisiologici: la pressione si alza, il fegato si infiamma, la pelle diventa umida e rossa, il sonno difficile, il sistema immunitario perturbato. Viceversa se sono colpito da qualcosa di virale, agente endogeno, ho sintomi anche psichici, non riesco a pensare bene, mi sento stanca e depressa ecc.

Posso anche scaricare un surplus di energia a livello somatico piuttosto che psichico. Io, che nella mia vita, ho avuto forti alterazioni a livello respiratorio, quando ero in fase bronchiale acuta, ero piu’ serena e buona, perche’ caricavo lo stress psicosomatico piu’ sull’apparato bronchiale che in quello affettivo che risultava alleggerito. La malattia ‘si fa carico’.

Ma abbiamo fatti anche a livello simbolico: ci cadono i capelli che rappresentano le idee, il mentale, o sogniamo di strappare erbe dal prato, perche’ il prato e’ la capigliatura della terra, oppure le piante di casa sotto le nostre mani si seccano.

Tutto e’ immagine di tutto. Tutto puo’ avere piani di lettura concreti o simbolici. Il simbolo e’ solo una realta’ parallela. L’analogia si esprime col simbolo, mentre la logica si esprime col numero. Posso leggere le cose con una mente numerica o simbolica ma piani interferiscono indipendentemente dalla mia selezione.

Se l’evento squilibrante persiste, l’alterazione diventa cronica, un organo si ammala, cambiano i segni sulle mani e sui piedi, si incidono rughe sul volto, lo scheletro si torce, cambiano le iridi, si alterano i tracciati elettrici di cervello e cuore, ci sono variazioni nella pressione del sangue, i livelli chimici endocrini, la tensione muscolare, la pelle, i movimenti… ma cambiano anche il modo di scrivere, i disegni, i pensieri, i sogni…. Mani, piedi, iride, capelli, sangue, pelle, umore, pensieri, gesti, sogni… sono tutte risposte vibratorie, variazione energetiche, in un insieme dove tutto riflette come una mappa il NEGATIVO o il POSITIVO e addirittura lo irradia tutto attorno nell’ambiente influenzandolo.

Noi siamo un albero nel cielo. Siamo un sistema correlato all’infinito.

Questa fitta rete di corrispondenze e relazioni gli Orientali l’avevano intuita gia’ migliaia di anni fa, noi la scopriamo adesso attraverso discipline diagnostiche o terapeutiche alternative: iridologia, riflessologia, kinesiologia, omeopatia, medicina bioenergetica, psicoanalisi…o tecniche come la radioestesia.

Non ci sono solo corrispondenze che vanno dallo psichico all’organico e viceversa. Se stiamo male, abbiamo anche eventi negativi esterni, ambientali, l’auto si rompe, la lavatrice si blocca, il computer va in vacca, i piatti cadono, la primula ingiallisce, il canarino langue, l’orologio si ferma, il block notes si perde, il bambino non la smette piu’ di piangere… Il mondo intero partecipa al nostro negativo come un’eco, come se non fosse separato da noi, ma partecipasse ai nostri eventi.

Il mondo e’ un enorme organismo. La nuova metafora potrebbe essere questa.

Tutto questo sembrerebbe poco scientifico, ma la fisica quantistica ha scoperto che soggetto e oggetto sono in uno stesso campo. Tutto e’ collegato a tutto. Come la nostra cellula-fegato si fa spia e concausa di un malessere, noi-persona ci facciamo spia e fonte di una energia che si irradia nell’ambiente. Tutto e’ circolare e finisce col toccarsi. In psicoanalisi o in sociologia, come in microfisica o in biologia, si scopre che le cose sono partecipanti. La vita comunica con la vita in forme paradossali.

Come per quella signora che, quando litigava col marito, le cadeva l’orologio di cucina.

 

Il mondo e’ sincronico

Se consideriamo che tutto e’ collegato a tutto, risulta chiaro che tutto e’ conosciuto nello stesso tempo, le cose possono partecipare di cio’ che avviene alle persone e possono sottolineare i loro movimenti piu’ grandi di energia con segni analoghi.

Come, se io mi arrabbio, il mio fegato si infiamma, cosi’ nell’universo-mondo cose lontanissime da me ma dello stesso segno possono avvenire contemporaneamente.

Jung riscopre un concetto ben noto nelle antiche culture orientali (Taoisimo): la sincronicita’, forma di corrispondenza per cui un evento interno o d’anima si rispecchia in un fenomeno esterno. Jung aveva studiato questo col suo amico W. PAULI, che era un premio Nobel della fisica. Un uomo muore, il suo specchio si rompe, il suo orologio si ferma.

Jung passeggia con un paziente in un sentiero di campagna, il paziente gli dice che ha sognato una piccola volpe rossa, in quel mentre una piccola volpe rossa attraverso il loro sentiero.

Quando muore la mia amica Licia di leucemia, e’ agosto e noi amiche siamo sparse in vari luoghi. Ma molte ricevono il segnale dell’evento morte da qualcosa che accade in quell’istante, come segnale di rottura: l’inchiostro si rovescia, un vaso posto in alto cade, la penna si spezza… E’ mezzogiorno e io sto accendendo il gas per cucinare, ma tutti gli interruttori si bloccano e nemmeno la manopola centrale si gira piu’. L’energia intelligente del mio corpo sa della morte, per una comunicazione tra energia e energia di cui la mia coscienza non sa nulla, ma l’informazione passa dal mio corpo all’oggetto che sto toccando e che, per qualche minuto, presenta l’immobilita’ della morte, come un segnale simbolico.

Il mondo partecipa dell’evento e me lo suggerisce in forma metaforica, ‘ Non posso accendere il fuoco’. Questa e’ cio’ che Jung chiama sincronicita’: una spia di qualcosa che ignoro con la mente ma so con un’altra parte di me, un’anima comune che scorre nelle persone e nelle cose inanimate svelando uno stesso significato.

Il segnale mi dice che: io vivo in un campo globale, dove l’informazione forte e’ una variazione dell’energia, che viene avvertita in tutto il campo, e, se mi riguarda, arriva anche alla mia lunghezza d’onda, comunica con me perche’ si sintonizza sulla mia frequenza. Cose animate o inanimate ne partecipano e possono simbolicamente manifestarla, a loro modo. Il segnale mi da’ una consapevolezza di assoluto. Mi dice che non sono un ‘io separato’ ma una energia aperta e inter-relata. La nozione di campo, che viene dalla fisica, diventa una nuova coordinata, che sostituisce la nozione di ‘io’, che viene dalla cultura tradizionale. Ecco che ha senso dire che la coscienza e’ il centro di un cerchio, la cui circonferenza non e’ da nessuna parte perche’ comprende l’intero. L’antropologo Levi Strauss, che studiava i popoli primitivi, chiamava questo ‘partecipazione mistica’, ma la intendeva come un fenomeno psicologico, una credenza soggettiva. La fisica quantistica, la sociologia di Sheldrake, la psicoanalisi di Jung… ne fanno un fenomeno oggettivo, scientifico.

 

Il mondo e’ empatico

In qualche modo l’universo non e’ come io credo ma appare come un organismo di cui faccio parte, una energia che circola al di la’ delle separazioni spazio-temporali. Di piu’: una energia che ‘sente’ insieme. Affermazione metafisica.

Quando io avverto questa sintonia, non trovo spiegazione nelle scienze ufficiali. Ma in alcuni momenti della mia vita, ho sentito un flusso di energia che va da me a fuori o viceversa, a livello di comunicazione empatica. Scompaiono le distinzioni tra animato e inanimato. La radioestesia (radium aesthaesis= percezione delle radiazioni o emissioni di energia o irraggiamenti) e la psicometria (che non sono scienze ma esercizi empirici, tecniche di rilevazione sperimentale, senza una teoria scientifica di supporto) insegnano che l’oggetto puo’ farsi portatore di emozioni o stati d’animo, puo’ avere una storia come un essere intelligente. Posso avere una grave sofferenza e trasferirne la negativita’ in un oggetto che indosso. Chi portera’ questo oggetto, sara’ influenzato dalla stessa energia negativa. Non e’ una infezione chimica ma qualcosa di piu’ sottile. E se il dolore si intriso nell’oggetto, esso continuera’ a emanare nel tempo. Non e’ un quid che la scienza ufficiale puo’ individuare esattamente ma qualcosa di ancora sconosciuto che pure posso percepire a livello soggettivo o anche neutralizzare con la radiestesia. Ma, cio’ facendo, compio atti non molto diversi da quelli dell’alchimista medievale europeo o cinese.

Tutto questo puo’ sembrare peregrino ma ci sono studi molto audaci su queste comunicazioni, come quelli promossi dall’IBM nei laboratori di Silicon Valley sulla comunicazione tra pensiero umano e quarzi.

Gli antichi erano piu’ avvertiti di questo, e’ completamente errato dire che non avevano scienze, avevano conoscenze diverse dalle nostre e relative all’energia, e sapevano che non siamo isolati dal resto del mondo, viviamo in campi di energia comuni e sentiamo insieme.

L’uomo e’ sottilmente connesso alle cose, come ci insegna il Tao o come ci dice lo Yoga tantrico, il nostro stare bene o stare male puo’ essere parallelo a fatti cosmici: pleniluni, macchie solari, tempeste magnetiche, configurazioni planetarie, ondate di maltempo… accanto a cui si manifestano epidemie, pestilenze, guerre….

L’universo e’ un insieme interconnesso, un tantra, direbbero in India, e noi non siamo cosi’ isolati come crediamo. La realta’ e’ un grande organismo vivente che respira con noi, in cui tutto si muove all’unisono, i nostri ritmi biologici, le stelle, i cambiamenti climatici… un grande organismo che vive insieme, un grande oceano vivo e intelligente di energia di cui siamo goccia e parte, coscienza e vita.

Per cui dobbiamo qui sottolineare l’interconnessione del tutto, la necessita’ di un pensiero sistemico, cioe’ di insieme. E’ ora di uscire da un pensiero separato che ha contrapposto l’uomo alla natura, all’altro uomo e alla vita. Le tragedie storiche, belliche, ideologiche, scientifiche, ecologiche..di questi duemila anni di lotta di tutti contro tutto dovrebbero finire. L’era dei Pesci ha significato il fiammeggiare delle separazioni e delle contrapposizioni piu’ violente. Un nuovo pensiero unitivo che nasca dalla scienza e si appoggi alla filosofia potrebbe avere anche effetti sociali e politici.

Con una mente sistemica posso imparare che la mia coscienza e’ parte di una intelligenza universale e che la mia vita e’ parte di una vita globale, questo ha effetti etici oltre che filosofici. Del resto in Oriente il sapiente che non sia anche saggio, cioe’ buono, non e’ un vero sapiente. Il mondo non ha bisogno di una conoscenza senza cuore. Ci occorre una scienza che sia anche etica, che non porti ad azioni prevaricanti e distruttive in nome dell’interesse personale, ma abbia sempre in vista l’insieme. Abbiamo bisogno di una scienza e anche di una politica e di una economia e di una spiritualita’ che siano empatiche col Tutto.

Tutto si collega. Cosi’ come ogni cellula del mio fegato e’ me e mi riflette, io sono cellula di una intelligenza globale e rispondo e reagisco in essa in un gioco continuo di connessioni.

Corrispondenza significa che tutto cio’ che accade nell’universo mi riguarda, e che tutto cio’ che mi riguarda riguarda l’Universo. Cio’ mi pone in una responsabilita’ universale.

Questa riflessione e’ necessaria, perche’ stiamo assistendo con sbigottimento ad un controllo del mondo da parte di poteri privi di responsabilita’ universale e ciechi al rapporto empatico col mondo.

 

Ogni singolo e’ in rapporto col Tutto

Io e il tutto siamo collegati. Ci sono persone le cui energie sono cosi’ allineate che attorno a loro le piante fioriscono, i malati sorridono, i bambini si calmano, le cose sembrano illuminarsi, persone come Padre Marella, Giovanni XXIII, Madre Teresa di Calcutta, Padre Pio, Gandhi…. o qualche nonna o zia che mettevano a posto il mondo, mantenevano in vita le famiglie, erano fonte di aiuto per tutti e continuano a guidare, ispirare o rasserenare anche dopo la loro perdita materiale.

Hanno provato (con test sulla saliva) che e’ sufficiente assistere a un documentario su Madre Teresa di Calcutta perche’ il sistema immunitario si alzi.

Orientarci sul bene fa bene, persino fisicamente, e ci rende piu’ forti e sereni.

Noi risentiamo di tutto quel che accade nell’universo e ognuno di noi a suo modo puo’ essere promotore d’universo.

Crescere nella conoscenza ha questo fine: l’armonia per la corrispondenza. Stare meglio per far stare meglio, muoversi nel positivo per rendere il mondo piu’ positivo. Dunque non uno scopo egoistico e salutistico ma uno scopo etico ed universale.

Conoscere e orientare la nostra energia vuol dire avere piu’ strumenti, per aiutare il mondo, allargare le nostre finalita’. Tuttavia il punto di partenza siamo noi stessi. Gesu’ dice: “Ama il prossimo tuo come te stesso”, il che presuppone come prima cosa un giusto amore per se stessi, e il primo modo per amarci e’ conoscerci. Il primo passo e’ amare se stessi, non come vegetali o animali, in modo istintivo o egoico, ma in consapevolezza, sapendo cosa siamo e cosa possiamo fare, come strumenti naturali e sociali o meglio come strumenti spirituali.

Tutto e’ possibile a colui che vive se stesso come strumento dell’energia.

Conoscersi vuol dire conoscere anche il gioco delle energie, cio’ che lo offusca e cio’ che lo rende fluido e armonico e sapere come esse entrino in contatto con l’esterno.

Noi non siamo creature finite.

 

L’uomo e’ un universo infinito calato in un universo infinito.

L’infinito e’ dentro di noi e fuori di noi, e i due infiniti si corrispondono.

 

La nuova fisica potrebbe essere una nuova alchimia

Gli alchimisti, prima di noi, in tutto il mondo, in epoche simili avevano intuito le leggi della corrispondenza universale. Ermete Trismegisto, il leggendario alchimista autore della Tavola Smaragdina, diceva: “Il microcosmo rispecchia il macrocosmo e il macrocosmo rispecchia il microcosmo. Quello che e’ sopra e’ sotto, e quello che e’ sotto e’ sopra“. La visione alchemica e’ una visione armonica, di corrispondenze e di empatia. E la nuova fisica quantistica somiglia spesso a una nuova alchimia.

Nella fisica attuale questa unificazione di tutte le scienze non e’ stata ancora raggiunta. Inutilmente i fisici hanno cercato una visione unica dell’universo, manca ancora un passo fondamentale che non sta nella matematica ma nella coscienza.

L’uomo e’ il mondo e la sua vita migliora se si vive come mondo. Ermete era un alchimista e l’alchimia era una ricerca che univa fisica a metafisica e che significava trasformazione delle energie, ma la prima trasformazione il ricercatore la doveva attuare dentro se stesso, l’alchimia era una metamorfosi dell’essere umano mentre si connetteva alla natura. L’energia dentro di lui e l’energia fuori di lui riuscivano a formare una unione sintetica. Niente di simile allo scienziato che sfrutta la natura in forma esterna e predatoria.

Noi vorremmo una fisica che fosse anche metafisica, non una tecnologia tesa al lucro e al potere, ma un piano filosofico di base e un fine etico universale. Noi vorremo una scienza globale che fosse come una nuova alchimia.

Capire le corrispondenze tuttavia vuol dire attivare tutti i nostri livelli e intuire le armonie universali, smettere di sentirsi infelici e separati e soli, e sentirsi invece immersi in una casa globale dove tutto comunica e si parla, una casa universale di relazioni possibili.

Ultimamente non sembra che l’evoluzione proceda in queste senso. Ma Jung diceva che si evolve anche in coma. E dobbiamo sperare che la vita riprenda ad avanzare malgrado quello che sta succedendo. Dobbiamo sperare che gli orrori a noi presenti siano l’ultimo soprassalto di un mondo che va in pezzi e tenta di restaurare se stesso violentemente, e che quanto prima il resto dell’umanita’ si riprenda il mondo e lo salvi riaffermando la vita.

L’uomo procede nella sua evoluzione non solo con la logica ma anche grazie a intuizioni, flash immediati di conoscenze, illuminazioni improvvise, persino sogni.

 

Sapere di essere in un ecosistema aumenta la nostra responsabilita’

Noi viviamo in un ecosistema, tutto quello che facciamo fuori di noi si riverbera su di noi. Per troppo tempo l’uomo occidentale ha usato la conoscenza come un predatore, per soggiogare e dominare, per distruggere la natura o manipolare l’umanita’. La stessa scienza e’ ormai piu’ un mercato di affari che un sistema di saggezza e produce mostri. Per questo sentiamo il bisogno di una conoscenza unitiva e globale, perche’ “conoscere” vuol dire “cum-scire”, sapere insieme, dunque “essere insieme”, sviluppare la coscienza di un cammino comune, in cui piu’ sappiamo, piu’ siamo e piu’ avvertiamo i legami di realta’ e di sorte che uniscono tutte le creature e tutte le cose. Che conoscenza puo’ essere quella che depreda la natura e distrugge le risorse naturali e umane distruggendo l’ecosistema e compromettere il futuro? Noi non possiamo realmente dire che tutto e’ mercato. Il mercato va appoggiato a un sistema di valori etici oppure sara’ lecito vendere anche i nostri figli. Non esiste altra specie animale che distrugga tutte le risorse di un territorio senza lasciare possibilita’ ai propri figli, ma l’uomo lo fa. Ogni politico o scienziato sembra affermare come Luigi XIV: “Dopo di me il diluvio”. Non esiste tribu’ o popolo che abbia perso, come noi, il rispetto dello spazio, della vita, della sua stessa sopravvivenza. Noi stiamo perdendo il senso del futuro.

Abbiamo dimenticato in noi e fuori di noi il valore dell’armonia e della corrispondenza, ma possiamo recuperarlo, per tornare a un sapere che non sia “ un sapere contro”, ma un “sapere insieme per essere insieme”. Vogliamo una scienza di vita non di morte, una scienza armonica fatta da persone armoniche che parta da ognuno di noi, altrimenti non solo non avremo progresso e evoluzione, ma non avremo nemmeno la sopravvivenza della nostra specie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lezione 2. MATERIA E FORZE

 “Ero come un bambino
che gioca sulla spiaggia
e trova continuamente nuovi e bei ciottoli mentre lontano da me
il grande oceano della verita’ giaceva inesplorato

Isaac Newton

Cos’e’ la realta’ – L’imprinting culturale – Le prime domande razionali sulla natura – La nascita della fisica – Forze e campo di forze – Teorie corpuscolari e ondulatorie – Mendeleev – Vari modelli atomici – La fisica quantistica – Forza nucleare – 4 forze – La corrente elettrica – L’elettromagnetismo – L’informazione e una frequenza – Fissione del nucleo: la bomba atomica – I quark – L’acceleratore di particelle – Il sincrotrone – Il concetto di vuoto

L’imprinting, ovvero la nostra impronta culturale, limita la nostra interpretazione del mondo
L’uomo e’ frutto di un apprendimento. Nasce in un contesto che lo guida, in una sedimentazione globale che sintetizza la storia di tutti quelli che lo hanno preceduto e indirizza quella dei successori, come un alveo strutturante. I loro psichismi formano una continuita’ e creano una confluenza, in cui il bambino comincia a vedere e a pensare. Le linee di tendenza ambientali influenzano la sua formazione.
Noi siamo immersi in un flusso di in-put (dati in ingresso) e subiamo un imprinting (attitudine di qualunque animale a imitare i primi modelli che si trova davanti). Ci alimentiamo di cultura, persino il cibo e’ cultura. Non mangiamo tutto cio’ che e’ commestibile ma cio’ che ci hanno insegnato a mangiare. Nel mondo della conoscenza non esistono assoluti naturali ma relativi culturali. Ogni cultura e’ un quadro d’ordine, un sistema condizionante che puo’ cristallizzarsi cioe’ morire in se’. La nostra e’ la cultura occidentale, euroamericana.

Quando viviamo in una cultura ne riceviamo una impressione che condiziona anche la nostra percezione della realta’.
Lo stregone Don Juan lo dice molto bene a Castaneda: ”Ogni essere umano e’ dentro una corrente vibratoria, simile a un vento… Il flusso e’ perso nella sua totalita’ e si trasforma in un sistema di interpretazioni parziali. Il sistema individuale di interpretazione del mondo blocca la totalita’ e la trasforma in qualcosa di limitato e soggettivo, e’ …una scelta che lascia fuori gran parte dell’insieme di vibrazioni in cui noi esistiamo e che dunque il soggetto non percepisce piu’”.
La conoscenza comune, quando va bene, ha un gap di duecento anni rispetto al livello scientifico medio. Poi c’e’ la conoscenza scientifica nota solo a pochi e infine l’ultimo livello della ricerca scientifica, il piu’ avanzato, partecipato da pochissimi. La nuova fisica avra’ bisogno di un lungo tempo per modificare l’atteggiamento conoscitivo generale, supposto che riesca a farlo.
La conoscenza comune oggi e’ in genere ancorata a una concezione scientifica della realta’ di tipo positivista, e’ una concezione materialista del reale. Materialismo vuol dire “credere che la realta’ sia formata da materia scomponibile in parti piu’ piccole. Noi crediamo ingenuamente che la realta’ sia materiale perche’ i sensi ce lo confermano, ma in effetti anche l’uso dei sensi e’ condizionato culturalmente e i nostri sensi sono orientati in modo materialistico.
Se fossimo nati in una tribu’ Navahos crederemmo che il vento sia abitato da uno spirito e che i bambini nascano come figli del bisonte e che, entrando nella tenda del sudore, sia possibile comunicare con gli antenati o con i grandi spiriti, e crederemmo che siano i sensi a mostrarci questo e che cio’ sia una realta’ obiettiva (bellissimo uno dei primi film di Kurosawa ‘Derzu Urzala’, su un cacciatore siberiano, per cui il fumo del fuoco era un dio e cosi’ il vento ecc.)
Anche sogni, visioni e allucinazioni hanno una loro apparenza sensoriale.
Io vedo i defunti non con la mente ma gli occhi. Quando li vedo, essi sono per me solidi come tutto il resto.
Un sogno spesso non e’ diverso da una esperienza da svegli, tanto che i bambini li confondono. Una sedia di un sogno e’ identica a una sedia reale e cosi’ una emozione. Anzi qualche volta le emozioni del sogno sono addirittura piu’ vivide e forti di quelle reali.
La prima domanda della fisica e’: che cosa e’ la realta’? Che cos’e’ il mondo?
La realta’ e’ ‘tutto cio’ che esiste’. Tutto cio’ che c’e’.
Ma per ognuno la realta’ e’ quel che sperimenta o che gli hanno insegnato a credere come vero.

La realta’ e’ il fenomeno? O anche il fenomeno e’ virtuale?
Posso partire da cio’ che vedo e che tocco. I sensi mi attestano un mondo materiale. Vedo questo tavolino, lo tocco, dunque questo tavolino per me esiste, lo considero reale. Ma anche questo e’ un risultato culturale, e’ il prodotto di un contesto che ci ha abituato a usare soprattutto i sensi, educando poco la mente e per niente la sovra-mente.
Se per noi la realta’ e’ il fenomeno, cioe’ cio’ che appare, in Oriente, al contrario, il mondo fenomenico, il mondo come appare, e’ una finzione, un miraggio, un sogno prodotto dal velo di Maia, una illusione che un dio ingannevole ha fatto balenare davanti a noi ma che non e’ la vera realta’. Un induista o un buddista credono che la vera realta’ si possa intuire al di la’ dei sensi e della ragione, con una sovramente straordinaria che si apre quando l’uomo riesce a svuotarsi totalmente.
La realta’ non e’ la realta’ ordinaria che sperimentiamo ogni giorno ma e’ qualcosa di eccezionale che si puo’ intuire raramente o forse mai, come una balenazione, ma solo oltrepassando i sensi e passando a modificazioni di coscienza molto piu’ ampie.
In India il mondo ordinario, cosi’ come appare, e’ ritenuto un sogno.
E vi sono popoli, come gli aborigeni australiani, per cui e’ il sogno il vero mondo, una realta’ piu’ importante della veglia, tanto che nelle caverne rituali si cerca di entrare nel mondo del sogno per visitare gli esseri superiori e avere la conoscenza vera delle cose.
Sono modi diversi di dare verita’ e realta’ a cio’ che appare alla coscienza.
Presso i popoli della Melanesia il ‘mana‘ ovvero la sostanza vitale, invisibile, di grande potere, e’ realissima e concreta e puo’ promanare da oggetti, pietre, feticci, persone importanti….
Cio’ che crediamo realta’ dipende dall’apprendimento e dall’abitudine e anche dalle aspettative e dalla generalita’ del sistema cognitivo.
Esiste cio’ che crediamo esistente.
I sensi, il pensiero, ogni facolta’ umana, tutto puo’ essere educato, impresso, strutturato, in modo diretto ma ancor piu’ in modo indiretto, sotto l’azione continua dell’ambiente in cui viviamo, a seguito di un apprendimento, in conseguenza di fattori ereditari, persino per disposizione del DNA.
Noi siamo il frutto di un costante imprinting culturale. Essere umani significa “essere conformati”. Se un bambino vive in una comunita’ di lupi, si conforma ai lupi, sviluppa maggiormente l’odorato, ma vede scarsamente i colori, sa seguire una pista o avvertire un segnale di pericolo, ma non e’ in grado di stare eretto e di articolare un linguaggio verbale e di pensare. E’ frutto di una comunita’ di lupi e del loro bagaglio cognitivo.
Cosi’ noi siamo il frutto della cultura occidentale di un ventesimo secolo che ci ha conformati come cio’ che siamo. Ed essere una cosa vuol dire non essere moltissime altre cose che per quella vengono escluse. Siamo frutto di una selezione e dipendiamo da quella, una dipendenza che se da un lato costituisce il nostro patrimonio conoscitivo, dall’altro ci mette nella difficolta’ e a volte nell’impossibilita’ di comprendere patrimoni conoscitivi diversi.
Come specie siamo il risultato di un lavoro lunghissimo che si perde nella notte dei tempi, ma, come esseri culturali deriviamo soprattutto dal pensiero occidentale degli ultimi 2500 anni, prima da quello greco, che e’ la nostra matrice primaria, poi da quello euro-americano.

Nascita della fisica
2500 anni fa (6° sec. a.C.) in Grecia l’uomo comincio’ a organizzare la mente in modo razionale. Si immagina che aumentasse la lateralizzazione cerebrale sinistra, anche se il livello imaginale e intuitivo erano sempre prevalenti.
Una delle prime domande fu: come e’ fatto il mondo. La scienza nasce come studio della natura, come di tutto cio’ che esiste. Natura in greco si dice physis, da cui ‘fisica’. La fisica esordisce con una domanda fondamentale: Quale e’ il seme (arche’) di tutto? Qual e’ la sostanza primaria della creazione? Il mondo sembra vario ma potrebbe essere formato da particelle elementari che si assemblano insieme, come mattoncini, per formare le cose.
Alcuni Greci ipotizzarono delle forme semplici, costitutive del Tutto, tessere del puzzle universale, elementi fondamentali.
DEMOCRITO penso’ che vi fossero delle particelle non divisibili (a-tomos) che aggregandosi o disaggregandosi, formavano tutte le cose. Gli Indivisibili, o atomi, erano le particelle elementari dell’universo, disse percio’ che il mondo e’ formato da particelle o corpuscoli.
Era una ipotesi puramente mentale che cambio’ la storia. Noi pensiamo che gli atomi siano una realta’ grazie a Democrito.

Altri popoli non ebbero questa ipotesi e immaginarono la realta’ in altri modi ma Democrito elaboro’ la prima teoria atomica, detta particellare o corpuscolare, per cui il mondo e’ formato da un numero sterminato di piccoli corpi indivisibili e invisibili.
Un altro greco, EMPEDOCLE, ipotizzo’ che queste particelle rappresentassero 4 qualita’ simboliche: ARIA ACQUA TERRA FUOCO. Anche in Cina nello stesso tempo si pensava che i componenti del mondo fossero 5: aria, acqua, terra, fuoco e un 5° elemento plastico (legno o metallo o vento).
La teoria dei 4 o 5 elementi la troviamo dappertutto sulla Terra.
Per Democrito le particelle si univano a caso mentre cadevano portate in giu’ dal peso. Ma Empedocle ipotizzo’ delle FORZE di aggregazione e disgregazione, che chiamo’ amore e odio (o attrazione e repulsione, come in radioestesia), come le forze che attraggono le facce diverse di due magneti e fanno respingere quelle uguali.
Era nato il concetto di forza, e piacque tanto che la fisica successiva fu una serie di ipotesi sulle forze che potevano spiegare i mutamenti e i movimenti del mondo.
Il primo scienziato moderno sara’ ARISTOTELE (4° secolo a.C.), che completa il cammino verso l’astrazione svincolandosi dalla considerazione materialistica dell’universo. Egli ipotizza 4 principi astratti che possono applicarsi a qualsiasi evento. Nel suo quadro generale, la materia contiene potenzialmente la forma in cui si attuera’. La ghianda e’ potenzialmente la quercia e tende ad essa. Il divenire della vita e’ questo slancio in avanti.
I 4 principi esplicativi del reale sono dunque: POTENZA MATERIA FORMA e ATTO, ma sono strumenti filosofici piu’ che fisici.
Nella materia c’e’ in potenza la nuova forma in cui essa si attuera’ nel suo sviluppo, e il divenire della vita sta proprio in questo. Il pensiero di Aristotele e’ astratto e spiega la vita come un continuo dinamismo tirato in avanti, visione teleologica o finalistica (telos=fine), dove l’atto attira a se’ la vita. L’universo e’ una grande macchina che tende a un fine onnipresente che guida a se’ il divenire universale. Aristotele non si chiede: “Qual’e’ la causa del fenomeno?”, ma “Verso cosa si muove ogni divenire?”. Con Aristotele non si parla piu’ di particelle elementari dell’universo, ma si guarda al divenire delle cose, con uno schema astratto generale di ordine filosofico. Pero’, benche’ mille anni di Medioevo non siano che una rielaborazione di Aristotele, dal 1600 la scienza riprendera’ poi ad essere causalistica.

Nel 1700 NEWTON ipotizzera’ 4 forze astronomiche, una delle quali e’ la forza di gravita’, con cui un pianeta di data massa riesce ad attirare a se’ un oggetto che entra nel suo campo. Il campo gravitazionale e’ la regione dello spazio in cui vale questa forza di attrazione. Se due corpi di massa diversa (per esempio Terra e Luna) sono a una certa distanza, sono attratti l’uno verso l’altro da una forza direttamente proporzionale alle masse e inversamente alle distanze, per cui il corpo di massa minore e’ attratto da quello maggiore, ma, se ha sufficiente gravita’, gli resiste, non gli cade sopra ma finisce col ruotargli attorno, come fa appunto la Terra con la Luna.
Ipotizzare delle particelle costitutive dell’universo non bastava, si voleva spiegare il mondo attraverso un numero limitatissimo di forze fondamentali.

Campo di forza
Sempre nel mondo antico ci furono anche dei filosofi, gli STOICI, che pensarono che piu’ della materia fosse importante il campo di forza.
Se metto della limatura di ferro su un foglio sotto cui pongo un magnete, i frammenti di ferro schizzano via formando un disegno che ha questa forma
)) (( perche’ il magnete li sottopone a un campo di forza.
Un campo di forza e’ una zona in cui agiscono delle forze.
Se un pranoterapeuta mette la sua mano su una parte malata, probabilmente questa entra nel suo campo di forza, il malato sente un forte calore e un movimento brulicante come a molle, in certi casi puo’ avvertire una scossa elettrica, e’ sottoposto al campo di forza che promana dal guaritore, il quale puo’ modificare la sua organizzazione energetica riequilibrandola.
Io una volta ho prodotto senza volerlo due scottature sulla pancia della mia bambina mentre la vestivo, piccole come due monete e rosse come fossero ustioni. Non avrebbe senso parlare di suggestione, si e’ prodotto un campo di forza con effetti visibili. Il campo e’ invisibile ma l’ustione e’ visibile. Allo stesso modo, imponendo le mani pochi minuti al giorno su una clivia, ho ottenuto tre fioriture consecutive in inverno, quando e’ noto che la clivia non fiorisce in casa e tanto meno in inverno. Il mio campo di forza ha forzato la sua fioritura. Io non vedo questo campo di forze ma posso constatare le sue conseguenze.
Anche Newton col suo campo gravitazionale prelude al campo di forza.
In radioestesia questo concetto di campo viene esaminato da un punto di vista pragmatico e si scopre che due oggetti messi a confronto possono attrarsi o respingersi e che ogni cosa con cui veniamo a contatto esercita su di noi delle forze che possono essere positive o negative.
In radioestesia si dice che ogni cosa ha una frequenza ed emette onde, non solo gli oggetti materiali, ma persino le idee, i pensieri, le preghiere o le maledizioni. Se si testa col biotensor il capo di una persona che sta pensando, esso ‘tagliera’’ se bestemmia, ‘chiamera’’ se prega, insomma reagira’ diversamente a energie diverse, fossero pure mentali o emozionali.
Ogni esistente, materiale o no, irradia energia e tutti gli esistenti interferiscono tra loro (come la Luna e la Terra nello schema astronomico di Newton). Anche la mente di un guru e’ un campo di forza che produce i suoi effetti. I vecchi scienziati lo avrebbero negato, ma i nuovi scienziati hanno fatto scoperte molto interessanti.
Il campo e’ una regione dello spazio in cui agiscono certe forze e si individuano degli effetti, (potremo paragonare il campo a uno stagno e la forza a un movimento invisibile che increspa le acque. Non sempre vedo la causa ma qualche volta posso studiare gli effetti).

Teorie corpuscolari o ondulatorie
Con l’avvento del concetto di forza, le teorie sul mondo si divisero in due gruppi:
-alcuni continuarono a pensare in termini di mattoncini, cercando le particelle elementari che si combinano tra loro formando le cose, i piccoli corpi o corpuscoli: queste sono le teorie corpuscolari; nel 1800 si ipotizzo’ che l’atomo fosse divisibile in particelle sottostanti, subatomiche, che non potevano essere viste ma erano immaginate come cariche elettriche, guizzi di energia, e nacque una visione del reale basata su una polarita’ di tipo binario, con cariche elettriche positive o negative: + -.
-altri pensarono invece che l’elemento piu’ importante non fossero i corpuscoli, ma una energia, che agiva creativamente e dinamicamente, propagandosi come un’onda, teoria energetica o ondulatoria, mettendo in sottordine la massa o materia.
Le ipotesi non furono solo scientifiche ma religiose, esoteriche, psicoanalitiche, alchemiche, filosofiche, radioestesiche ecc.
C’erano ipotesi moniste laterali: “Tutto e’ materia” o “Tutto e’ spirito”; o dualiste: “Il mondo e’ formato da materia e intelligenza”, o unitarie: “La realta’ si manifesta in forme visibili o invisibili, a volte come materia, a volte solo come energia o intelligenza”.
Se chiamiamo fenomeno, cio’ che appare ai sensi, cioe’ la realta’ manifesta, e noumeno la natura delle cose in se’, cioe’ la realta’ come essenza, e’ ovvio che la natura si presenta come fenomeno e si nasconde come noumeno.
La prima osservazione che si puo’ fare, esaminando le cose materiali e i loro mutamenti, e’ che la materia si presenta solitamente simmetrica e ordinata. Nulla e’ a caso. Anche supponendo il mondo come un insieme di particelle, e’ evidente che l’unione non e’ casuale. Einstein dice: “Dio non gioca a dadi” e vede il mondo come una realta’ organizzata e intelligente. Basta vedere le configurazioni dei cristalli e il ripetersi di forme geometriche costanti, le simmetrie molecolari e le architettura finissime e ripetute della teoria del caos.

Numero atomico
Empedocle aveva ipotizzato 4 tipi di atomi. Nel 1800 i chimici individuarono 92 elementi naturali fondamentali, nella tavola di Mendeleev l’atomo di ogni elemento chimico e’ individuato dal suo numero atomico, numero dei suoi elettroni (particelle a carica elettrica negativa), che e’ uguale al numero dei protoni.
Il 1° elemento della tavola e’ l’idrogeno, che ha un solo elettrone e dunque un solo protone, il 2° e’ l’elio che ha 2 elettroni e due protoni ecc…. il 92° e’ l’uranio che ha 92 elettroni e 92 protoni. Il mondo tutto intero era ridotto alle combinazioni di alcuni elementi base, ognuno dei quali era individuato da un numero. Il numero era la chiave dell’universo.
Dopo la seconda guerra mondiale si produssero artificialmente degli elementi oltre l’uranio (con acceleratori di particelle o reattori nucleari) fino a trovare 105 elementi, sempre più pesanti e instabili.

Attorno al nucleo abbiamo 7 possibili orbite o gusci elettronici, il primo puo’ contenere 2 elettroni, il secondo 8, il terzo 18 e cosi’ via. Gli elettroni piu’ esterni allargano la loro orbita comprendendo un altro nucleo e legando cosi’ due atomi tra loro, con questi legami abbiamo le molecole. Gli aggregati di atomi seguono configurazioni precise, per es. una molecola di acqua e’ sempre composta da un atomo di ossigeno e due di idrogeno, legati da forze di natura elettrostatica. Gli atomi sono centinaia di volte inferiori alla lunghezza d’onda della luce visibile perciò non sara’ mai possibile osservarli con un pur avanzatissimo microscopio ottico. Nessuno riesce a vedere a tutt’oggi gli atomi di una sostanza. Ma con un microscopio elettronico a effetto tunnel si riesce a cogliere le correnti elettriche di superficie rivelando reticoli

L’atomo e’ uno spazio vuoto al centro del quale c’e’ un nucleo diecimila volte piu’ piccolo, attorno al quale ruotano gli elettroni (1938 volte piu’ piccoli del nucleo) percorrendo delle orbite.
Per lungo tempo gli scienziati cercarono di determinare le dimensioni e il peso degli atomi, alla fine dissero che l’atomo di idrogeno ha un diametro di 10 alla meno 10, e pesa 1,7 10 alla meno 24, una goccia d’acqua contiene piu’ di 1000 miliardi di atomi di idrogeno.
Newton aveva descritto il sistema solare come un sistema di pianeti in equilibrio dinamico attorno a un sole centrale, si ipotizzo’ che anche l’atomo fosse un piccolo sistema planetario di cariche elettriche, alcune neutre (neutroni), altre positive o negative (protoni e elettroni), col nucleo al centro e le particelle che ruotavano attorno. Cariche positive e negative dovevano stare in equilibrio tra loro e formare un insieme elettricamente neutro. Per es. un atomo che stava al 12° posto della tavola, doveva avere 12 cariche positive e 12 negative, cosi’ costituiva un sistema stabile. Per inciso, questo atomo e’ il carbonio, che dunque fu chiamato carbonio 12. Esso fu assunto come dato di riferimento per la scala dei pesi atomici (se il peso di un litro di ossigeno e’ 16 volte il peso di un litro di idrogeno, vuol dire che il peso di un atomo di ossigeno e’ 16 volte il peso di un atomo di idrogeno.
Per determinare i pesi atomici dei vari elementi si e’ cercato un atomo di riferimento, si e’ scelto l’atomo di carbonio dicendo che aveva 12 unita’ di massa atomica).

Come si passa dalla teoria atomistica a quella ondulatoria?
Il modello dell’atomo passa attraverso successivi miglioramenti:

Nel 1899 Thomson elabora un modello dell’atomo come una sfera di carica positiva in cui gli atomi sono sparsi come l’uvetta in un dolce. Modello plum pudding.

Nel 1911 Rutherford pone un modello planetario, l’atomo e’ uno spazio vuoto al cui centro c’e’ il nucleo a carica positiva, grande come la decimillesima parte dal diametro, attorno a cui gli elettroni negativi ruotano su orbite fisse. La carica positiva del nucleo eguaglia quella negativa degli elettroni, per cui il sistema sta in equilibrio, ma non si capisce come, ruotando, gli elettroni non irradino energia perdendola fino a collassarsi sul nucleo.

Nel 13 il danese Niels Bohr sogna un nuovo modello, Il nucleo sta sempre al centro. Gli elettroni percorrono orbite stazionarie, che sono come autostrade fisse. L’elettrone che una data energia sta sull’orbita corrispondente. Quando questa energia diminuisce, salta su un’orbita piu’ interna, se aumenta salta su una piu’ esterna. L’energia varia secondo pacchetti quanti, per cui deve sempre stare sull’orbita relativa all’energia posseduta, altrimenti deve fare un salto quantico.
Salta su un’orbita esterna quando assorbe radiazione elettromagnetica
Salta su un’orbita esterna quando emette radiazione (e vedremo un colore, cioe’ una frequenza di luce).
Assume o perde quanti, cioe’ pacchetti di energia.

Ogni atomo ha la sua configurazione, cioe’ un tot di elettroni che da’ il suo numero atomico.
Ogni elettrone sta sul suo guscio elettronico che corrisponde al suo livello energetico.
Ogni guscio contiene un numero massimo di elettroni: per esempio il primo al massimo ne puo’ contenere 2, il secondo 8, il terzo 18 ecc.

L’atomo di Bohr
Una notte del 1913 il fisico danese di nome Niels BOHR aveva fatto sogno in cui vide il modello fondamentale dell’atomo, e non fu l’unica volta che una scoperta scientifica si realizzava in un sogno. Nacque cosi’ IL MODELLO DI BOHR, l’atomo come piccolo sistema planetario con al centro un nucleo e attorno le particelle, cariche elettriche che non scappano via ne’ precipitano nel nucleo, grazie alla combinazione e all’equilibrio di forze opposte, centrifughe e centripete, che assomigliano tanto alle forze di amore e odio del vecchio EMPEDOCLE. Nel modello di Bohr l’atomo e’ un sistema dinamico di forze.
Secondo Bohr, in stato di riposo, gli elettroni percorrono orbite stazionarie attorno al nucleo senza subire variazioni di energia. Ad ogni orbita corrisponde un determinato valore di energia degli elettroni. Ma, quando un elettrone passa da un’orbita a un’altra, cede o acquista energia.
Il modello di Bohr diventa la base concettuale della moderna fisica quantistica.
Nessuno ha mai visto un elettrone; al CERN, centro di ricerca di Ginevra, si costruisce una camera a bolle, posta in un campo magnetico dove le particelle passano lasciando tracce, perche’ il campo magnetico devia le cariche elettriche positive o negative in direzione diversa. Da queste tracce si deducono caratteristiche delle particelle elementari.

Bellissima la spiegazione dell’atomo fatta dagli astrofisici Jean Adouze e Michel Casse’.
Prendete una palla.. Fatela diventare grande come la Terra e riempitela di ciliege.
Quante ce ne stanno? Un numero enorme ma non infinito, esattamente 10 alla ventesima, cioe’ 1 con 20 zeri. Questi sono gli atomi dell’arancia.
Prendete ora una di queste ciliege, cioe’ un atomo.
Fatelo crescere finche’ diventi grande come la cupola della basilica di S. Pietro a Roma. Mettete nella cupola un granellino di riso sospeso a mezz’aria.
Tutta la cupola e’ l’atomo, il granello corrisponde al suo nucleo.
Nel vuoto della cupola, lontanissimi e infinitamente piccoli, ruotano dei moscerini che percorrono delle orbite attorno al granello centrale, ognuno e’ 1938 volte piu’ piccolo del granello di riso. Questi sono gli elettroni.
In questo granello di riso, in questo nucleo infinitamente piccolo risiede una delle forze piu’ terribili dell’universo: la forza nucleare, cioe’ la forza del nucleo
.”

Nel macro universo planetario come nel micro universo atomico, ci sono dei movimenti e delle forze di attrazione e di repulsione. Lo schema creato da Newton per spiegare gli spazi siderali si ripete nella particella piu’ piccola dell’universo. Il grande e il piccolo sembravano corrispondersi come nell’alchimia. Cariche elettriche di segno opposto danzano secondo movimenti rotatori in microuniversi, il mondo diventa, nel grande come nel piccolo, un gioco di particelle rotanti, un cosmo di movimenti circolari. Nella Genesi dei Veda e’ scritto: “All’inizio era la quiete poi comincio’ un sommovimento”. Il dio della creazione e’ il movimento, la vibrazione.
Il mondo diventa un insieme di vibrazioni.

Nell’atomo troviamo un nucleo fatto di protoni (cariche elettriche positive) e neutroni (particelle senza carica elettrica). Protoni e neutroni sono legati da una forza molto potente, L’INTERAZIONE NUCLEARE FORTE.
Attorno al nucleo gira una nuvola di elettroni, cariche elettriche negative.
Il loro numero e’ uguale a quello dei protoni, per cui il sistema sta in equilibrio, e le cariche si annullano a vicenda.
Il nucleo dell’atomo ruota in modo direzionato su se stesso, per cui se ruota (come la Terra, in senso orario?) da Ovest a Est, il Polo nord e’ in alto (come il pollice nella mano sinistra): Invece se ruota da est verso ovest (senso antiorario?), il Polo Nord e’ in basso.
Ora si scopri’ che c’erano atomi stabili e atomi instabili.
La natura sembrava preferire i numeri pari, per cui se un atomo ha un nucleo con un n° dispari di neutroni e protoni, e’ instabile e quasi sempre radioattivo, e in genere cio’ accade quando il numero dei neutroni e’ molto superiore a quello dei protoni.
Se invece il n° dei neutroni e protoni era pari, l’atomo era stabile.
I Coniugi Curie presero nuclei stabili e li bombardarono con particelle nucleari accelerate o con radiazioni, creando isotopi radioattivi.
Oggi si usano per questo gli acceleratori di particelle.

Il modello di Bohr era bello ma funzionava solo con l’atomo di idrogeno che e’ il piu’ semplice.
A quel punto il fisico De Broglie disse che forse gli elettroni dovevano essere considerati non corpuscoli ma onde.
Schroedinger colse l’indicazione, dando agli elettroni un moto ondulatorio.

Il modello di Schroedinger descriveva l’elettrone come un’onda.
Ma, mentre per un corpuscolo, ci potevamo chiedere quale fosse la sua posizione a un dato istante, questo non era possibile per l’onda, non si puo’ parlare di posizione per un’onda che e’ un movimento.
Max Born costrui’ delle funzioni d’onda associate agli elettroni, che individuavano delle nuvole elettroniche, cioe’ delle regioni attorno al nucleo, in cui l’onda si muoveva, erano gli orbitali, zone in cui si poteva trovare l’elettrone secondo queste funzioni matematiche.
Dunque questo modello di atomo descrive l’elettrone come un’onda che definisce la probabilita’ di occupazione della regione di spazio attorno al nucleo.
Si comincia a parlare di probabilita’.
(Questa scoperta degli orbitali e’ molto curiosa, perche’ scopre strutture a petali fissi, che corrispondono ai petali dei chakra indiani).
L’orbitale e’ una funzione matematica che descrive la regione dello spazio nella quale c’e’ piu’ probabilita’ di trovare un elettrone. Non abbiamo piu’ le orbite fisse.

Da allora l’elettrone a volte e’ stato studiato come corpuscolo, a volte come onda, per cui viene usata la funzione d’onda di Schroedinger, questa tuttavia da’ soluzioni esatte solo per atomi molto semplici e diventa approssimativa per atomi complessi.
Ciascun orbitale puo’ essere occupato al massimo da due elettroni, percio’ per atomi con un numero superiore la struttura degli orbitali e’ concentrica in successione.

A questo punto le forze fondamentali sono quattro
La forza gravitazionale che attrae ogni corpo verso il centro del pianeta in modo proporzionale alla sua massa, ci mantiene aderenti alla terra grazie al peso, e ci impedisce di volare via nello spazio
La forza elettromagnetica, che tiene uniti tra loro atomi e molecole e anche le eliche a spirale del DNA, e da’ forma e solidita’ apparenti alle cose
La forza nucleare forte, dentro l’atomo, che tiene insieme il nucleo, cioe’ protoni e neutroni, e che e’ tanto forte che se riusciamo a fare la scissione dell’atomo abbiamo una energia spaventosa
La forza nucleare debole, che trattiene instabilmente gli elettroni di superficie e siccome e’ debole puo’ perderli

Per le prime tre forze la Natura e’ coerente e simmetrica, per l’ultima no.

Ma come mai un atomo si unisce a un altro?
Tutto dipende dagli elettroni delle orbite piu’ esterne che sentono meno la forza di attrazione del nucleo.
Per esempio, gas nobili, come l’elio, il neon, l’argo, il cripto, lo xeno e il rado, sono inerti, in quanto il livello esterno e’ tutto occupato, dunque non reagiscono con altri elementi.
I metalli alcalini, invece, come il litio o il sodio il potassio, hanno all’esterno un solo elettrone e lo possono cedere, formando composti chimici. L’elettrone si stacca, diventa uno ione, cioe’ un vagante, e abbraccia anche un altro nucleo, legando i due atomi.
Invece agli alogeni come il fluoro, il cloro, il bromo, manca un elettrone nel livello esterno e si combinano bene con quegli elementi che glielo danno.

Gli elettroni che girano sulle orbite centrali sono soggetti a una forza attrattiva forte, quelli sulle orbite piu’ periferiche a una forza attrattiva debole, e hanno la tendenza a scappare via attratti da altri nuclei, rompendo gli equilibri originari e creandone altri, Diventano ioni, cioe’ vaganti.
Quando avviene questa fuga, il piccolo sistema resta squilibrato, perche’ perde cariche negative ed e’ meno aggregato, cambia la sua densita’, cio’ significa per es. che qualcosa che era solido diventa liquido o gassoso, oppure puo’ accadere che gli elettroni in surplus su un polo si spostano verso un polo piu’ sguarnito, come fa un generale che sposta le truppe da un punto piu’ difeso a uno che lo e’ meno, cosi’ alcuni elettroni scorrono linearmente da un polo positivo a uno negativo formando una corrente elettrica.
La corrente elettrica, che viene studiata a partire dai primi del 1900, non e’ che uno scorrimento di elettroni da un polo a un altro.
(Nel caso di un guaritore potrebbe esserci un fenomeno analogo. C’e’ uno squilibrio energetico, tra la carica del guaritore e quella del malato, il pranoterapeuta e’ come un pila troppo carica, il malato come una pila scarica, cariche di energia scorrono dall’uno all’altro, facendo risalire il potenziale energetico della persona piu’ debole. Se il guaritore trae da se’ questa forza, finira’ per scaricarsi. Se il guaritore usa se stesso come canale per convogliare una energia che e’ fuori di lui, potra’ invece restare integro.)

Gli elettroni hanno tra loro un rapporto stretto di amicizia che li fa stare insieme. Quando gli elettroni stringono o allentano i loro legami, i corpi mostrano densita’ diverse (stato solido, liquido, gassoso), es. ghiaccio, acqua, vapore, nebbia, aria, 5 sostanze apparentemente diverse che in realta’ sono la stessa cosa (sempre atomi di idrogeno e di ossigeno).
C’e’ una densita’ che si stringe o si allenta e queste configurazioni degli atomi danno luogo alle modificazioni apparenti della materia, in base a forze e energie che i sensi non percepiscono.
(Per esempio in radioestesia se si mette un magnete in una bottiglia di acqua di rubinetto, abbiamo, dopo 12 ore, acqua pura e cristallina come di sorgente, perche’? Perche’ l’acqua che ristagna fa diventare piu’ densa la rete molecolare, mentre il campo di forze prodotto dal magnete allenta la rete e riproduce la freschezza dell’acqua pura sorgiva).

ELETTRICITA’
Eletktron e’ il nome greco dell’ambra, una resina fossile, che strofinata attrae pezzettini di carta. Gli antichi Greci avevano trovato sull’isola di Magnesia una pietra (il magnete) che attraeva il ferro, la calamita. I Cinesi, usando la magnetite, inventarono la bussola, perche’ la terra e’ come un enorme magnete e l’ago sospeso sull’acqua indicava il Nord, perche’ era sensibile al campo magnetico terrestre.
Nel 1700 il francese Clarles De Coulomb aveva scoperto le leggi matematiche della forza elettrica tra due oggetti carichi. Questa forza attraeva facce di segno opposto e respingeva facce di segno contrario.
Noi non ci attraiamo o respingiamo come magneti perche’ la somma delle nostre cariche elettriche e’ pari.
Nel 1789, in piena rivoluzione francese, il medico Luigi Galvani stava tagliando con un bisturi i muscoli di alcune rane morte, e si accorse che, come toccavo i muscoli col ferro, la rana morta faceva uno scatto come fosse preda di impulsi elettrici.
(Se guardate il monumento in P.zza Galvani a Bologna, ai piedi vedete le sue rane).
Alessandro Volta capi’ che cio’ accadeva per una combinazione di tessuti e liquidi, fece allora una pila di piastre metalliche separate da panni bagnati, e invento’ LA PILA elettrica.
Ci si accorse che, quando si produceva una corrente elettrica, se c’era vicino una bussola, l’ago deviava. Poiche’ l’ago della bussola e’ sensibile ai campi magnetici, cio’ significava che una corrente elettrica generava un campo magnetico.
Nacque cosi’ l‘elettromagnetismo.

A questo punto (si era ai primi dell’800) arrivo’ un inglese molto povero, figlio di un fabbro e con poca cultura, senza preparazione universitaria ma con una enorme passione per l’elettromagnetismo. Si chiamava Michael Faraday.

Divenne allievo di un celebre chimico e supero’ il maestro. Egli dimostro’ che una corrente elettrica genera sempre un campo magnetico e che anche un campo magnetico, se e’ variabile, produceva una corrente elettrica.
Se muoviamo un magnete accanto a un filo elettrico, questo e’ attraversato da un impulso elettrico.
Faraday ipotizzo’ che una carica elettrica o il polo di un magnete producessero linee di forza che si allargavano nello spazio e che erano avvertite da un altra carica elettrica o un altro magnete.
Non gli si credette, finche’ il fisico Maxwell non dimostro’ la stessa cosa matematicamente con 4 famose equazioni.
Ma le equazioni di Maxwell rivelarono un dato inatteso: l’esistenza di onde elettromagnetiche.
Un campo elettrico variabile genera un campo magnetico, ma anche questo e’ variabile e genera un campo elettrico, e cosi’ via. Come risultato abbiamo un campo elettromagnetico che si propaga nello spazio come un’onda in un lago quando ci si butta un sasso.
Maxwell calcolo’ la velocita’ di propagazione dell’onda e con grande sorpresa si scopri’ che era quella della luce.
Un’onda elettromagnetica non era altro che luce!

Da allora si parlo’ di luce per indicare qualsiasi tipo di onda.
Il mondo era un enorme pensiero che si propagava come onde di luce.

Radiazioni
Verso la fine del 1800 si scopri’ che l’atomo poteva essere diviso, scisso, e questa operazione permetteva emissione di alta energia. L’atomo poteva emettere radiazioni. ROENGTEN scopri’ i raggi X, radiazioni capaci di attraversare un foglio di piombo e BECQUEREL scopri’ che sostanze come l’uranio emettevano radiazioni di origine sconosciuta, portatrici di morte. Cominciava l’era della radioattivita’.

Alcuni nuclei atomici emettevano radiazioni elettromagnetiche anche spontaneamente.
Quando un nucleo padre decade in un nucleo figlio, si produce una forza, detta forza nucleare debole. (quella forte tiene insieme il nucleo, quella debole perde massa).
In questo decadimento viene emesso un elettrone nuovo di zecca diverso da quelli che ci sono gia’, che si allontana a grande velocita’ con direzione fissa (o Nord, o Sud, o in mezzo).

In fisica abbiamo 4 grossi personaggi che si chiamano tutti CURIE.
I primi sono due coniugi francesi, Marie e Pierre, laureati alla Sorbona a Parigi, vivono nel 1800 (Marie morira’ nel 1934). Pierre studia fenomeni magnetici e scopre una temperatura, sopra la quale un corpo perde le sue proprieta’ magnetiche. Insieme scoprono nuovi tipi di radiazioni, in particolare Marie analizzo’ quelle emesse dalla pechblenda, un minerale contenente uranio e uso’ per la prima volta il termine’ radioattivo’ per indicare elementi instabili, il cui nucleo decadeva con emissione di radiazioni. Insieme scoprirono il polonio e il radio.

Lavorando in una baracca di legno, con mezzi molto modesti, i due coniugi raffinarono una tonnellata di pechblenda, isolando una frazione di radio e per questa scoperta ebbero nel 1903 il Nobel (Marie fu la prima donna ad avere il Premio Nobel).
Malgrado questa ricerca comune, la Sorbona nel 1904 offri’ solo a Pierre una cattedra di fisica e lo fece membro dell’Accademia di Francia, a Marie nulla, perche’ era una donna e alle donne non spettavano riconoscimenti. Pierre mori’ nel 1906 e Marie continuo’ le ricerche e prese un secondo Nobel in fisica per il suo lavoro sul radio, divenendo capo dell’istituto del radio a Parigi e fondando l’istituto Curie, dove continuo’ a studiare gli effetti delle radiazioni, ma essendosi esposta troppo ad esse, si ammalo’e mori’.
I coniugi Curie ebbero due figlie, una di esse, Irene Joliot Curie ebbe un premio Nobel nel 1935 per la sintesi di nuovi elementi radioattivi.
Era stata assistente della madre e aveva sposato un altro assistente, Frederic Joliot, anche qui abbiamo due coniugi che lavorano insieme nella fisica nucleare e facilitarono a James Cladwick la scoperta del neutrone che si ebbe nel 1932.
Nel 33 scoprirono la radioattivita’ artificiale e ebbero il Nobel.
Irene successe alla madre nella direzione dell’istituto del radio e fu fatta sottosegretario di stato per la ricerca scientifica, fu anche membro della commissione francese per l’energia atomica. Ma anch’essa, come la madre, si espose eccessivamente alle radiazioni e prese la leucemia che la porto’ alla morte.
Il marito fu personaggio storico oltre che scienziato e oltre a essere direttore del laboratorio di sintesi atomica di Ivry, durante l’occupazione nazista di Parigi, nella seconda guerra mondiale, fu presidente del Fronte Nazionale, movimento clandestino di resistenza degli studenti di Parigi, divenne poi alto commissario per la ricerca sull’energia atomica francese. Membro del partito comunista, nel 50 fu destituito per aver detto che non avrebbe collaborato a una guerra contro la Russia.

Dunque negli anni ’30 i coniugi francesi CURIE da una parte e il fisico inglese RUTHERFORD dall’altra scoprirono che alcuni elementi pesanti come l’uranio, il torio e il radio emettevano tre tipi diversi di radiazioni (raggi alfa, beta e gamma).
I raggi gamma vennero identificati come onde elettromagnetiche (simili ai raggi X ma di lunghezza d’onda minore), i raggi beta erano costituiti da elettroni, i raggi alfa erano nuclei di elio. I Curie avevano bombardato i nuclei di elementi stabili con particelle nucleari accelerate o con radiazioni di data frequenza avendone isotopi radioattivi, ma solo oggi con acceleratori di particelle possiamo accelerare i proiettili naturali a energie molto elevate producendo reazioni nucleari.

Capire il decadimento radioattivo di alcuni elementi permise ai fisici di studiare meglio la natura degli atomi.
(Oggi in radioestesia diciamo che ogni cosa esistente emette radiazioni o meglio ‘informazioni’, e che alcune sono positive all’uomo, altre nocive. La radioestesia e’ un sistema empirico per mettersi in contatto con le radiazioni degli oggetti o dei luoghi che sono percepite dal nostro sistema nervoso. Ma il concetto di onda riguarda ogni cosa esistente).
Ogni cosa, un oggetto come un ente immateriale, e’ formato da informazioni e l’informazione e’ un’onda, un raggio, un movimento invisibile. L’informazione e’ una frequenza.
In questo modo la fisica si e’ allontanata dalla visione materialistica delle cose e sono stati intuiti ‘enti invisibili’ come gli elettroni, le onde radio, i raggi ultravioletti, i campi elettromagnetici, la forza atomica… Molte intuizioni sono state avvalorate dalla matematica, in base ad algoritmi. Ma l’uomo comune continua a pensare che la realta’ sia materiale e non formata da energia o movimento (anche perche’ atomi e particelle subatomiche nessuno li vede) e poi usa con naturalezza gli strumenti che il progresso gli da’. Non crede alle forze mentali perche’ non le vede ma usa l’apri-cancello automatico o il telecomando, accettando tranquillamente che onde o radiazioni si propaghino nello spazio con dati effetti. Allo stesso modo comunica via Internet con mezzo mondo senza sapere di usare le energie vibranti di quarzi liquidi, cioe’ di cristalli, pero’ considera una sciocchezza che un quarzo messo nella sua mano possa avere effetti sul suo stato energetico. Insomma per meta’ crede di vivere in un mondo di materia e per meta’ vive in un mondo di energia.
(Il pranoterapeuta che mette al collo un laser di quarzo, lo vede progressivamente ridursi via via che egli cede le sue energie per guarire altri, perche’ il quarzo interagisce con lui e lo ricarica cedendogli elettroni, cosi’ accade che il siluro di quarzo si svuoti al suo interno diventando cavo e opaco finche’ non e’ inutilizzabile. Lo stesso quarzo, in una certa misura puo’ essere ricaricato con l’energia dell’acqua che scorre o del sole, la principale fonte dell’energia della vita).

Fissione del nucleo: la bomba atomica

Ci sono due grandi date per la fisica:
Nel 1905 la formula di EINSTEIN, E=Mc2, dice che la materia, annullando la propria massa, si trasforma in energia; ‘c’ e’ la velocita’ della luce (300.000 m al secondo). A una data massa corrisponde una quantita’ enorme di energia perche’ l’energia risulta dal prodotto della massa per il quadrato della velocita’, numero gigantesco. Poiche’ quasi tutta la massa dell’atomo e’ concentrata nel nucleo, una fissione nucleare libera una quantita’ di energia enorme. La fusione nucleare, che avviene nel sole o nelle stelle, libera incredibili quantita’ di energia. Le reazioni solari di fusione termonucleare ci danno l’energia della vita sotto forma di luce e calore.

Nel 1934 ENRICO FERMI realizza la prima fissione nucleare controllata

Fermi e’ un altro genio che esordisce giovane. E’ uno dei padri della fisica nucleare.
La sua vita e’ scandita da una fitta sequenza di successi.
Fermi e’ considerato il piu’ grande scienziato italiano dopo Galilei. Una vita brevissima (muore a 53 anni) ma con successi precocissimi sia nella fisica teoretica che in quella sperimentale. E altrettanti geni si uniscono a lui nella famosa scuola di Via Panisperna (come Maiorana). Fermi scopre il decadimento beta e la radioattivita’ artificiale.
Aveva sposato una donna ebrea, e quando il fascismo assunse le leggi razziali e comincio’ a perseguitare gli ebrei, Fermi decise di abbandonare l’Italia. Nel 1938 gli fu dato il Nobel per i suoi studi sulla radioattivita’, e chiese di uscire dal paese per ritirarlo con la moglie, ne approfitto’ per andare in America e non torno’ mai piu’, nemmeno dopo la fine della guerra. La sua scoperta fu enorme, perche’ si comincio’ a sfruttare l’energia nucleare per scopi civili. Fermi ebbe anche il merito di aver incoraggiato lo studio di molti giovani talenti della fisica, che divennero i piu’ grandi geni del secolo. Tra essi Emilio Segre’, anche lui ebreo e anche lui profugo in America a causa delle leggi razziali fasciste, inzialmente studio’ con Fermi nella famosa scuola di fisica di Via Panisperna a Roma, in America scopri’ l’antiprotone nel 55 con Clamberlain e con lui ebbe il Nobel.
Un altro celebre allievo fu Majorana, che fece scoperte eccezionali nel campo del nucleo, e scomparve misteriosamente a 31 anni, dopo aver lasciato due lettere alla moglie in cui diceva di uccidersi.
Fermi ha realizzato il primo reattore a fissione nucleare a Chicago, partecipando alla costruzione della prima bomba atomica, battendo sul tempo i nazisti che stavano lavorando sullo stesso progetto.
Quattro anni dopo il suo abbandono dell’Italia, nel 1942, l’anno in cui sono nata, in una palestra dello stadio universitario di Chicago, Fermi mostro’ una pila atomica sperimentale ai rappresentanti dell’industria che avrebbero dovuto produrla. Fece una catasta di 5 metri di mattonelle di grafite, in cui erano dei cilindri di uranio; estraendo delle aste di cadmio la pila si sarebbe accesa dando luogo a una reazione a catena. Quando Fermi alzo’ la sbarra di due cm i contatori geiger cominciarono a ticchettare come disperati, poi sempre piu’ forte, sempre piu’ forte. Gli astanti erano impauriti. L’esperimento duro’ 20 minuti. Quando Fermi lo interruppe, tutti respirarono di sollievo. Era stato un momento storico. Eppure il mondo non seppe nulla. Non capi’ di essere entrato in una nuova era. Possiamo dire che se Hitler non fosse stato razzista, avrebbe vinto la guerra, ma se non fosse stato razzista, non l’avrebbe nemmeno fatta.
Scindere il nucleo porta all’emissione di neutroni che alimentano un processo a catena, questa e’ la reazione nucleare, e ci da’ la bomba atomica. Una bomba a idrogeno e’ un esempio di fusione nucleare non controllata. La stessa reazione, in condizioni controllate, puo’ produrre energia a usi civili (nelle centrali nucleari), ma sappiamo come le scorie siano pericolose e siano degradabili solo in tempi lunghissimi e Chernobil ci ha insegnato quale rischio sia una centrale per la popolazione, anche dopo il suo smantellamento.

Le scorie radioattive
Le sostanze radioattive sono considerate nocive in quanto l’esposizione prolungata alle radiazioni ionizzanti puo’ nuocere agli organismi viventi. I rifiuti solidi radioattivi sono costituiti da residui della lavorazione dei minerali dell’uranio, materiali radioattivi provenienti da laboratori di ricerca, da industrie, ospedali, rifiuti e scorie prodotti dalle centrali nucleari. Per la loro pericolosita’ non possono essere smaltiti nelle normali discariche e il loro smaltimento e’ regolato da leggi nazionali. Le scorie radioattive possono avere un livello di attivita’ piu’ o meno elevato: quelle a maggiore attivita’, prodotte dalle centrali nucleari, possono essere vetrificate (cioe’ conglobate in una matrice vetrosa) e sigillate in contenitori di acciaio. Le scorie atomiche prodotte dalle centrali nucleari rappresentano una delle ipoteche piu’ pesanti sulla salute del pianeta e ancora oggi non si e’ riusciti a trovare un modo assolutamente sicuro per smaltirle; rimane irrisolto l’inquietante problema della realizzazione di sistemi di smaltimento in grado di contenerne la radioattivita’ per migliaia di anni, fino al completamento del loro naturale decadimento.
Nel 1998 l’isola polinesiana di Kiribati ha rifiutato l’offerta di 100 milioni di dollari, fatta dagli Stati Uniti per destinare un atollo allo stoccaggio di scorie nucleari.)

La camera a bolle che, in piccolo, era realizzata anche all’Universita’ di Bologna da Zichici, era una camera a pareti trasparenti riempita per es. di deuterio o idrogeno, che veniva attraversata da particelle che viaggiavano a una velocita’ spaventosa attratte magneticamente al di la’ della camera. Si facevano foto da angolature diverse al passaggio delle particelle, che si presentano attraverso gli sconvolgimenti prodotti nelle bolle. Le particelle, scontrandosi, interagendo tra loro, producono poi altre particelle (es. la lambda, il tau… la lambda ha una parte positiva e una negativa, ed esplode a pochi cm da una particella, per cui deve essere cercata) e i fisici dicono allora che: “Ci sono degli eventi” .
Tutti i fotogrammi erano poi distesi su un tavolo e la loro connessione permetteva misurazioni che, riportate su un computer, ricreavano l’evento nella sua dinamica spaziale. Il passaggio delle particelle produce bollicine. Le particelle sono distinte per cio’ che producono, densita’, direzione del movimento, durata, forma del movimento ecc. Per esempio un protone appare come una carica abbastanza lenta che riesce tuttavia a attraversare la camera producendo grosse bolle. Il piccolissimo elettrone invece, che ha una carica negativa, appare come un infinitesimo movimento a spirale che sprofonda in se stesso e muore subito come un piccolo vortice che si spegne.

Dopo elettrone, protone e neutrone, furono ipotizzate particelle sempre piu’ piccole che tuttavia non esauriscono mai ‘tutta’ la realta’.
I quark nascono con Gell-Mann nel 1964, ma restano entita’ matematiche. Sembra che tra le particelle e tra i fenomeni subatomici si conservino certi valori matematici, ogni particella presenta dei rapporti stabili, per es. tra carica della particella e carica del protone. Le cose si complicano con l’ipotesi di una realta’ quantizzata, in cui ogni variazione avviene per salti. Nei sistemi subatomici questo risulta in modo rilevante, ogni variazione, avviene a salti o pacchetti, per es. l’impulso trasportato da un’onda sonora si muove a sbalzi, la luce procede a pacchetti. Allora si cerca di stabilire quanto e’ grande ogni salto o pacchetto, il numero quantico dei quark, cioe’ la variazione minima delle particelle elementari. Si sono trovati 6 quark possibili.
Nel 96 ricercatori di Chicago hanno individuato il preone (pre=cio’ che sta prima) piu’ elementare del quark, ma molti fisici sono convinti di avere scoperto altra materia elementare che mette in crisi il Modello standard della cromodinamica.
La fisica e’ riuscita sempre meno a spiegare l’universo con una teoria semplice, anche se i fisici costruiscono acceleratori sempre piu’ potenti per avere prove sperimentali delle loro teorie.

L’acceleratore di particelle (vedi figura iniziale) e’ una struttura enorme (lineare o a anello) in cui si utilizzano campi elettrici o magnetici per accelerare a una data velocita’ particelle elettricamente cariche di tipo atomico o subatomico come protoni, elettroni, deutoni, particelle alfa ecc.. Le particelle sono sparate dall’acceleratore in un fascio, che colpisce altre particelle, e si studia cosa succede in queste collisioni. Si sviluppano livelli di energia forse simili a quelli presenti all’origine dell’universo, per questo la fisica delle particelle e’ detta anche ‘fisica delle alte energie’. Il primo acceleratore di particelle fu quello di Rutherford nel 1918, che utilizzo’ particelle alfa emesse da sostanze radioattive naturali.
Nel 1930 Cockcroft e Walton realizzarono la prima reazione nucleare prodotta artificialmente dall’uomo: accelerando i protoni con una tensione di 300.000 volt produssero la trasformazione del litio in elio. Il risultato fu cosi’ straordinario che si costruirono molti acceleratori in tutto il mondo. Essi sono costosissimi, non solo per le modalita’ di costruzione ma anche per le enormi quantita’ di energia che richiedono.
Nel 1929 si era realizzato il ciclotrone in cui le stesse particelle passano piu’ volte attraverso un campo di tensione data, acquistando a ogni passaggio sempre piu’ energia, costretta a muoversi su un’orbita circolare mediante un apposito campo magnetico.
Queste macchine sono impressionanti, di enormi dimensioni e costi.
Il piu’ noto acceleratore europeo e’ il LEP del CERN, Centro Europeo per le Ricerche Nucleari, a Ginevra, che ha piu’ anelli il cui diametro e’ 8 km.

Si e’ scavato alla profondita’ di cento metri un tunnel ad anello di 27 km di diametro, con un imponente e costosissimo lavoro di ingegneria civile. In questo anello ci sono 4 enormi sale alte come edifici a 8 piani, con enormi macchinari che accelerano nel vuoto le particelle fino quasi alla velocita’ della luce (elettroni e positroni, divisi in pacchetti). In un secondo girano nell’anello 11.000 volte, scontrandosi tra loro nelle sale sperimentali. Ogni secondo si hanno migliaia di collisioni che sono esaminate dagli strumenti.
Qui dal 1976 e’ in funzione il sincrotrone per protoni, o meglio un superprotosincrotone sotterraneo, la cui accelerazione corrisponde a 400 miliardi di volt, e che ha un diametro di due km, in cui le particelle corrono, con un costo di solo progetto di 300 miliardi. In questi condotti chilometrici le particelle elementari di energia viaggiano attratte da potenti elettrodi magnetici.
Dagli studi del Cern emergono anche prodotti secondari come la PET, tomografia a emissione di positroni,, o il World Wide Web, il WWW che regola l’immenso sistema globale delle reti informatiche, cioe’
Internet.

Nell’acceleratore lineare della Stanford University (USA) una sorgente di elettroni spara fasci di elettroni in un tunnel lungo 3 km. Verso la meta’ del tubo alcuni sono deviati verso un bersaglio che colpiscono creando positroni. Elettromagneti concentrano i fasci e altri li fanno curvare fino a una camera dove le particelle si scontrano. La vita di alcune particelle dura un miliardesimo di miliardesimo di secondo, che tuttavia i rilevatori riescono a individuare. Il piu’ grande acceleratore del mondo e’ in Texas, e’ circolare e lungo 87 km. La sua costruzione e’ stata sospesa nel 93. Ora c’e’ un abbandono di queste grandi strutture perche’ sono aumentate di dimensioni e costi fino a un punto limite oltre cui i governi si sono rifiutati di contribuire. Queste ricerche hanno anche prodotto cose utili: gli isotopi radioattivi per l’industria o la medicina, i ciclotroni isocronici per gli ospedali per produrre raggi x di alta energia, per curare con irradiazione i tumori, la radiografia industriale di pezzi fusi, la sterilizzazione degli alimenti ecc.

Il big bang e’ la grande esplosione che ha originato il mondo originando infinite particelle, alcune delle quali sono scomparse. Per capire cosa sia avvenuto, negli acceleratori si producono dei big bang artificiali.

Esiste una massa?
Ma torniamo alla storia della fisica. La parola materia fu sostituita dalla parola massa, e si parlo’ di cariche elettriche. La nuova spiegazione si basava su una metafora elettrica o elettromagnetica, perche’ il nostro e’ il secolo dell’elettricita’, da Marconi in poi, e ogni secolo ha usato metafore fondamentali, su cui appoggiare i suoi discorsi esplicativi.
Il sesto secolo (filosofia greca e inizio della fisica) prese come riferimento la grammatica, perche’ l’unico strumento scientifico era il linguaggio.
La metafora del 1600 fu l’orologio (Spinoza e Newton), quella del 900 agli inizi fu la corrente elettrica.
Oggi e’ forse il computer o meglio la rete, si procede sempre piu’ verso una comprensione del mondo che e’ comunicazione.
Ogni tempo ha prodotto un sistema mentale con un suo modello di riferimento, le sue parole, la sua configurazione.
Siamo passati da una concezione materiale del mondo ad una realta’ astratta di tipo matematico, in cui la vecchia teoria atomica basata sul concetto di particelle elementari indivisibili era superata.
Oggi si puo’ parlare di densita’ apparente, ma esiste una massa?
Se gli atomi si avvicinano, ho una impressione di densita’, posso pensare a una corsa infinita verso un centro, in cui tutto si addensa inghiottendo l’universo, una specie di buco nero a densita’ impossibile che si mangia tutto cio’ che esiste.
Poiche’ non e’ molto certo che esista una massa, cos’e’ allora la materia? Potrebbe essere un insieme di campi elettrici, prodotti dalle forze che tengono attratti tra loro gli atomi e le particelle subatomiche, ma queste sono puri movimenti. In questa prospettiva io non sarei il corpo solido che sembro ma un universo di universi, un insieme di campi rotanti di energia, un insieme di forze. Un esserino infinitamente piccolo mi vedrebbe come un cielo immenso, come una galassia, con sistemi planetari separati da grandissimi spazi vuoti e vedrebbe che sono un infinito movimento di movimenti e, se e’ abbastanza piccolo, potrebbe attraversarmi come un’astronave attraversa lo spazio sidereo passando tra un sistema e l’altro.
Il mondo diventa sempre piu’ un insieme di campi di forza, un luogo dove si producono dei movimenti, ma non necessariamente un luogo dove c’e’ della materia.
Posso pensare all’universo come a un insieme di movimenti, guizzi o rotazioni, come una danza di cenni danzanti nel vuoto.

Vuoto, pieno, infinito
Su scala microscopica gli oggetti sono fatti di vuoto.
Il concetto di vuoto e’ moderno. Gli antichi Greci non lo concepivano come non concepivano lo zero o l’infinito. Sono concetti moderni, anche se a noi sembrano naturali. Il matematico greco ignorava lo zero.
Il mondo per Parmenide e’ una sfera limitata del tutto piena. La conoscenza antica aveva orrore del vuoto come dell’illimitato. Quando nella scuola di Pitagora si scoprirono le grandezze incommensurabili (cioe’ che non sono misurabili con precisione), fu uno scandalo, la cosa venne tenuta segreta pena la morte e, quando un allievo ne parlo’, lo affogarono in un pozzo.
Se si prende la diagonale di un quadrato e il suo lato, non esiste nessun segmento piccolo a piacere che stia un numero di volte preciso in tutti e due e dunque li possa misurare. Questo scoperta fu considerata destabilizzante ed eretica. Pitagora, per difendere il proprio potere sulla matematica, le impedi’ di evolvere verso i numeri irrazionali, cioe’ le entita’ numeriche non definibili. Il potere vale anche nella scienza e soprattutto nella scienza e non tollera sforamenti ai suoi confini, che sono anche i segni del territorio su cui il potere si esercita.
Cominciava il totalitarismo scientifico con le sue abiure, come fu sempre poi.
I Greci avevano dunque orrore di qualcosa che non fosse misurabile, o pensabile, dell’infinitamente piccolo o dell’infinitamente grande, di cio’ che non poteva essere afferrato dalla mente; la loro presunzione di dominare tutto con la ragione li costringeva a credere che l’universo fosse razionale, il reale e’ razionale e il razionale e’ reale (come diranno poi gli Idealisti tedeschi dell’Ottocento), cioe’ la mente deve poter rispecchiare l’universo e quello che non e’ rispecchiabile logicamente non deve nemmeno esistere. Questo e’ l’arbitrio dell’emisfero sinistro, che da strumentale diventa totalitario. Ancor oggi e’ cosi’, gli scienziati dominano il territorio che racchiudono coi loro dogmi, e chi infrange le consegne e’ un eversore e deve essere perseguitato, perche’ rompe l’ordine cioe’ la certezza su cui il potere riposa. Questo e’ l’arbitrio della conoscenza.
Ma la natura se ne infischia delle nostre pretese arbitrarie ed esiste nei suoi modi impossibili e inafferrabili ai domini della ragione.
Il discorso di poter accettare come vero solo cio’ che riusciamo a gestire e’ un discorso politico, ma, da che uomo e’ uomo, e’ un discorso che sempre si ripropone, da Pitagora a Galilei.
Cosi’ il vuoto come l’infinito era un pensiero che faceva paura ai filosofi greci, perche’ era accettare che la mente umana puo’ trovarsi di fronte a qualcosa che non puo’ dominare, e questo e’ un grave scacco per il pensatore e per il suo prestigio, e’ una dichiarazione di impotenza. Prima di poter scoprire qualcosa, occorre che la mente sia preparata ad accettarla, che si disponga ad aprirsi alla novita’. Molti campi ancora inesplorati sono rifiutati dallo scienziato con sdegno proprio perche’ la sua mente non e’ disposta a prenderli in considerazione, per non mettere in crisi le sue certezze.
C’e’ un pregiudizio di base che dice: io sono cio’ che so; la’ dove non so, non sono; se devo affrontare qualcosa di troppo diverso da cio’ che so o sono, vado in crisi e reagisco con un atto forte di autoconservazione, perche’ non sono capace di mettermi in gioco, di aprirmi a una realta’ piu’ grande.
Come c’e’ un principio di autoconservazione materiale, cosi’ c’e’ un principio di autoconservazione ideale che rifiuta il nuovo.

Torniamo al pieno e al vuoto. I Greci pensavano che il mondo fosse una sfera tutta piena. Come fosse concepibile un movimento in un tutto pieno e’ un mistero. Oggi il vuoto e’ un concetto corrente che spiega la densita’ per cui certe cose ci sembrano piu’ dense e altre meno, per esempio un sasso ci sembra piu’ denso di un gas. Se una pietra ci sembra piena, pensiamo che sia perche’ i suoi legami atomici sono piu’ forti. Un corpo puo’ sembrarci addirittura impenetrabile, ma e’ una illusione. In realta’ tra una pietra e un gas c’e’ una differenza relativa, nel gas le forze aggreganti sono solo piu’ deboli.
Se prendo il mercurio, che e’ un metallo, posso liquefarlo o renderlo aeriforme, ma e’ sempre mercurio, la sostanza non cambia, e la sostanza non e’ data dalla massa (concetto peraltro ondivago) ma dalla configurazione delle cariche. (Allo stesso modo il mio punto di coscienza potrebbe sembrare aggregato a me e potrei pensare di averlo nella testa, o nel cuore o nel fegato come facevano gli antichi, o potrei pensarlo come un campo di forze a se’ stante che puo’ separarsi e andare a spasso come un elettrone vagante che si stacca dall’atomo. Come l’atomo e’ un guizzo elettrico, la coscienza puo’ essere anch’essa un guizzo di consapevolezza che vede e sente anche meglio quando non e’ nel corpo, acquistando una autonomia e liberta’ impensabili quando dipende dalle forze interattive dell’organismo fisico. Nulla mi vieta di pensare che anche alcune mie parti possano staccarsi e andarsene via come ioni vaganti).
..

 

Lezione 3. GLI ELETTRONI

La materia come movimento – 4 forze fondamentali – Salto degli elettroni – Lo spettrogramma – Il quanto e la discontinuita’ – Teoria corpuscolare e ondulatoria – Principio di indeterminazione

La materia non esiste
Secondo i modi dell’energia abbiamo manifestazioni che percepiamo come luce, colore, temperatura, densita’…, effetti diversi, a cui diamo nome di cose o di qualita’.
Tutto sembra dipendere da un ordine di movimenti che creano l’apparenza delle diverse strutture del reale: il frutto, il vento, la stella, il suono, il pensiero…
Le teorie corpuscolari hanno resistoto 2500 anni.
All’inizio del secolo alcuni fisici si accorgono con stupore che in parti sempre piu’ piccole la particella elementare di materia scompare, non e’ possibile metterla allo scoperto, esiste solo un movimento che produce mutamento, ma non si trova qualcosa che sia in movimento, solo pochi continuano ancor oggi a cercare freneticamente la particella minima di massa.
Trenta anni fa nel laboratorio di Zichichi a Bologna si osservavano le tracce lasciate dalle particelle attraverso una camera a bolle. Quando una subparticella attraversava la camera a bolle tutto quello che si poteva fotografare da parte delle videocamere disposte tutt’attorno era un infinitesimo movimento. Il protone appariva come un movimento lento e lungo, che attraversava la vasca, e l’elettrone era un micromovimento brevissimo simile a una piccola spirale accesa e subito spenta. Movimenti, tracce…
Noi consideriamo con stupore l’ipotesi che la realta’ possa essere un insieme di movimenti, eppure accendiamo il televisore e visualizziamo immagini colorate e dotate di suono, che arrivano a noi perche’ ci sono onde che hanno attraversato lo spazio, sappiamo che queste onde ci circondano e ci attraversano anche se non le vediamo, ma possiamo captarle attraverso strumenti. Se abbiamo una casa sotto un traliccio dell’Enel, riceveremo radiazioni produttive di cancro o leucemia, cioe’ saremo immersi in un campo che perturba i nostri campi cellulari alterando il loro programma, eppure non siamo in grado di percepire queste onde maligne. In futuro i nostri televisori saranno tridimensionali, cioe’ proietteranno immagini dotate di profondita’, e il telecomando fara’ sorgere immagini verisimili che si muoveranno come miraggi in un angolo del nostro salotto. Quelle immagini non sono dotate di sostanza o materia, sono un effetto di onde, cioe’ sono movimenti di energia. I laser creano gia’ questi effetti olografici.

Il mondo e’ formato da informazioni.
Le informazioni sono frequenze
Le cose sono effetti di onde,
cioe’ di movimenti. In radioestesia ogni informazione, che dia luogo a un oggetto visibile o no, e’ una radiazione, un irraggiamento. Non sempre la nostra mente le decodifica in percezioni, ma il nostro sistema nervoso e’ piu’ sensibile e coglie un gamma piu’ ampia di radiazioni.
Ci sono soggetti che sono rilevatori di onde in misura maggiore, hanno una ricettivita’ piu’ alta e sono in grado di percepire a livello nervoso e muscolare le vibrazioni non solo quelle dei terremoti, ma quelle emesse da vene d’acqua sotterranee o le vibrazioni emotive di altre persone. Conosco una persona che e’ ricettiva alle frequenze del cancro e le percepisce come odore. Io sono ricettiva alle vene d’acqua sotterranee, alle menti fortemente perturbate, ai luoghi infestati… e li percepisco come una sottrazione di energia al limite dello svenimento. Con la radioestesia i campi emanati da certi oggetti vengono recepiti dal sistema nervoso e amplificati da uno strumento molto semplice, cosi’ che possiamo constatare un tipo di informazioni altrimenti ignote al sistema percettivo ordinario.
L’intero universo potrebbe essere una proiezione tridimensionale assolutamente priva di materia, un sogno virtuale, come dicono i Veda.

Teorie: Newton, Coulomb
Dalla fine del 1700 la teoria fisica dell’universo e’ stata influenzata dalla metafora elettrica. A seconda di come le particelle elementari (cariche elettriche) si muovono nel campo elettrico, abbiamo diversi risultati apparenti. E’ l’ipotesi di COULOMB.
Come Colombo scopre l’America, Coulomb crea la teoria elettrica dell’universo. Le sue scoperte riguardano l’elettricita’ e le forze che agiscono su corpi elettricamente carichi, i quali si attraggono o si respingono in base alle loro cariche, cio’ riguarda il microcosmo, la struttura degli atomi, mentre sul macrocosmo, la struttura planetaria, resta valida la teoria di NEWTON. Le due teorie sembrano formalmente analoghe ma non si corrispondono, sono due teorie semplici, una per i cieli, l’altra per l’atomo, ma non si possono unificare; le forze che regolano il movimento dei pianeti sono diverse da quelle delle particelle atomiche. Gli scienziati sono sempre alla ricerca di una grande teoria unificatrice dell’universo, poche leggi per un solo universo secondo regole di corrispondenza.
Le prime teorie erano deterministe (ogni risultato o esistente e’ determinato come effetto di precise cause) e meccaniciste (tutto e’ riconducibile a aggregazioni o disaggregazioni di particelle materiali elementari sotto l’azione di forze, come in una macchina).
Il mondo sembra il risultato di due fattori: particelle e forze.

4 forze fondamentali
Sono state ipotizzate 4 forze fondamentali: forza di gravitazione, forza coulombiana, forza nucleare e forza debole. Con esse si riesce a spiegare gran parte della realta’, ma restano fuori gli eventi caotici, non prevedibili, e quasi tutti i fenomeni del vivente intelligente, come il pensiero, l’amore ecc. Quando poi entriamo nel campo del sovramentale (parapsicologia, misticismo, ESP ecc.), troviamo fatti che contraddicono tutte le piu’ normali teorie della fisica, per cui, per un approccio piu’ ampio del reale, occorrerebbe una nuova fisica.
Nel 1600 Newton studiando il peso e l’attrazione dei corpi celesti ipotizza la forza di gravita’ e puo’ misurarla.
Alla fine del 1800 la fisica aveva messo in dubbio che l’atomo fosse compatto e indivisibile, dimostrando l’esistenza di particelle subatomiche, e RUTHERFORD aveva costruito un possibile modellino dell’atomo con un nucleo piccolissimo al centro a carica positiva, attorno a cui ruotavano gli elettroni a carica negativa, un modello interessante ma molto instabile, perche’ avrebbe dovuto perdere progressivamente energia fino a collassare. La forza coulombiana e’ una forza repulsiva che staccherebbe le cariche, ma gli elettroni non scappano via dall’atomo perche’ sono trattenuti da una forza sprigionata dal nucleo, che si chiama, appunto, forza nucleare, una forza attrattiva molto grande.
Ma c’e’ anche una forza che si chiama interazione debole, che invece allenta i legami degli elettroni periferici permettendo la formazione di insiemi piu’ grandi ed e’ cosi’ importante che grazie ad essa si formano le galassie.
Dunque abbiamo: una forza relativa alla massa che trattiene la Luna attorno alla Terra e la fa girare attorno ad essa, la forza di Coulomb, la forza che tiene gli elettroni in orbite attorno al nucleo e quella che fa scappare via gli elettroni periferici.
Studiando la forza nucleare, si ipotizzarono via via altre particelle che furono ordinate in una nuova tavola simile a quella di Mendeleev, e fra esse si noto l’esistenza di “simmetrie ordinate”.
A quel punto nel laboratorio di Rutherford un giovane geniale che si chiamava Niels BOHR ebbe la grande intuizione che produsse la svolta fondamentale della scienza moderna: una nuova immagine dell’atomo, da cui inizio’ una nuova fisica:
la FISICA QUANTISTICA.

Il salto degli elettroni sulle orbite
Si era ipotizzato l’atomo come un nucleo circondato da traiettorie circolari (orbite). In situazione di riposo gli elettroni percorrono orbite fisse. Immaginiamo il nucleo come il centro di Milano attorno a cui sono varie circonvallazioni, su ognuna di queste puo’ girare un numero fisso di auto, per es. 2 sulla prima, poi 8, poi 18 ecc., in aumento via via che ci si allontana dal centro. Ogni orbita ha un preciso livello energetico via via crescente. Ma, se stimoliamo un elettrone, per es. riscaldiamo l’atomo cioe’ gli diamo energia termica, l’elettrone caricato di energia cambia orbita cioe’ fa un salto in fuori.
Quando l’atomo si raffredda, cioe’ perde energia, fa un salto in dentro.
Quando l’elettrone salta verso il centro e ha perso energia, emette luce (radiazione elettromagnetica), quando salta verso la periferia ha acquistato energia. Nel primo caso si ha una emissione elettromagnetica, nel secondo un assorbimento.

Bohr e lo spettrogramma
Per spiegare la differenza tra tecnico e artista, vediamo come nasce la grande idea di Bohr che inizio’ la meccanica quantistica.
Nel 1700 Newton aveva fatto ricerche sull’ottica, e visto che, mandando un raggio di sole contro un prisma di cristallo, entra un solo raggio di luce bianca ma esce un ventaglio di raggi colorati come l’arcobaleno: rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, violetto. Questa gamma di colori ordinati per frequenze si chiama spettro e contiene tutti i colori che siamo in grado di vedere, poi ci sono altri colori che i nostri occhi non percepiscono, l’ultravioletto e l’infrarosso… La luce bianca ha in se’ questi colori, il prisma li separa e li mostra distinti aprendoli come un ventaglio: esso e’ lo spettro della luce visibile. Perche’? In base alla diffrazione, ogni componente di luce si piega nel prisma con un angolo diverso ed esce isolato, perche’ e’ formato da un’onda a frequenza diversa. Lo stesso fenomeno dell’iride lo vediamo quando il sole illumina una bolla di sapone o una pozzanghera o attraversa l’aria umida dopo un temporale, o il getto della gomma per innaffiare, creando bande di colori fluttuanti.

Lo spettro della luce del sole e’ completo, ma lo spettro dei vari elementi e’ parziale.
Se prendo del sodio e lo riscaldo, cioe’ gli aggiungo energia termica, i suoi elettroni cominciano a muoversi emanando luce e il sodio diventa incandescente. Se faccio passare questa incandescenza attraverso un prisma, vedo uscire solo due sottili linee gialle (all’interno delle quali sono piu’ di cento linee). L’analisi spettrale del sodio mi da’ due linee gialle principali. Questo e’ lo schema distintivo del sodio.

In modo simile si vede che ogni elemento emette solo alcuni colori specifici, che costituiscono il suo spettro, la sua impronta digitale. Ogni elemento ha una sua precisa struttura spettrografica che non varia mai e che lo caratterizza, una serie di righine colorate parallele, cioe’ una serie di frequenze di energia regolarmente distanziate.

Spettro di emissione dell’azoto

Spettro di emissione del ferro

Cominciamo allora dall’elemento piu’ semplice in natura, l’idrogeno (un protone, un elettrone, nessun neutrone), lo riscaldiamo e ci aspettiamo uno spettro semplice, invece abbiamo uno spettro con piu’ di cento linee. E gli spettri degli altri elementi sono ancora piu’ complicati. Allora ci chiediamo: come puo’ un elemento semplice come l’idrogeno che e’ il primo nella scala degli elementi avere uno spettro cosi’ complesso?
Ogni colore e’ una frequenza, traducendolo in suono sarebbe come dire che un atomo di idrogeno ha piu’ di cento suoni. Il fisico Sommerfield, che era anche pianista, diceva che l’idrogeno era piu’ complicato del suo pianoforte che aveva solo 88 suoni. Ma come poteva avvenire questo? Era un rompicapo.

Nel 1913 il fisico danese Niels Bohr vide la soluzione, che lo porto’ al Nobel.
Bohr ipotizzo’ nell’atomo un nucleo al centro e ogni elettrone che gli ruotava attorno su un’orbita definita, a distanza precisa dal nucleo, come nel modello di Rutherford. Immaginiamo varie orbite potenziali, su ognuna gira un numero preciso di elettroni, per es. c’e’ un’orbita da 2 elettroni, una da 8, 18, 32, 50…. Se l’atomo ha piu’ elettroni di quanti ne possono stare nel primo giro, essi saltano nel secondo, e cosi’ via.
Nell’atomo dell’idrogeno c’e’ un solo elettrone, dovremmo avere una sola orbita, almeno in stato di riposo, che e’ il piu’ basso stato energetico.
Ma se stimoliamo l’atomo, per es. lo riscaldiamo, cioe’ gli aggiungiamo energia, l’elettrone salta su un’orbita piu’ esterna. Piu’ energia diamo, piu’ l’elettrone salta su orbite piu’ esterne. Appena cessiamo di riscaldarlo, l’idrogeno si raffredda cioe’ cede energia e l’elettrone torna a orbite interne fino alla posizione di partenza.
Ogni volta che l’elettrone salta in dentro cede energia ovvero emette luce, radiazione elettromagnetica. Ogni volta che salta in fuori assorbe energia. Bohr scopri’ che tutti i salti che l’elettrone poteva fare eguagliavano il numero di linee dello spettro dell’atomo di idrogeno. Ogni salto dell’elettrone era una linea dello spettro. Per ogni passaggio da un’orbita a un’altra l’elettrone impiegava una dose fissa di energia, per ogni salto prendeva o rilasciava un pacchetto fisso di energia, un quanto.

Spettro elettromagnetico

Posso contare questi pacchetti energetici facendo l’esperimento in negativo: produco gas di idrogeno, vi faccio passare luce bianca che mando nel prisma, ottengo l’intero spettro colorato meno un centinaio di linee nere, corrispondenti ai pacchetti di energia che l’elettrone ha preso nei suoi salti. Ogni riga e’ l’energia di un fotone (unita’ di luce) emesso o assorbito quando l’elettrone fa un salto. Per fare il salto l’elettrone si carica di un pacchetto di luce, cosi’ come Valentino Rossi per fare un giro di pista ha bisogno di un tot di benzina.

Per studiare le particelle subatomiche si e’ usato lo spettroscopio, che mostra le radiazioni emesse sotto forma di righine parallele colorate.

La teoria di Bohr permette di calcolare in modo semplice le lunghezze d’onda dello spettro di ogni elemento. La sua idea fu che ogni riga corrispondesse a un salto dell’elettrone da un’orbita a un’altra, che a sua volta corrispondeva a un pacchetto di energia in piu’ o in meno, a un quanto.

Gruppo di onde associate a particelle che riescono a superare una barriera

Partendo dal nucleo si arriva a ogni orbita con una quantita’ precisa e crescente di energia.
-Le analisi spettrografiche di Bohr, sulla luce emessa da gas incandescenti o sottoposti a carica elettrica, misero in crisi la fisica newtoniana e anche il modello di Rutherford.
Nasceva la meccanica quantistica con nuove ipotesi sul mondo invisibile. La fisica newtoniana classica era ormai finita.

Soggetto-oggetto
Finora la conoscenza si era posta un oggetto materiale. La scienza guardava al mondo come una cosa che sta fuori, era una ricerca fuori dell’uomo. Per molto tempo la fisica ha studiato i fenomeni come se si trattasse di una realta’ esterna, ha visto la natura come staccata dall’osservatore, poi i fisici quantistici si sono accorti che questa separazione era errata e che soggetto e oggetto appartengono allo stesso campo e si influenzano.
Al contrario in Oriente si sperimenta il soggetto in se’, da migliaia di anni si porta avanti una ricerca dentro l’uomo, che sperimenta la respirazione, il cibo, la purificazione, la meditazione, il benessere interiore, l’apertura di canali sottili, l’uso delle parti sconosciute della mente, le variazioni del ritmo elettrico del cervello, il riequilibrio delle funzionalita’…. Poiche’ l’oggetto fondamentale e’ l’io, il vivere stesso, si sperimenta la vita nell’io vivente.
Bohr aveva avuto un’illuminazione. Questa e’ la scienza. Dopodiche’ altri si misero ad applicare il suo metodo ai vari elementi. Questa e’ la tecnica. La matematica e’ un modo di pensare molto strutturato, e’ un pensiero altamente formalizzato che si impone al mondo. Ma la vera scoperta scientifica e’ un atto di illuminazione pura, un atto artistico di esperienza totale. Non si fa esperienza guardando il mondo dal di fuori, l’esperienza alta si ha quando scompare la separazione tra io e mondo e si ha un sentire di pura identita’, un “Intueor” cioe’ un ‘vedere dal di dentro’. Allora interviene l’emisfero destro o una ipotetica sovramente.
L’intuizione e’ un atto di immersione totale nella realta’, e’ una conoscenza del cuore, come diceva il maestro WU LI.
La mente analitica e’ ancora la mente tecnica, ma in scienza come in politica la vera scoperta nasce quando si accende un’altra mente, la mente intuitiva o creativa del nuovo, la mente olistica.
La scoperta di Bohr non fu solo un nuovo modello di atomo, peraltro poi superato, essa apri’ un nuovo modo prospettico per la ricerca.
La fisica newtoniana aveva studiato la natura come se fosse la’ fuori, la meccanica quantistica scopri’ che l’osservatore faceva parte del campo, era egli stesso natura.
Le esperienze della nuova fisica sono esperienze straordinarie di diversa percezione del reale in cui soggetto e oggetto interagiscono. E’ un cambiamento radicale, un cambiamento filosofico, oserei dire che e’ un cambiamento percettivo, esistenziale, che inaugura un mutamento definitivo dei nostri rapporti col mondo. Non nasce solo una nuova visione dell’atomo, nasce una nuova percezione del rapporto uomo-mondo. Per questo la nuova fisica e’ stata chiamata “la danza dei maestri WU LI”.
Il nuovo fisico non si limita a osservare la natura ma danza con essa, per questo la nuova fisica finira’ con l’assomigliare all’antica alchimia, nella quale la trasformazione delle energie della cosa osservata era parallela alla trasformazione delle energie di chi la studiava.

Intanto, mentre la meccanica quantistica, con la sua nuova filosofia, si affacciava al mondo della conoscenza, continuava implacabile la ricerca dei divisori di particelle.
Si stabili’ che, al di sotto dell’elettrone ci fossero 6 elementi fondamentali detti QUARK combinabili in vari modi.
Il quark aveva carica elettrica pari a un terzo o due terzi dell’elettrone.
L’ipotesi di Bohr del modello atomico con elettroni che ruotavano attorno al nucleo secondo orbite circolari analoghe a quelle dei pianeti attorno al sole diventava piu’ complessa e indeterminata, perche’ queste orbite non sono mai state trovate con certezza, e i fisici sono passati a una visione probabilistica.

Il quanto e la discontinuita’
Il ‘quanto’ fu un’ipotesi fruttuosa. PLANCK e EINSTEIN studiarono in particolare il quanto di luce, il fotone, il pacchetto minimo di energia luminosa, la particella piu’ piccola possibile di luce, con cui si potevano studiare meglio i campi elettromagnetici.
I fotoni sono entrati nella nostra vita senza che ce ne accorgessimo. Se metto la mano nell’arco di un ascensore ne blocco la chiusura, perche’ interrompo un flusso di fotoni. In modo simile apro con un telecomando automatico un cancello o tolgo la sicura alla mia auto perche’ mando un raggio di fotoni che apre il meccanismo di chiusura come fosse una chiave.
Empedocle e Democrito avevano quantizzato la materia, ora si quantizzava l’energia. Il mondo era pensato come somma di piccoli tot di energia che si potevano aggiungere uno alla volta, cosi’ da avere una variazione a salti, discontinua, a scalini o pacchetti.
Per es. una trottola rallenta a piccoli scatti, non in modo continuo e a salti procedono le variazioni di suono o di colore.
Molte cose potevano essere quantizzate, cioe’ ridotte a somma di unita’ base, per esempio la carica elettrica o la vibrazione della corda di una chitarra o la luce.

Teoria corpuscolare e ondulatoria della luce
La luce divenne il simbolo della nuova realta’ concepita come energia.
Se prendiamo la fascia cromatica totale, dall’infrarosso all’ultravioletto, vediamo che non e’ una variazione infinita, cioe’ continua, di sfumature, (un mosaicista ne riconosce 5000); la natura va a salti, come per le frequenze musicali.
La luce e’ una radiazione elettromagnetica, un insieme di rapide oscillazioni del campo elettromagnetico. Piu’ gli elettroni vibrano, piu’ producono radiazioni luminose ad alta frequenza, nello spettro della luce visibile.
Per es. il rosso e’ una oscillazione lunga e lenta, l’ultravioletto e’ rapida e breve con alti picchi.
Ma quando si comincio’ a studiare la luce vennero fuori delle grosse sorprese. Si scopri’ un fatto inquietante. C’erano due modi per studiarla: secondo alcuni la luce era formata da corpuscoli (teoria corpuscolare di tipo newtoniano, Newton pensava che un raggio di luce fosse un fascio di corpuscoli, e che un corpo luminoso proiettasse fuori di se’ delle particelle di materia), secondo altri la luce era invece un’onda (teoria ondulatoria), ovvero un movimento. Erano due prospettive entrambe valide, che davano buoni risultati, ognuna coerente. Ma era come se, per disegnare la mappa di una valle, due cartografi guardassero da monti diversi e i loro disegni fossero incompatibili.
Ogni teoria permetteva di spiegare certi fenomeni del reale ma non altri. Ancor oggi ci sono esperimenti in cui la luce sembra corpuscolare e altri in cui sembra ondulatoria, un elettrone a volte sembrava una particella, altre volte un’onda, la luce e’ un’onda ma i fotoni si comportano come particelle. Se si fa passare un raggio di luce (fotoni) attraverso due fori di una parete e si guarda cosa arriva alla parete che sta dietro, non si hanno due macchie di luce ma delle righe di luce e di buio, come se arrivassero delle onde, perche’ in certi punti l’intensita’ si raddoppia perche’ le onde sono in fase, in altre si sottrae perche’ non lo sono. La scienza si trovo’ in un bel guaio. Stava contraddicendo se stessa.

Che cos’era la realta’? Un insieme di corpuscoli o di onde? Dapprima questa contraddizione nacque per le radiazioni, poi si scopri’ che poteva valere “per tutto”, insomma non era poi cosi’ scontato che la materia fosse formata da corpuscoli, essa poteva essere un ‘movimeno puro’. Nel modello di Schroedinger il nucleo sembrava circondato da onde, e questo mandava all’aria 2500 anni di ferma convinzione che la realta’ fosse materiale e si componesse di pezzettini.

Principio di indeterminazione-Non esiste la misura esatta
L’altro scossone venne alla vecchia fisica venne quando, nel tentativo di misurare le particelle subatomiche nelle loro due grandezze fondamentali, velocita’ e misura, ci si accorse che non era possibile averle entrambe. Il fotone, illuminando l’elettrone, lo spostava, e si perdeva la sua posizione; spostandolo variava la sua velocita’.
Tra il ‘20 e il 29 la fisica quantistica si rese conto di non poter fare una misura con precisione, Questo era terribile perche’ rendeva tutto indeterminato ed Einstein non pote’ sopportarlo, di qui la sua famosa frase: “Dio non gioca a dadi”.
Se l’elettrone fosse stato un corpuscolo, sarebbe stato possibile localizzarlo in un certo istante in un punto dell’orbita e verificare la sua velocita’. Ma HEISENBERG vide che non c’era verso di beccare un corpuscolo in un luogo preciso in un dato tempo. Fu a quel punto che nacque la fisica moderna e divento’ vecchia qualunque teoria basata sui corpuscoli, per il semplice fatto che non c’era verso di determinarli.
Fu allora che HEISENBERG formulo’ il famoso principio di indeterminazione, base della teoria dei quanti, che diceva che era impossibile osservare le particelle subatomiche, era impossibile localizzare un elettrone, cioe’ determinare allo stesso tempo in un preciso istante dov’era e che velocita’ aveva, perche’, appena si tentava di farlo, non era piu’ rintracciabile. Si poteva trovare la posizione, si poteva trovare la velocita’ ma non entrambe le cose. Ma se l’elettrone fosse stato un’onda la cosa avrebbe avuto senso, perche’ le onde, che sono infinitamente estese, non occupano un luogo preciso dello spazio, ma al piu’ oscillano entro una zona possibile.
Ipotizzando l’elettrone come particella, bisognava metterlo a fuoco, cioe’ illuminarlo, per poter vedere dov’era, ma anche usando il faro o punto luce piu’ piccolo del mondo, cioe’ il fotone, l’elettrone si spostava, modificando tutti i dati. La natura sfuggiva e sembrava prendere in giro gli scienziati. Al massimo si poteva dire che “c’era una certa probabilita’ che l’elettrone si trovasse in un certo momento in una certa zona nei pressi del nucleo” (Ipotesi di PLANCK). Si potevano solo fare dei calcoli probabilistici per individuare la zona dove era piu’ probabile trovarlo. Nel caso dell’idrogeno il suo elettrone, concepito come un’onda, cioe’ un movimento ondulatorio rapidissimo, poteva apparire piu’ frequentemente in un ampio cerchio attorno al centro.
Spariva il concetto di orbita e si introduceva l’addensamento probabilistico: l’orbitale. Si definirono alcuni orbitali e si vide che formavano delle figure o zone precise, vortici di energia simili a petali attorno al centro, l’atomo sembrava un fiore con un numero molto preciso di petali. Dal punto di vista formale gli orbitali erano simili ai chakra, o vortici di energia, intuiti dalla filosofia indiana seimila anni fa. (vedi figura)

L’osservazione modifica l’osservato
Dire che forse l’elettrone non era un corpuscolo ma un’onda mise in crisi la vecchia fisica e apri’ una fisica nuova, molto meno precisa nelle sue determinazioni, dove l’esattezza della legge matematica veniva sostituita dall’indeterminatezza della probabilita’.
Ma anche lo scienziato ora guardava a se stesso in modo nuovo. Aveva intuito che l’oggetto non poteva essere piu’ osservato in modo neutrale perche’ era influenzato dall’osservatore che lo modificava e interagiva con lui. Egli non poteva osservare astrattamente un campo perche’ era lui stesso nel campo. L’oggetto era tutt’altro che inerte e reagiva con lui. L’osservazione modificava tutte le forze in gioco come se, invece di guardare uno specchio d’acqua da fuori, lo scienziato ci entrasse dentro perturbando l’acqua; osservare voleva dire interagire, appena il fisico tentava di cogliere la danza della natura questa si metteva a danzare con lui. Nessuno poteva stare fuori del mondo a guardarlo perche’ era dentro il mondo e osservare era gia’ modificare. Il tappeto si muoveva tutto insieme. Era un assunto destabilizzante, che gia’ nel 1500 gli alchimisti avevano scoperto. Cadde un altro mito, quello della separazione tra soggetto e oggetto, tra io e fuori, tra la mente dentro di me e la natura fuori di me.
(Quando io curo la mia clivia, mi accorgo che essa non si limita a prendere da me acqua e fertilizzante ma reagisce al mio stato di salute e al mio umore. Reagisce anche alle mie reazioni verso di lei per cui se ho intenzione di tagliarle le foglie, in modo criminale, reagisce ai miei pensieri con terrore. Se brucio con l’accendino la foglia di una pianta di casa e le metto degli elettrodi, verifico che la pianta manifesta sofferenza appena mi vede entrare nella stanza.
Quando a Silicon Valley lo scienziato studia il quarzo mettendogli degli elettrodi come se fosse un cervello, si accorge che il quarzo si modifica come lui cambia i propri pensieri.
Quando in una cura sono totalmente convinta che guariro’ le aspettative di guarigione possono darmi dei miglioramenti ben oltre la terapia. Quando lo scienziato esegue un test per verificare una teoria, gran parte dei risultati dipendono da quello che lui si aspetta. E’ stata l’influenza di questa aspettativa che ha reso cosi’ contrastanti i risultati della cura Di Bella) .
Se noi pensassimo che anche i nostri desideri e pensieri sono onde di energia che influiscono con i dati materiali, energia anch’essa, tutto sarebbe piu’ comprensibile. Ma, quando la fisica quantistica nacque, era troppo intrisa ancora della visione materialistica e queste scoperte risultarono paradossali. In un mondo di energia non c’e’ distinzione tra soggetto e oggetto, ma in un mondo volto alle cose visibili la materia e’ nettamente separata dal desiderio o dall’intenzione, soggetto e oggetto sono ben distinti.

L’interazione
Ma, se cade la distinzione tra soggetto e oggetto, tutto diventa infinitamente piu’ complesso (o piu’ semplice?) e ha effetti sconvolgenti sui paradigmi della ricerca. Nasce un grande nuovo concetto: l’interazione, quella che il maestro di Tai Chi chiama ‘la danza’. L’interazione crea un nuovo modo di percepire la scienza e l’uomo e il tutto. E’ un modo di percepire la vita come una relazione vivente. che mi riguarda, modo di conoscere che e’ proprio dell’emisfero destro del cervello, la parte dimenticata.
Questo concetto rivoluzionario della relazione soggetto-oggetto fu produttivo in un sacco di discipline che non appartenevano alla fisica, POPPER lo estese al mondo delle comunicazioni e ai mass media… altri alla metafisica, la psicologia, la parapsicologia, l’antropologia, la sociologia, l’informatica…
Se queste ipotesi vi sembrano astratte e peregrine, confinate a un mondo di puri matematici che vivono fuori del mondo o a filosofi speculativi, ricordatevi che da questi studi nascono la bomba atomica, le centrali nucleari, le radiazioni terapeutiche, il laser, i calcolatori ultima generazione ecc.
Si concluse che tutta la materia poteva manifestarsi o con proprieta’ corpuscolari o con proprieta’ ondulatorie ma mai con entrambe, tutto dipendeva da come la si studiava, ma la realta’ ultima della luce, che divenne il simbolo dell’universo, resto’ piu’ enigmatica che mai.
Ulteriori scoperte sugli atomi si ebbero con gli acceleratori di particelle, il primo nel 1930 si chiamava ciclotrone.

(Acceleratore di particelle usato in campo medico).

Oggi siamo in grado di accelerare le particelle a energie molto alte, all’interno di particolari campi magnetici, ma poiche’ occorrono spese enormi per costruirli e mantenerli, per alcuni anni i governi hanno contribuito a questa ricerca costosissima, ma oggi i finanziamenti si stanno inaridendo.

I concetti di forza, onda, campo e interazione hanno modificato enormemente la concezione del mondo. Sempre piu’ esso scompare come materia e appare come un insieme vibrazionale.
Noi stessi siamo un insieme vibratorio con un nostro campo variabile sottoposto all’interazione di altri campi, alcuni percepibili e vicini, altri lontanissimi. Anche la lontanissima stella che non vedremo mai e che ha collassato trasformandosi in una supernova crea una variazione di onda gravitazionale che si allarga nell’universo giungendo in forma infinitesima fino a noi.
Dallo spazio siderale arrivano continuamente sulla Terra raggi cosmici, radiazioni costituite da particelle estremamente energetiche, alcune delle quali molto superiori a quelle sperimentate negli acceleratori. Esse entrano in collisione con nuclei conosciuti e provocano la formazione di particelle nuove (iperoni, mesoni, leptoni, neutrini, bosoni, gluoni, gravitoni ecc.).

Via via nel tempo, la scienza ha posto delle ipotesi e poi le ha superate. Per Einstein, la velocita’ della luce era la massima velocita’ possibile, ma anche questa soglia e’ stata sfatata. Le cose sono sempre piu’ semplici e piu’ complesse di quanto la mente ha trovato fin qui. Come diceva John Mouir
La via piu’ chiara per penetrare l’universo

passa per l’intrico di una foresta”

..

 

 

 

 

 

Lezione 4 LA TEORIA DEL CAOS

Jung ci racconta di una bambina di 8 anni che prima di morire fece molti disegni strani, uno di questi era una goccia che rappresentava un albero. Mettete questa goccia sull’albero e avrete un frattale, una forma d’albero che contiene una forma d’albero. Questo e’ un frattale. Nel nostro mondo c’e’ una goccia che contiene il nostro mondo. Immaginate un quadro dove c’e’ una donna che guarda un quadro dove c’e’ una donna che guarda un quadro…Il microcosmo rispecchia il macrocosmo, come dicono gli alchimisti.
Il frattale ci mostra che la realta’ e’ olografica, come hanno sempre detto la metafisica indiana o l’antica alchimia, tutto e’ in tutto.
Se la fisica quantistica invento’ un linguaggio diverso da quello della materia, la teoria del caos ci mostra che il mondo puo’ essere studiato con altri linguaggi.
La vecchia fisica si basava sulla mente logica che ha un percorso lineare e cercava nella natura percorsi lineari, studiava le cose che si ripetevano, che potevano essere prevedibili e che avevano forme regolari; stdiava il mondo come un orologio. Ma in questo modo la natura resta fuori, perche’, a ben vedere, la natura non e’ regolare, non e’ lineare, non si presenta come forme geometriche fisse e non e’ cosi’ prevedibile come la scienza pretende
Per questo e’ nata la teoria del caos. Essa studia i sistemi che hanno comportamento non prevedibile, e dagli anni ’70 e’ diventata una delle aree matematiche piu’ interessanti, una teoria di rara bellezza che trova risultati altamente estetici.

Mentre la vecchia fisica esige che la natura presenti un preciso ordine, e si basa sulla geometria euclidea che crea forme regolari e misurabili, questa teoria invece scopre nella natura una netta tendenza al caos. Insomma se si vuole vedere fino in fondo la natura, occorre non la mente lineare ma un’altra mente, un altro linguaggio.
Troviamo il caos in molti banali eventi quotidiani: per es. le foglie secche cadute a caso per terra (forme autosimili), i sistemi meteorologici, lo sgocciolare di un rubinetto, le volute di fumo di una sigaretta, il battito del cuore, la forma delle nuvole, lo zig zag dei fulmini, i rami degli alberi, la rete venosa o arteriosa, la superficie dei polmoni, le circonvoluzioni del cervello… tutte strutture irregolari, dove la natura riesce a mettere disegni lunghissimi in spazi ristretti.
Per es. nel corrugamento dei polmoni, riesce e radunare in uno spazio limitato una superficie grande come un campo da tennis. Pensiamo ai bronchi che si ramificano in sottobronchi e poi in bronchioli…
Il caos ci circonda ovunque, nei vortici nell’acqua, nel flusso d’aria che scorre nelle canne di un organo, nella schiuma delle cascate, nei gas di Giove…
Caos e’ il masso che troviamo sulla montagna boscosa che ripete nel muschio la forma del bosco.
In piccolo o in grande si ripetono forme simili.
E’ curiosamente da sempre di fronte alle forme che ripetono forme, davanti all’apparente caos della natura, di fronte alle nuvole, alle onde del mare, noi proviamo un piacere estetico, mentre non proviamo nessun piacere a guardare un palo diritto, una autostrada, i fili della luce, tutti i lineari artefatti umani.. eppure la scienza non ha fatto altro che rifiutare il caos della natura tentando di farlo divenire qualcosa di lineare.
Ma perche’ un’onda o un albero o una nuvola sono belli? Perche’ sono sistemi dinamici che cambiano nel tempo.
La vecchia scienza trattava figure geometriche regolari, inesistenti in natura, non esiste la perfetta sfera o il triangolo equilatero, sono astrazioni della mente logica. In natura ci sono invece ampiamente le forme irregolari, pensiamo alla forma di una costa.
Quando si e’ cercato di matematizzare questi fenomeni, si e’ scoperto una nuova geometria con forme che non erano misurabili con numeri interi ma piuttosto con frazioni, e queste frazioni sono state chiamate frattali.
Frattale vuol dire frazionario ma anche fractus= interrotto, scabroso, irregolare..
Il frattale e’ una struttura complessa, irregolare, con una data forma che si ripete.
La cosa curiosa e’ che per quanto sia bizzarra questa forma, e’ tutt’altro che casuale, anzi e’ cosi’ precisa che si ripete nel dettaglio. Cioe’ a qualunque scala io analizzi quella forma trovo la stessa struttura ripetuta in tutti i suoi dettagli, le sue parti. Il che vuol dire che, se prendo per es. l’irregolarita’ della costa tirrena, e poi prendo solo un pezzetto di questa costa e lo ingrandisco, ritrovo la stessa struttura, anche per parti piu’ piccole di nuovo ritrovo lo stesso disegno; e’ come se avessi una irregolarita’ costante, che si ripresenta sempre allo stesso modo. Questo vale per una felce, una montagna, una nuvola, un gruppo di galassie, un fiocco di neve… sono tutti frattali naturali. Un fiocco di neve (e ognuno e’ unico e diverso da tutti gli altri) non solo e’ un disegno unico e bellissimo, ma ogni sua piccola parte ripete il disegno dell’intero, secondo una struttura olografica.

(Fiocco di neve)

La geometria dei frattali rivela forme bellissime che a poco a poco sono state matematizzate col computer. Benoit Mandelbrot studio’ queste curve complesse che sono organizzazioni di organizzazioni secondo regole estetiche, disegni olografici, per cui una data forma, per irregolare che sia, si ripete nelle sue parti sempre piu’ piccole, come una matrioska.

(Felce)

La scienza del caos nega il determinismo assoluto della Natura. La fisica voleva ordine, misura e regolarita’, ma la scienza del caos invece nobilita proprio il disordine e l’irregolarita’. Non e’ vero che, se conoscessi tutte le cause, potrei prevedere tutti gli aventi, basta poco, pochissimo e le variabili creano eventi imprevedibili.

(Cactus)

La nostra vita stessa dipende da piccole scelte irregolari, se ci svegliamo cinque minuti dopo, usciamo di casa dopo che un vaso e’ caduto, prendiamo l’autobus successivo, e magari incontriamo l’uomo della nostra vita.
Piccoli eventi suscitano grandi mutamenti. La teoria del caos scopre che, modificando di poco le condizioni iniziali, si possono avere esiti totalmente diversi. Anche qui i fisici restarono sconvolti.

(Frattale di una costa)

Eppure i miti antichi greci dicevano che le divinita’ primordiali erano due: Ordine e Caos.
Con la teoria del caos si sono studiati in modo nuovo eventi prima imprendibili, come le fluttuazioni della borsa, le epidemie, i mutamenti demografici, la schizofrenia..

(Frattale di un albero)

Lo stesso corpo umano, alla luce di questa teoria, appare diverso, non piu’ come somma di organi connessi meccanicamente e prevedibili, ma come connessione di ritmi sensibili a piccolissimi cambiamenti, luogo di oscillazioni irregolari che presentano tuttavia delle costanti intrinseche. Con la teoria del caos si sono studiati i disordini respiratori, i cicli delle cellule cancerogene, le forti variazioni dei globuli del sangue, le irregolarita’ cardiache, le crisi epilettiche, i picchi elettrici nel cervello ecc.. Per es. nell’epilessia si potrebbe suscitare una piccola variazione neuronale mediante impulsi elettrici, cosi’ da scatenare un caos compensativo.

(Broncogramma umano)

Oggi siamo tutti molto attenti alle variazioni della Borsa, ma con la matematica tradizionale e’ del tutto impossibile trovare equazioni che permettano di fare predizioni, in Borsa la minima variazione puo’ causare effetti valanga, i mercati finanziari sono un sistema dinamico sensibilissimo alle perturbazioni.

(Algoritmo ripetuto su un pc)

Qualunque variazione in piu’ o in meno puo’ produrre effetti cascata.
Con la teoria del caos sparisce lo sterile determinismo per cui in modo meccanico cause prossime producono effetti fissi prevedibili, Invece qui elementi accidentali e casuali, possono inserirsi nella realta’ del mondo, modificandola, il mondo si storicizza, il divenire entra nel tempo. Si comincia a parlare del caso.

(Ammonite)

La teoria del caos fa scoperte paradossali per quei fenomeni che sfuggono apparentemente a ogni determinismo, come la linea di una costa o di una nuvola, il ritmo di gocce che cade da un rubinetto chiuso male, le volute di fumo di una sigaretta, il tempo che fara’.
Lo stesso rapporto causa-effetto qui non e’ quantificabile al vecchio modo, perche’ una alterazione piccolissima puo’ produrre variazioni catastrofiche non determinabili. Come si dice: “Il battito di ali di una farfalla in Occidente puo’ produrre un uragano in Oriente”. E’
l’effetto farfalla.

(Spirale di Archimede e girasole)

La caduta di un piccolissimo sasso in montagna puo’ scatenare una paurosa valanga. Un piccolo cambiamento inavvertito puo’ avere una crescita esponenziale. Non e’ vero che spingendo con una stecca una pallina da biliardo si puo’ determinare la sua traiettoria, una minima divergenza puo’ amplificarsi al punto da rendere assolutamente non prevedibile il risultato, e questo e’ appunto il caos, il non determinabile.

Caos non vuol dire assenza di ordine, ma impossibilita’ di fare previsioni a lungo termine, non prevedibilita’.
In meteorologia questo e’ evidente, in sistemi perturbati come quello mediterraneo non si possono fare previsioni del tempo piu’ lunghe delle 24 ore. Aumentando il tempo, diminuisce la possibilita’ di certezza.
La scienza del caos ebbe un precursore in Henry POINCARE’, uno dei piu’ grandi matematici alla fine del 1800, ma si sviluppo’ quasi per caso solo nel 1961 grazie al meteorologo americano che si chiama EDWARD LORENZ.
Presso il famoso MIT, istituto di tecnologia del Massachussets, con un enorme e primitivo calcolatore di scarsa memoria, Lorenz tentava di calcolare i movimenti dell’atmosfera; ma, avendo un alto numero di decimali, penso’ che fosse lo stesso arrotondarli e si accorse che qualunque arrotondamento, per piccolo che fosse, comportava una enorme variazione finale, per cui non si potevano fare previsioni oltre i 5 o 6 giorni. Potrebbero sempre esserci fluttuazioni atmosferiche microscopiche e non rilevabili in grado di amplificarsi fino a modificare il clima dell’intero pianeta.
Lo studio del tempo accese l’interesse di tutti gli studiosi sui fenomeni caotici.
Ma, quando poi tornarono a studiare il cielo, sperando di ritrovarci la precisione newtoniana, scoprirono che i movimenti dei corpi celesti, che parevano cosi’ regolari, presentavano anch’essi delle irregolarita’. Per esempio il sole non sorge sempre nello stesso punto dell’orizzonte ma va avanti e indietro. Anche le stelle sorgono in punti diversi del cielo e possono scomparire per intere stagioni. Ci sono addirittura dei corpi celesti detti ‘erranti’, perche’ vanno avanti e poi di colpo diventano ‘retrogradi’, cioe’ tornano indietro.

(Il moto apparente di un pianeta)

L’uomo ha sempre cercato sicurezza nella certezza delle posizioni del sole, della luna e delle stelle principali. Si vedano le pietre di Stohnengen, tempio che e’ un enorme orologio cosmico che segna sia il solstizio del sole sia il mese lunare, il movimento della Luna e’ ancora piu’ contorto di quello del sole e a tutt’oggi, con tutti i nostri osservatori, telescopi e computer, non lo abbiamo ancora perfettamente determinato.

(Addensamenti di sale alla superficie di una pentola d’acqua rimasta in frigo)

La natura sembra comportarsi in modo arbitrario e per niente meccanico, per cui si parlo’ di ‘natura creativa’.
La meccanica quantistica costituisce la base di quasi tutta la fisica moderna. Dico quasi perche’ essa non riesce a spiegare gli eventi caotici.
La natura mostra una tendenza verso il caos. Lo riscontriamo in piccole cose dell’esperienza quotidiana, nei sistemi meteorologici, lo sgocciolare di un rubinetto, le volute di fumo di una sigaretta, il battito del cuore, il modo con cui una bandiera schiocca al vento o quello con cui si formano code in autostrada o l’andamento della borsa. I grafici del caos sono legati alla geometria dei frattali. Il frattale e’ una struttura complessa che ha una data forma, questa si ripete nei componenti piu’ piccoli, mostra quindi analogie interne di forma. Per es. una felce, o una costa, una montagna, una nuvola, un gruppo di galassie sono frattali naturali.

(Galassia)

La geometria dei frattali rivela forme bellissime e ha trovato applicazione nei computer. Benoit Mandelbrot studio’queste curve complesse che mostrano organizzazioni di organizzazioni secondo regole estetiche della Natura, una specie di tenuta olografica riversata sull’interno per cui una data forma ripete quella stessa forma nelle sue parti sempre piu’ piccole. La scienza del caos negava il determinismo assoluto della Natura. La fisica doveva essere ordine, la fisica accettava solo cio’ che fosse regolare, ma la scienza del caos introduceva il disordine e l’irregolarita’.

(Omino di Mandelbrot)

Madelbrot era un matematico polacco la cui famiglia era tutta formata da matematici, essendo ebreo riparo’ a Parigi per sfuggire il nazismo. Scopri’ i frattali per caso mentre faceva delle ricerche per l’IBM nel 1979 e li applico’ all’economia tanto da scardinare diversi fondamenti dell’economia classica e
della finanza moderna, facendo nascere una finanza frattale e anche un’ecofisica e fece intendere che anche la neurologia avrebbe potuto conoscere una totale rinascita. Per es. in neurologia si e’ visto l’anziano presenta una minore ramificazione delle cellule di Purkinjie, quindi una riduzione della loro dimensione frattale.
La teoria del caos fa sorgere immagini olistiche, e cio’ e’ il contrario del determinismo.
Non ci sono cause collegate ad eventi, ma forme che discendono dal tutto alle parti.
Inizialmente i calcoli per studiare queste forme erano troppo complessi, e solo dopo gli anni ’70, quando si usarono i calcolatori i sistemi caotici rivelarono la loro bellezza. La scienza fece balzi in avanti grazie a strumenti indispensabili come il microscopio per lo studio della biologia o il telescopio per lo studio delle stelle: il computer e l’acceleratore di particelle.
Gli eventi caotici divennero oggetto scientifico dopo il 1980, e si ebbero fisici come HAWKING che cercarono un sistema che comprendesse sia la teoria della relativita’ che la meccanica quantistica.
Gli eventi caotici mostrano la natura che danza secondo coreografie costanti.

Il problema dei tre corpi
I problemi divennero piu’ complessi quando si scopri’ che le relazione tra corpi alteravano il quadro se questi erano piu’ di due.
Newton era partito dall’osservazione dei corpi celesti e aveva cercato di stabilire i loro movimenti in base alla loro massa e alla rispettiva forza di gravita’, per cui il problema di stabilire le orbite di tre corpi celesti non sembrerebbe molto difficile in matematica astronomica.
Ma quello che con due corpi e’ facile, con tre si complica.
Prendiamo la Terra e la Luna che le gira attorno attratta dalla sua forza di gravita’ ma insieme le resiste con la propria. Quando arriva un terzo corpo, gli astronomi dicono che esso e’ una ‘perturbazione’.
Con tre corpi i calcoli matematici non riescono a riprodurre cio’ che accade realmente e presentano sempre uno scarto, insomma abbiamo tutt’altro che una semplice perturbazione, abbiamo un nuovo problema.
Un esempio facile potrebbero essere quello di due coniugi che vivono insieme da molto tempo e hanno un certo equilibrio reciproco, ogni tanto viene a far loro vista la figlia ventinovenne che da 5 anni vive fuori casa, quello che succede non e’ una semplice perturbazione ma un rapporto totalmente nuovo in cui anche la relazione tra i due coniugi va a catafascio. L’intrusione di una terza persona nella coppia provoca molto piu’ danni che un semplice disturbo. Se immaginate due coniugi che vanno d’amore e d’accordo tra essi mettete una suocera potete avere la stessa catastrofe.
Non per niente Gesu’ disse: “Dove sono piu’ di due, io saro’ con voi”. Si vede che ce n’era bisogno!
Insomma malgrado tutti i calcoli possibili, la terna Sole-Terra-Luna non riusciva a essere spiegata.
Anche EULERO passo’ tutta la vita a studiare il problema dei tre corpi e alla fine dovette darsi per vinto.
Per sbloccare la situazione occorreva qualcosa di nuovo, le equazioni di Newton erano tutt’altro che sufficienti. Newton era convinto che bastasse sapere la posizione e la velocita’ di un corpo e la sua traiettoria per prevedere tutti i suoi dati futuri, ma non era cosi’. I matematici avevano davanti una serie di valori e credevano che la serie fosse infinita allo stesso modo. Visti i primi dati della serie, pensarono che fosse facile prevedere i successivi, ma non era cosi’. La serie era detta ‘convergente’ perche’ doveva convergere a un risultato finale e invece no.
Era stato proprio quel genio di Poincare’ alla fine del 1800 col problema dei tre corpi a capire che l’evoluzione di certi sistemi fisici e’ cosi’ sensibile alle condizioni iniziali che diventa impossibile prevederne il comportamento futuro.
Venne bandito un concorso matematico in onore del re di Svezia e si lancio’ una sfida ai matematici di tutto il mondo: determinare il problema dei tre corpi. Insomma era evidente che esaminare una sola orbita e poi un’altra non bastava, il problema non si risolveva partendo dalle parti.
Ma Poincare’ ebbe la brillante idea di rovesciare il problema. Invece di isolare frammenti di realta’ con le equazioni differenziali, tento’ di cogliere il tutto nella sua globalita’, rovesciando il procedimento classico della vecchia fisica. Occorreva trovare un nuovo paradigma.
Il primo passo fu privilegiare l’intero al posto delle parti.
Poincare’ produsse una invenzione geometrica che sta alla base della teoria del caos.
Siamo in uno spazio a tre dimensioni, una pallina puo’ andare a sinistra o a destra, in alto o in basso. Ma Poincare’ penso’ che si poteva ipotizzare uno spazio multidimensionale in cui ci fossero, allo stesso tempo, tre dimensioni del corpo e tre coordinate di velocita’ (dall’alto in basso, da destra a sinistra ecc.) dunque per descrivere la pallina in movimento uso’ 6 dimensioni, cosi’ 6 dimensioni per descrivere la Luna, 6 per il Sole, 6 per la Terra. Ogni posizione del sistema occupa un punto, ma il sistema si sposta, e’ dinamico, cioe’ il terzetto Luna-Sole-Terra si sposta nel cielo.
Poincare’ guardo’ a come tutto il sistema rotante si spostava e scopri’ che lo faceva secondo una bellissima figura. Invece di studiare il movimento di ogni corpo, studio’ il movimento globale del terzetto e scopri’ che aveva delle fasi, percorreva dei disegni fissi, cosi’ invento’ il termine spazio delle fasi. Il movimento totale formava delle spire che creavano la forma delle ali di una farfalla.
In tal modo si studio’ il sistema nella sua evoluzione futura, nel tempo.
Quando il sistema subisce un cambiamento, il punto che lo rappresenta nello spazio multidimensionale si sposta descrivendo una curva.
Potrebbe essere il movimento di una foglia che si stacca dal ramo e compie evoluzioni nell’aria. Se le foglie sono due, potrebbe essere che ognuna e’ sensibilissima a minime variazioni, per cui una cade a terra e l’altra nel fiume.

(Cristalli di ossido di manganese)

Fu a quel punto che Poincare’ si occupo’ del concorso del re di Svezia.
Ogni corpo celeste si muoveva secondo un flusso matematico.
P. immagino’ un muro verticale che sezionasse ogni movimento. Se un corpo andava avanti e indietro in modo periodico, sulla sezione si aveva un punto, ma se un corpo si muoveva a ellisse, sulla sezione si aveva una spira. Se un corpo celeste avesse ripetuto la sua orbita, sulla sezione sarebbe venuta la stessa spira. Ma se la sua orbita si spostava, la sezione avrebbe mostrato figure diverse. Poincare’ scopri’ che le orbite si spostavano ma davano luogo a figure simili. Questo e’ il caos.

(Neutrofine, piccole proteina secrete dal sistema nervoso del cervello)

Vide chiaramente che un minimo di cambiamento nella posizione o nella velocita’ dei tre corpi modificava l’orbita totalmente, il sistema cessava di essere stabile e precipitava nel caos (come i due coniugi quando in casa arrivava la figlia o la suocera e allora puo’ succedere di tutto).
Un sistema perfettamente fisso e prevedibile come i tre corpi poteva dar luogo all’imprevedibile e al non definito, Poincare’ aveva scoperto l’indeterminazione.
In un sistema a tre corpi un pianeta segue un’orbita complessa e imprevedibile, cioe’ caotica.
Newton non se ne era accorto perche’ aveva prevalso in lui il desiderio di armonia e di ordine. Di colpo aveva trasformato il cielo in un perfetto orologio bene ordinato e rigido. Il messaggio che tre secoli di scienza ne ricevette e’ che il mondo e’ ordine e guai a chi contraddice. Eppure nemmeno Newton era riuscito a dominare la Luna, ribelle a tutti i calcoli, la Luna che danza.
Poincare’ aveva scoperto la danza della luna, non attorno alla Terra a nell’universo, la sua coreografia.
La metafora della fisica moderna diventava la DANZA.
Bateson diceva: “Siamo abituati a immaginare le strutture come cose fisse (salvo quelle musicali). Ma cio’ e’ una sciocchezza. Una struttura e’ una danza di parti interagenti, in cui la struttura determina il processo, ma il processo puo’ determinare la struttura”.

I frattali
La stessa forma fu ritrovata da Lorenz, che era un meteorologo, studiando il movimento dell’aria calda e fredda. Anche qui il punto non ripeteva mai lo stesso movimento ma movimenti analoghi, come se ci fosse una forma costante che attraesse ogni spira, e si conio’ il termine attrattore strano. Insomma uscivano una serie di disegni simili, molto belli, in cui i punti non si sparpagliavano a caso ma erano ‘attirati’ da curve precise, come la limatura di ferro e’ attratta da un magnete formando due curve simili alle corna di un toro o come le particelle dell’atmosfera si distribuiscono sopra i poli come corna di ariete.

(Attrattore strano di Lorenz)

Il moto del punto era caotico perche’ non si poteva prevedere dove si sarebbe trovato un istante dopo, ma alla fine mostrava forme analoghe. E a questo punto ci si accorse di un’altra stranezza: non solo si creava una certa forma analoga alla precedente, ma se si osservava con un microscopio un suo dettaglio si scopriva di nuovo in piccolo la stessa forma, e ancora e ancora, secondo disegni autosomiglianti. Per es. l’attrattore strano delle orbite delle stelle ha la forma di una banana. Se ingrandiamo un tratto si sdoppia di nuovo in una banana e cosi’ via.

(Attrattore strano di Rossler)

Anche nella meteorologia Lorenz trovo’ degli attrattori strani. I complessi movimenti delle masse d’aria che si spostano provocando bel tempo o pioggia si possono rappresentare con un punto che danza e la forma che esce e’ quella di due ali di farfalla. Ma ogni punto si divide in due, e poi ancora in due ecc. come una matrioska, all’infinito, lo spazio finito contiene forme infinite, ognuna simile alle precedenti, ogni parte e’ formata come due ali di farfalla.
Era impossibile misurare con un numero intero queste forme irregolari, si usarono numeri frazionari, ed esse furono chiamate frattali.
L’attrattore strano ha una forma frattale.
Il ‘frattale’ designa oggetti il cui numero di dimensioni puo’ essere espresso solo sotto forma di frazione.
La geometria euclidea fallisce sugli oggetti irregolari ma essi sono la maggioranza delle cose che vediamo. La natura non ci da’ figure geometriche precise ma e’ irregolare. Eppure nella sua irregolarita’ presenta delle cadenze, delle fasi.
Il linguaggio logico e regolare della scienza lasciava fuori tutto il mondo, occorreva un linguaggio nuovo.
Il prof. De Rosa (docente di organizzazione aziendale) diceva: “Evadere dalla logica e’ delirio stravagante. Essere asserviti alla logica e’ delirio razionalizzatore. Occorre una razionalita’ ammorbidita in contatto con l’empirico, dove la logica non trionfi ne’ ceda, che ci porti ai limiti dell’intelletto e alle frontiere dei reale.
E che dialoghi con la poesia
”.

(Eesempio di insiemi di Julia)
..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lezione 5. SCIENZA E FILOSOFIA

 

 

Dopo la mente analitica la mente globale

 

“Io penso che siano rari, nella nostra vita, i momenti di assoluta e solare chiarezza. E altrettanto rari, credo, i momenti di assoluta oscurita’ e di disperato scetticismo. Potremmo dire che il regime abituale della nostra esistenza, cosi’ come dell’esercizio della conoscenza, e’ piuttosto il chiaroscuro, una ricerca che si fa strada verso la conoscenza della verita’ grazie all’insonne inquietudine del dubbio”.

Cardinale Carlo Maria Martini

 

La fisica e’ avanzata in modo discontinuo, Newton abbatte’ la vecchia fisica, Einstein ricomincio’ da capo e, con la fisica quantistica si sali’ su un nuovo scalino, poi la teoria del caos rivide la concezione dell’universo. Ogni volta si distrusse quello che c’era prima.

 

C’e’ una storia di Coelho che dice proprio questo.

 

IL VASO DI PORCELLANA E LA ROSA

Il Grande Maestro e il Guardiano condividevano l’amministrazione di un monastero zen. Un giorno, il Guardiano mori’ e fu necessario sostituirlo. Il Grande Maestro riuni’ tutti i discepoli per scegliere chi avrebbe avuto l’onore di lavorare direttamente al suo fianco. “Vi esporro’ un problema – disse il Grande Maestro -, e colui che lo risolvera’ per primo sara’ il nuovo Guardiano del tempio”. Terminato il suo brevissimo discorso, colloco’ uno sgabellino al centro della stanza. Sopra c’era un vaso di porcellana costosissimo, con una rosa rossa che lo abbelliva. “Ecco il problema”, disse il Grande Maestro. I discepoli contemplavano, perplessi, cio’ che vedevano: i disegni raffinati e rari della porcellana, la freschezza e l’eleganza del fiore. Che cosa rappresentava tutto cio’? Cosa fare? Qual era l’enigma? Dopo alcuni minuti, uno dei discepoli si alzo’, guardo’ il Grande Maestro e gli allievi tutt’intorno. Poi, si avvio’ risolutamente al vaso e lo scaglio’ per terra, mandandolo in frantumi. “Tu sarai il nuovo Guardiano”, disse il Grande Maestro all’allievo. E non appena questi fu tornato al suo posto, spiego’: “Io sono stato molto chiaro: ho detto che vi trovavate davanti a un problema. Non importa quanto bello e affascinante esso sia, un problema deve essere eliminato. “Un problema e’ un problema; puo’ trattarsi di un rarissimo vaso di porcellana, di un meraviglioso amore che non ha piu’ senso, o di un cammino che deve essere abbandonato, ma che noi ci ostiniamo a percorrere perche’ ci fa comodo… C’e’ solo una maniera di affrontare un problema: attaccandolo di petto. In quei momenti, non si puo’ ne’ avere pieta’, ne’ lasciarsi tentare dall’aspetto affascinante che qualsiasi conflitto porta con se’”.

 

 

A volte attaccarsi al passato perpetua vecchi conflitti e antiche ambivalenze, in cui cerchiamo palliativi o rimedi temporanei, finche’ con uno scossone non si riesca a mandare in pezzi la vecchia struttura e ad iniziare una vita nuova.

 

I campi di forze

Con la meccanica quantistica e la teoria del caos invecchio’ di colpo la fisica newtoniana, basata sui corpuscoli, trascinando con se’ l’illusione di un mondo materiale.

Newton, figlio di un tempo dominato da orologi e macchine idrauliche, vedeva il mondo come un enorme meccanismo. Dopo Einstein, la fisica ha abbandonato in parte il concetto di materia parlando di movimenti puri, campi di forze, zone dello spazio in cui si verificano eventi.

La realta’ e’ formata da particelle subatomiche, ognuna e’ un’onda e queste formano un universo vibrazionale.

L’universo e’ un insieme di vibrazioni, di movimenti, di energie correlate.

Le cose come ci appaiono sono immagini virtuali, in realta’ esse sono configurazioni di atomi, insiemi di oscillazioni, vibrazioni in relazione le une con le altre.

Il mondo e’ una danza. Il cosmo e’ un insieme di moti armonici interagenti in cui ogni vibrazione costituisce una informazione. L’universo e’ un insieme di informazioni, come un enorme pensiero.

Nuove metafore vengono dall’elettricita’ e dai computer. In un computer sono le oscillazioni dei cristalli liquidi a dare le informazioni.

Il cosmo ha una struttura vibratoria, come dice la Genesi dei Veda, “Il mondo e’ un sommovimento”. ”Non c’era nulla, poi in quel nulla comincio’ una vibrazione”.

Ogni cosa e’ un insieme di oscillazioni. Persino un atomo a riposo e’ una situazione altamente dinamica in cui piu’ oscillazioni stanno insieme in virtu’ di una coesistenza di movimenti simmetrici; un atomo e’ una danza sincronica, con una forza di coesione interna e un equilibrio periferico temporaneo. Quando uno o piu’ elettroni fanno un salto o escono dall’orbita, abbiamo il variare dell’atomo, si passa da una coreografia a un’altra e, grazie a queste variazioni di traiettoria: le molecole, i colori…tutto. (Quando si uniscono due atomi di idrogeno, uno di sodio, 4 di ossigeno e si ha l’acido solforico, oppure si hanno cambi di stato, per es. si passa dallo stato solido al liquido o al gassoso, sempre per interazione di onde. )

 

Energia e’ movimento, vibrazione

 

Tutto cio’ che possiamo pensare o percepire e’ ENERGIA. Tutto l’esistente e’ EN-ERGON, ’un atto’, ‘un movimento’.

Il mondo e’ un’incredibile danza, un dinamismo continuo, un gioco di rapidissimi movimenti interconnessi. La realta’ e’ vibrazionale e ogni vibrazione si espande in un campo e si collega ad altri campi.

I protoni sono una danza di onde lente ed ampie cosi’ fortemente connesse che allontanarle e separarle libera l’energia nucleare (fissione atomica).

Gli elettroni sono danze piu’ mobili collegate da forze piu’ deboli.

Il rigoroso ordine dell’universo sembra l’ordine di un maestro danzatore, un dio coreografo, e, con la teoria del caos, si comincia a vedere le sue bellissime figure di danza.

Gli scienziati avanzano per passi progressivi, ma c’e’ chi e’ gratificato da visioni, intuizioni fulminee, immagini come fu per Bohr o Eistein. Non solo i guru o i mistici hanno visioni, a volte anche scienziati o uomini comuni. Attraverso visioni intessute di pensiero logico la conoscenza avanza.

Sri AUROBINDO, che fu forse il piu’ grande mistico indiano, ha detto: “Cio’ che sta dentro di voi e cerca di conoscere e progredire, non e’ la mente ordinaria, ma qualcosa che sta dietro di essa e ne fa uso”.

 

Conoscenza come illuminazione

Noi non possiamo piu’ sperare solo nella luce dell’intelligenza. L’intelligenza senza cuore ci ha portati troppo lontano dalla realta’ e da noi stessi. A questo punto possiamo solo sperare nell’illuminazione.

 

Descrizione di uno stato mentale modificato:

“Il mio cervello e’ passato in uno stato di completa sospensione, come nel sonno profondo, pero’ non c’e’ la minima traccia di perdita di coscienza… Sono al centro di un oceano di luce che divampa. Abbraccio tutto il creato con un profondo senso di ‘empatia. Capisco nella maniera piu’ profonda che conoscere tutto e tutti equivale non solo a perdonare, ma ad amare tutto e tutti“

Paul Brunton (giornalista)

 

FRITJOF CAPRA, scriveva ne “IL TAO DELLA FISICA”:

“Cinque anni fa ebbi una magnifica esperienza…..In un pomeriggio di fine estate, seduto in riva dell’oceano, osservavo il moto delle onde e sentivo il ritmo del mio respiro, quando, all’improvviso, ebbi la consapevolezza che tutto intorno a me prendeva parte a una gigantesca DANZA COSMICA. Essendo un fisico, sapevo che la sabbia, le rocce, l’acqua e l’aria che mi circondavano erano composte da molecole e da atomi in vibrazione, e che questi a loro volta erano costituiti da particelle…ma fino a quel momento ne avevo avuto esperienza solo attraverso grafici, diagrammi e teorie matematiche. Sedendo su quella spiaggia, le mie esperienze presero vita. “Vidi” scendere dallo spazio esterno cascate di energia, nelle quali si creavano e si distruggevano particelle con ritmi pulsanti. “Vidi” gli atomi degli elementi e quelli del mio corpo partecipare a questa danza cosmica di energia; “percepii” il suo ritmo e ne “sentii” la musica; e in quel momento seppi che questa era la danza di SHIVA, il Dio dei danzatori, adorato dagli Indu’“.

 

Qui la danza della vita appare come percezione mistica. Mistico vuol dire iniziato ma anche mescolato, perche’ quando si ha questo tipo di visione si e’ mescolati al tutto, non piu’ separati ma partecipi, implicati. L’illuminazione e’ un grande atto di partecipazione globale all’Essere che si rivela improvvisamente.

Per avere una illuminazione occorre uscire dalla sfera puramente razionale per entrare nel mondo del sentire e del comunicare, con un’esperienza totale (non limitatamente logica), che e’ allo stesso tempo estetica, etica, emozionale, conoscitiva e relazionale. L’autore ‘sente’ qui la vibrazione dell’universo che danza attorno a lui, e sente di essere parte vivente di questa danza. L’aridita’ della logica separativa scompare, l’energia che e’ fuori si unisce a quella che e’ dentro, l’uomo si fonde con l’universo e si ‘percepisce’ nell’interezza danzante dell’intero. Ha un’esperienza conoscitiva mistica. ‘Mistico’, da myein=chiudere gli occhi fuori per aprirsi dentro.

Questo e’ WU LI. Percepire il mondo della vibrazione e’ vibrare con esso. Atto esperienziale unico.

 

L’emisfero sinistro-logico si stacca dalla cosa e la analizza e scompone, l’emisfero destro-intuitivo percepisce la cosa, la sente e si unisce a lei.

Il primo e’ volto al dettaglio, scompone; l’altro e’ sistemico, crea reti e relazioni, vede per insiemi, e’ volto al Tutto e reagisce simpateticamente col suo oggetto.

Intuire la realta’ come vibrazione vuol dire sentire che la realta’ non e’ un orologio o un meccanismo scomponibile, ma una danza di danze, dove ogni movimento si lega agli altri e si legge totalmente. Come dicono i canti degli indiani Lakota: “Tutto e’ legato insieme”.

Il mondo non e’ piu’ una macchina inerte e automatica, ma e’ energia viva e creativa, che ci coinvolge. Dice un eminente fisico: “Il mondo appare sempre meno come una macchina e sempre piu’ come un immenso pensiero.”

E’ questa visione che crea la possibilita’ di un conoscere diverso.

 

Quando insegnavo alle Caserme Rosse ed esordii con un corso come questo, prima di cominciare sognai proprio un balletto: vidi alle Caserme Rosse un lago azzurro e bellissimo e sopra questo un grande cielo e un mezzo arcobaleno, coi colori alti dello spettro, azzurro, indaco e violetto, di qua dove ero io c’era molta gente in festa e sull’altra sponda del lago si danzava un balletto classico, la danza dei cigni, con esili ballerine in tutu’ e una grande musica di archi. Era uno spettacolo di rara bellezza e armonia e io ne ero affascinata. Ma, quando cercai di vedere i particolari con un binocolo, la scena si spezzo’, vidi che alcune ballerine inciampavano e che addirittura una giaceva morta nel lago. Aver voluto vedere da vicino produsse una degradazione dell’intera scena. Tutti presero a gridare e fuggire, anch’io fuggii con gli altri attraverso l’edificio che crollava in macerie, mentre una grande voce rimbombava esortando “a non guardare le cose troppo da vicino”.

Il sogno ha un valore etico e conoscitivo. Io sono un ariete dunque un essere in cui prevale la testa e nella testa il giudizio. Ma la mente analitica o giudicante ha in se’ una componente distruttiva, si fissa nella disarmonia del dettaglio, vede il negativo e ne soffre, perde di vista la bellezza dell’insieme, e finisce col non essere piu’ etica o contemplativa, cioe’ diventa distruttiva di vita. La mente sistemica invece e’ olistica, vede i valori superiori, entra nella grandiosa totalita’ e rispetta il ritmo della vita.

 

Vogliamo una conoscenza partecipativa e una espansione di coscienza che si apra al kayros, cioè all’illuminazione.

Vogliamo una conoscenza globale che sia armonica all’uomo e migliori la vita, e vogliamo un nuovo tipo di scienziato, che riesca a vivere dal di dentro cio’ che studia fuori e riesca a parteciparlo agli altri ciò che intuisce e sente, vogliamo un atteggiamento nuovo della mente che produca una vita piu’ sana e consapevole.

Il sapiente deve essere un iniziato, che unisce alla ragione l’intuizione, che e’ una facolta’ partecipativa, per aprirsi, cosi’ arricchito, al mistero della vita.

 

Ecco come parla un grande poeta indiano, Tagore, premio Nobel per la poesia, in un bellissimo libro, Esperienze delle vette di Piero Ferrucci (Astrolabio).

“Una mattina ero sulla veranda della casa…il sole stava sorgendo e appariva attraverso il fogliame degli alberi che mi stavano davanti. Ad un tratto, mentre stavo osservando questo spettacolo, mi sembro’ che un velo mi cadesse dagli occhi e vidi il mondo permeato da un meraviglioso splendore, con ondate di bellezza e di gioia che sorgevano da ogni lato. Questo splendore penetro’ in un istante attraverso i cumuli di tristezza e depressione che opprimevano il mio cuore e lo inondo’ di luce universale.”

 

Questa e’ una rara illuminazione, un kayros, o atto di grazia, di grande chiarezza, una luce, “un chiaro” (per questo si dice ‘chiaroveggenza’) in cui si produce una espansione di coscienza, il bagliore di una interezza totale, che porta luce, benessere, felicita’…un momento di partecipazione del fuori col dentro, in cui esplode un altro livello di conoscenza. La nuova conoscenza puo’ apparire come intuizione, atto di percezione pura in cui colgo improvvisamente il fulgore della vita.

 

Differenza tra ricerca razionale e intuizione

La cultura occidentale si basa prevalentemente sulla razionalita’. Quella orientale sull’intuizione o illuminazione. La prima considera il mondo come un meccanismo di cui vuole conoscere le leggi, l’altra come un organismo con cui vuole entrare in contatto.

La definizione del WU LI e’ significativa, ‘schemi di energia organica’; danza in cui ‘io stesso danzo’. L’Oriente cerca di comunicare empaticamente con l’energia del Tutto in modo olistico (globale e integro) e non separa medicina da filosofia, astronomia da astrologia… ma pone ogni sapere all’interno di una stessa sapienza del mondo, e’ conoscenza unitiva e sistemica che non vuole congelare il vivente sul tavolo della dissezione ma respirare con lui la danza della vita.

Anche gli scopi delle due vie sono diversi. La ricerca scientifica occidentale vede la natura come un territorio da invadere e depredare dall’esterno, con strumenti materiali; l’Oriente guarda il mondo come un organismo vivente con cui relazionarsi attraverso atti spirituali autotrasformativi.

In quanto io danzo con l’energia, cambia la mia stessa energia, sono onda tra le onde.

L’atteggiamento predatorio e’ ancora piu’ accentuato nel mondo attuale, in cui si sta progressivamente abbandonando la ricerca di base per una ricerca applicativa tesa a conseguire brevetti su cui fare business, in quanto la ricerca scientifica e’ sempre piu’ finanziata da grossi speculatori, nell’abbandono crescente dello Stato che diminuisce progressivamente i suoi finanziamenti, mentre la privatizzazione delle universita’ e presto anche dei policlinici li mette nelle mani dei finanziatori privati e dei loro business. Il WTO preme per liberalizzare sanita’ e scuole e i governi di destra lo favoriranno.Purtroppo siamo in un tempo in cui solo le leggi del mercato e del profitto contano e sono leggi spietate. La ricerca ha solo due contribuenti: la guerra e il mercato, e questi due settori non hanno come scopo il progresso ma il potere. Tutto il resto sta scomparendo. Ma, senza la ricerca di base, anche il nostro mondo finira’ per scomparire. Come diceva una ricercatrice biologa: “Diventeremo tutti capre ignoranti”.

Ma non possiamo fare una ricerca sul mondo solo perche’ qualcuno la ritiene importante per avere un risultato monetizzabile, un brevetto, una merce.

 

In Oriente il discorso conoscitivo e’ piu’ antico, si e’ sviluppato in 6000 anni, contro i nostri 4 secoli.

Duemila anni fa c’erano gia’ in India una settantina di universita’ in cui si studiavano piu’ di 60 stati modificati di coscienza, quando noi ne conosciamo oggi appena 4 o 5.

 

La vita come energia organica

Vediamo un bel libro facile sulla fisica quantistica, “La danza dei maestri WU LI” di Gary Zukav, (ed. Corbaccio). Il titolo e’ interessante e indica la commistione di fisica e filosofia del pensiero scientifico attuale, e in particolare il convergere della nuova fisica verso le posizioni filosofiche orientali, la filosofia taoista o induista.

Lo stesso vediamo ne “Il Tao della fisica”, scritto dal fisico Fritjof Capra, (ed. Adelphi).

Zukav non e’ un fisico ma un ex ufficiale dell’esercito con la passione della fisica ed ha sottoposto il suo libro al vaglio di 4 grandi fisici. Ci racconta di un convegno di fisici in California, e tra questi un maestro cinese di Tai Chi, capo di un laboratorio di fisica. Egli spiego’ che il concetto cinese di fisica era molto diverso da quello occidentale.

Fisica si dice in Cina “WU LI, che vuol dire ‘schemi di energia organica’”. Cio’ indica che la vita si trasforma continuamente secondo configurazioni d’ordine che sono esempi di armonia. (come nella teoria del caos). Il mondo e’ una danza di coreografie, ognuna delle quali e’ bellezza.

 

Nella lingua cinese non ci sono lettere dell’alfabeto ma disegni, ideogrammi. WU LI e’ un disegno che tanto materia quanto energia. LI e’ una parola altamente poetica che vuol dire tanto ordine universale che schema organico.

La grana di un taglio del legno e’ LI, il disegno di una foglia e’ LI, come la tessitura di un petalo di rosa. Il divenire della vita nelle sue configurazioni fluttuanti e’ LI.

Non si deve studiare il mondo come materia, spiega il Taoismo, ma come configurazione vivente, il mondo e’ vita ordinata e armonia, un divenire intelligente e animato, un armonico tutto vivente.

Il maestro cinese dice: “Immaginiamo di essere alle spalle di un maestro tessitore che lavora al suo telaio, dapprima non vediamo nulla, egli mette un filo qua, un colore la’, poi a poco a poco appare qualcosa, i colori si fondono, i fili si uniscono ed ecco all’improvviso emerge un disegno.”

Ugualmente, sul telaio della conoscenza, noi riflettiamo sugli schemi di energia organica, ognuno alla sua maniera, ognuno stretto alle proprie idee, poi, d’improvviso, emerge un’illuminazione. Ma accade anche un’altra cosa: quando l’osservatore vede il disegno globale, intuisce di colpo che nel disegno c’e’ lui stesso, che lui non e’ fuori dell’arazzo ma dentro. Questa e’ la scoperta della fisica quantistica.

Il Maestro WU LI e’ diverso dai maestri occidentali, non spiega ne’ definisce, aspetta il momento opportuno, non insegna all’allievo tecniche o regole. Inizia dai bordi e non dal centro, dall’insieme e non dalle parti. Insegna una cosa solo quando l’allievo per suo conto si apre verso di essa. Parla della gravita’ solo quando l’allievo si meraviglia del petalo di rosa che cade. Aspetta l’arrivo dell’esperienza e solo dopo interviene. “In questo modo il maestro WU LI danza col suo allievo, non e’ il maestro WU LI che insegna ma l’allievo che apprende.” “Il WU LI non ha a che fare con la conoscenza, che e’ riferita al passato, ma con l’immaginazione, che e’ fisica vivente”.

La realta’ e’ il mondo, la fisica vuole spiegare il mondo, ma un maestro di fisica cinese sa solo che “sta danzando col mondo”. “E ogni danza e’ la prima, ed e’ qualcosa di nuovo, personale e vivente”.

 

Conoscenza come esperienza estetica

Con la teoria del Caos abbiamo raggiunto nella scienza l’esperienza estetica. Anche Einstein aveva detto che l’equazione migliore era la piu’ bella e la sua teoria della relativita’ e’ stata considerata la piu’ bella opera scientifica mai stata scritta.

Il mondo non e’ solo Ordine, e’ Bellezza.

La fisica classica aveva dato l’illusione che l’uomo dominasse il mondo. Cartesio, Bacone e Newton credevano di poter osservare la natura da fuori. Ma PRIGOGINE ci dice: “Al posto della descrizione classica del mondo come automa, sarebbe meglio vedere il mondo come opera d’arte“.

Con la fisica del caos abbiamo cominciato a vedere il mondo come capolavoro. Ma dobbiamo arrivare ad avere non solo la conoscenza ma anche l’esperienza del mondo. Marcel Proust diceva: “Il vero viaggio della scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi”.

Ogni ricerca della verita’, e’ innanzitutto un atto esperenziale che ogni uomo fa per se’ e, quando raggiunge un risultato importante, gli regala la bellezza.

Quando feci la mia prima tesi di laurea ed ero molto eccitata di questa prova, quando avevo un’idea brillante, essa esplodeva dentro di me come un fuoco d’artificio, perdevo la vista e la stanza si riempiva di meteore lucenti silenziose, bellezza pura. Cosi’ deve essere apparso l’atomo a Niels Bohr, una immagine semplice e armonica di pura bellezza.

Il vero scienziato non e’ un tecnico che applica regole, e’ un creatore d’ignoto, un danzatore che danza con l’infinito, uno sperimentatore di vita vivente. Crea le cose come può fare un poeta o un pittore che le rivivono con altri occhi ed altri sensi. Se non e’ su questa via, egli e’ solo un tecnico.

La scienza e’ arte e l’arte e’ intuizione. Ogni illuminazione e’ in primo luogo un atto di esperienza, un sentire personale, e poi un atto globale simbiotico di partecipazione con l’universo.

Einstein diceva: “L’immaginazione e’ piu’ importante della conoscenza.”

Cosi’ Einstein usava l’immaginazione e cercava la conoscenza attraverso la bellezza.

 

Noi non siamo davanti al mondo, noi siamo il mondo

Nell’esempio Wu Li, quando l’osservatore che guarda il lavoro del telaio intuisce finalmente il disegno globale, vede che nell’arazzo c’e’ lui stesso! Questa e’ la grande intuizione della meccanica quantistica, una intuizione filosofica, che la vecchia fisica di Newton o Galilei non avrebbe mai potuto avere e che e’ difficilmente esprimibile in formule o definizioni, questa intuizione costituisce l’atto fondante della nuova fisica, della nuova visione del mondo. E’ in questa illuminazione che l’Occidente si incontra con l’Oriente, che l’emisfero sinistro si lega col destro, che la mente dell’uomo comincia a produrre la sovramente.

Io dico che in ogni cosa, sia essa economia o politica o fisica, il nuovo mondo si riconoscera’ da questo: che io non saro’ fuori dall’oggetto e non lo sentiro’ separato da me, ma saro’ in lui e partecipero’ della sua essenza..

Questa e’ arte ma e’ anche etica.

 

In molte fasi della mia vita ho progredito guidata da frasi enigmatiche che mi arrivavano come dettato automatico e che spesso non capivo. Una di queste frasi fu: “Il soggetto deve diventare l’oggetto”.

In realta’ noi siamo sempre l’oggetto ma un atto di presunzione egocentrica spezza l’unione, creando l’illusione della separazione e dell’egotismo, e solo un atto di illuminazione puo’ riportarci all’unita’ a cui apparteniamo.

 

Una mia allieva, Roberta Piccaglia, una signora gentile con nessuna esperienza di fisica ma con grande sensibilita’ espresse questo concetto in modo perfetto. Nei miei corsi con adulti chiedo spesso agli allievi di scrivere delle idee, o di portarmi frasi lette che li hanno colpiti profondamente e spesso resto sorpresa da quello che raccolgo. Non do temi fissi, ho piena fiducia che la scelta sara’ sempre ottima e che lo spirito si manifestera’ secondo fini alti, quando e’ il momento giusto per farlo.

Quello che Roberta mi porto’ e’ una delle definizioni migliori dell’energia che abbia mai letto, e nacque come pura illuminazione. Roberta scrisse:

“Una sera, mentre ero seduta sul divano, ho guardato il tappeto che avevo davanti a me e ho visto non il solito tappeto ma una formazione di uno spessore di circa 30 cm, nella quale i colori non erano piu’ ben definiti ma si mescolavano, si compenetravano uno nell’altro e questo spessore aveva una propria vita.

Ho capito cosi’, perche’ l’ho visto con i miei occhi, che la forma “normale” delle cose dipende da un nostro modo di vederle e che noi non siamo sopra il tappeto, ma ‘dentro’ il tappeto, cosi’ come siamo continuamente mescolati con quanto ci circonda”.

 

Frammentazione e perdita dell’unita’

Alla base della scienza moderna c’e’ un’aspirazione fondamentale: trovare uno schema semplice dell’universo, ridurre la complessita’ ad un ordine esplicativo ridotto, trovare l’elemento elementare, corpuscolo o pacchetto o legge o forza, che sia base di tutto.

La fisica occidentale ha fatto una ricerca analitica sulla natura intesa come materia, l’ha scomposta in parti sempre piu’ piccole, cercando le forze che le tenevano aggregate o disgregate, e’ diventata sempre piu’ matematica e specialistica. Sempre piu’ la scienza si e’ parcellizzata e frammentata in vie separate, allontanandosi da una visione globale. Noi stessi siamo dissociati e indotti a comportamenti schizoidi, privi di coerenza interna. Abbiamo perso i punti di riferimento, non sappiamo piu’ chi siamo e dove sia il nostro bene, non ci sentiamo piu’ inseriti in un quadro ideale o naturale, in un ‘cosmos’, cioe’ in un ordine bello. In questa scomposizione progressiva del reale sono nati tanti linguaggi diversi.

 

Nel ‘95 gli operatori scientifici si sono riuniti in un convegno a Firenze nel tentativo di discutere un codice comune, perche’ un endocrinologo non capisce un chimico, che non capisce un semiologo che non capisce un informatico….. Non solo non li capisce l’uomo comune, ma non si intendono nemmeno tra loro. Il convegno e’ finito male, alla fine litigavano tutti e ognuno difendeva il suo territorio. Una vera torre di Babele, la confusione dei codici linguistici.

Dovremmo tornare al concetto fondamentale di “Conoscenza”: (cum scire), che vuol dire “sapere insieme”, realizzare cioe’ una conoscenza integra che faccia parte dell’uomo.

Questo distacco del sapere dall’uomo, la proliferazione in tanti percorsi schizoidi, l’astrattezza e insensibilita’ di ognuno, la sua incomunicabilita’, la sua alienazione dal mondo dei valori, producono insicurezza e disordine.

Tra tante cittadelle separate non comunicabili e non comunicate, tra tanti percorsi relativi, l’uomo comune resta solo, senza riferimenti o trame d’ordine universale con cui pensare la sua vita, con cui rinvenire il senso del mondo e quello della sua vita e la sua capacita’ di armonizzare il dentro col fuori.

Cosi’ dovremmo esaminare di nuovo il concetto di conoscenza e la nozione di verita’.

La scienza di per se’ non si autogiustifica piu’. Non ha senso una ricerca per la sola ricerca perche’ produrrebbe un mondo vuoto cosi’ come non ha senso una ricerca per il mercato perche’ produrrebbe un mondo schiavo. L’unica cosa che puo’ dare coerenza alla scienza e’ un contesto etico.

Un discorso scientifico separato da uno etico non puo’ andar bene e nutre in se’ pericoli troppo grandi perche’ lo si possa perseguire.

In Oriente questa separazione non esiste perche’ la conoscenza e’ sempre stata diretta ai valori della vita. Tuttavia, anche in Oriente si pensa che il nostro tempo sia un brutto tempo e che esso stia per finire.

Siamo ancora al momento del vitello d’oro, di Sodoma e Gomorra, della Torre di Babele, un mondo senza Dio in cui ci chiediamo:cosa fara’ Dio?

 

Ere

Il pensiero indiano, come altri pensieri antichi, vede la storia dell’umanita’ nello sviluppo di grandi ERE.

Oggi siamo in un tempo di transizione, dopo la fine dei duemila anni di storia della civilta’ occidentale, l’Era dei Pesci, e prima di un tempo nuovo, detto l’Era dell’Acquario.

Questi ultimi duemila anni sono stati per l’Occidente un periodo molto denso, che ha visto l’ascesa del Cristianesimo, il monopolio della ragione logica, l’Illuminismo, la nascita dei sistemi democratici con tutte le loro degenerazioni, i diritti dell’uomo e del cittadino, i progressi di scienza e tecnica…ma anche ideologie terribili come il nazismo e il comunismo, il colonialismo economico, due guerre mondiali e una miriade di guerre localizzate, lo sfruttamento cinico del Terzo Mondo, una globalizzazione economica letale e il rischio sempre incombente di una terza guerra mondiale.

L’Era futura, sempre che ci sia, dovrebbe essere diversa, o almeno cosi’ la speriamo,. con una nuova sensibilita’ e spiritualita’, nuovi modi mentali, nuovi rapporti tra gli uomini, un diverso approccio alla natura e all’ambiente, una diversa posizione verso la propria interiorita’.Se questi auspici non si verificheranno possiamo pensare a una catastrofe a livello mondiale.

Negli ultimi 40 anni sembrava miracolosamente che qualcosa di nuovo stesse nascendo, una nuova concezione della spiritualita’ umana e dei rapporti tra gli uomini, un nuovo modo piu’ responsabile di guardare alla natura, un universalismo diffuso in nome di un villaggio globale che aspirava a stessi diritti, nuove forme di rispetto e conoscenza per le reciproche diversita’… poi gli andamenti dei governi e delle Borse ha volto nuovamente tutto verso il basso.

Per qualche tempo e’ apparsa qualche via di ragionevolezza poi si sono riaccesi bagliori di guerra, i governi si sono guardati bene dal cogliere i segnali della crisi ecologica, i popoli sono tornati a vecchi schemi separativi e pregiudiziali, e adesso sembra di rivedere le esplosioni di una irrazionalita’ collettiva, che trova il suo radicamento nelle pulsioni piu’ primitive e barbariche dell’umanita’.

La globalizzazione economica ha acuito lo sfruttamento delle vite umane e della natura senza rispetto per alcun valore che non sia il profitto, si sta riprendendo l’uso dell’energia nucleare senza ritegno, il potere accentua il suo volto oscuro per dominare gli uomini calpestando i loro diritti, addirittura le chiese regrediscono a fasi che credevamo superate…tutto porta a credere che stiamo precipitando nella rovina.

 

Finora abbiamo imparato a leggere in superficie e a guardare la materialita’, ma per produrre una nuova generazione di uomini, non solo di scienziati occorre far crescere la coscienza.

Dovremmo smettere di alimentare le nostre forze egoistiche ed aggressive, dovremmo aprire nuove accoglienze e convivenze, nuove forme di solidarieta’ e di rispetto delle differenze. Dovremmo entrare nel mondo della relazione e non dell’antagonismo.

Oggi non sono i pacifici a governare ma i bellicosi, gli aggressivi, gli amanti del potere, i maestri dall’abuso, ed essi agitano ancora gli spettri del pregiudizio, della pretesa superiorita’, della vendetta, della prevaricazione e della guerra.

Il mondo dovrebbe essere governato dei pacifici e non dominato dagli aggressivi. La forza del tempo nuovo sta nella moltiplicazione di coloro che non si arrendono alle propagande che mettono uomo contro uomo e che lavorano silenziosamente ma fattivamente per aiutare il mondo: gli ecologisti, i volontari, le associazioni non profit, le persone di buona volonta’… sono loro la grande forza silenziosa cui e’ demandata ormai l’unica possibilita’ di salvare il mondo.

Non puo’ esserci scienza nella globalizzazione economica indiscriminata che si allarga sul mondo come un nuovo colonialismo ne’ nei nuovi poteri che vogliono il controllo assoluto delle materie prime o l’egemonia militare.

 

E’ chiaro che le energie nuove saranno chiamate sovversive da chi detiene il vecchio potere e lo conduce brutalmente al modo antico. Ma oggi piu’ che mai abbiamo bisogno di porre valori etici a questo mondo brutale o tutto andra’ in pezzi.

O si diffonde un pensiero nuovo che sia di salvezza al mondo o saremo tutti carne da macello.

 

CRISI

L’universo si evolve, come ogni organismo, ed anche la sua energia si trasforma, ma, in alcuni momenti, il passaggio a una energia diversa o superiore sembra piu’ veloce, come si chiudesse una grande ERA e ne cominciasse una nuova.

Forse veramente siamo entrati da alcuni decenni in un tempo di transizione, in un tempo critico, in cui si fa piu’ forte la necessita’ globale di un cambiamento pena il crollo totale di tutte le cose.

Come in fisica ogni equilibrio si mantiene finche’ i punti di squilibrio non diventano troppi e il sistema deve trovare un equilibrio nuovo, cosi’ il sistema mondo sta mostrando, oggi, troppe crepe nelle sue strutture sociali, finanziarie, di mercato, di abitudini di vita, di pretese di potere e fa troppa fatica a mantenere l’attuale configurazione; si fa strada allora la necessita’ di un cambiamento che non sia solo economico o finanziario ma coinvolga tutti i piani esistenziali dell’umanita’ offrendo un rinnovato quadro di valori e di punti di riferimento.

I Grandi del mondo avvertono questo nuovo bisogno, non possono fare a meno di vedere tutti i segnali di pericolo, economici, finanziari, politici, sociali, ecologici, naturali.. che indicano che i punti di squilibrio del sistema sono andati troppo oltre per essere ancora protraibili; il sistema non e’ piu’ sostenibile, ma essi sono troppo aggrappati al mondo che muore per essere capaci di fare il grande balzo verso il cambiamento e gli apporti inevitabili nelle societa’ avanzate di correttivi (energie verdi, welfare, correttivi finanziari..) non sono sufficienti a produrre la salvezza del pianeta. Da troppo tempo i G8 si succedono in una situazione di costante inutilita’, come se dai Governi fosse inutile ormai sperare.

 

Ma la Terra e’ un organismo con una propria energia e possiamo auspicare che questo organismo si rigeneri in modo autonomo per vie che nemmeno conosciamo e che riguardano l’energia sottile del pianeta e dei suoi abitanti, cosi’ da produrre una evoluzione positiva e salvica nonostante tutte le scelte scellerate dei suoi governanti.

 

In radioestesia e’ stato notato un fatto strano: nell’ultimo decennio sono cambiate di colpo certe frequenze, certe lunghezze d’onda sono scomparse, sostituite da altre.

Per esempio, dall’eclisse solare dell’estate del 2000, si e’ avuto un passaggio rapidissimo a una frequenza piu’ alta, che dovrebbe essere la frequenza propria dell’era dell’Acquario.

Certo la radioestesia non e’ una scienza accademica, ma possiamo sperare che quello che dice sia vero, e che stiano cambiando le lunghezze d’onda del cosmo.

Gli astronomi ci possono dire che tutto il sistema solare sta ruotando verso Sirio, astrologicamente questo presuppone grandi cambiamenti, per cui potremmo prevedere che una parte dell’umanita’ riuscira’ ad adeguarsi, superando il passaggio, un’altra morira’ o restera’ in una dimensione mentale arretrata.

Ma per chi guarda il mondo dal punto di vista della sua energia, considerandolo come un grande organismo vivente soggetto a una propria evoluzione, e’ pensabile che stiamo viaggiando verso campi nuovi dell’energia che muteranno molte delle cose che adesso ci sembrano statiche o peggiorative.

So che questo discorso suona mistico o filosofico ma non so cosa altro sperare, visto che ogni quadro concettuale diverso porta alla disperazione.ù

 

Il concetto delle Ere non appartiene alla nostra cultura ma e’ retaggio di molte civilta’, intanto e’ tipicamente induista ma lo ritroviamo presso i Maia, gli Atzechi, i nativi d’America, gli Etruschi…

Le ere non sono invenzioni dell’astrologia, le civilta’ si succedono, presentando corsi e ricorsi, secondo situazioni di equilibrio e squilibrio, come i sistemi fisici, e quando si eccede da un lato, secondo leggi di fisica culturale o di sociologia storica, si crea un movimento contrario di compensazione dall’altro.

 

Duemila anni di storia occidentale possono costituire un tempo a se’ stante, un tempo che e’ arrivato al suo limite, all’insegna del predominio della ragione predatrice fino al suo massimo abuso, oggi abbiamo davanti due vie possibili: una regressione all’istinto bestiale che spazzerebbero anche questi due millenni di civilta’ o la diffusione generalizzata di una via del cuore.

Quest’ultima puo’ parlare solo una lingua diversa da quella dell’egoismo e dal possesso, e puo’ svilupparsi solo alla luce della responsabilita’, responsabilita’ individuale di ognuno verso la propria evoluzione etica, responsabilita’ sociale verso ogni altro vivente della Terra, e responsabilita’ naturale verso la Terra stessa.

Non puo’ esistere scienza o politica o religione che prescinda da una coscienza collettiva e universale. Senza di questa, abbiamo solo di fronte la strada di un suicidio collettivo.

Abbiamo ecceduto nel dominio sulla materia, occorre tornare allo spirito prima che la marea del peggio ci sommerga. Occorre tornare a vivere questo pianeta alla luce di un kosmos, un ordine illuminato, in cui la vita di ognuno possa produrre il massimo della bellezza.

Ma per un mutamento epocale del nostro pensiero, dobbiamo cambiare i nostri strumenti mentali, per una nuova scienza che puo’ avvenire solo in un ampliamento della percezione ordinaria.

La fisica quantistica con i suoi schemi di ordine e di bellezza forse fa parte di un mutamento epocale che accompagnera’ la mutazione della percezione, un cambiamento che porta con se’ la modifica dei paradigmi di base, delle regole che il pensiero da’ a se stesso, delle modalita’ in cui il pensiero di sviluppa.

Occorre superare la scienza attuale e la politica attuale e l’operativita’ esistenziale attuale sperimentando nuovi modi di pensare.

 

Prima abbiamo sviluppato il cervello rettile, legato all’istinto, al dominio del territorio, al possesso e alla guerra; poi abbiamo sviluppato il cervello mammifero, che ha conosciuto le unioni nella famiglia, nella tribu’, nello Stato; infine abbiamo sviluppato il cervello superiore che si e’ specializzato nella razionalita’ e nell’intuizione; occorre ora lo sviluppo genetico di una quinta mente, che superi l’emozionalita’ dell’area limbica per progredire in una visione superiore che unifichi ragione, sentimento e illuminazione.

 

“Il segreto consiste nell’apprendere il ritmo delle cose

nello sviluppare la capacita’ di vedere realmente

quello che si osserva“

 

Ogni volta che un sistema cerca un nuovo equilibrio, deve spostarsi dai vecchi punti squilibranti, ma ognuno di essi lottera’ per conservare se stesso, perche’ ogni mutamento globale significhera’ la sua morte.

Cosi’, nella crisi di questo mondo occidentale cosi’ come noi lo conosciamo, ogni centro di potere accentuera’ la propria presa per non essere travolto: scienza, finanza, religione, filosofia, politica.. ognuno sara’ di ostacolo al mutamento e combattera’ con tutto se stesso accentuando il proprio peggio per impedirlo.

Cosi’ le scienze accademiche oggi sono diventate centri statici e fissi, che difendono pervicacemente i loro territori di potere, ostacolando il cambiamento, o si sono contaminate col potere economico entrando al servizio di chi non vuole conoscere ma possedere, lasciando gestire la ricerca da multinazionali o da sistemi militari con scopi di predazione e conquista.

Siamo dominati dallo scientismo, fede pregiudiziale e acritica nella scienza, che di per se’ e’ solo uno strumento e, se non guidata bene, puo’ diventare uno strumento diabolico. Lo scientismo non e’ piu’ l’amore per il progresso scientifico, ma l’abuso della scienza per giustificare abusi di mercato.

La scienza e’ idolatrata per consentire atti impropri e la sua parola viene usata dai mercanti per imporre piani di conquista, in cui gli scienziati sono appendici del potere economico e affermano cio’ che esso pretende.

 

La scienza come filosofia morale

 

“Ama il possesso che fa tuoi

ma non toglie ad altri

cielo e terra

(Siro Angeli)

 

Nell’enciclica “Fides et ratio” (ottobre 98) Woitila riproponeva il tema della verita’. “Il mondo contemporaneo- diceva- ha bisogno di un pensiero forte per non galleggiare sull’effimero e sul relativo, e questo lo scientismo non lo produce”.

Con slancio il papa esorta gli uomini e le donne del nostro tempo a tornare a pensare.

“Sapere aude” diceva Kant, “Abbi il coraggio di servirti della tua intelligenza e di conoscere!”.

Il papa riconosceva l’importanza dell’autonomia della ragione, anche se si augurava che portasse al trascendente. Tralasciamo di indagare se questo compito e’ stato portato avanti o no dal dogmatismo della Chiesa storica. “L’umanita’”, diceva il papa, “deve uscire dall’incubo del totalitarismo come dalla mercificazione del liberismo” (due atteggiamenti egualmente estremi e pericolosi) per riprendere il gusto di indagare, di interrogarsi sul senso dell’esistenza e sulle prospettive umane.

E’ passato un decennio ma questo due scopi sono stati elusi.

La scienza si e’ chiusa in vicoli ciechi e si e’ alienata dall’uomo, le grandi ideologie storiche sono tramontate nell’ignominia, i sistemi economici sono sempre piu’ vessatori, e si e’ persa nell’uomo comune la voglia di cercare il senso di una evoluzione comune. E’ aumentato il solipsismo. Ognuno per se’. E la ricaduta nel vuoto dei bassi istinti si fa sempre piu- pressante.

Avremmo bisogno di un individualismo senza egocentrismo, di un individualismo della responsabilita’ all’interno do una visione univerasalistica della coscienza.

Avremmo bisogno di un piano alto della mente, un piano universale che collegasse tutte le nostre vie possibili, come percorso conoscitivo ed etico, che fosse esperienza viva, volta al futuro e armonizzasse ognuno con tutti e tutti col Tutto.

Per questo la scienza deve essere filosofia.

 

Il concetto di interazione e di armonia, scoperto nella fisica, ha un significato che va ben oltre l’atomo.

Visione sistemica vuol dire mettere senso e significato universale in ogni cosa che facciamo.

Se prevalgono i particolarismi e gli egoismi, se avanzeranno le separazioni e gli odi reciproci, tutto finira’ per collassare, perdendo di vista la danza comune e ogni sua possibilita’ evolutiva.

La nuova fisica ci da’ concetti nuovi che possiamo trasformare in valori filosofici e morali: l’interazione, la partecipazione, l’armonia, l’equilibrio, la dinamicita’, l’essere il piu’ possibile dentro le cose e non fuori, sempre insieme e mai staccati, sempre coinvolti e responsabili e mai separati, una visione che nega l’egoismo del singolo o della parte, esaltando la dinamicita’ della struttura vivente in quanto organismo, in cui il bene particolare di ogni parte si armonizza col bene generale.

La scienza non e’ discorso che non ci riguarda, riguarda il mondo e la vita, e anche la visione del mondo e della vita, e dunque l’uomo nei rapporti con se stesso, con la natura e con gli altri.

Se la scienza vuole diventare sapere globale e riprendere il suo carisma, non puo’ fare a meno di porsi un sostrato filosofico. Quando degrada in tecnica o si asservisce al mercato, avvilisce se stessa. Deve tornare ad essere il frutto della mente totale.

 

Voitila invitava a riflettere sul “legame forte tra ragione, liberta’ e valori”. Se la scienza pretende di essere un discorso di potere non puo’ essere una buona scienza, perche’ una buona scienza si pone dei limiti in conseguenza della sua responsabilita’, cosi’ come un uomo buon si pone dei limiti. Come dice il Cardinal Martini: “Possiamo fare, ma e’ lecito fare?”

“La verita’ senza amore e’ imperialismo- dice il papa- La liberta’ senza verita’ e’ distruzione”. Come e’ rimasto inascoltato tutto questo!! Inascoltato dalla stessa Chiesa!

La scienza deve tornare alla morale, come visione ampia e non mercantile, perche’ la ricerca, anche quella personale, possa diventare dialogo e confronto per risolvere, insieme, i grandi problemi dell’umanita’, dell’ecologia, della pace, della conoscenza e della convivenza.

Horhkeimer e Adorno, nella Dialettica dell’Illuminismo, dicevano: “La terra interamente illuminata splende all’insegna di trionfale sventura”.

E il Cardinale Martini: “Difficile oggi credere a una ragione che vada di chiarezza in chiarezza, guidando l’inesorabile procedere dell’uomo in costante progresso verso il meglio!”

Avere il coraggio della ragione significa prendere atto anche dei limiti della ragione e dei suoi pericoli. “Assistiamo sempre piu’ alla riduzione della ragione a funzione di calcolo…una ragione in grado di calcolare gli strumenti ma non piu’ di scegliere i fini”.

Se le ricerche sui prodotti biotecnologici o farmaceutici sono sovvenzionate da poche multinazionali quotate in borsa, come posso sperare che le loro manovre sul mercato guardino al benessere sociale? Lo si e’ visto con gli OGM (Organismi Transgenici). Devo pensare che tali prodotti siano un bene per il mondo o che siamo spinti avanti in modo folle e dissennato solo per un business di pochi? La scienza, oggi, in quanto complice del potere economico piu’ spregiudicato, e’ diventata sospetta, e cosi’ i governi, che sono sovvenzionati da chi e’ piu’ quotato in Borsa.

“La ragione calcolante che cerca i mezzi migliori per raggiungere certi fini, dovrebbe essere anche una ragione ‘valutante’, che si interroga sui fini migliori., sulla qualita’, e quindi sul senso della vita umana”…”Viviamo in una societa’ che e’ estremamente ricca di informazioni e tecnologie.. ma al centro e cuore di questo universo ricco di mezzi sta una sorta di punto interrogativo circa il senso di questo enorme accumulo. Se non ci interrogheremo sui fini e sui valori, entreremo in un atteggiamento di manipolazione della realta’ e dell’uomo stesso” (Cardinale Martini).

 

Il sapere deve essere sapiente, cioe’ avere come fine il Bene

Nel mondo orientale cio’ e’ la norma, per cui chi e’ sapiente e’ anche saggio; non e’ pensabile la separazione tra conoscenza e bene. Il sapere e’ un potere, quindi deve stare in mani degne o diventera’ un cattivo potere. Non si separano vita privata e vita pubblica, c’e’ l’uomo nella sua interezza, armonico in tutto quello che fa. L’uomo di conoscenza, e tanto piu’ di potere, deve avere alti valori morali, o sara’ un pericolo per tutti, nella scienza come nel mercato, nell’economia come nella politica. Ma oggi vediamo ai vertici uomini spinti dall’ambizione e non dagli ideali e vediamo che per realizzare la loro ambizione calpestano indegnamente i valori e i principi per cui hanno lottato generazioni, e, mentre essi disprezzano gli uomini e le leggi per il loro vantaggio personale, rovinano cosi’ lo stato, diffondendo un cattivo esempio che corrompe anche i buoni.

Oggi le voci piu’ illuminate vengono non dai paesi ricchi ma da quelli con i maggiori problemi di poverta’. Troviamo molto significativo il Nobel per l’economia all’indiano AMARTYA SEN, uno dei piu’ grandi economisti viventi, che unisce economia a filosofia.

L’economia e’ una delle discipline piu’ aride ed e’ la piu’ amorale. Ma Sen ha due cattedre a Harvard, economia e filosofia morale, e cio’ e’ una buona cosa. Va contro il neoliberismo sfrenato, non cerca modelli di ulteriore arricchimento per quei 400 magnati che possiedono il 90% della ricchezza del mondo, ma indica ai poveri, che sono la carne del mondo, come poter uscire dalla poverta’ e dal sottosviluppo attraverso la democrazia.

Sen dice: “Un buon mondo e’ quello in cui gli sforzi di ognuno sono indirizzati a cio’ che ha scelto e non a cio’ che ha avuto per destino”.

Le tre chiavi di Sen, molto insolite per un economista, sono: uguaglianza, liberta’ e capacita’. Occorre avere fiducia nella nostra possibilita’ di fare e di cambiare, ma l’uomo si puo’ realizzare solo in una democrazia compiuta.

Come la fisica ha abbandonato la pretesa di leggi precise e sicure, come la mente ha scoperto che non tutto il mondo puo’ stare in assiomi logici, cosi’ l’economia deve scoprire che non ci sono regole fisse prestabilite o fini che soli pochi decidono, ma il mondo si muove per approssimazione, per tendenza, per tentativo e per errore, con l’intervento di molti. I dogmatismi anche economici sono finiti, ma soprattutto e’ finito l’alibi di uno scienziato che puo’ cambiare il mondo senza preoccuparsi delle conseguenze dei suoi atti. Il concetto di partecipazione e democrazia vivente di Sen e’ un nuovo modello di mondo, un altro modo per mostrare l’interazione della danza di ognuno con quella di tutti.

Il mondo e’ un organismo vivente in cui siamo immersi in modo coinvolgente e responsabile e in cui ognuno deve avere parte. La logica formale non puo’ essere fine a se stessa, e’ strumentale a un fine che non puo’ essere il profitto ma deve essere l’uomo.

 

Senza tensione morale non dovrebbe essere studiato nemmeno un atomo.

Abbiamo bisogno della scienza, perche’ e’ utile, ma vorremmo una scienza ‘umana’, filosofica, etica e antropologica, cioe’ vorremmo che, nella visione scientifica, ci fosse posto per l’uomo tutto intero, per l’uomo in relazione con la vita, la natura, gli altri, l’ambiente, l’Essere.

 

L’Universo vibrazionale

La meccanica quantistica ha aperto una nuova visione delle cose. La realta’ e’ fatta da ‘oscillazioni’ che sono ‘informazioni’. Ogni esistente e’ un tot di informazioni che si trasmettono come onde. L’universo e’ un enorme campo di campi, in cui danzano informazioni. Queste strutturano unita’ che ci appaiono come forme o qualita’ di forme. Cio’ che chiamiamo forma, (oggetto, atto, fenomeno, relazione…) e’ solo un insieme di unita’ informative temporaneamente unite.

La forma d’onda crea onde di forma. Noi siamo l’incontro di bande di oscillazione tenute insieme da una forza ignota che chiamiamo vita.

Nel Buddhismo ogni corpo, ogni fenomeno, e’ apparenza ed e’ impermanente, unione transitoria di flussi.

2600 anni fa il Buddha riceve questa intuizione della realta’ come movimento, flusso, unione di flussi. La visione buddhista e’ molto piu’ antica. L’universo corpuscolare lascia il posto all’universo vibrazionale, flussi di informazioni che percepiamo come forme.

La fisica occidentale confluisce nella visione orientale dell’energia e riappare l’uomo che sente, l’uomo vivo che era stato alienato dagli algoritmi matematici. Riappare la vita. Nello stesso momento in cui l’incontro avviene, nell’uomo comune occidentale comincia a diffondersi una nuova coscienza, una nuova sensibilita’. Si cercano vie diverse da quelle tradizionali, prima in America poi in Europa, aprendosi alla visione sottile dell’Oriente. L’incontro tra mondo occidentale e orientale produce l’unione fra mente e cuore, due livelli che la razionalita’ scientifica aveva separato. La scienza puo’ salvare il mondo solo se avra’ un cuore.

Per citare lo stregone tolteco Don Juan:

“Qualsiasi via e’ solo una via. Non c’e’ nessun affronto a se stessi e agli altri nell’abbandonarla, se questo e’ cio’ che il tuo cuore ti dice di fare… Esamina ogni via con accuratezza e ponderazione. Provala tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso e a te stesso soltanto, una domanda: QUESTA VIA HA UN CUORE? Se lo ha, la via e’ buona. Se non lo ha non serve a niente” (Carlos Castaneda).

Quante volte, di fronte alle armi, le centrali nucleari, lo spreco delle risorse, le nascite in vitro, le clonazioni, gli inquinamenti, le deforestazioni, i giochi di Borsa, la disumanita’ del mercao, le tortuosita’ della politica, gli alibi della guerra…. ci siamo chiesti: “Ma questo ha un cuore? Dove sono i valori dell’uomo?”. Osserviamo impotenti la prevaricazione dell’uomo sulla natura, sul mondo animale, sugli altri uomini, fino alla minaccia della sopravvivenza per i nostri figli..! Dov’e’ l’interazione possibile? Dov’e’ l’evoluzione cosciente? E ancora piu’ forte lanciamo un grido di allarme. Prima che sia troppo tardi. Prima che la mancanza di cuore ci divori tutti senza pieta’.

 

La fisica puo’ parlare il linguaggio dell’iniziato

Questa unione consapevole della logica con l’intuizione caratterizza in modo precipuo i nuovi fisici. Il fisico e il poeta usano lo stesso linguaggio, parlano di danza, luce, gioia, splendore, nella sensazione dell’uomo-parte che per un istante diventa l’Intero. L’Atman o scintilla diventa il Brahman o luce totale. Abbiamo un altro tipo di interazione che e’ la partecipazione mistica con l’energia universale che per un istante entra senza la barriera del mentale ordinario. Questa potrebbe essere una nuova via di conoscenza.

Dall’India ci vengono tre premi Nobel: Tagore per la poesia , Madre Teresa di Calcutta per lo spirito umanitario diffuso per i reietti dell’India, e Amartya Sen per l’economia illuminata dalla filosofia. Dice Tagore:

“La stessa corrente di vita

che scorre nelle mie vene

notte e giorno scorre per il mondo

e danza in ritmica misura.

E’ la stessa vita che germoglia

gioiosa attraverso la polvere

negli infiniti fili dell’erba

e prorompe in onde tumultuose

di foglie e di fiori.

E’ la stessa vita che viene cullata

nella culla oceanica di nascita e morte

nel flusso e riflusso della marea.

Sento le mie membra diventare splendide

al tocco di questo mondo pieno di vita.

E il mio orgoglio viene dall’eternita’

che danza nel mio sangue in questo istante.

 

Questo e’ il modo in cui ‘i nuovi saggi’ ci insegnano a “conoscere”.

Se ci deve essere un’era nuova con una nuova etica o politica o scienza, auspichiamo che tenda a una visione di insieme, unendo il lato destro e sinistro dell’uomo, l’uomo all’uomo, l’uomo alla natura, l’uomo all’energia. Che sia insomma una danza totale. Tutto il resto non sara’ che tirannia d’accatto.

 

Esperienze d’anima

Le teorie orientali si concentrano sul concetto di ENERGIA, vita stessa, principio attivo esistente in ognuno, fuori di noi e attraverso noi, con cui possiamo entrare meglio in relazione.

In virtu’ di tale concetto unitario non ci spezziamo ne’ ci contrapponiamo ma siamo coesistenti, sincronici, e interconnessi con tutto l’esistente.

L’interazione primaria e’ quella dell’io con tutti i livelli di se’. Non e’ piu’ importante capire o definire, e’ importante trasformarsi.

Possiamo sperare in una nuova fisica che sia filosofia e opera d’arte, sistema esplicativo ma anche modo di vivere. Essa potrebbe portare a valori piu’ umani, secondo ‘esperienze’ di crescita e di espansione, individuali e collettive insieme.

Un numero sempre piu’ ampio di persone in vari luoghi del mondo, chiaramente o confusamente, chiede esperienze d’anima, a piu’ livelli, come una forma di liberazione. Chi soffoca questo bisogno cade nella depressione, nel vuoto, nella malattia fisica, nel non senso, perche’ la natura e’ viva e vuole vivere e, ovunque sia soffocata, la’ condensa il disagio della non vita. Non c’e’ solo una depressione economica, il mondo del profitto porta a un esaurimento d’umanita’.

Capire non basta piu’, si deve sperimentare, sentire, avvicinare la natura per diventare natura, avere una esperienza conoscitiva che sia anche estetica, etica, emozionale, relazionale e mistica… Vogliamo un uomo integro, che attinga a tutte le sue energie e nutra tutti i suoi livelli; solo se questo avverra’, ci sara’ da sperare.

..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lezione 6. L’UNIVERSO INTELLIGENTE

 

Anche l’uomo e’ un insieme di campi vibrazionali
Il Ch’i e’ vibrazione che si espande e interagisce. L’universo e’ un grande oceano di vibrazioni energetiche e l’uomo e’ una struttura energetica comunicante, un insieme di campi di forze, immerso in altri campi, con continue interazioni.
Secondo il pensiero induista e buddista, nella nostra struttura energetica, cioe’ nella nostra danza vibrazionale, ci sono alcuni punti mediante cui questo movimento comunica con l’energia esterna, essi vengono chiamati ‘CHAKRA’=ruote, vortici.
Analogamente, nella medicina cinese, si pensa che l’energia scorra nel nostro organismo attraverso vie, i MERIDIANI, che alimentano gli organi che sono sul loro percorso, attivando i nostri sistemi funzionali, (fisici, affettivi, volitivi, mentali, intuitivi e spirituali….), l’intera nostra vita.

L’Energia e’ strutturata in modo organico, e’ un organismo di organismi
In Oriente l’universo e’ viene considerato una grande Intelligenza che si organizza secondo movimenti armonici e simmetrici, un grande campo che contiene campi piu’ piccoli, sistemi organizzati in movimento, ognuno in se’ coerente.
Tutto partecipa del Tutto.
In luogo del dualismo occidentale materia\non materia, abbiamo un solo grande principio informatore che non e’ un corpuscolo, una carica elettrica, un quanto o una forza, ma e’ una realta’ vivente, una intelligenza, capace di strutturarsi secondo tutto l’esistente, in trame organiche, simmetrie e corrispondenze.
Tutto e’ Energia e l’Energia si struttura in modo organico.
Il cosmo e’ una trama intelligente di vita.
Questo organismo e’ una architettura mirata e dinamica e coesa. Dunque la vita e’ un insieme di movimenti in cui ognuno e’ funzionale al tutto.
Verifico che il mio corpo fisico e’ un organismo, una configurazione dinamica, in cui ci sono sottoinsiemi, fegato, cuore, cervello ecc., ognuno ben strutturato, per la propria funzione e per i rapporti con gli altri, cosi’ che tutti sono funzionali all’organismo nel suo insieme e svolgono un lavoro interrelato.
In un organismo le parti non sono mai separate e a seì stanti, ma correlate cosi’ da interagire; se una soffre, soffre l’insieme; se migliora una, migliorano anche le altre.

E’ una visione olistica, dal greco olos=intero.
In ogni campo l’energia lavora in modo specifico secondo la sua funzionalita’ specifica, senza perdere i collegamenti di intenzionalita’ e comunicazione con gli altri campi.
In un organismo abbiamo il perfetto esempio di democrazia, una cittadella in cui ognuno, facendo bene la sua parte contribuisce all’intero.

Movimenti circolari
Il campo di energia viene rappresentato come un vortice.
Il vortice e’ una rappresentazione dell’energia.
Ogni particella subatomica appare non come massa o piccolo corpo ma come movimento. Qualsiasi onda puo’ essere vista come un movimento circolare, per es. una sinusoide. Se sul piano microscopico l’elettrone e’ una piccola spirale, sul piano macroscopico una galassia e’ un enorme vortice che si espande nel cielo.
Da tempo immemorabile la realta’ e’ movimento, circolare, ellittico, spiraliforme, ondulatorio, oscillatorio.
Nella visione quantistica, ogni organismo e’ un campo di energia, formato da campi sottostanti interconnessi.
Nella rivelazione indiana si e’ sempre pensato che ogni unita’ di vita fosse un vortice formato da vortici minori, visione unitaria, in cui si fa attenzione al campo, al movimento, all’interazione, alla finalita’, all’insieme e all’evoluzione dell’insieme.

Scambi tra sistemi energetici
L’universo puo’ essere letto come comunicazione. Gli eventi sono movimenti che producono scambi di energia. La comunicazione e’ uno scambio in cui si da’ e si riceve.
Un es. banale e’ una colite. Se comunichiamo male affettivamente, possiamo avere cattivi scambi enzimatici dell’intestino. L’intestino puo’ farsi carico di simulare l’affezione psichica. Se la psiche non filtra nel modo giusto gli affetti nell’economia energetica generale, la mucosa delle anse intestinali puo’ non filtrare nel modo giusto gli elementi nutritivi ripartendoli nell’organismo.
Gli enzimi presiedono tipicamente a questo scambio e qui funzionano in modo alterato rappresentando simpateticamente lo stato d’animo di dolore, una riproduzione secondo un linguaggio d’organo. Sin-patia vuol dire sentire insieme, muoversi in modo analogo secondo simmetrie di forme. La malattia spesso sembra simulare la simbologia dell’evento come nella teoria del caos, come legante tra il mondo patogeno delle emozioni e il mondo piu’ concreto delle infermita’.
Un altro esempio puo’ essere l’inferenza delle tempeste solari sul clima, piu’ in piccolo l’influenza delle variazioni del clima sul mio umore o sulla mia cervicale.
Ogni essere e’ formato da campi di forze che interagiscono secondo una preciso scopo, cio’ costituisce il suo software di base o programma. Il campo della mia funzionalita’ epatica interagisce con quello della mia volonta’ e viceversa, il che vuol dire che se intraprendo rabbiosamente una impresa durissima impegnando molta rabbia, posso aspettarmi problemi al fegato.
L’uomo non e’ un agglomerato di particelle, ma una organizzazione di energia che si muove secondo forme simili.

L’Energia globale e’ un campo universale, strutturato in campi interni, a loro volta individuati da ordini, frequenze e relazioni.
L’uomo e’ una connessione temporanea di campi energetici particolari.
Cio’ che chiamiamo morte non e’ che la sconnessione di alcuni di questi campi che possono riconnettersi diversamente,
L’Oriente ipotizza l’essere umano come un vortice, formato da vortici sottostanti, bande di energia a vibrazioni diverse, ognuna con la sua finalita’ (un campo presiede al radicamento corporeo, un altro alle emozioni, la volonta’, la comunicazione ecc.). Ogni campo comunica con gli altri. E tutti sono alimentati da una energia esterna, Energia universale o cosmica. Le porte con cui ogni campo interscambia energia con l’universo sono vortici detti Chakra, o pale rotanti, ognuno con un certo numero di petali via via crescenti dalle funzioni inferiori a quelli superiori, un po’ come nella fisica quantistica gli orbitali degli elettroni.

L’uomo e’ un vortice di vortici
Nella teoria del caos ogni funzione dell’energia ha un movimento base attorno a cui avvengono i movimenti successivi, ripetendone il disegno. Se questa attrazione viene meno, se il disegno non e’ rispettato, la danza si rompe e abbiamo l’errore (come nel mio sogno delle caserme Rosse).
L’errore, lo squilibrio, la patologia, la sofferenza nascono da una deviazione dalla forma base, sono una perdita dell’armonia naturale,
L’uomo ha le sue bande vibrazionali, ognuna col suo disegno e la sua configurazione (come per gli attrattori strani); se si crea uno squilibrio nelle forme dell’energia, abbiamo la malattia, il disagio, la rottura dell’equilibrio, il dolore. La salute e’ l’ordine naturale del movimento. Il disegno perfetto. La configurazione ordinata. Ma nulla e’ per sempre, ne’ l’equilibrio ne’ lo squilibrio, tutto si muove, tutto diviene, come diceva Eraclito.
Noi non possiamo stare sempre meno ma nemmeno sempre male, non possiamo essere sempre felici ma nemmeno sempre infelici. Vivere vuol dire modificarsi continuamente e non essere mai gli stessi.

I Buddisti chiamano questa continua variazione di energia IMPERMANENZA.
Buddha aveva intuito i flussi di variazione del vitale di cui siamo prodotto temporaneo e precario e ne aveva dimostrato l’insussistenza.
Uno dei primi filosofi greci, ERACLITO, aveva detto: “Il mondo e’ come un fuoco, la vita si trasforma continuamente come la fiamma di una candela che sembra sempre la stessa ma in realta’ e’ frutto della combustione di sostanze sempre diverse. ”PANTA REI = tutto scorre “La realta’ e’ come un fiume in cui non posso immergermi due volte nella stessa acqua”.
Uno stesso concetto con le stesse parole appare nello stesso tempo in due punti lontanissimi del mondo, in Grecia, a opera di un filosofo che viveva come un eremita su una montagna, e in Cina, per bocca di LAO TZU, una delle maggiori figure della filosofia cinese, fondatore del Taoismo
Buddisti, Induisti e Lamaisti credono che il mondo sia immateriale e che l’io sia un insieme di vibrazioni, collegate in vortici di energia rotante e cercano di lavorare su questi vortici riequilibrandoli. I vortici sono il movimento attraverso cui si manifestano le varie funzioni. Il loro giusto movimento da’ la salute e la serenita’.

Lavorare sul programma della vita
La scienza occidentale lavora sulla manifestazione del programma vitale nell’oggetto visibile, i grandi sapienti indiani hanno invece cercato di entrare nel programma invisibile. Addirittura i santi piu’ recenti lavorano proprio sui vortici piu’ piccoli, cioe’ sul movimento subcellulare (vedi per es. la grande opera di Aurobindo e di Mere nell’ashram di Pondichery come spiritualizzazione del submovimento delle cellule).
Mentre la fisica occidentale e la medicina occidentale si sono focalizzate suk visibile, gran parte dei dotti asiatici cerca tecniche di controllo dell’energia da almeno seimila anni lavorando sull’energia invisibile.
In India non si privilegia la materia o lo spirito, si parla di una realta’ unitaria con molti aspetti, alcuni visibili altri no.
Il Buddhismo originale non pone nemmeno un Dio creatore del mondo ne’ parla dell’anima. La loro e’ una fisica sottile in cui non si pongono confini tra scienza e religione.

L’ENERGIA e’ una intelligenza che circola nell’universo permettendone il funzionamento, e’ una totalita’ di dinamiche che si svolgono insieme e sono interrelate, una sinergia armonica, attuazioni che avvengono contemporaneamente. Anche il termine ebraico Jahve’, che sta per Dio, vuol dire “Le Energie” secondo una concezione della divinita’ alquanto diversa dalla volgarizzazione del Dio Padre antropomorfico.
La differenza tra l’energia nelle scienze occidentali e questo tipo di Energia e’ che questa e’ intelligente e si muove secondo un disegno. Mentre l’energia delle fisiche occidentali puo’ allontanarsi dal concetto di divino supervalutando l’uomo, questa Energia sfocia nella sacralita’ dell’Universo e in un senso divino della Vita e del Mondo.

L’Aura
L’idea di cose che avvengono ‘insieme’ riappare nel concetto cinese di SINCRONICITA’ che anima l’I CHING, il massimo testo oracolare base del Taoismo e del Confucianesimo.
In una visione totale non ha senso separare una attuazione dall’altra, porre priorita’ o gerarchie, ma tutto il reale e’ insieme nella sua interezza, come un essere vivente interamente intercomunicante, per cui cose diverse possono avvenire a livelli diversi per esprimere una stessa idea.
L’ENERGIA o INTELLIGENZA si muove nelle cose, e si organizza in unita’ funzionali con risultati vari per forma e funzione. Il regno della natura si dispiega in unita’, che vanno dalle forze invisibili ai cristalli, ai vegetali, gli animali, gli uomini, i mondi… L’uomo e’ una di queste unita’ con molti livelli e molte funzioni, e comprende in se’ livelli minerali, vegetali, animali e poi via via piani superiori piu’ sottili.
Se guardiamo l’uomo solo come entita’ fisica, vediamo cio’ che i nostri sensi possono cogliere, come corpo grossolano, ma se lo guardiamo come entita’ energetica, possiamo ipotizzare la sintesi di tanti livelli che stanno insieme e interagiscono.
Ogni banda vibrazionale ha un suo campo, cioe’ una zona dello spazio in cui vibra. Questo insieme visibile e invisibile viene chiamato, in India, AURA, totalita’ di campi energetici che costituiscono ogni organismo, l’UOMO come l’animale, la pianta, il minerale, la stella, un fenomeno, un evento, una memoria, una comunicazione….
L’aura e’ l’energia dinamica sottile di ogni esistente, la sua ragione di essere, la sua storia, la sua vita.
L’UOVO AURICO, o complesso dei campi di energia di una distinta entita’, luoghi di irradiazione dell’energia secondo livelli diversi, risonanze del momento, contiene il corpo fisico come nocciolo visibile e altri livelli dimensionali.
La scienza classica vede solo le cose che rientrano nelle condizioni che si e’ data per la ricerca, questa precondizione delimita un campo di realta’ escludendone altri. Grosso modo lascia fuori quasi tutta la vita. Focalizzata sulla materia, la scienza coglie poco piu’ del corpo fisico dell’uomo, mentre in India questo e’ considerato solo il nocciolo denso e visibile di un insieme di energia molto piu’ complesso che abbraccia piu’ fenomeni, il corpo materiale e’ qualcosa che viene chiamato energia grossolana o corpo apparente.
L’aura e’ come un insieme di campi elettromagnetici a frequenza diversa, uno dentro l’altro, un vortice formato da vortici.
In India il movimento dell’energia viene considerato circolare o forse, visto che il movimento si irradia anche oltre il suo campo di addensamento potremmo parlare di movimento a spirale, indicando qualcosa che si allarga, come la vibrazione della supernova che oltrepassa il suo proprio cielo.

L’informazione e’ formazione
Il mondo e’ “un insieme strutturato di informazioni in forma frequenziale”.
Oggi il modello prevalente e’ quello informatico. Da Marconi a Paul Gates tutto il 1900 si e’ occupato della trasmissione delle informazioni (telegrafo, radio, PC, rete…).
Gli elettroni sono cariche elettriche in vibrazione, un computer utilizza le vibrazioni ritmiche degli elettroni di cristalli liquidi, quarzi o rubini, trasformandole in memoria e messaggio. Ma l’informazione e’ formazione.
Se sono soggetto ad una nuova frequenza, cambia anche la mia forma. Se interferisco con le informazioni del DNA, cambio l’essere che nascera’. Posso pensare all’universo come ad un immenso sistema informativo, dove entrare nell’ambito dell’informazione puo’ modificare o creare struttura e forma. Si entra nel luogo della creazione del mondo.
Il DNA e’ il nostro software base, il patrimonio di informazioni che costituisce il nostro programma personale e fa si’ che abbiamo gli occhi azzurri, siamo alti un metro e settanta, disordinati o impulsivi ecc. Modificare il patrimonio genetico vuol dire cambiare il programma, modificare un effetto Down, correggere una predisposizione all’alcoolismo, eliminare una intolleranza alimentare… Lavoriamo ancora sulla materia ma le implicazioni oltrepassano l’hardware (la macchina), vanno nel software, cioe’ in quel programma di base che si comincia a intravedere nel DNA che e’ ancora materia ma comincia a essere input, informazione strutturante, ordine insito.
Negli organismi transgenici hanno preso un gene da una specie e lo hanno messo in un’altra che normalmente non puo’ unirsi alla prima, creando cosi’ una forma nuova. Nessuno conosce le implicazioni di questo impianto. Ci muoviamo come massicci elefanti in un mondo delicato e sottile senza sapere come reagira’ alla nostra violenza.
La scienza si sta spostando dai corpuscoli al programma, dalla materia agli input della creazione. Sono i primi passi, ma sono i passi di Dio; ed e’ chiaro che sono molto importanti e anche pericolosi, perche’, se non assumiamo coscienza etica, rischiamo di far fuori il mondo. La genetica, le nuove scienze biotecnologiche, le ricerche subatomiche.. sono l’apripista di una rivoluzione epocale, perche’ agiscono a livello di informazioni, entrano nel programma base della natura e lo modificano. Le implicazioni sono gigantesche e ghiacciano il sangue.

Possiamo modificare i dati primari di noi stessi
L’Oriente ci insegna che il lavoro sulle informazioni primarie puo’ essere attuato con tecniche dolci che mutano il funzionamento della mente o del corpo, senza violentare la natura, aprendo incredibili possibilita’.
Per esempio la MT o meditazione trascendentale puo’ cambiare il livello della pressione, il battito cardiaco, la frequenza respiratoria….
Il DO IN, o ginnastica cinese fatta di piccoli movimenti ondulatori, puo’ migliorare il benessere psicofisico. Lo yoga, i fiori di Bach, la preghiera, il rilassamento, le visualizzazioni, il Rebirthing, la biodanza, il respiro guidato, la dieta, l’arte, le vibrazioni musicali o cromatiche o olfattive…sono tanti modi minimali rispetto al Tantra o al Veicolo di Diamante che permettono di stare meglio e possono aprire funzioni inesplorate. I mutamenti coinvolgono le onde mentali e i programmi psichici e organici di base. Il piu’ semplice esercizio di dinamica mentale puo’ aprire canali neuronali nuovi e migliorare certe funzioni sensoriali o mentali; nei casi migliori si possono potenziare funzioni sottili o aprire canali inesplorati.
Attivare una informazione positiva nell’insieme corpo-mente vuol dire equilibrare un campo e propagare onde benefiche; attivare una informazione negativa vuol dire disturbare un programma, chiudere una possibilita’ (finendo in malattia, depressione, cancro…). Tutto quello che facciamo puo’ attivare un nostro campo energetico o deprimerlo.

La conoscenza orientale e’ volta all’armonia delle energie
In Occidente si studia la natura per sfruttarla, l’uomo e’ un predatore. In Oriente nessuno chiede: “come e’ fatto l’universo”, ma “come si puo’ comunicare con l’energia”. La parola d’ordine e’ “armonizzare”.
Si passa da un discorso sulla materia, che spesso e’ mercantile, a un discorso sulla relazione che puo’ essere pacificante.
Lo scienziato occidentale vuole dominare la natura, il saggio orientale vuole comunicare con la natura. Sono due impostazioni diverse con effetti diversi.
Se nello studio della realta’ materiale siamo accaparratori, nell’esplorazione dell’energia dovremo diventare danzatori o contemplatori, e muoverci all’unisono con l’Universo.
Pitagora dice: “Ci sono tre categorie di uomini: quelli che vanno nel mondo per comprare e vendere, quelli che vanno per gareggiare, migliori sono quelli che vanno a contemplare”.
Il cercatore perfetto e’ come il cacciatore perfetto, si mimetizza col bosco. Pensiamo al cacciatore primitivo che per cacciare il leone si traveste da leone, per poter cogliere la natura diventa natura, e allora, nell’agguato, cessera’ di pensare, parlare, respirare, odorare come uomo, per non essere sorpreso come vibrazione diversa da cio’ che lo circonda. Cosi’ dovrebbe fare il ‘guerriero spirituale’, come lo chiama Castaneda.

Nel mondo greco il mitico ATTEONE, innamorato di DIANA, che simboleggia la natura, spia la sua nudita’ mentre si bagna in uno stagno, ma la dea lo sorprende e lo fa divorare dai suoi cani.
ATTEONE e’ la metafora della conoscenza umana che spia la natura per violarla, ma ne viene divorato; l’uomo che deruba la natura dei suoi segreti finisce per essere distrutto dalle forze che ha risvegliato. La conoscenza non puo’ essere grezza e invasiva. Non esiste l’osservatore staccato dall’osservato, ogni osservazione modifica il contesto perche’ nessuno dei due soggetti e’ fuori, ma ambedue interagiscono e sono in uno stesso campo. Noi non siamo mai fuori, ma sempre dentro l’evento, come dentro la natura, o dentro il flusso dell’umanita’ o dentro la storia, e tutto quello che facciamo modifica il contesto, dunque non e’ possibile che il cacciatore materiale non alteri la natura e non alteri se stesso, perche’, per quanto cauto egli sia, fa sempre parte del tutto. Noi non siamo mai fuori ma sempre dentro il quadro totale. Van Gogh e’ ancora tutto dentro l’ultimo quadro fatale nel campo di grano sotto il volo dei corvi. La Bibbia e’ sempre qui, ora. Ulisse ancora e’ di noi davanti alle colonne d’Ercole.
Ma ‘il cacciatore spirituale’, il cacciatore contemplativo, cerca di intravedere il bagliore segreto che arde nel cuore del Tutto, trasformando se stesso, come l’antico alchimista. “Potrai separare le scorie dall’oro e ottenere il metallo puro solo quando tu stesso avrai separato le tue scorie dall’oro diventando l’uomo puro.”.
C’e’ una trasformazione in corso e ognuno ne fa parte.

La natura si rispetta, non si depreda
Ma per rispettare la natura bisogna resuscitare in noi il principio dell’unione, non della separazione.
Le tecniche orientali tendono a questo, a far tornare l’uomo all’Essere totale, acquetando la sua parte predatoria e separativa, perche’ solo quando l’uomo ritrarra’ la sua parte egoica, solo quando fara’ silenzio nel pensiero e quiete nella percezione, la natura si svelera’ in un altro ordine mentale.
Questa non e’ una teoria ma una VIA, un modo per vivere e porsi, un DO, un TANTRA, un TAO…un approccio alla realta’ molto diverso da quello scientifico.
Se la scienza ha depredato la natura fino al punto di distruggerla mettendo a rischio il mondo, un diverso approccio non distruttivo, non inquinante e non invasivo potrebbe permettere una migliore relazione con l’Essere.
La scienza non e’ l’unica via. Studio, Ricerca, Filosofia, Poesia, Arte, Meditazione, Religione, Yoga, Zen, Preghiera, Amore, Bellezza, Servizio, Volontariato, Accudimento, Accoglienza, Compassione, Partecipaziome… sono tante vie, che possono portare l’uomo a cogliere altri sensi e altri respiri.
Come ci sono tante scalinate per arrivare al Gange, cosi’ ci sono tante vie per arrivare all’Essere.
Un maestro zen dice:
“Non e’ necessario andare altrove. L’illuminazione e’ esattamente dove ci troviamo ora, e in quello che facciamo. E’ nello spaccar legna, e’ nel portare acqua” .
La via e’ dove siamo ora. Fa’ quello che hai davanti.

Ma non ci puo’ essere conoscenza senza amore e amore senza rispetto, e non ci puo’ essere rispetto se non moderando egoismo, presunzione e separazione.

Morire a mani vuote
Ho contemplato la vita nella sua pienezza
a mani vuote

Marlo Morgan

Non vogliamo una predazione. Cerchiamo una conoscenza dall’interno, una simbiosi
Don Juan, il vecchio stregone tolteco, dice che occorre l’INTENTO, una partecipazione inconscia con la ritrazione dei sensi normali e della mente predatoria, per un allargamento di coscienza al di la’ dei limiti del sensibile e del mentale.
Usciamo da duemila anni di primazia della razionalita’, possiamo trasformare il nostro modo di conoscere solo usando altre parti della mente e altri modi piu’ umili e meno invasivi. Quando intelletto e sensi ritrarranno i loro tentacoli, lo spirito diventera’ cavo come una conchiglia e la natura potra’ mostrare i suoi aspetti segreti e fluire dentro di noi in nuovi modi. Finora l’abbiamo considerata una preda inerte su cui infierire, l’oggetto e’ sempre steso sul tavolo operatorio con un corpo per l’autopsia, ma e’ ora di cambiare il nostro approccio con le cose.
Occorre una scienza che abbia nuove forme di rispetto e nuove umilta’. Allora ‘conoscere’ equivarra’ ad ‘essere’ e l’atto cognitivo sara’ trasformativo, perche’ nel luogo dove non c’e’ distinzione fra dentro e fuori, resta una realta’ unica, in cui l’energia puo’ scorrere fluidamente rispettando se stessa. La conoscenza allora e’ evolutiva, perche’ implica una espansione di coscienza che e’ conoscenza dall’interno.
Solo quando Atteone lascera’ i suoi strumenti di caccia e dimentichera’ Diana e cadra’ in una specie di torpore diventando colui che puo’ essere amato, la dea si unira’ a lui.

Ho un mio sogno che parla proprio di una simbiosi possibile con l’essere tutto, che si puo’ ottenere solo diminuendo l’ego:
Sognai un prato verdissimo dove sorgeva una tavola con la tovaglia candida contro il cielo blu. Attorno stavano seduti i discepoli e in cima il Maestro. Io ero un discepolo come gli altri. C’era una forte contesa su chi avrebbe dovuto succedere alla carica. Ognuno diceva “IO…Io”. Erano tutti pieni di cose e di saperi e vantavano titoli. Io stavo zitto perche’ non ero nessuno e non avevo niente di cui gloriarmi. A poco a poco la debolezza mi vinse e cominciai a svenire lentamente, scivolando sul prato verdissimo ai piedi della tavola. Ero in un profondo torpore e penetrai pesantemente nell’erba divenendo erba io stesso. Entravo via via nella madre Terra confondendomi con essa. Tutti si erano alzati e mi guardavano dall’alto. Sul mio petto, dall’erba, sboccio’ un vivido fiore rosso. Il Maestro disse: “Questo e’ il successore!”

Occorre una scienza etica
E ora? Ora dov’e’ che la scienza puo’ e vuole andare? Noi non vogliamo piu’ che questo tipo di scienza avanzi, non vogliamo altre scoperte per i brevetti, per il mercato, per il potere, per la guerra. Vogliamo una scienza che sia metamorfosi.
Lo studio delle filosofie e discipline orientali puo’ essere un aiuto, per cercare nuove vie non invasive e non distruttive, vie di trasformazione di noi stessi prima che della natura. Non piu’ una scienza che lascia fuori l’uomo o lo separa dal suo oggetto, ma un atto di esperienza relazionale in cui la conoscenza si muove dall’interno, come pulsione di vita, per realizzare nuovi equilibri. Se ci sono delle vie, non per dominare di piu’, ma per essere di piu’, credo che dovremmo conoscerle, perche’, nel nostro mondo deteriorato e irresponsabile, non abbiamo piu’ molto tempo e non possiamo aspettare che le scienze ufficiali proseguano indisturbate il loro pericoloso cammino.
Purtroppo il modello cognitivo occidentale, predatorio e lucrativo, sta contagiando anche l’Oriente e l’Africa, e rischia ormai di distruggere il pianeta. Al posto della Grande Madre protettiva e accogliente rischiamo di avere una Diana vendicatrice e temibile. La Terra potrebbe stancarsi di noi, che siamo solo una infezione batterica ad alto grado di distruttivita’ e potrebbe mettere in atto i suoi potenti meccanismi per cancellarci, per continuare la sua storia con altre specie meno invasive.
Oggi l’uomo si aliena sempre piu’ nella depressione, nella omologazione o nell’egoismo; scienza, economia, politica e integralismi stanno precipitando il mondo in una nuova barbarie. Occorre cambiare rapidamente la nostra concezione di realta’, innalzare valori, cambiare il nostro rapporto con la natura, dentro e fuori di noi, altrimenti da predatori rischiamo di diventare predati.
Occorre una scienza che sia etica, che non riguardi solo pochi studiosi ma tutti. Insieme dobbiamo realizzare una nuova conoscenza che abbia un’anima, che sia non distruttiva e cinica, ma si metta in simbiosi con l’anima del mondo. Occorre una nuova generazione di uomini, non cacciatori di potere ma comunicatori di spirito. Per ora ne vediamo pochi nei vertici ma e’ in atto una rivoluzione dalla base e la scienza non potra’ che prenderne atto.

Conoscenza virtuale o reale
C’e’ un inganno della percezione, prima che un inganno del mercato.
In Oriente da migliaia di anni dicono che la realta’ sensoriale e’ illusione, e’ il velo di Maia, un’enorme proiezione fittizia, un sogno o miraggio. Maia e’ la forza dell’illusione percettiva che solleva dinanzi agli uomini non un mondo reale ma una creazione virtuale, un velo dipinto. Conoscere, in Oriente, non vuol dire prostrarsi a un dio e a una chiesa o restare prigionieri di pregiudizi scientifici, ma essere piu’ realisti e coscienti, disvelare il grande inganno, uscire dalla realta’ profana rovesciando le illusioni. Gli uomini-bambini sono irretiti dal miraggio di un reale apparente e non vedono che quello, ma gli iniziati oltrepassano l’apparenza fenomenica e intravedono il mondo vero. In quell’istante essi comunicano con la realta’ in modo trasformativo, la conoscenza li modifica nell’essenza, l’informazione li forma, conoscono l’energia direttamente e comunicano con essa. E allora anche le funzioni fisiologiche possono cambiare e uscire dai restringimenti culturali.
Lo yogi modifica il suo respiro o addirittura lo sospende, sta nudo sul ghiaccio, puo’ abolire il cibo e nutrirsi direttamente di luce, puo’ fermare il cuore, comunica in forme sottili e riesce ad abbandonare il proprio corpo e a tornarvi. Il maestro di Kun Fu centralizza la propria energia fisica e mentale, l’agopuntore sblocca le occlusioni energetiche, il maestro di Sha Tzu libera i nodi muscolari e le tensioni emotive.
In Oriente molte discipline tendono a rendere l’uomo piu’ sano o migliore. Molte sono le tecniche del vivere, etiche o filosofiche, spostano l’attenzione dagli elementi egocentrici a quelli universali, dai piani materiali a quelli piu’ sottili.
Non vogliamo gli acceleratori di particelle, i ciclotroni, o le variazioni transgeniche, ma modi per variare l’energia dentro di noi, in cui l’evoluzione ci spinga a campi superiori, sfuggendo la trappola della materia, per una migliore configurazione dell’energia.

Una comunicazione medianica che ho avuto dice:
Siete trapiantati come erbe di prova
per fare tentazione
delle vostre radici.
Non fiorite per voi
ma per noi stessi
e il NOI e’ l’articolo di fede
piu’ difficile che avete
e dovete mulinare molta farina
per capire dove gira
l’acqua del Signore
e qual’e’
il suo senso
segreto
“.

Informazioni piu’ sottili
Quando l’informazione diventa sempre piu’ sottile, entra nell’invisibile, da comunicazione di materia con materia, diventa comunicazione da spirito con spirito, da energia ad energia, da un piano inferiore ad un piano superiore. La metafisica orientale ci insegna come trattare i nostri campi di energia, mettendoli in contatto con altri.
Possiamo usare l’oscillazione di un quarzo per costruire un orologio migliore. Ma possiamo usare la frequenza del quarzo per diventare noi esseri migliori. Toccare un quarzo, una formazione cristallina, che sembra una organizzazione bassa d’energia, e’ interagire con la sua informazione, la sua frequenza, che non e’ affatto bassa, ma equivale nel mondo minerale a cio’ che nel regno dei mammiferi sono i delfini; gli elettroni che gli atomi del quarzo cedono comunicano con la nostra energia e possiamo averne benefici sul piano fisico, mentale, emozionale e spirituale. Come fissare un colore o odorare un profumo, il contatto con una pietra comporta mutamenti sottili nei nostri campi di onde.
Queste implicazioni fra energie non hanno senso per la vecchia fisica che ipotizza corpi per lo piu’ separati, o collegati da forze gravitazionali, ma le relazioni hanno senso se ci viviamo in uno stesso campo, e concepiamo la possibilita’ che un ente di data frequenza comunichi col campo ad essa sensibile. Cambia il concetto di vita, di relazione e di organismo. Si passa dal concetto di interazione a quello di comunicazione.
Se l’energia diventa la base comune di ogni cosa, sia essa visibile o non visibile, allora non ci sono piu’ realta’ separate, e il mondo e la vita sono comunicanti, la conoscenza si identifica con l’esperienza e con la comunicazione, e nascono forti implicazioni etiche universali, ma allora il conoscere diventa molto piu’ complesso e nello stesso tempo la realta’ diventa molto piu’ semplice da capire e da vivere.
Se siamo esseri materiali in un mondo materiale e abbiamo fini solo predatori, la nostra responsabilita’ morale e’ molto bassa, ma se ci sentiamo partecipi e responsabili di energie comuni in un universo comune, entriamo in una diversa visione della realta’ e dobbiamo adottare un diverso modo di vivere. I due quadri non hanno nulla di simile e formano uomini molto diversi sul piano della responsabilita’. Non sono solo quadri teorici, ma possibilita’ esistenziali, operative, fortemente distinte.

Scienza e business
Abbiamo visto dall’effetto farfalla che ogni cosa che avviene si riverbera nel tutto con ripercussioni imprevedibili. E non solo ogni cosa materiale, ma anche ogni pensiero o scelta o atteggiamento. Nel mondo dell’energia non c’e’ differenza tra visibile invisibile, materiale e immateriale, ci sono solo campi di energia che interferiscono tra loro, per emissione di onde. Ogni cosa che il singolo uomo, anche solo mentalmente, fa ha un risvolto positivo o negativo sul mondo.
A questa luce, gli avvertimenti del Buddha hanno una consapevolezza nuova.
Passare da una visione materialistica della natura ad una visione piu’ sottile non basta, se questo passaggio non e’ accompagnato da un aumento della consapevolezza, altrimenti avremo solo mezzi di distruzione piu’ potenti.
Oggi la vecchia scienza materialista non sembra essere cresciuta in responsabilita’, e’ diventata solo piu’ predatoria con mezzi piu’ letali e si e’ posta al servizio delle multinazionali, cioe’ del potere economico piu’ brutale, ma cio’ ha aperto enormi pericoli per la nostra sopravvivenza e per l’equilibrio del mondo.
Lo scienziato materialista si sentiva separato dall’oggetto che studiava, e non implicato in esso, ma questa indifferenza valutativa diventa ora l’indifferenza della nuova ricerca applicata verso l’umanita’ o la natura, che da fini diventano mezzi per un profitto immediato con totale indifferenza alle conseguenze future.
Nel neoliberismo il fine e’ il profitto immediato e l’uomo e la natura sono mezzi per conseguirlo, e’ una cultura perversa dove si rovescia ogni valore in una alienazione totale.
Mose’, scendendo dal Sinai, trovo’ i suoi che adoravano un vitello d’oro, il mondo sta di nuovo adorando il vitello d’oro, e le religioni non si sottraggono a questo imperio, dettando modelli perversi di vita e di comportamento, cio’ significa che la corruzione e’ passata dai potenti all’uomo comune, cioe’ che si e’ messa in moto una enorme onda di energia negativa di cui tutti siamo colpevoli.
Dire col WU Li che ‘siamo tutti nel quadro’ apre una nuova consapevolezza e un mondo di responsabilita’ collettiva del tutto diverso. Apre una consapevolezza etica.
Partiamo dal concetto di oceano energetico o ecosistema. Essere gocce di un oceano comune, far parte di uno stesso tappeto, e’ molto diverso che sentirci oggetti separati in gerarchie di dominio dove ognuno gode in quanto calpesta qualcun altro. Se la persona non e’ piu’ un IO, ma un NOI, se e’ parte del TUTTO, allora dovra’ nobilitare ogni percezione, movimento, pensiero e relazione per un senso di responsabilita’ partecipante.
Ricordiamo l’effetto-farfalla. Anche ogni pensiero negativo in Occidente puo’ diventare una catastrofe in Oriente.
L’egoismo scientifico porta lo studioso a realizzare un fine che altri hanno imposto, senza chiedersi cosa avverra’ poi e quali saranno le conseguenze per l’ecosistema. Lo vediamo con gli strumenti bellici o gli organismi geneticamente modificati. L’egoismo economico porta a cercare il potere trascurando gli effetti perversi di ogni scelta. In modo analogo scienza e potere economico abbassano l’uomo, perche’ ‘potere e denaro’ non stanno proprio in cima alla scala dei valori etici.

Se realizzo una patata nuova con difese antinfluenzali senza pormi troppi problemi se l’organismo sara’ in grado di tollerarla o se non squilibrera’ l’effetto di eventuali antibiotici, penso solo al business. Se faccio un test nucleare senza preoccuparmi delle ripercussioni geologiche. Se proseguo la corsa al petrolio senza pensare ai cambiamenti climatici. Se agisco con miopia egocentrica, limitata al mio tempo e al mio spazio….
Come dice una della piu’ grandi scrittrici indiane, oggi “L’egemonia e’ diventata piu’ importante della sopravvivenza”.
Dice ARUNDHATI ROY:
Vedo ora con chiarezza come nel mondo contemporaneo sia facile per i ricchi diventare piu’ ricchi e per i poveri diventare piu’ poveri. Vedo come e’ facile per l’1% che si trova in cima alla piramide avere un reddito pari al 57% che sta in fondo….Nel 1998 prese il potere in India una coalizione di destra, la prima cosa che fece fu di effettuare una serie di test nucleari e dichiarare che l’India era una potenza nucleare. Inevitabilmente, nel giro di pochi giorni, il Pakistan rispose con i suoi test. Nell’arco di un anno India e Pakistan erano in guerra.. I test nucleari portarono a una raggelante retorica nazionalista, a un fondamentalismo religioso bigotto della peggior specie. Persino quotidiani e periodici rispettabili caddero preda di questo morbo. In India era fondamentalismo indu’, in Pakistan era fondamentalismo islamico…. e’ assolutamente chiaro che tutti i fanatici religiosi sono animati dallo stesso letale motore di odio e intolleranza. Come donna, nulla mi spaventa di piu’ dell’idea di vivere in un regime fondato sul fondamentalismo…

Stavo nel ristretto elenco delle personalita’ che contribuivano all’orgoglio nazionale indiano… ma mi resi conto che dovevo trovare uno spazio per manifestare il mio orrore.. anche se, nel momento stesso in cui lo facevo, venivo rovesciata dal mio piedistallo…ma ero convinta, non solo intellettualmente ma anche visceralmente, che rimanere in silenzio…era un atto politico quanto parlare.
La mia e’ una posizione morale contro le armi di distruzione di massa. Sono convinta che possederle, minacciare di usarle, sia un atto terroristico che i governi compiono contro l’umanita’….
Di colpo fui considerata antinazionalista, antiindiana, agente della CIA, comunista…tutto.
Ho scritto sulla tragedia delle grandi dighe, sulla politica degli aiuti internazionali, sugli effetti della globalizzazione sulla vita dei poveri…sugli attentati dell’11 settembre e sulla guerra afghana…Non sono iscritta a nessun partito… comincio una inchiesta seguendo cio’ che mi appare una ingiustizia o una violazione dei diritti umani… arrivo a conclusioni diverse rispetto al punto di vista accettato da tutti…
Se potessi credere che costruire le Grandi Dighe che hanno costretto 30 milioni di persone ad abbandonare la loro casa e le fonti di sostentamento, costituisca per l’India una forma di sviluppo, se potessi credere che la salvezza dell’umanita’ e’ affidata al fatto che tutti i paesi continuano ad accumulare armi nucleari, che la globalizzazione delle multinazionali e’ la risposta alla poverta’ del mondo e che bombardare l’Afganistan eliminera’ il terrorismo, potrei usare questo denaro (del premio) per comprare una casa alle Bahamas e prendere lezioni di surf.
Sono dolorosamente consapevole che molti non condividono le mie opinioni.
..in una riunione ad alto livello sulla guerra, hanno chiesto all’ex ministro della guerra cosa pensasse della mia frase: “e’ il momento dell’onesta’ e dell’umilta’, non della belligeranza”. Lui ha detto: “Qualcuno dovrebbe dire a Arundhati Roy che le belle parole non sostituiscono il pensiero. E che in diplomazia non c’e’ posto per la morale”. Gli hanno chiesto allora del rischio che una guerra col Pakistan potesse diventare un conflitto nucleare e della eventualita’ che Delhi o Bombay fossero rase al suolo. Ha risposto che coloro che credono di appartenere ad una grande civilta’ debbono essere pronti a soffrire.
Ecco a che punto siamo. L’egemonia e’ piu’ importante della sopravvivenza.
Il punto e’ che se i governi legittimi non sanno che farsene della morale, perche’ dovrebbe essere diverso per i cittadini?..
La battaglia per la tolleranza, la battaglie per contenere le egemonie di qualsivoglia natura, religiose, militari, economiche, culturali… questa e’ la grande sfida per il genere umano.
Il terrorismo e’ il sintomo, non la malattia. Sono convinta che qualunque governo si dichiari contro il terrorismo debba avere cari i principi della non violenza, debba rispettare un dissenso ragionato e non violento…Non possiamo combattere il terrorismo partecipandovi. Reagire a un atto di terrorismo con un atto di guerra vuol dire, in un certo qual modo strano e contorto, rendergli onore.
Bin Laden e’ ingrassato, sta bene.. attende il martirio…attende di essere venerato. Se avesse scritto lui il copione, non avrebbe potuto fare di meglio. Non sembra importargli molto del prezzo terribile che gli afghani stanno pagando. Ma a noi che non siamo terroristi deve importare.
Dedico questo premio a tutte le persone senza nome e senza volto che prendono parte in tutto il mondo ai movimenti di resistenza non violenti.. Sono contraria alla guerra in Afghanistan non perche’’ sono antiamericana, ma perche’’ sono fondamentalmente contraria alla violenza. Non credo che la guerra possa eliminare il terrorismo. Sono convinta che avra’ l’effetto opposto. Sono contraria alla guerra perche’ milioni di persone qualunque, che non sono terroristi, che non sono fondamentalisti, ma solo persone che hanno sopportato una brutale guerra civile per 20 anni, corrono il rischio di morire di fame, strette dalla morsa del gelo sulle montagne..perche’ l’esito di questa guerra sara’’ un genocidio.
Il presidente americano ha detto: “O siete con noi o contro di noi!”. Non accetto questo. Sono convinta che tutta la bellezza della civilta’’ umana… vada oltre queste posizioni fondamentaliste. Protestare contro il potenziale genocidio di milioni di esseri umani non e’ anti-americano o anti-cristiano o anti-indu’ o anti-semita. E’ a favore dell’umanita’.
Per questo invito, prego, la coalizione internazionale contro il terrorismo di porre fine ai bombardamenti in Afghanistan. Vi imploro.

Cambiano le domande. Visione separata, visione olistica
La domanda fondamentale, che ha attraversato finora la fisica e le scienze occidentali, e’ stata: cos’e’ la materia, come possiamo sfruttarla.
La nuova domanda che l’Oriente ci permette di formulare e’ : cos’e’ l’energia, come posso comunicare meglio con essa, dentro e fuori di me.
La visione occidentale presuppone un sistema di cause-effetti e un mondo meccanicistico e deterministico. (Sono malato perche’ ho preso un virus, dunque lo attacco per distruggerlo). La ragione umana e’ un operatore separato dal mondo che si imbatte in eventi estranei e li combatte se non li desidera.
La visione orientale e’ fluida e armonica: se le energie scorrono bene in me, sono sano, conservo l’armonia e vivo bene, ho benessere, salute e gioia; se scorre male, ho malessere, malattia e depressione. Non cerco solo cause esterne da combattere ma anche un’armonia interna, e cio’ e’ possibile se apro i miei canali, perche’ non sono separata dalla natura, ma immersa in essa, e non c’e’ separazione tra me, gli altri e il Tutto.
La medicina indiana o cinese sono preventive. Se vivo bene, sono armonico, faccio buone scelte di vita, penso bene, mangio bene, mi muovo bene, non mi ammalo, faccio restare sano il mondo. Se faccio cattive scelte di vita, faccio ammalare il mondo.
Parlare di ecosistema non e’ cosa che riguardi solo pochi ambientalisti. L’ecosistema e’ un concetto morale. Vuol dire che faccio parte del mondo, che ho tutta la responsabilita’ di un insieme, che credo nell’effetto farfalla e dunque so che da me possono partire varianti che faranno la differenza, che non sono inerte e passivo e non mi credo ininfluente, ma sono parte del mondo e ne ho consapevolezza ed agisco di conseguenza, cosi’ come ho la responsabilita’ di me, della mia famiglia, della mia citta’, del mio stato. Vuol dire che capisco l’aneddoto di Mircea Eliade (studioso di religioni) in quel bellissimo libro che e’ “Scoperchia la tua casa”.
Dice Eliade:
Un uomo sali’ su una montagna e sulla cima c’era una casa. E l’uomo busso’ alla porta.. Una voce dall’interno disse: “Chi e’?”: “Sono io”. Disse l’uomo.
“Poiche’ sei tu, non puoi entrare”
Dieci anni dopo l’uomo torno’. Sali’ sulla montagna e busso’ di nuovo alla porta. “Chi e’?” Disse la voce. “Sono te”. Rispose l’uomo. “Poiche’ sei me, puoi entrare

Nomi dell’energia
L’energia prende tanti nomi e ogni cultura ha i suoi, ma tutti intendono la stessa cosa, dagli Eschimesi agli Indiani d’America a quelli dell’India, agli Africani… In Cina si chiama CHI.
Il TAO CHI cinese, o il TAO CHEN o il DO IN o l’AGOPUNTURA o lo SHA TZU insegnano a essere in sintonia col CHI, la propria energia vitale, per conseguire il benessere psicofisico e realizzare interamente cio’ che noi siamo, per il bene nostro e per il bene universale.
Questo fine in Occidente lo cerchiamo con molte discipline sottili: lo yoga, il Reiki, le danze di Findhorn, i fiori di Bach, la bioenergetica, la kinesiologia, l’omeopatia, la meditazione, la visualizzazione… alcune rivolte piu’ alla sfera fisica dell’uomo, altre a quella intuitiva, emozionale o spirituale, ma nessuna mirata a una sola parte, tutte in qualche modo riarmonizzanti in un senso piu’ globale.
La medicina occidentale e’ diversa da quella orientale. La prima e’ volta ai sintomi, la seconda all’energia che, se scorre male, puo’ manifestarsi come sintomo.
Vedremo come il CHI percorra il corpo dell’uomo con fili di luce e possa rallentarsi in alcuni punti nodali, che si possono riaprire con l’agopuntura o lo sha tzu, o come la KUNDALINI indiana possa risalire alimentando l’aura dell’uomo, abbracciando punti di immissione dell’energia universale. Vedremo infine l’energia della Terra, del nostro globo, la sua aura e come la terra sia attraversata anch’essa da un reticolo di percorsi energetici, che si incrociano in alcuni punti, dando luogo a effetti a volte tonificanti a volte devastanti su coloro che hanno li’ la casa, o il letto. Vedremo ancora l’energia sottile dei CRISTALLI e come interagiscano col biosistema umano.
Troveremo le simmetrie e le corrispondenze che legano tutte le cose tra loro, frequenze, colori, forme, vibrazioni.. e accenneremo anche ai MANDALA (disegni) e ai MANTRA (suoni) indiani, ma troveremo anche le corrispondenze tra gli eventi storici, le sincronie, e tra il presente e il futuro.
Il nuovo concetto che l’Oriente ci comunica e’ che: l’Energia vitale e’ la forza che pervade tutto l’Universo. Ci dice che non l’uomo e’ centro del mondo (visione antropocentrica) ma la Natura e’ centro di se stessa, e l’uomo deve tornare a essere Natura.
Porre l’Energia al primo posto vuol dire operare una rivoluzione culturale, e cominciare a rispettarla dentro e fuori di noi.
Possiamo comunicare con questa Energia per stare meglio ed evolverci.

A volte pensiamo che la pienezza della vita stia fuori dal nostro abbraccio proprio perche’ noi ci opponiamo al suo ingresso trionfante e le serriamo le porte.
Un proverbio Zen dice:
Per diventare uomini di conoscenza
bisogna essere fluidi e leggeri”
.

SCIENZA ETICA
Oggi la scienza ha un nuovo traguardo: deve diventare una scienza etica. Purtroppo le cose vanno tanto in fretta che ogni invenzione e ogni scoperta diventano piu’ pericolose, invasive, produttrici di conseguenze nefaste.
Il problema della scienza non e’ piu’ superare barriere o illuminare oscurita’ fuori di se’, ma innalzarsi dentro di se’, diventare consapevole del suo potere immenso e dosarlo.
Il problema non e’ piu’ quanti mezzi usare ma quali fini perseguire.
E qui la scienza sta facendo dei passi indietro.
La forza nucleare, gli organismi transgenici, i brevetti scientifici, l’uso che della scienza fanno le societa’ economiche multinazionali, i mezzi bellici.. stanno costituendo dei pericoli gravissimi per l’umanita’.
O l’uomo cambiera’ la propria percezione e il proprio cuore, o il mondo finira’. Forse restera’ la terra ma finira’ l’umanita’. Qualcuno ha detto: “Gli uomini sono una infezione batterica sulla faccia della terra!” Alla fine la Terra si risanera’ da questa malattia che si chiama uomo e ci fara’ fuori tutti.
Mi hanno chiesto di fare una predizione, e mi e’ uscita questa, ma quello che e’ venuto (scrittura automatica) non e’ stato incoraggiante.

Giorno 18 novembre 2001, ore 16,16

Lascia stare tutto. Non puoi fare niente. Irritare le persone non le rendera’ migliori. Le tue denunce rimangono inascoltate e convincono solo i gia’ convinti. Di tutto quello di cui ti indigni non ci sara’ piu’ traccia, di qui a poco. Grandi sconvolgimenti si avvicinano. Il corso della storia gravemente interrotto. Cataclismi e morti civili di eccezionale vigore. Gli uomini rimestati come l’oglio nel grano. Prodigi verranno da un mondo a parte e cose grandi, che getteranno nello sgomento. Tutti questi anni saranno come un gioco di bambini e l’inaspettato verra’ a gelare le nostre case. Le trame dei potenti si fanno piccole e la veggenza gridera’ forte, inascoltata. Tutti questi non saranno che giochi, spezzati da una volonta’ piu’ grande. Il tempo delle preghiere e’ finito. State vicini, che’ solo i gruppi un giorno si salveranno.

Speriamo che abbiano esagerato.

L’anima e’ forse un concetto? Poiche’ se troppo
credi ed apprezzi di averla, e la godi per te,
tu la svuoti; ma se per pieta’ d’altrui
o delle cose, mentre pensi di non averla
in te la rivendica la tua pieta’ d’esser
pari al bisogno, tu darai forma a quella
che, faticosamente, sara’ l’anima di tutti:
uomini e sassi, ed animali e piante.
No, non temere nulla da Dio. E intanto
respira nel coro di quantunque respira
la certezza che non c’e’ differenza tra vita
e non vita, poiche’ nel cosmo non c’e’ altro
che vita, ed ogni apparenza di morte non e’.

Carlo Betocchi

LA GIOIA AVVENIRE

potrebbe essere un fiume grandissimo
una cavalcata di scalpiti un tumulto un furore
una rabbia strappata uno stelo sbranato
un urlo altissimo
ma anche una minuscola erba per i ritorni
il crollo di una pigna bruciata nella fiamma
una mano che sfiora al passaggio
o l’indecisione fissando senza vedere
qualcosa comunque che non possiamo perdere
anche se ogni altra cosa e’ perduta
e che perpetuamente celebreremo
perche’’ ogni cosa nasce da quella soltanto
ma prima di giungervi ……………

Franco Fortini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lezione 7. RELAZIONE TRA ENERGIE

 

La cupola della Sagrada Famiglia appare come una mente di neuroni e dendriti che collega la terra con il cielo

INTERAZIONE TRA CAMPI DI FORZE

Ogni oggetto e’ un addensamento d’onda
L’universo e’ vibrazionale, ogni vibrazione e’ un’informazione, informazioni diverse ci danno i diversi aspetti della realta’. L’input e’ forma. Tutto e’ energia, l’energia e’ attivita’, movimento e interazione. Ogni banda vibrazionale interagisce con le altre, e questo fenomeno si chiama comunicazione. La comunicazione produce mutamento e movimento. Un movimento che interagisce su un altro lo perturba creando un mutamento. Il risultato transitorio di un addensamento di onde e’ la forma.
Partendo dall’onda invisibile arriviamo all’apparenza visibile delle cose, al fenomeno, questo e’ un’apparenza temporanea in un dinamismo continuo. Un albero ha una sua vita che e’ un arco temporaneo di apparenza nel divenire della natura, e’ energia della natura che per un tot di tempo ha preso la forma crescente di albero.
Io stessa sono un fenomeno mutevole e temporaneo, un insieme fisiopsichico in mutamento, la persistenza in un tot di tempo di un nodo vibrazionale, di un incontro di bande di frequenze diverse.
Ogni corpo e’ un transitorio addensamento d’onda, o una interferenza di campi.

La risonanza o la dissonanza tra campi di energia. Il Teorema di Young

Quando due campi interferiscono si puo’ avere o no risonanza. Il biotensor e’ uno strumento dei radioestesisti che testa queste relazioni, amplificando i micromovimenti del sistema nervoso. Per es. un medicinale o un cibo ha un suo campo frequenziale che viene captato dal sistema nervoso, col biotensor posso vedere se esso e’ in risonanza col mio, cioe’ se e’ compatibile con la mia energia. E’ una prova che possono fare tutti.

C’e’ un teorema dell’ottica (Teorema di Young) per cui se faccio passare un fascio di luce attraverso due fori di una parete, ottengo nella parete che sta dietro non due luci circolari ma due zone con righe di ombre e righe di luce. Perche’? Perche’ la luce ha natura ondulatoria. La’ dove due onde hanno i picchi insieme, cioe’ là dove esse sono in fase, abbiamo una somma di luce, la’ dove due onde sono fuori fase cioe’ hanno picchi sfalsati, abbiamo una differenza di luce cioe’ sottrazione e ombra. Questa e’ il fenomeno dell’interferenza tra onde, per cui si puo’ avere un effetto di somma se esse sono in fase o un effetto di differenza se sono fuori fase.
Per analogia trasferisco questo schema dell’ottica ad altri settori della vita. Se la mia energia e’ in fase con quella emanata da un oggetto, un luogo o una persona, ho una somma o anche piu’ di una somma di energia, al contrario se le due energie sono fuori fase o una sottrazione di energia. Ecco perché ci sono cibi, oggetti, colori, luoghi o persone che mi fanno stare male. Non ci posso fare molto, si tratta di due energia non compatibili che mi possono provocare una riduzione di energia.

L’emisfero destro lavora per analogie, per corrispondenze, stabilisce equivalenze tra settori diversi di realta’. Puo’ usare cio’ che trova come modello generale. Abbiamo visto che per le strutture subatomiche si sono usati modelli planetari. Freud ha usato modelli idraulici per studiare la psiche.
Il cervello sinistro ritiene che la legge che trova razionalmente ‘sia’ propriamente la realta’, con un rapporto di rispondenza totale, il cervello destro pensa che i modelli matematici o fisici possano essere una metafora del reale, ma allo stesso modo che lo possano essere molte altre configurazioni tratte dalla filosofie, dalle religioni, dai miti, dall’arte… e che vi possano essere schemi formali con cui creare analogie tra settori, per es. tra scienza e poesia, tra matematica e rivelazione.
Il poeta non crede propriamente che i capelli della sua amata siano le onde di un fiume, esse sono “come” le onde di un fiume, usa una metafora, un modello di equivalenza evocativo che crea legami di realta’.
La mente sinistra e’ logica, segue procedure formalizzate, la mente destra e’ analogica, crea equivalenze, analogie, corrispondenze.

Cosi’ posso applicare il teorema di Young alle interazioni psichiche e dire che sono formata da campi di energia che interagiscono con altri. Se le onde sono in fase, ho risonanza altrimenti ho dissonanza.

Io sono una oratrice, e sono una sensitiva, la mia percezione di alcuni campi e’ immediata. In un corso avverto immediatamente, a volte addirittura in modo ottico, le onde di energia mandate dal pubblico. Queste sono molte e molto forti mi arrivano come messaggi intensi, per cui all’inizio ho un certo disorientamento che puo’ rallentare i miei processi mentali. Poiche’ non sto molto attenta alle facce per non perdere il filo del discorso, accade che intraveda gli addensamenti di attenzione come punti luce, e il contrario come ombre, per cui volgo lo sguardo quasi automaticamente verso le parti del pubblico piu’ luminose. Addirittura nel secondo corso sugli stati modificati di coscienza, alla prima lezione vennero dei giovani bislacchi che forse credevano che parlassi di droghe o allucinogeni e poi per fortuna non vennero piu’ e io ebbi un vero malessere che non sapevo come combattere e la cosa curiosa e’ che li vedevo senza testa, come se sul capo avessero una zona d’ombra scura. I sensitivi in genere vedono i tossici con un’aura grigiastra come morta. Viceversa mi capita a volte di vedere attorno a certe persone degli aloni di luce chiara molto bella che mi attirano sensibilmente. Insomma percepisco certe situazioni psichiche come luce o colori.
All’inizio di un corso ho qualche volta delle difficolta’ di sintonizzazione. Poi, via via che un corso procede, se c’e’ un pubblico assiduo e interessato, si stabilisce un fenomeno di risonanza tra le mie onde mentali e le sue, entriamo in fase, o in sintonia. Solo chi viene sporadicamente resta fuori da questo contesto e appare come un elemento non visibile.
Quando la sintonizzazione tra me e la maggioranza del gruppo e’ debole, avverto un deciso malessere, la dissonanza energetica mi indebolisce, posso avere mancamenti e vertigini. Quando la risonanza e’ molto forte, la mia mente comincia a produrre innovazione, idee istantanee e bellissime che non sembrano nemmeno mie, quasi illuminazioni, e non sono prodotte da me ma dall’interazione di me col gruppo. Questa cosa ha del magico e si e’ amplificata in un gruppo fisso che ho avuto per 8 anni, con tutte le amplificazioni
create dall’amore e dal costante esercizio a piu’ livelli psichici, intellettivi e affettivi, in una risonanza che diventava sempre piu’ armonica, creando nel gruppo quasi un soggetto ‘altro’, di livello superiore, con produzioni collettive notevolissime che hanno fatto spiccare un balzo all’evoluzione di ognuno, un balzo psicologico, affettivo, intellettivo, artistico, religioso…fino a sfociare negli effetti parapsicologici spontanei.

In questa relazione la voce e’ uno strumento importante, un veicolo di relazione e comunicazione. La voce e’ un mezzo di trasmissione dell’energia molto potente. Al di la’ dei contenuti che essa veicola, e’ un’onda, una vibrazione sottile che interagisce a livello energetico con le vostre bande frequenziale. Via via che il rapporto va avanti, si produce una certa sintonia tra il campo mentale del coordinatore e quello degli altri, questo non migliora solo la coesione del gruppo e l’ascolto, ma crea un potenziamento nelle onde mentali, come nell’esperimento visto in cui, arrivando onde in fase, si produce una luce piu’ forte. La luce del conduttore diventa piu’ forte. Cioe’ egli ha una crescita energetica, ha intuizioni migliori o legami logici superiori, viene alimentato dal pubblico e si stanca meno, e cio’ che esce e’ frutto non solo della sua energia ma dell’unione di tutte le energie presenti sincronizzate sulla sua. Immagino che per un cantante avvenga lo stesso fenomeno, Viceversa, se egli trova delle energie molto squilibrate rispetto alla sua, puo’ collassarsi.
Avendo lavorato sempre col pubblico, e spesso in sale fortemente affollate, ho sentito fortemente queste situazioni di somma o sottrazione, equilibrio o squilibrio dell’energia. Ma non ho mai trovato nessuna ricerca specialistica in tale senso, mentre ritengo che dovrebbe esistere una fisica delle energie che vada oltre gli studi, peraltro non accademici, della radioestesia e unisca anche considerazioni psicologiche e sociologiche. Jung ha accennato ma raramente a questi fenomeni che pure avvertiva ma che non hanno mai goduto di una analisi scientifica.
L’unica ricerca che conosco (e ne parlero’) e’ quella del gruppo Cyber di Milano del dr Nitamo Montecucco, nelle relazioni energetiche tra un guru e un gruppo di praticanti yoga.

Ho fatto una analogia tra il teorema di Young sulle onde luminose e l’interferenza tra campi mentali.
La mente logica usa il pensiero secondo regole o numeri, quella analogica secondo equivalenze.
Posso avere per es. orologi digitali o analogici. L’orologio digitale presenta sul quadrante dei numeri che indicano l’ora, quello analogico e’ il vecchio orologio tradizionale in cui una lancetta percorre un angolo di 360° e ogni angolo percorso e’ analogo a una certa ora, potrei non avere i numeri e leggere il tempo dall’angolo della lancetta, ho una correlazione tra angoli e ore. Allo stesso modo posso avere calcolatori digitali (o numerici) che elaborano numeri secondo regole, e calcolatori analogici in cui le operazioni di calcolo si fanno secondo equivalenze con certe leggi della fisica.

Mi viene in mente un esempio grazioso. La madre molto anziana di un mio amico viene esaminata per capire quanto il suo cervello sia danneggiato dall’eta’. Le propongono diversi test.
In uno di questi c’e’ un foglio col disegno di un cerchio vuoto di orologio, e le chiedono di scriverci sopra i numeri. Con qualche titubanza la signora riesce a farlo. “Ora – dice l’esaminatore – ci metta le lancette che indicano le 3 e 20”. “Questo e’ difficile, non lo so fare”, dice la signora. “Si prenda tempo, ci pensi e faccia come si sente. “Posso fare come voglio?”, chiede la signora. Copre il foglio con la mano. Quando scopre il foglio, al centro dell’orologio ha scritto: “3,20”. E’ passata dall’ora analogica a quella digitale!

L’esaminatore ride. La signora ha perso molte delle sue facolta’, ma una parte del cervello surroga all’altra.

Non basta. In un altro test c’e’ un disegno molto difficile: un esagono sovrapposto a un altro esagono ruotato, dunque una figura a 12 punte. Le chiedono di fare una figura uguale su un secondo foglio. “Questo e’ ancora piu’ difficile”, dice la signora. “Provi a farlo come le riesce”. “Devo farlo proprio uguale?”. Ci pensa un po’ poi mette un foglio sull’altro e lo “ricalca”!
Puo’ darsi che la mente razionale della vecchia signora abbia perso dei colpi, ma facciamo tutti i complimenti alla sua mente creativa
.

La risonanza amplifica l’energia, la dissonanza la abbatte
Dunque, quando trovo onde mentali dissonanti con le mie, ho un temporaneo oscuramento della mia chiarezza mentale, un fenomeno di sottrazione energetica, con effetti distruttivi: mi va giu’ la voce, devo sedermi perche’ non sto in piedi, ho debolezza e capogiri, stento a coordinare le idee, posso avere anche vomito o sbadigli o tosse, emicrania, caduta di tono, sgomento, senso di impotenza, depressione o anche, nei casi piu’ gravi, un acuto dolore al plesso cardiaco fino al collasso… e’ una vera aggressione psichica.
Ovviamente ognuno e’ piu’ o meno protetto dagli assalti energetici.
Io, purtroppo, sono un sistema particolarmente aperto ai campi di energia, pre-sento i terremoti, le variazioni del tempo, avverto il disturbo delle vene d’acqua sotterranee, dei luoghi imbevuti di sangue, sono disturbata dalle persone depresse e malate di mente, sono stata e sono ancora telepatica, e sento in modo fisico ogni aggressione psichica, anche proveniente da uno scritto, ma ognuno di noi ha avuto qualche esperienza negativa con un professore, un capoufficio o anche un’amica o un familiare, che esercitano una vera azione vampirica sulla nostra energia, ci indeboliscono, ci fanno stare male. Puo’ trattarsi anche di una persona che amiamo, ma la sua presenza ci debilita. Qualcuno sente di piu’ queste inferenze altri sono piu’ corazzati. Ci sono anche persone che si sintonizzano su frequenze specifiche, per esempio ho un’amica che e’ terapeuta e ‘sente’ l’odore del cancro.

Ogni esistente, anche invisibile, anche un’emozione, un pensiero, e’ una informazione, un in-put col suo campo d’onda, la sua frequenza.

Io sono stata per 29 anni particolarmente sensibile ai suicidi potenziali e ho attratto come un magnete non solo persone molto depresse che penavano al suicidio ma anche spiriti di persone che si sono suicidate, in genere giovani, per cui ho ‘visto’ alcuni fantasmi di suicidi.
Sembra che cio’ non sia a caso, visto che nella mia famiglia ci sono due nonni suicidi, la nonna materna e il nonno paterno, la nonna si e’ buttata da un fienile dopo aver saputo che il marito era morto in guerra, il nonno si e’ impiccato dopo una vita di miseria; puo’ essere che io abbia nel mio DNA energetico quella lunghezza d’onda che corrisponde al suicida e la riconosca negli altri e la attiri o rifletta come un diapason.

In genere noi dovremmo sintonizzarci su cio’ che ci e’ simile, non siamo ricettivi di tutto e non ci connettiamo con tutte le frequenze-messaggio che ci arrivano dall’etere.
Io sono aggressiva, mi sintonizzo sugli aggressivi. E il suicidio e’ una forma di aggressione su di se’, un’aggressione inversa.

Come si costituisce il nostro campo di onde?
Forse per fenomeni ereditari o genetici, per un DNA sottile, un po’ diverso da quello biologico, di quell’elica di acido che contiene le informazioni genetiche necessarie alla biosintesi di RNA e proteine; forse per inferenze ambientali o a causa del vissuto, ma potrebbe anche essere il risultato di un kahrma, come credono gli Induisti, per cui nasceremmo come un campo di onde che attira onde dello stesso tipo, cioe’ persone e esperienze similari.
Il kahrma, o persistenza sottile di tutto cio’ che siamo o facciamo in vite successive, non appartiene alla nostra scienza ed e’ stato espunto dalla nostra religione dopo tre secoli, resta un’ipotesi estemporanea alla nostra cultura ma ugualmente interessante in quanto spiega molte cose che altrimenti resterebbero misteriose.

Io ho avuto una vita fortemente anomala, praticamente per meta’ di essa sono vissuta in una prigione: fino a 29 anni sono stata succube di un padre padrone (poteva essere un talebano, non avrebbe fatto differenza), che ha vietato ogni mia possibilita’ di contatto sociale. Sono vissuta come una reclusa in una casa vuota con una madre pressoche’ muta e senza contatti sociali salvo la scuola prima e il lavoro poi. E la sorte ha voluto che mi ritrovassi nell’ultima parte della mia vita di nuovo in una casa vuota con un marito muto, chiusa in un eremitaggio quasi obbligato. Per questo ho letto tanti libri e ho pensato tanto. A questo scopo hanno cooperato tanti di quei fattori da farmi pensare che il pensiero nella solitudine facesse parte del mio compito esistenziale. Malgrado questo, ho avuto dei periodi ‘sociali, in cui ho conosciuto migliaia di persone, molte piu’ di quelle che possono essere conosciute da tanti, e quando dico ‘conosciuto’ intendo intimamente, molto piu’ intimamente di quanto accada ai piu’.

Credo ci siano periodi forti nella vita,‘necessitati’, in cui, proprio nella sofferenza e nella coazione, strutturiamo le nostre forze di coesione interna, istinto di sopravvivenza o attaccamento alla vita o autodifesa personale, fondiamo cioe’ una data configurazione ai nostri campi di energia, creiamo la forza che li tiene insieme in una unita’ coesa e resistente. Dalla sofferenza e dalla costrizione: la forza e il carattere. Cio’ non ha niente a che fare con l’intelligenza, tant’e’ vero che nei campi di concentramento non sono sopravvissuti sempre i piu’ intelligenti ma quelli che avevano piu’ attaccamento vitale e spesso erano persone semplici.
Io sento questa forza che tiene insieme i miei campi energetici come un grado aggregazione o disaggregazione di questi strati e dell’energia che circola in essi.

Interazione forte e debole, coesione e disgregazione
Nell’atomo c’e’ una interazione forte che tiene l’energia attratta dal nucleo e una interazione debole che lascia scappare gli elettroni periferici. In qualche modo potremmo chiamare questo: forza conservativa e forza comunicante, la prima e’ statica, la seconda dinamica.
Per la psiche potremmo usare un modello simile.
Avere una forza di coesione debole vuol dire essere facilmente invasi dalle onde di energia degli altri, con effetti che a lungo andare possono provocare depressione e malattie organiche piu’ o meno gravi fino a vere e proprie degenerazione nel programma cellulare o stati di follia.

Essere aperti ai campi di energia degli altri puo’ essere anche un vantaggio, io sono stata una sensitiva appunto per questo, perche’ ‘sentivo’ gli altri in modo simbiotico, al punto da penetrare istantaneamente nella loro realta’, poter raccontare la loro storia, presente, passato e futuro, proprio in quanto li percepivo dall’interno. Adesso la maggior parte di queste facolta’ si e’ chiusa e sono anche piu’ difesa.

Il fatto che mi senta ‘pervasa’ dagli altri puo’ essere uno svantaggio perche’ se sono invasa da onde dissonanti con le mie, la mia danza si disorganizza e squilibra, la mia chiarita’ si oscura. Questa situazione non ha a che fare con la simpatia o l’antipatia.
Il gruppo di lavoro che duro’ otto anni produsse rapporti simbiotici tra molti partecipanti, che si percepirono come una seconda famiglia. Quando cominciarono a prodursi effetti contrari, avvertii una vera invasione di onde negative che mirarono le mie difese facendomi ammalare progressivamente. Ho resistito finche’ ho potuto e poi ho chiuso di colpo il gruppo
.
La stessa cosa accade agli psicoanalisti quando non riescono a depurarsi dalla invasione vampirica delle onde mentali dei loro pazienti.

Un caso piu’ breve, fulmineo, di interferenza lo ebbi con una allieva che venne a un incontro individuale due sole volte, facendomi ammalare di colpo per alcune settimane.

I medici parlano di infezioni chimiche, batteriologiche, ma qui abbiamo una infezione tra campi di energia su cui la scienza ufficiale non ha spiegazioni.
Possiamo paragonare questo fenomeno a un caso di irradiazione nociva analoga alla radioattivita’.

Aggregazione e disaggregazione: acqua pura e acqua morta
Un oggetto e’ formato da onde di energia che sono connesse secondo un certo grado di equilibrio, c’e’ un equilibrio di coesione; se essa aumenta troppo, l’oggetto o il soggetto si ripiega su di se’ e non comunica piu’ con l’esterno, se diminuisce troppo si disgrega.
Nella psicologia questo potrebbe corrispondere a un soggetto autistico o a un soggetto schizofrenico, il primo non comunica con l’ambiente, il secondo non ha un se’ a cui riportare le impressioni.

A 37 anni, quando mi diagnosticarono una morte a breve per insufficienza respiratoria dovuta all’aggravamento di una malformazione bronchiale congenita, avvertii distintamente e con orrore che i campi di cui ero formata si stavano allontanando, come se avessero perso la forza di coesione che faceva di me un essere vivente.

Lo stesso concetto di coesione-dispersione possiamo studiarlo in un ente inanimato: l’acqua.
L’acqua e’ formata da molecole, ogni molecola e’ la parte di un campo energetico, la formazione molecolare puo’ essere osservata al microscopio atomico, il campo di energia no.
Se la rete molecolare e’ troppo serrata, l’acqua muore, ristagna, perde le sue proprieta’ benefiche, la sua energia diminuisce. L’acqua della sorgente ha un giusto grado di interazione tra le sue molecole, possiede molta energia, molta vita. L’acqua di rubinetto ha una minore vivacita’, ma la rete molecolare e’ tale da darle una certa vivacita’ interna e ancora la rende attiva e sana. L’acqua che sta a lungo in una bottiglia, invece, e’ acqua morta, quando la bevo non mi fa bene come l’acqua della sorgente. Bere l’acqua della sorgente a Chianciano non e’ affatto come bere una bottiglia di acqua morta di Chianciano. Puo’ darsi che esteriormente sembrano la stessa cosa, ma energeticamente si tratta di due cose opposte, vita contro morte. Per questo bevo acqua di rubinetto ma non bevo acqua imbottigliata.

Ma io posso rivitalizzare l’acqua morta o poco viva di un rubinetto, per es, posso magnetizzarla, mettendo nella bottiglia un piccolo magnete e aspettando 12 ore. L’acqua magnetizzata ha una struttura molecolare diversa perche’ il magnete crea un campo elettromagnetico che modifica la rete, vivacizza il ristagno, rompe gli stretti e ispessiti legami della rete molecolare, ne allarga le maglie e cambia la struttura molecolare stessa, rendendo l’acqua pura come fosse appena uscita dalla sorgente, per cui il sapore e’ migliore, non si formano depositi di calcio, e l’acqua ci da’ piu’ energia.
Noi dovremmo bere solo acqua viva o acqua magnetizzata non acqua morta.
Io, come ognuno di noi, ho bisogno di un tot di minerali, li dovrei prendere dagli alimenti ma non sempre essi sono biodisponibili, se non lo sono si accumulano nelle vene dove non mi servono. Anche l’acqua puo’ essere piu’ o meno biodisponibile, e energicamente o chimicamente puo’ essere piu’ o meno assimilata dall’organismo.
L’acqua e’ importante, serve a tutto e cura tutto. Ci si potrebbe curare solo con l’acqua. Noi beviamo in genere acqua stagnante cioe’ morta. Ma, usando il magnete, ecco che l’acqua diventa subito biodisponibile.
La stessa cosa potremmo realizzarla mettendo sul tubo dell’acqua una piastrina elettromagnetica particolare tratta dalla radioestesia che emette onde, che energizzano l’acqua che passa nel tubo. Quell’acqua energizzata fa crescere le nostre piante in misura molto superiore, ci rende piu’ vivi, fa diventare piu’ bella la nostra pelle ecc.
Lo stesso per l’acqua trattata con un magnete.

Allo stesso modo un alimento puo’ darci piu’ o meno energia, per es. una pesca appena colta ci da’ piu’ energia di una pesca colta acerba e maturata artificialmente in un frigo. Se facciamo una minestra di verdura con verdure biologiche dell’orto appena colte, non e’ solo piu’ buona ma ci fa stare meglio, e’ piu’ sana, contribuisce meglio alla salute del nostro organismo.
Se confrontiamo dei fagiolini appena colti con dei fagiolini presi da un barattolo, l’apporto energizzante e’ profondamente diverso, se poi li cuociamo con un microonde passiamo dal luogo della salute a quello della contaminazione.
E’ come confrontare la luce solare con la luce elettrica o del neon. Illuminano tutte e tre, ma la luce del sole ci riempie di energia, la luce elettrica illumina ma non energizza, quella del neon ci sottrae energia, ci indebolisce (provato dal biotester). Abbiamo tre campi di energia diversi che interferiscono diversamente con la nostra energia. Magari l’inferenza negativa non e’ altissima ma mettendone insieme troppe possiamo arrivare al perturbamento dei programmi che regolano le nostre cellule e alla malattia degenerativa.
Purtroppo la scienza moderna privilegia la lunga conservazione dei prodotti, i cibi precotti, i surgelati, i cibi cotti col microonde, ma in cio’ altera il nostro equilibrio naturale, inducendo le nostre cellule a comportamenti abnormi.

L’energia cosmica
Le antiche culture (e ora anche alcune nuove scienze) ipotizzavano una energia cosmica. Nel mondo induista, i chakra sono le porte attraverso cui questa energia universale ci alimenta. Ma il modo con cui viviamo e cioe’ usiamo di questa energia puo’ salvarci o farci ammalare.
Nella radioestesia si pensa che la malattia insorga quando una parte del nostro organismo non riesce piu’ ad alimentarsi nel modo giusto e perde le sue difese o vive in un ambiente produttore di campi magnetici negativi.
Nel sistema taoista (vedi l’agopuntura cinese) la malattia e’ riferita a un eccesso o un difetto nella circolazione dell’energia attraverso il nostro corpo in linee dette meridiani.

Wilhelm Reich parlava di ENERGIA ORGONICA, essa e’ ovunque, e le antiche culture ne parlano usando nomi diversi.
In Cina la chiamano Ch’i.
Da tempi infiniti le civilta’ hanno cercato in vari modi di concentrare questa energia e renderla accessibile all’uomo. Abbiamo visto che come in modi molto semplici si puo’ ‘dinamizzare’ l’acqua, esponendola al campo di un magnete. Il magnete, o la piastrina apposita, grazie alla sua frequenza, sono in grado di concentrare l’energia dell’acqua. Essa puo’ essere misurata con un Voltmetro, prima o dopo. La piastrina cede una carica di energia all’acqua, energizzandola, cosi’, innaffiando con questa acqua la piante ne hanno grande beneficio e noi la ba beviamo diventiamo piu’ forti.

Sistema binario e Tao
Da Marconi e Volta la metafora del nostro tempo e’ l’elettricita’.
Elettricita’ deriva da ‘elettrone’= carica elettrica negativa, che, che nella camera a bolle, si evidenzia come un piccolo movimento a vortice. La corrente elettrica e’ un movimento di elettroni, cioe’ un fascio di onde.
La metafora elettrica considera i fenomeni in modo binario, perche’ la carica elettrica puo’ essere positiva o negativa e spiega i fenomeni come spostamenti di cariche. Nel magnetismo cariche dello stesso segno si respingono e cariche di segno opposto si attraggono.

In radioestesia vediamo un fenomeno simile col biotester o biotensor, testando l’energia che c’e’ tra due pile, due magneti o due polpastrelli di una mano. Il biotensor stabilisce rapporti di attrazione o repulsione anche tra due persone o tra una persona e un alimento. Per es. se abbiamo una intossicazione alcoolica -acidi urici alti e ferratina alta- e testiamo la nostra relazione col vino, il biotensor tagliera’, dira’ di no, cioe’ dira’ che in noi c’e’ gia’ troppo alcool.

Quando un sistema atomico e’ a riposo, le cariche negative e positive si equivalgono. Quando l’atomo viene eccitato (per es. lo si scalda o si fa passare della corrente elettrica), gli elettroni si caricano di pacchetti di energia e saltano su orbite diverse, quelli che stanno sulla superficie tendono a fuggire via (prendendo il nome di ioni, che vuol dire ‘vaganti’), il sistema si squilibra; se ha un eccesso di cariche positive, cerchera’ di tornare in equilibrio attraendo elettroni o viceversa, se invece ha troppi elettroni (eccesso di cariche negative), cerchera’ di liberarsene.
L’elettricita’ spiega le cose secondo un sistema binario.
Binario e’ anche il Tao cinese (sistema filosofico, religioso e conoscitivo) che vede in ogni evento i principi Yang e Yin e interpreta tutti i fenomeni del mondo come spostamenti continui da un polo all’altro.
Potete contattare il mondo taoista attraverso discipline come il Tai Chi, il Kung Fu ecc., che creano un fluire morbido dell’energia corporea secondo posizioni Yang o Yin o danze che agiscono in modo sottile su tutti i nostri piani interiori.
La danza del corpo non e’ che una rappresentazione della danza della vita.
In Cina la salute e il benessere dipendono dall’armonia delle energie. Sugli stessi principi si basano la medicina cinese e l’agopuntura.

Attrazione dell’ambra
Il grande genio del primo Novecento e’ Marconi. E’ lui che ai primi del secolo conia il termine ‘elettricita’’, dal nome greco dell’ambra, una resina fossile che, se sfregata con un panno di lana, si carica negativamente (si elettrizza) e attira piccoli oggetti.

 

Ambra

Da piccoli usavamo la stessa proprieta’ con le nostre penne di bachelite. Sfregate con la lana attiravano piccoli pezzetti di carta. Una bacchetta di bachelite, strofinata con un panno di seta, perde elettroni e dunque resta carica positivamente.
Un tempo si usavano indumenti sintetici, che si elettrizzavano per sfregamento, e capitava, sfilandosi un golfino sintetico, di sentire un crepitio elettrico e una leggera aspirazione, il tessuto restava incollato alla pelle e produceva piccole scintille, cioe’ un piccolo effetto dielettrico statico. Lo stesso accade con una camicetta di seta. Alcuni producono questo fenomeno in misura molto forte, per cui devono evitare di portare lana, seta o sintetici. E’ facile, quando si portano pellicce sintetiche e si isola il corpo da terra con suole di gomma, avere fenomeni di attrazione elettromagnetica e provocarsi piccole scosse elettriche, per es. toccando la sbarra metallica dell’autobus o la porta della macchina (elettricita’ statica).
Un altro fenomeno elettromagnetico facile da sentire e’ l’aspirazione dello schermo TV, schermo di vecchio tipo, non al plasma: avvicinando il braccio al video i peli si rizzano e si sente una debole corrente.
Potete tarare il video del vostro tv o computer proprio avvicinando allo schermo il braccio nudo e guardando la peluria. Per vari motivi si dovrebbe stare almeno a 4 metri dallo schermo. La cosa non e’ possibile nei vecchi video dei PC, che emettono campi magnetici negativi per il nostro organismo, producendo stanchezza, abbassamento della vista, depressione e mal di testa. Molto meglio va con i nuovi schermi a cristalli liquidi che non funzionano a catodi e non emettono radiazioni negative.
Il campo elettromagnetico che si determina attorno a un elettrodomestico puo’ essere molto ampio, il forno a microonde per es. ha un campo amplissimo molto inquinante a 360°, che attraversa anche i muri retrostanti e fa molto male.
Ma peggio di tutto fa male il cellulare e soprattutto la ricarica del cellulare che ha un campo di raggio di due metri e mezzo, e per questo non dovrebbe mai stare in una camera da letto o vicino a una persona che dorme, perche’ quando dormiamo abbassiamo le nostre difese immunitarie.

Magnete
Il magnete, o calamita, e’ un minerale naturale che attrae frammenti di ferro. I Greci lo chiamarono cosi’ perche’ ne trovavano in un luogo detto Magnesia. Gli antichi Greci o Romani o Cinesi avevano notato che la magnetite (ossido di ferro) attrae limatura di ferro secondo certe linee curve, cioe’ la limatura si dispone secondo le linee di forza del campo magnetico.

Anche la terra e’ un magnete, una enorme calamita, che produce un campo magnetico.

Ogni volta che ci sono cariche elettriche in movimento, si presentano queste forze che attraggono o respingono i corpi, o curvano le traiettorie. Se avviciniamo una sbarretta di ferro a frammenti di magnetite anche la sbarretta si magnetizza temporaneamente.
——————-
+++ – - -
——————-
Gli elettroni si spostano da una parte formando un polo negativo verso nord, per cui si crea un polo positivo verso sud, nord e sud magnetici, la limatura di ferro da una parte viene attratta e dall’altra viene respinta. Poli simili si respingono, poli opposti si attraggono (lo si puo’ vedere facilmente con due barrette di calamita).
Questa e’ la legge fondamentale della radiostesia per cui si studiano i processi di attrazione o repulsione tra oggetti e il biotensor li attesta.

Nel 1200 ad Amalfi si costrui’ la prima bussola, che era gia nota ai Cinesi, una cosa molto semplice, formata da un ago magnetico a galla in una ciotolina d’acqua, che si orienta secondo il polo magnetico della Terra indicando il Nord.

La corrente elettrica e’ uno scorrimento di elettroni, per questo si chiama ‘corrente’, immaginiamola come un fiume di onde.
Tutti gli strumenti elettrici sfruttano il flusso degli elettroni. Non si vedono ma se ne vedono gli effetti, si accende una lampadina o un frigo e, se si tocca un filo scoperto, si sente la scossa.
La corrente si forma tra due punti che hanno una differenza di polarita’, per cui gli elettroni scorrono da un polo all’altro, dal potenziale minore a quello maggiore, per equilibrarli.

Un esempio naturale di scarica elettrica e’ il fulmine. L’americano Beniamino Franklin mandava in aria un aquilone attaccando al filo grosse chiavi di ferro. Durante i temporali, nelle grosse nubi le correnti d’aria dividono le cariche positive mandandole in alto da quelle negative che restano in basso. Tra le cariche negative e quelle positive del suolo si crea un campo elettrico (scorrimento di elettroni). Quando la differenza di potenziale e’ abbastanza forte si produce una forte scarica elettrica (che, nel caso dell’aquilone, corre nel filo e si scarica a terra).
Se in un filo elettrico passa corrente, un ago magnetico messo li’ vicino la sente, perche’ la corrente genera un campo magnetico che lo orienta verso di se’. Per questo, quando un aereo entra in un campo magnetico molto forte (vedi il triangolo delle Bermude), puo’ accadere che gli strumenti di bordo si scompensino. Nel cielo sopra la Germania, per esempio, ci sono delle zone pericolose che sono minacce per la strumentazione di bordo perche’ creano campi magnetici che squilibrano gli strumenti elettrici. E ci sono autostrade tedesche che, in alcuni punti, mandano forti variazioni magnetiche sul sistema nervoso di chi guida, mandando le auto fuori strada.
Questi fenomeni spiegano perche’ non si puo’ tenere acceso un telefonino in un ospedale o dentro un aereo in volo, si potrebbero avere squilibri nelle strumentazioni vicine. Nel caso di un ospedale potrebbero essere macchine che regolarizzano il funzionamento cardiaco o cerebrale.
Ci spieghiamo anche perche’ portare un magnete nella borsa possa smagnetizzare completamente la carta magnetica o quella telefonica cancellando le informazioni sopra segnate.
Sempre per motivi simili, i portatori di pace maker non dovrebbero avere vicino cellulari o forni magnetici ecc. Pensate sempre che questi campi di forze non sono visibili ma possono tuttavia produrre alterazioni non solo agli strumenti elettronici ma anche al nostro stesso sistema immunitario. I nostri sistemi funzionali, infatti, non sono altro che fasci di onde, molto simili a quelli elettrici. Potremmo pensare al neurone in termini di carica elettrica.
La forza magnetica e’ una forza che si produce tutte le volte che si ha un fenomeno elettrico.
Ogni scorrimento di elettroni produce un campo magnetico, cioe’ un campo in cui si presentano certe forze, per cui, con una parola sola, si parla di fenomeni elettromagnetici, perche’ ovunque c’e’ un campo elettrico c’e’ anche un campo magnetico.

Si comincia a parlare di onde elettromagnetiche dagli anni 30.
La luce e’ una radiazione elettromagnetica, un campo elettrico e un campo magnetico che vibrano su piani perpendicolari.

Spettro della luce

Quando si studiarono le proprieta’ elettriche della materia si scopri’ che l’elettrone si comporta come una barretta magnetica e si cerco’ per ogni cosa l’intensita’ e la direzione del suo campo magnetico. Nel campo magnetico le linee di traiettoria non sono dritte ma curve, cosi’ come Einstein aveva detto che era curva la traiettoria della luce nello spazio.

Vediamo alcune applicazioni del magnetismo.
-L’elettrocalamita e’ alla base del motore elettrico e del trasformatore, che trasforma cioe’ un movimento meccanico in corrente elettrica.
-Lo sviluppo di nuovi materiali magnetici e’ stato importante per il computer. In alcuni computer ci sono piccoli domini a bolle dove si creano due tipi di magnetizzazione, parallela o antiparallela, rispetto a quella dell’intero materiale. A seconda della sua direzione, ogni bolla indica o zero o uno, il sistema e’ binario, e su questa chiave si possono codificare le informazioni.
-In Giappone, Germania e stati Uniti si sono costruiti treni a levitazione magnetica, che scorrono sopra una monorotaia sospesa, senza toccarla, sfruttando la forza elettromagnetica della calamita.

-Potenti magneti sono usati per la risonanza magnetica nucleare a fini diagnostici in medicina.

Essa sfrutta il fatto che il corpo umano e’ fatto di piccoli magneti biologici (come il nucleo atomico dell’idrogeno). Il paziente e’ introdotto in un campo magnetico 30.000 volte superiore a quello terrestre che agisce sui suoi nuclei atomici. Si applica poi un campo magnetico oscillante a una certa frequenza che eccita i nuclei (li carica) e orienta i momenti magnetici lungo una certa direzione, poi l’oscillazione si interrompe e si capta l’energia che viene rilasciata. In questo modo si costruiscono immagini interne del corpo.

La TAC (tomografia assiale computerizzata) o la PET (tomografia a emissione di positroni) sono simili.
La Risonanza Magnetica e’ molto costosa ma molto esatta, puo’ dare immagini precise di qualunque parte del corpo con sezioni sottili viste da qualunque angolo. E’ la tecnica preferita per le malattie del cervello e del sistema nervoso centrale. E’ piu’ precisa della TAC e della PET. Ma non puo’ essere usata da chi porta pacemaker cardiaco o oggetti metallici impiantati, ovviamente, perche’ questi sarebbero attratti dal campo magnetico.
-Infine ricordiamo i campi magnetici usati negli Acceleratori di particelle per dirigere e studiare i fasci di particelle subatomiche.
Teniamo presente la natura ondulatoria dell’elettrone, esso e’ un sistema oscillante.

Caratteri di un’onda
In un un’onda la distanza tra due creste e’ la lunghezza. Il numero di vibrazioni o creste in un secondo e’ la frequenza.

Abbiamo parlato dello spettro di emissione di una sostanza che puo’ essere visto come una serie di righine colorate.

Sappiamo che ognuna e’ un pacchetto di energia residua quando l’elettrone ricade su un’orbita piu’ interna. Possiamo immaginare lo spettro elettromagnetico di una sostanza come una totalita’ di campi doppi (elettrico e magnetico), una totalita’ di onde doppie, ognuna delle quale si propaga contemporaneamente in due piani perpendicolari. Possiamo dunque vedere con la mente lo spettro o come una frangia di righine colorate, o come un insieme di onde doppie intrecciate.
Queste onde hanno lunghezza diversa, si parte da onde molto lente e lunghe (che possono avere anche dei km tra una cresta e un’altra), fino ad arrivare a onde velocissime ad altissima frequenza (la frequenza e’ la distanza tra due picchi). Tra queste infinite onde troviamo i raggi gamma, i raggi x delle radiografie, gli infrarossi delle stufette che avvertiamo come calore, i colori dell’iride, gli ultravioletti che ci fanno abbronzare, le microonde, le onde radio, le onde tv ecc.
I forni a microonde producono radiazioni elettromagnetiche molto brevi, che agitano le molecole del cibo e questa agitazione le riscalda.C’e’ una relazione tra lunghezza e frequenza, piu’ l’onda e’ lunga, meno e’ la frequenza; i raggi gamma hanno frequenza alta e lunghezza piccola, le onde radio invece sono lunghe e di frequenza bassa.
Il nostro occhio percepisce solo una piccolissima parte di queste onde come colori (lo spettro della luce visibile), qualcuna la percepiamo come calore. Tra i colori, il violetto sta tra le lunghezze percepibili, e’ corto e frequente, il rosso e’ un’onda lunga e lenta.
Analogamente il nostro orecchio riesce a sentire solo le frequenze comprese tra i 15 e i 20 000 Hertz. Per es. i cani sentono gli ultrasuoni, cioe’ i suoni di frequenza superiore a 20 000 Hertz ma noi no (ci sono fischietti ad ultrasuoni per cani).

-Un esempio di applicazione di ultrasuoni e’ l’ecografia: un cristallo che vibra 500 volte al secondo produce un’onda sonora a frequenza molto elevata che viene diretta all’interno del corpo, i tessuti riflettono gli ultrasuoni e l’eco viene raccolta su un computer. Il transduttore e’ posto sulla pelle spalmata con gelatina per aumentare l’effetto sonoro. Gli ultrasuoni sono assorbiti dalle ossa quindi non vanno bene per individuarle, ma rimbalzano sui fluidi, percio’ possono mostrare una cisti liquida, la vescica, il sistema biliare, o il sacco amniotico del feto, in cui il bambino appare per contrasto, senza avere danni, mentre una radiografia a raggi x lo danneggerebbe.

-Un altro esempio di uso medico di onde e’ la litotrissia, che disintegra i calcoli renali con onde d’urto. Gli ultrasuoni evidenziano i calcoli renali urici attraverso un cono d’ombra. Essi sono ciottolini formati da cristalli di calcio depositati dall’urina, quando il sangue ha un livello di calcio.troppo alto.

 

Essi scendono verso la vescica dolorosamente. Se sono troppo grossi per essere espulsi, ma sotto di cm 2,5, possono essere frantumati con una chirurgia extracorporea: il paziente viene messo in una vasca con un liquido che funziona da conduttore e bombardato per 20 minuti con onde d’urto generate da elettrodi da 15000 o 20 000 volt, che disintegrano i calcoli, perche’ la forza dell’onda d’urto e’ superiore alla forza di coesione del calcolo.

Anche i suoni sono onde.

Strumenti diversi producono onde diverse, per es. un diapason da’ un suono puro, cioe’ un’onda perfettamente sinusoidale.

 

 

 

Invece il violino genera suoni intensi con brusche oscillazioni.

Il flauto ha suoni caldi e schietti con vibrazioni morbide, un gong da’ vibrazioni casuali e spigolose (molto interessanti le cosiddette voci dei morti che non corrispondono a voci umane, come se provenissero da oggetti privi degli organi di fonazione).

Flauto traverso

Tamburo

 

Voce femminile

 

Voce maschile

Ci sono strumenti che mostrano i suoni come onde analizzandone le armoniche in modo molto sofisticato.
Le onde possono essere trasversali come quelle prodotte da un sasso nell’acqua (come la luce, i raggi x, e le onde radio), o longitudinali, come le onde sonore. Un terremoto e’ entrambe, perche’ e’ un insieme di onde sia longitudinali che trasversali.

Percezioni
La vita e’ un movimento. Spiegare la vita e’ molto difficile, ancora di piu’ spiegare la coscienza.
La percezione potrebbe essere un effetto di risonanza o capacita’ di un’onda di confrontarsi con un’altra; la coscienza potrebbe essere un effetto di autorisonanza, vibrazioni che ripercorrono se stesse, per un effetto specchio, una interazione che si rispecchia in se stessa, cioe’ interagisce col proprio mutamento, percezione di percezione. Fuori dagli incontri possibili stanno quelle onde o sistemi di onde troppo lontani tra loro o troppo diversi per interagire col nostro sistema vibrante, essi ci sono indifferenti. Per esempio i campi elettrici dell’aria sono omogenei ai campi elettrici del nostro corpo, per cui tutti, piu’ o meno, siamo meteoropatici, diventiamo nervosi prima di un temporale o reagiamo con malesseri alla ionizzazione dell’aria. I cavalli che pre-sentono un terremoto potrebbero spiegarsi come avvertire l’arrivo del campo di forze perturbato che precede l’evento terremoto.

In una forte situazione di percezione ho avvertito un terremoto il cui epicentro era prossimo ma non abbastanza da produrre tremori nell’ambiente fisico, come una linea di movimento sussultorio spezzato che mi ha attraversato il diaframma, nello stesso istante in cui poi e’ risultata avvenire lontano da me la scossa sismica. La percezione e’ stata cosi’ forte che ho interrotto la lezione che facevo con grande spavento. In modo simile avverto a volte presenze nella stanza che mi sembrano di tipo organico, defunti o intelligenze inquinanti. Il mio corpo le avverte prima di me, in quanto mi si rizzano i peli della pelle o i capelli, a volte la cosa si accompagna a un senso di gelo (un freddo molto particolare accompagnato da paura) e puo’ anche esserci un improvviso svuotamento dell’energia come se qualcuno me la succhiasse di colpo.

Ogni corpo ha un suo campo di forze che esercita influssi su quelli vicini, la massa e la forza gravitazionale dei pianeti corrispondono a campi di forze molto potenti. In linea di massima nulla vieta che i campi di energia dei pianeti del nostro sistema solare, ponendosi in certe configurazioni, creino
potenziamenti nell’energia da loro trasmessa, ed esercitino influssi sui nostri campi elettromagnetici, soprattutto quando le onde, interferendo tra loro, aumentano di intensita’. Questo fenomeno e’ molto evidente con la luna, che e’ il nostro satellite, e la cui vicinanza perturba le maree, la fermentazione del vino, la crescita delle piante, la nascita dei bambini, le perturbazioni psichiche ecc. Ogni popolo sa da sempre che la luna esercita un’attrazione fatale sulla crescita dei liquidi (oceano, liquido amniotico, liquidi del cervello, fermentazione del vino, risalita dei succhi vegetali…). Con molta probabilita’ ci sono in noi oscillazioni simili a quelle dei pianeti del sistema solare, per questo la loro posizione puo’ accentuare delle reazioni che perturbano il nostro comportamento, se cosi’ fosse, l’astrologia non sarebbe una scienza campata in aria ma potrebbe avere una base positiva. Del resto sappiamo che anche le macchie solari, le tempeste magnetiche sul sole, producono forti effetti disturbanti su eventi sia fisici che non fisici del nostri pianeta.

Ipotizziamo la sensazione come la capacita’ di sintonizzarsi, cioe’ di interagire, con sistemi di onde compatibili entro una fascia di risonanza possibile secondo il nostro sistema di riferimento. Il processo di risonanza e’ una trasmissione di movimento. Percepisco un’oscillazione che posso ripetere. Il mio sistema nervoso e’ un insieme di fenomeni elettrici e potrebbe captare quelli simili. Forse la conoscenza e’ l’unione di danze analoghe, che si possono muovere in sintonia.
Un cane non si sintonizza sulla vibrazione colore, non ha cellule sensorie, o coni, che riproducono la danza del colore, e vede il mondo in bianco e nero, un pipistrello si sintonizza sulle onde acustiche rifratte dalle pareti della caverna che gli danno, come sonde, il senso della distanza; un’ape vede nella gamma degli ultravioletti; un serpente vede negli infrarossi, anche il nostro gatto di casa ha percezioni diverse dalle nostre e spesso sembra fare attenzione a oggetti che noi non vediamo e che gli incutono spavento o a cui fa le fusa, lo stesso accade con i neonati o i bambini molto piccoli che sembrano attratti da fonti che per noi non sono percepibili…

All’interno del campo di onde che costituisce un oggetto o un soggetto distinguiamo un nucleo, o zona nodale, di massimo intreccio o effetto, addensamento probabilistico, e una zona periferica o crepuscolare dove questo effetto si smorza.

Sistema nervoso
Anche il nostro sistema nervoso si basa su fenomeni elettrici.
La neurobiologia ci mostra cosa accade a livello di neuroni.
Il sistema nervoso umano e’ una grande rete di comunicazione in cui 12 miliardi di cellule nervose del cervello (neuroni) comunicano con milioni di cellule dell’organismo attraverso fenomeni elettrici.

 

Il neurone appare come un piccolo polipo pieno di antenne, i dendriti.
Il segnale nervoso e’ ricevuto dai dendriti del neurone e si propaga attraverso l’assone (aptein=attaccare, filo che attacca), un prolungamento sottile che puo’ raggiungere il metro di lunghezza. Nel neurone, quando ioni-sodio e ioni-potassio si scambiano di posto si crea un segnale elettrico che raggiunge un altro neurone attraverso una via detta sinapsi (collegamento, aptein=attaccare syn=insieme).
La distribuzione disuguale di ioni-sodio e ioni-potassio provoca una differenza di potenziale tra interno e esterno del neurone, cosi’ che quando essi si scambiano di posto si crea attivita’ elettrica. Il neurone produce e trasmette messaggi elettrici, che sono impulsi nervosi. Ogni neurone e’ punto di partenza e di arrivo di una serie di scariche elettriche (passaggio di elettroni) che, come messaggi informativi, partono da lui e arrivano a lui con chilometri di percorso selezionato. La serie di scariche elettriche funziona da ponte ma si orienta secondo scelte precise, per cui ogni neurone comunica in modo mirato.
Il cervello di un bambino di 6 mesi e’ gia’ una enorme rete telefonica che collega miliardi di neuroni, questi producono scariche elettriche che si chiamano l’un l’altro e si scambiano messaggi, le connessioni sono le sinapsi e ogni neurone riesce a crearne fino a 20 000, collegandosi anche a grande distanza con le cellule sorelle. Per creare questi collegamenti il neurone rilascia una fibra, l’assone, che si allunga in modo ondulato come un microscopico capello per trovare il terminale cercato. Ogni assone ha come un fiuto, detto ‘senso molecolare’, come un cane che cerca la preda, con questo fiuto esplora l’ambiente cerebrale, scansando le cellule dai messaggi indesiderati, e con velocita’ istantanea guizza a zig zag fino a arrivare alla meta. Da questo percorso dipende cio’ che siamo e cio’ che sappiamo. Esso si forma in parte per il codice genetico e in parte per l’ambiente e le esperienze del vissuto.

Rete di neuroni
I percorsi si formano non solo con esperienze reali ma anche con esperienze immaginate, nella mente non c’e’ molta differenza tra reale e immaginario, il lavoro cerebrale e’ lo stesso, di qui l’efficacia delle dinamiche mentali di tipo immaginativo, con cui possiamo variare le nostre reti neuronali, e dunque gli insiemi provenienti dall’immaginazione attiva, perche’ ai fini delle sinapsi sono vere e proprie esperienze.
Lo sviluppo cerebrale dipende dalla crescita del numero di connessioni. Quante piu’ esperienze facciamo, tanto piu’ il cervello e’ stimolato e si formano sinapsi cioe’ la rete cresce. Un topolino che ha dei giocattoli nella gabbia ha il 25% in piu’ di sinapsi di uno che cresce in una gabbia vuota.
Un bambino di pochi mesi, che non e’ stimolato da adulti che lo amano e lo fanno giocare, ritarda i progressi psicomotori e ha una rete fino a 30% piu’ piccola dei coetanei piu’ fortunati, cosi’ il suo sviluppo cognitivo ritarda. Un bambino allevato dai lupi non imparera’ mai a parlare e avra’ forti difficolta’ di deambulazione eretta.
Se i genitori sono assenti o anaffettivi, il bambino avra’ scarse sinapsi nel lobo frontale sinistro, dove c’e’ il centro della gioia e della spensieratezza, e a 3 anni avra’ minori capacita’ di interpretare il mondo.
Nella formazione di queste sinapsi ci sono poi finestre di opportunita’, cioe’ tempi precisi in cui certe reti si costruiscono piu’ rapidamente. Per esempio, imparare a camminare e’ una complessa sintesi di comandi motori che si attiva dopo l’anno; la finestra di opportunita’ per imparare una seconda lingua ha la sua punta massima a 3 anni e si chiude a 10 (dunque e’ un vero errore introdurre l’inglese nelle scuole media e superiore ma non nelle elementari in quanto si puo’ imparare facilmente a parlare inglese a 3 anni ma a 10 le difficolta’ sono superiori. E naturalmente la nostra stupida scuola insegna una lingua straniera dopo gli 11 anni, cioe’ proprio quando la finestra e’ chiusa.

Le sinapsi vengono costruite e distrutte continuamente, finche’ la rete totale risulta terminata, il che accade a 10 anni. Dopo, il cervello distrugge tutte le connessioni non piu’ richieste dall’ambiente e potenzia quelle piu’ utili. A 18 anni questo lavoro di rifinitura e’ compiuto e siamo adulti. Il cervello e’ pronto.

I neuroni sono le cellule per eccellenza della corteccia cerebrale, che comincia a svilupparsi nel feto dopo 5 mesi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Neurone

I neuroni, si moltiplicano a un ritmo incredibile, 250.000 al minuto. A sei mesi il feto ha gia’ tutti i miliardi di neuroni di un uomo adulto. In questo periodo il programma genetico controlla lo sviluppo cerebrale, ma basta che la madre sia alcoolizzata o drogata o fumi o abbia traumi o infezioni o prenda medicinali sbagliati perche’ questo delicato lavoro cellulare sia perturbato.

Sinapsi

Le sinapsi (cioe’ gli incastri) invece si formano a salti, per cui ci sono momenti di esplosione e momenti di riposo, per es. c’e’ un punto della corteccia ‘visivo’ le cui sinapsi sono 2.500 al momento della nascita e diventano 25.000 dopo sei mesi.Il cervello dunque e’ un continuo scorrere e crepitare di cariche elettriche, i neuroni sono organizzati in circuiti e noi siamo il risultato dei loro messaggi. Ci sono cause interne che inibiscono le sinapsi, ma le stimolazioni ambientali aumentano di miliardi di connessioni i collegamenti dei neuroni e quindi lo sviluppo del cervello, per cui geni e ambiente interagiscono sempre

..

Lezione 8. IL CORPO SOTTILE

Il vero viaggio della scoperta non consiste nel cercare nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi”
Marcel Proust

Vie sensoriale ed extrasensoriali
Le vie della conoscenza possono essere molte, ordinarie e straordinarie.
La conoscenza non si identifica solo con la scienza, soprattutto non con la sola scienza occidentale della materia visibile.
I nostri sensi sono limitati, percepiscono solo una banda ristretta di fenomeni. All’interno delle onde potenziali apriamo in genere solo piccole finestre percettive, cioe’ riusciamo a trasformare in percezione (esperienza sensibile) solo una gamma ristretta di lunghezze d’onda.
Nel mondo occidentale i sensi sono considerati 5 (vista, udito, tatto, olfatto e gusto), il mondo orientale ne aggiunge un sesto 6: la mente, considerata un senso a tutti gli effetti. Ma ognuno di questi strumenti e’ potenzialmente capace di gradi diversi e di qualita’ diverse di esperienza.
Facciamo un esempio: nell’occhio abbiamo molte cellule visive, i coni, che sono recettori sensibili ai colori; in un mosaicista esse permettono di percepire 6.000 sfumature di colori diversi e non solo 300 come un occhio normale, e un maschio occidentale su 12 e’ daltonico, cioe’ non e’ in grado di distinguere tra il giallo, il verde, l’arancione, il rosso e il marrone, il che gli crea qualche difficolta’ coi semafori.
Si chiama sensorialita’ l’uso degli strumenti percettivi entro la finestra ordinaria che riguarda, in una immaginaria piramide umana, l’immensa base. La sensitivita’ e’ invece la capacita’ di usare gli strumenti percettivi oltre le capacita’ ordinarie, aprendo la percezione di una realta’ straordinaria o parallela, che sta oltre la soglia e riguarda solo poche persone che stanno nella vetta ristretta della piramide.

In Occidente si e’ scandagliato il mondo attraverso i sensi tradizionali o si sono costruite protesi tecnologiche (microscopi, telescopi, spettrogrammi, oscilloscopi ecc.). In Oriente si e’ allargata la finestra percettiva con tecniche di modificazione sottile di tutto l’arco sensoriale, comprendendo in esso anche la percezione mentale.
La realta’ in se’, tutta intera (noumenica, come dicono i filosofi) restera’ comunque sempre al di fuori di ogni nostro possibile approccio, ne’ i sensi ne’ la mente potranno avere mai una visione esaustiva di tutto cio’ che e’, ma chi e’ in grado di ampliare o modificare le proprie facolta’ percettive e mentali, sa che si possono percepire molti altri tipi di fenomeni oltre l’ordinario e che ci sono modalita’ ‘altre’ di percezione della realta’ che sconvolgono la visione ordinaria che e’ propria della base della piramide.
Lo scienziato occidentale, non essendo in genere un sensitivo e appartenendo all’immensa base umana, continua ad escludere questa possibilita’ che non e’ mai entrata nella sua esperienza, il che non vuol dire che abbia ragione, ma solo che la sua visione del mondo e’ simile a quella di qualche miliardo di persone.
Il sensitivo sa invece che il mondo puo’ apparire molto piu’ ampio di cio’ che vede la massa e sa di appartenere ad una fetta ristretta di umanita’ che ha una percezione allargata, puo’ confrontarla tra i suoi partecipati e dimostrare che nel tempo e’ sempre esistita una percentuale d’umanita’ dotata di strumenti diversi che hanno portato a risultati percettivi simili.
Cio’ che appare della realta’ entra nella nostra conoscenza e si fa contenuto di coscienza a seconda della finezza degli strumenti che riusciamo ad usare. Non c’e’ nulla di male a somigliare a una massa sterminata di persone, ma sembra abbastanza bizzarro che si possa negare una fetta di umanita’ diversificata. Sarebbe come se un soggetto che vede solo 300 sfumature di colori si mettesse a negare la possibilità di un mosaicista di distinguerne seimila o fondasse delle associazioni per combatterlo come un ciarlatano.
Allargare l’uso delle percezioni significa avere una espansione di coscienza. In Oriente danno a chi e’ in grado di farlo in modo molto superiore, il nome di ‘illuminato’.
Gli Orientali hanno cercato da migliaia di anni di modificare i mezzi fisiologici di captazione del reale, ampliando la percezione umana oltre l’ordinario, ed hanno creato strutture di pensiero filosofico-religiose che distinguono due realta’, quella ‘illusoria’, che rientra nella percezione ordinaria e coglie solo l’aspetto grossolano della realta’, e quella ‘vera’ che viene afferrata dalla percezione straordinaria e coglie l’aspetto sottile di cio’ che esiste, per quanto cio’ e’ possibile alla configurazione umana.
C’e’ un punto in cui lo scienziato, colui che sa, si identifica col mistico, colui che vede; e, contro lo specialista occidentale che si fossilizza nello studio di un frammento di vita frammentando l’esistente in particelle non comunicanti, il saggio e’ invece colui che vede tutto e intuisce i legami profondi che legano ogni parte all’altra all’interno di un universo globale.
Accade cosi’ che alcuni riescano ad avere percezioni straordinarie con l’intuizione di un’altra realta’.
Anche il pensiero orientale si basa sull’esperienza, ma e’ un’esperienza allargata molto oltre l’ordinario che non nega il mondo sottile ma ritiene che esso sia enormemente superiore al mondo grossolano.
In Occidente, invece, chi si aggira nel mondo di secondo ordine ha ricevuto dalla cultura il potere di deridere qualunque visione della realta’ diversa, facendo della sua visione ristretta un feudo e un monopolio, che in realta’ discende solo da un uso ristretto dei sensi e da un uso ristretto della mente.

Con la nuova fisica siamo arrivati al concetto dell’uomo come insieme di campi di forze. Un campo di forze e’ una zona dello spazio in cui abbiamo movimenti, come le ramificazioni di un fulmine o gli assoni di un neurone. Gettando un sasso nell’acqua, possiamo vedere una zona dove le onde d’urto si allargano visibilmente.
Accendendo una candela, possiamo distinguere una zona di luminosita’ che si irradia dalla candela e via via degrada assumendo vari colori dal giallo al violetto. Una zona simile esiste attorno all’uomo, in essa ritroviamo un nucleo, o zona di maggiore addensamento d’onda, il corpo visibile o grossolano, percepibile dalle persone comuni, e attorno ad esso alcuni possono vedere che si irradiano in modo sempre piu’ sottile dei campi di energia.
La percezione ordinaria coglie la zona di massima risonanza, cioe’ il corpo grossolano, il nucleo visibile.
La percezione straordinaria, extra-sensoriale o extra-psichica penetra nella parte crepuscolare, dove gli effetti di campo sono piu’ sottili e meno palesi e riesce a intravedere molti altri campi di forze.
Analogamente al corpo, la coscienza ordinaria e’ la parte piu’ spessa di una luce da cui si irradiano parti via via piu’ sottili e piu’ penetranti della totalita’ della vita.

 

La coscienza comincia ad apparire nel bambino molto piccolo, ma puo’ subire molti cambiamenti, puo’ ottundersi o amplificarsi a seguito dell’educazione che e‘ una profonda manipolazione della natura primitiva del bambino, una natura che non e’ mai vacua, non e’ mai la pagina bianca di cui parlano certi filosofi, ma nasce gia’ impressa di memorie dalle vite precedenti e da un approccio non manipolato verso il reale, che puo’ anche essere piu’ ricco di quello di un adulto perche’ meno inibito dalla cultura, ma puo’ anche ridursi, oscurarsi, moltiplicarsi (schizofrenia) o scomparire (coma o estasi…).
Quando la coscienza visibile accoglie anche alcune parti dell’intelligenza invisibile, parliamo di coscienza straordinaria o percezione extrasensoriale. Questa particolarita’ non ha niente a che fare con l’intelligenza logica come comunemente la intendiamo, per esempio il mistico indiano Krishnamurti non era molto intelligente ma la sua capacita’ extrasensoriale era elevatissima.

Per analogia riprendiamo l’esempio cromatico della luce e pensiamo alla banda cromatica normalmente visibile, intesa come successione di onde di diversa frequenza; la luce danza anche prima e dopo la parte visibile allo sguardo (infrarossi e ultravioletti), ma l’occhio dell’osservatore non riesce a percepirla, cioe’ il movimento delle sue cellule sensorie non entra in risonanza. E’ un po’ come se avessimo molte serrature che aprono molte porte ma poche chiavi, per cui ognuno di noi puo’ aprire solo un numero ridotto di porte. Se le chiavi fossero di piu’, cioe’ se la danza fosse allargata, vedremmo nuovi colori e nuove forme (per es. cosa c’e’ negli ultrarossi o ultravoletti). Quando si costruirono le prime macchine fotografiche, esse erano sensibili alla banda degli ultravioletti e cio’ porto’ a fotografie strane in cui comparivano, oltre agli oggetti osservati, fenomeni luminosi, sfere di luce, visi ecc.

Per esempio questa foto agli ultravioletti di questa Potentilla rivela un disegno invisibile ai nostri occhi ma visibile a un’ape che vede nell’ultravioletto e ne e’ attratta per suggere il miele. In modo simile possiamo diagnosticare certe malattie della pelle o scoprire sotto la superficie di una tela dipinta un quadro dipinto in precedenza o scoprire documenti falsi.

Per es. foto agli ultravioletti, ultrarossi e col microscopio a scansione elettronica hanno rivelato che le statue antiche romane che noi crediamo candide, erano invece colorate a colori violenti. L’imperatore Augusta di Prima Porta aveva il rossetto sulle labbra, ciglia e sopracciglia truccate, capelli rosso mattone, mantello rosso porpora…

 

 

Questa invece e’ una foto fatta da Daniele Gulla’ in cui sembra che si veda la parte aurica, ovvero il corpo sottile o energetico, come lo vedono i sensitivi. Luminescenza a infrarossi.

Per pochi euro si puo’ comprare una torcia a raggi ultravioletti con cui si riconoscono le monete false, si vedono le tracce di urina negli alberghi e ci si puo’ divertire a dare la caccia ai fantasmi. : – )

Le foto negli ultrarossi e negli ultravioletti dettero un notevole impulso a ipotesi spiritiche. Poi le nuove macchine fotografiche riuscirono a spostarsi nella banda della luce visibile, producendo foto a colori, e i fenomeni di interferenza sparirono.

Tuttavia anche con macchine fotografiche normali si hanno a volte effetti stupefacenti. Io feci una foto alla statuetta della Madonna a Chartres che, secondo la leggenda, indosserebbe un vero lembo del mantello della Madonna, e la foto riprodusse l’interno della Chiesa in modo nitido e normale ma al posto della statuetta della Vergine rese una immagine analoga di luce totale.
Affascinanti anche le foto della mia amica Giuliana alla cagna di sua figlia, poco dopo la sua morte per cancro, ancora giovane. Questa cagna era molto amata dalla figlia perduta. Nelle foto la cagna appare sempre stranamente come una forma luminosa. Il suo nome e’ Luce.

Ci sono in Italia gruppi che studiano la possibilita’ di percepire oltre la banda visibile con macchine fotografiche particolari che lavorano negli ultravioletti o negli ultrarossi. Daniele Gulla’ e Dinicastro, di Bologna, hanno ottenuto foto notevoli con pellicole a 400 ASA, evidenziando movimenti di luci, luminescenze ecc. C’e', per esempio, una foto in cui appare lo spettro di una casa distrutta durante la guerra e inesistente al momento dello scatto.
In particolare si e’ cercato di fare foto agli ultravioletti al momento della morte di animali o persone evidenziando aloni biancastri che si staccano dal corpo e aleggiano sopra di esso.

Foto del famoso fantasma di cavaliere del castello di Bardi.

Vedi l’intera storia a www.fantasmitalia.it/bardi.htm

Con macchine Kirlian si possono evidenziare luci che circondano le parti del nostro corpo, il terzo occhio, flussi di luce che escono da alcuni dei nostri chakra ecc..

Foto Kirlian

In Russia (in ambito rigidamente scientifico e non certo spiritista o spiritualista) si sono fatti esperimenti con macchine particolari sensibili a un ampio spettro di frequenze, e si e’ fotografata una nuvola bianca che si stacca dai morenti o che esce dal corpo di uno Yogi che esegue una OBE. Non sappiamo di che energia si tratti ma certamente la realta’ e’ molto piu’ ampia di quello che percepiamo. Strumentazioni particolari mostrano luminescenze che contornano ogni essere, anche una pianta o una casa.

Medianita’
L’uomo sembra essere un insieme di campi elettromagnetici, vortici che contengono altri vortici, come dice il pensiero indiano. Il corpo visibile e’ la zona centrale o nucleo di maggior visibilita’, attorno ad esso ci sono zone crepuscolari con frequenze diverse che stanno fuori dal visibile.
Alcune persone sono predisposte a oltrepassare la visione ordinaria, altre riescono a farlo in condizioni particolari, e possono vedere anche dentro la zona crepuscolare, nell’alone di luminosita’ fioca che irradia dal corpo. Esse riescono a vibrare cioe’ a sentire anche in corrispondenza delle zone liminari al corpo e percepiscono realta’ normalmente fuori campo. Questa capacita’ e’ un tipo particolare di sensitivita’.
Il Medium e’ un soggetto che “sta in mezzo’, confina tra stati diversi e dunque tra realta’ diverse, e’ un viaggiatore che oltrepassa i confini del conosciuto per ampliare la sua visione in regioni limitrofe.
Alcuni sensitivi vedono l’uomo come un vortice e scorgono i campi di energia che lo circondano come luminescenze, luci dorate, lampi, aloni… Questa e’ anche la concezione orientale che probabilmente discende dalla visione extrasensoriale dei grandi santi.
La parte visibile del corpo e’ solo il nucleo dell’intero, e attorno ad essa ci sono campi energetici meno visibili.
L’uomo e’ l’insieme di tutti questi campi di onde, che stanno uno dentro l’altro, campi energetici, ognuno con la sua frequenza, e questo insieme vibrante viene chiamato AURA=luce dorata, perche’ i sensitivi lo vedono come un alone giallo chiaro, dorato.

Un pomeriggio d’inverno di otto anni fa, nella palestra Sirani di Bologna, me ne stavo seduta dopo un rilassamento, aspettando che le altre finissero la meditazione. Improvvisamente, nella penombra della palestra, vidi sopra il capo di tre mie compagne delle luci fluorescenti. Questo fu il mio primo incontro con l’aura. Sul capo di una si era formata una specie di irradiazione arancione chiaro, su un’altra verdolina e su una terza grigio cenere. Era come un’esalazione di luce fluorescente, abbastanza luminosa come la luce del neon ma con colori ambrati appena riconoscibili. Giudicai la prima la piu’ interessante e, piu’ tardi, avvicinai la signora (che poi sarebbe diventata una delle mie piu’ care amiche, Laura bionda) e le chiesi se c’erano problemi tra mente e cuore. La sua risposta fu “Non si conoscono nemmeno!” Considerai che la luce era la mescolanza di una luce dorata, tipica delle persone molto spirituali e evolute, e di una luce rossa, che indicava pulsioni sessuali molto forti, passionalita’ e disturbi sessuali, e che le due cose, spiritualita’ e pulsioni erotico-affettive, erano in conflitto.
La persona dalla luce verdolina, come la luce di un sottobosco lacustre, la giudicai introversa e schiva, forse una biologa, persona che doveva vivere nell’osservazione tranquilla di fenomeni della natura, contemplativa di se’, e la lasciai perdere.
Invece la signora anziana dalla luce grigia fredda mi fece una cattiva impressione di depressione e morte ed ebbi immediatamente una visualizzazione. La visualizzazione e’ una specie di flash mentale, come un sogno che attraversa rapidamente la coscienza, immagine statica o dinamica, di solito di tipo simbolico, cioe’ analogica, equivalente a una certa realta’ letta per simboli, che scaturisce dal nostro emisfero destro e non dal mondo esterno. La visualizzazione e’ una risposta del nostro immaginario inconscio ad uno stimolo esterno invisibile, e’ una lettura di campo sottile, e, come ogni produzione inconscia, si esprime attraverso simboli e metafore, come un sogno.
Di fronte all’anziana signora visualizzai una cucina di una casa colonica, vuota e povera, dove lei si aggirava disorientata. Fissava le ceneri grigie del camino, dove non ardeva piu’ fuoco e diceva: “Non ci sono piu’ i bambini, non ci sono piu’ i bambini!”. Poi si avvicinava a una finestrella con sbarre di ferro e guardava alienata un orto pieno di sole che stava al di la’, ma non le interessava di uscire ed era come prigioniera di se stessa e in preda a un dolore mortale. Pensai che era molto depressa e con desideri di morte. Piu’ tardi venni a sapere che si trattava di una donna che era stata maestra d’asilo, ma che dopo il pensionamento era caduta in grande depressione con tentativi di suicidio. Una delle amiche del gruppo del martedi’, presa da pieta’, la prese in cura per qualche tempo cercando di farla uscire e di distrarla, ma poi dovette abbandonarla non reggendo la sua profonda tristezza, perche’ la depressione a livelli alti e’ come una nebbia che perturba anche coloro che la contattano da fuori.

Il fenomeno che avevo intravisto per caso e’ molto noto in Oriente ed era noto anche in Occidente in epoche molto antiche. L’aura e’ formata da molti livelli sempre piu’ ampi e impercettibili. Se e’ relativamente facile vedere quelli piu’ vicini al corpo fisico, e’ quasi impossibile vedere quelli piu’ lontani. Percepire una parte dell’aura significa percepire uno stato vibrazionale contiguo al corpo che resta fuori dalla banda della percezione ordinaria.

Altre volte, ma sempre per caso, ho intravisto questa formazione luminosa attorno al corpo. Una volta, ad una conferenza di parapsicologia, vidi l’aura di una donna attraversata da una trave scura, sopra il capo, e ebbi una visualizzazione per cui mandai a questa donna un foglietto dove avevo scritto che un dramma l’aveva colpita in una delle figlie ma doveva fare qualcosa per migliorare l’atmosfera familiare affinche’ l’altra si salvasse. La donna ebbe una reazione furente, non mi rivolse la parola, ma, alla fine della conferenza, si precipito’ nell’ufficio del direttore lamentandosi con aggressivita’ del mio foglietto. Non mi parlo’ ne’ allora ne’ mai e ritenni di averla gravemente offesa. Piu’ tardi una sua conoscente mi avverti’ che aveva effettivamente due figlie e una si era uccisa impiccandosi, forse era questo il senso della trave scura che avevo visto attraversarle l’aura.

La percezione crepuscolare
Non so spiegarvi come e perche’ la visione dell’aura diventi possibile, ma per i primi strati non e’ impossibile insegnare a vederla.
Ritengo che sia relativamente facile per tutti vedere il primo corpo sottile, che viene chiama corpo della vitalita’ e che si puo’ percepire in certe condizioni di luce e di sguardo; il secondo corpo o corpo delle emozioni e’ anch’esso visibile come corpo pulsante, a sprazzi, e sempre in certe condizioni di contrasto. Per gli altri non saprei, non li ho mai visti e non posso dire come siano.
Il primo e’ relativamente continuo anche se fluido e azzurrino, il secondo appare come una serie di lampi un po’ sfalsati rispetto al corpo. Gli altri non li ho mai visti ma dicono che ci sia, specie in Tibet, chi e’ in grado di vedere altri corpi di energia e di vedere anche il guscio aurico su cui, si dice, si possono vedere i riflessi delle vite precedenti.
La visione dei primi corpi aurici si e’ accentuata dopo una strana esperienza:

Una mattina, mentre ero appena desta nel mio letto, ma ancora con gli occhi chiusi, cioe’ sospesa tra il mondo del sonno e quello della veglia (stato ipnagogico=che cammina fuori dal sonno), dovendo restare ferma per non svegliare mio marito e passare il tempo, chiesi a qualcuno sopra di me di darmi una lezione sulla visione. Restando nel mio rilassamento totale, immediatamente avvertii un contatto sul lato destro del corpo (ero in posizione fetale) come fosse una nuvola nera informe che in tempi brevissimi divenne sempre piu’ pesante fin quasi a schiacciarmi. La sensazione di schiacciamento, anche se potevo essere ancora in un sogno, fu cosi’ violenta e concreta che in preda al panico mi bloccai in un “no” deciso e immediatamente il peso scomparve. Allora spalancai gli occhi e ‘vidi’ nello specchio dell’armadio una scena colorata. Il mezzo busto di un giovanetto molto vivido stava davanti a una balaustra dietro cui si vedeva un cielo azzurro e del verde. Il ragazzo aveva capelli neri e ricci e un pullover blu elettrico. Un pensiero dentro di me ordino’: “Guarda!” e automaticamente contrassi lo sguardo in un certo modo, a quell’atto il giovanetto divento’ totalmente nero. La voce spiego’: “Ecco, questa e’ la morte!”. Ancora piu’ spaventata aprii del tutto gli occhi e l’immagine scomparve.
Lo sguardo ritratto mi fece pensare a un gioco che facevo da piccola. Poiche’ sono nata con una malformazione bronchiale che mi doveva portare alla morte, avevo spesso l’asma o la bronchite, e, passavo lunghi periodi da sola a letto in una camera a nord della casa, molto fredda, separata dalle scale. Giocattoli non ce n’erano, erano tempi di grande poverta’, come unico divertimento avevo una scatola di bottoni e conchiglie. Passavo la giornata a fissare il cielo dai due finestroni alti che avevo di fronte da cui vedevo qualche tetto. Spesso mi fissavo le mani muovendole in controluce con lo sguardo ritratto, come fanno i neonati. Trattavo lo sguardo come un elastico che univa l’occhio all’oggetto. Ritirando l’elastico lo sguardo non si ancorava all’oggetto ma restava sospeso a mezz’aria. Allora si potevano vedere cose strane e misteriose, come oggetti vaganti, bolle di luce leggera, o rapidi passaggi bianchi come di forme, cose che normalmente non vengono messe a fuoco perche’ sono attraversate dallo sguardo. E’ un gioco che faccio qualche volta ancora, quando sono stanca e intravedo strane forme, luci, sfere luminose, qualche volta figure che appaiono e scompaiono silenziosamente. Fissando le mie mani, vedevo un alone che si sdoppiava lentamente e si muoveva qua e la’. Poiche’ i problemi respiratori ostacolavano l’arrivo di ossigeno al cervello credo di aver avuto piccoli stati modificati di coscienza prodotti da un’anossia parziale, che facilitava le visioni. In caso di ipoventilazione (ma l’iperventilazione fa lo stesso effetto) la stanza si riempiva di sfere vaganti molto luminose che si accendevano e si spegnevano silenziosamente. Molti sensitivi hanno raccontato questo fenomeno delle bolle o sfere lucenti. Altre volte nella vita ho visto di colpo queste sfere o anche delle meteore molto luminose come spirali esplosive anche molto colorate nella stanza, in genere in momenti di forte eccitazione emotiva che probabilmente mi collassavano la pressione e anche la ventilazione polmonare (collasso circolatorio e apnea). Cosi’ certi fenomeni potevano dipendere da calo improvviso di ossigeno al cervello o da cadute improvvise della pressione, come succede prima e dopo uno svenimento o in situazioni postoperatorie o sotto l’assunzione di droghe o anche per scompensi dovuti a banali farmaci antinfluenzali a cui si e’ allergici o in dosaggio eccessivo.

Un mio amico trapiantato di fegato ha avuto lunghi giorni di visioni scatenate dai farmaci antirigetto. Certe medicine hanno effetti allucinatori. Del resto i popoli antichi hanno sempre usato allucinogeni (funghi, radici, boccioli di cactus ecc.) per allargare la coscienza e comunicare col cosiddetto mondo degli spiriti o della realta’ allargata.

Un effetto simile, che modifica il modo di usare la mente, e dunque di percepire, si ha in alta montagna (tipico l’Himalaya) a causa della composizione e della pressione dell’aria. Si hanno effetti sulla ventilazione polmonare e sulla pressione del sangue che modificano gli stati di coscienza e la qualita’ delle percezioni. Piu’ si sale e piu’ si alterano le onde mentali e cambia la loro frequenza. La vibrazione si sposta dalla fascia vibrazionale ordinaria a zone di confine, entrando nella percezione crepuscolare. ‘Creper’ vuol dire oscuro; il crepuscolo e’ la qualita’ incerta di luce che c’e’ prima dell’alba o dopo il tramonto.
Si esce dalla fascia del noto e si entra nell’ignoto. E’ la possibilita’ di una esperienza diversa, una dilatazione di coscienza, in cui cambiano le rappresentazioni. Queste zone liminari sono molto interessanti perche’ modificano la nostra idea di realta’.
Paesi con montagne molto alte e aria molto rarefatta permettono esperienze di realta’ molto interessanti. Il paese di grande altitudine che per eccellenza ha favorito esperienze extrasensoriali e’ il TIBET. Possiamo pensare ai monaci tibetani come a persone che, grazie a circostanze multiple, (alimentazione, respirazione, tecniche di vita ecc.) hanno prodotto modificazioni permanenti nel movimento delle onde mentali, sviluppando percezioni extrasensoriali, entrando cioe’ nelle zone di confine, nelle zone cosiddette creouscolari.
Le montagne dunque, ma anche i deserti per altri motivi, sono le zone preferenziali per chi vuole sperimentare stati modificati di coscienza. Del resto anche normali turisti hanno testimoniato straordinari effetti che a volte si realizzano ad alte quote (visioni, voci, stati d’animo eccezionali ecc.). Salendo molto in alto, si hanno variazioni nella pressione dell’aria, nella sua composizione chimica, nella ionizzazione delle particelle (spostamenti di cariche elettriche) ecc., che possono perturbare le onde mentali e portare a stati alterati di conoscenza.

Luminescenze
Abbiamo visto come le foto agli ultravioletti o ultrarossi o anche normali foto possano rilevare curiosi effetti di luce, a volte immagini di volti, spesso riconoscibili in defunti. Ma anche in stato modificato di coscienza o per capacita’ particolari gli occhi dei sensitivi, come certe macchine fotografiche molto sensibili, possono rilevare attorno ai corpi una emissione luminosa molto debole, quella che i fotografi chiamano effetto corona o effetto fantasma. Vi sono persone che hanno da sempre questa capacita’ di cogliere la luminescenza detta, una luminescenza che a volte si articola in colori, e che possono, in base ad essi, dire qualcosa sulla salute o sul carattere del portatore.
In India questa AURA o luce dorata viene studiata dai santoni, in Tibet dai monaci, e si usano tecniche per aumentarne la percezione. Sembra che in Tibet sensitivi particolari siano addestrati a fare diagnosi mediche o caratteriali attraverso la visione dell’aura. Essa riflette non solo la parte corporea ma anche quella emotiva, mentale e spirituale, e i suoi colori risponderebbero alle condizioni dei piani energetici.
Noi sappiamo che le cellule comunicano tra loro con una debolissima emissione di luce nella banda dell’ultravioletto, una luce coerente come il laser, cioe’ non ondulatoria ma lineare. Quello che vediamo potrebbe essere il suo corrispettivo.

Mi e’ capitato di fare sogni in colori che vanno dall’azzurro al violetto, e contengono una gamma di sfumature azzurre enormemente piu’ grande di quella normalmente sperimentata
.

Attorno ai corpi si irradia una luminescenza debolissima che va dai 10 ai 100 fotoni; al momento della morte essa puo’ aumentare fino a mille volte, al punto che si e’ potuta fotografarla, non solo negli uomini ma anche negli animali. Ho visto per es. le foto dell’alone che lasciava il corpo morto di una gallina. Alcuni medium o sensitivi durante una trance sembrano in grado di aumentare questo tipo di luminosita’ fino renderla visibile. Ho visto le riprese in un laboratorio di fisica di Milano della luminosita’ che usciva a tratti dalle mani di un pranoterapeuta (Cutolo), colta attraverso strumenti particolari, che amplificavano il fenomeno luminoso, mentre egli imponeva la sua energia a una coltura cellulare, e questa emissione appariva accendersi di colpo come una piccola e improvvisa nube di scintille elettriche (fotoni). I ricercatori erano molto stupiti di quanto riuscivano a registrare e la crescita delle colture risultava poi accelerata. Ancora pero’ non abbiamo spiegazioni scientifiche che convalidino la possibilita’ di un pranoterapeuta di potenziare energie positive di vita e di inibire meccanismi patologici, ma solo prove fattuali.
L’essere umano e’ un insieme energetico, tutto quello che avviene in lui puo’ aumentare o diminuire l’energia dei suoi campi. Il biotensor pur nella sua semplicita’ e’ in grado di segnalare questo aumento di energia.
Io non riesco a differenziare questi campi tra loro, ma ho testato una persona di cui vedevo una certa luminosita’ e, quando si e’ messo in uno stato di meditazione Kun Fu, ho visto chiaramente la sua luminosita’ aumentare di grandezza. E’ come una fluorescenza giallo chiaro come quella di un neon, abbastanza viva e oscillante che cambia continuamente dimensione e luminosita’. In essa possono apparire macchie scure e credo che da esse si possa fare diagnosi. Non credo che appaia sempre alla percezione visiva normale, anche se gli occhi possono veicolarla, perche’ ci sono casi in cui essa appare piu’ chiara ad occhi chiusi.

Ricordo che in un cerchio Yoga, i cui componenti non mi erano noti, a occhi chiusi ho visto una di loro, Elisabetta, circondata da un forte alone dorato e seduta in alto, come fosse su una pedana luminosa. Risulto’ poi che si trattava di una maestra yoga dedita alla meditazione. In un altro caso sempre ad occhi chiusi si evidenzio’ un ragazzo del gruppo che risulto’ essere capo di un gruppo spiritualista ( i Pentecostali).

Corpo eterico o vitale
-Il corpo eterico o corpo brillante – Il ‘CORPO CHE CORRE’.
Nelle splendide mattine di prima estate, nel dondolio dell’autobus che facilita uno stato di rilassamento, i corpi di ragazzi molto giovani, nelle zone scoperte, braccia, mani, testa, appaiono immediatamente circondate da una stretta fascia luminescente e dinamica. Basta ritrarre lo sguardo, come un elastico che si raccorcia, cambiando il punto di focalizzazione, e spostarlo leggermente fuori del bordo della pelle e risulta visibile una striscia di energia vibrante, translucida, che e’ simile al bordo di una bolla di sapone, una sostanza acquosa, luminescente, in continuo movimento, ‘il corpo che corre’, appunto.
Questo campo di energia in continuo fluire circonda tutto il corpo fisico un poco oltre la pelle, ed e’ leggermente piu’ ampio per un tratto uniforme che va da 1 o 2 millimetri fino a 1 cm e mezzo circa, in condizioni di grande energia fisica. La fascia visibile e’ perfettamente uguale in ogni punto, ma varia nella giornata, e’ piu’ alta al mattino e, verso sera, quando siamo piu’ stanchi, si abbassa fin quasi a sparire. Poiche’ un sano ragazzo di 17-18 anni gonfio di salute e di energia mostra una fascia piu’ alta e vibrante e di colore piu’ vivo, posso pensare che questo corpo, detto Corpo Eterico, rappresenti la nostra vitalita’, il radicamento al vitale, il grado di salute e di forza fisica, il tono vitale dell’individuo, la brillantezza della vita. Fissando questo bordo si vedono continuamente apparire e subito scomparire dei piccoli globuli con un nucleo piu’ scuro al centro che guizzare con una codina come dei girini, come piccoli vortici. Questo apparire e scomparire crea nel bordo luminescente una impressione di scorrimento continuo velocissimo.
Il colore del bordo luminescente varia come la sua estensione, e’ una leggera fluorescenza che va da un lilla molto sottile ma luminoso, che indica salute e vitalita’, a un grigio opaco e smorto, che indica malattia, stanchezza, esaurimento dell’energia vitale, depressione.
Il corpo eterico o vitale, oltre a essere visto, puo’ essere percepito in altro modo, per es. con i polpastrelli. Ma occorrerebbe prima fare degli allenamenti per sensibilizzarli alla ricezione dell’energia. L’energia e’ formata da onde che possiamo ricevere attraverso percezioni tattili, caldo o freddo, oppure movimenti elettrici, a spirale. Se tocchiamo la pelle, abbiamo impressioni dermiche, ma per toccare il corpo eterico dovremmo stare con la mano nella zona molto vicina alla pelle senza pero’ toccarla; curiosamente, anche se non tocchiamo la pelle, la persona si sente sfiorata lo stesso; qui le percezioni sono piu’ sottili, per cui dovremmo sensibilizzare di piu’ i polpastrelli.

Leggere con le dita. Uno dei modi per amplificare certe percezioni e’ quello di imparare a distinguere delle forme geometriche di colore diverso (ritagli da carte lucide per collage) tenendo le mani sopra di essere a 1 mm, a occhi chiusi cosi’ da imparare a riconoscere le onde emesse dai colori freddi, nero, blu.. da quelle brulicanti e vive dei colori caldi, giallo, rosso. Con un po’ di pazienza si puo’ arrivare a distinguere un colore dall’altro e si puo’ arrivare a distinguere la forma di una figura geometrica dal piano bianco su cui e’ posta. Con l’esercizio si arriva anche a leggere parole stampatello abbastanza grandi. Io l’ho fatto, chiunque puo’ farlo, pochi hanno la pazienza necessaria a tale sensibilizzazione, che pero’ potrebbe essere utile per chi vuol sperimentare la pranoterapia o la diagnosi energetica.
A quel punto siamo pronti. Possiamo passare la mano sul corpo senza vestiti, senza toccare la pelle, a occhi chiusi o in stato di grande rilassamento, e si riesce ad avvertire le zone patogene dal fatto che emettono radiazioni fredde; la malattia si esprime come mancanza di energia e dunque emana un senso di freddo. Se siamo sani e se abbiamo una buona energia, la mano puo’ diventare un ponte per far passare l’energia dal sano al malato, e’ una circolazione di ioni benefica, che il soggetto percepisce come calore e formicolamento.

Corpo eterico vuol dire corpo brillante. Il nome viene da ‘etere’ (dall’indoeuropeo ‘brillare’ ‘ardere’). Nel Medioevo lo chiamavano ‘quintessenza’. Aristotele indicava una quinta sostanza che compone i cieli oltre le quattro fondamentali (aria, acqua, terra, fuoco) che formano le cose. Per gli alchimisti (Paracelso) l’etere e’ l’elemento dominante di ogni composto e contiene ‘gli arcani’, forze operanti nel corpo, sia esso minerale, vegetale o animale, gli arcani sono le vie dell’energia, le sue modalita’. Il corpo eterico e’ il principio attivo, l’energia che tiene insieme il corpo e gli da’ il suo valore piu’ profondo.
L’erboristeria, l’omeopatia, la medicina spagirica o altre terapie sottili contattano i principi attivi, cioe’ i valori energetici, di una sostanza per sintonizzarli sui campi energetici del corpo umano, secondo un’interazione da forza a forza, da sistema a sistema, in cui la ‘quantita’’ del farmaco e’ ininfluente, anzi, paradossalmente, piu’ la dose materiale e’ diluita piu’ il principio attivo e’ liberato.
Potremmo dire che la sostanza ha un campo di vibrazione, una propria frequenza; per risonanza esso attiva la stessa frequenza nell’organismo umano. Questa risonanza pero’ e’ tanto piu’ grande quanto meno si disperde nella fisicita’.
In effetti, quando l’antico filosofo greco Empedocle diceva che l’aria e’ il principio di tutte le cose, non intendeva propriamente l’aria che si respira ma un principio attivo diffuso ovunque.
Aristotele dice: “Gli uomini, volendo indicare che il primo corpo (elemento) e’ qualcosa di diverso da aria, acqua, terra e fuoco, lo chiamarono ‘etere’, per il fatto che esso ‘corre sempre’ per un’eternita’ di tempo“, dunque e’ un principio eterno. Aither vuol dire ‘che brilla’. L’etere cosmico e’ un “ipotetico mezzo imponderabile ed elastico che si supponeva riempisse tutto l’universo e trasmettesse la luce vibrando”. La nozione di etere e’ presente nella tradizione medievale e fu ripresa ai primi del 1700 da Fresnel per designare un ipotetico mezzo elastico che facesse da supporto alle onde luminose. L’ipotesi e’ rimasta fino alla teoria di Einstein, che l’ha resa pero’ inutile e ora ricompare nei moderni sistemi esoterici o pseudo orientali. Nel 1887 Michelson e Morley provarono che la velocita’ della luce e’ indipendente dalla direzione di propagazione e fecero cadere l’ipotesi dell’etere come supporto, la dimostrazione apri’ la via alla teoria della relativita’. Se l’etere cadde in fisica, resto’ pero’ con altri nomi in altri sistemi conoscitivi.

All’eta’ di 35 anni in un sanatorio mi diagnosticarono la morte in pochi mesi per manifesta impossibilita’ respiratoria a causa dell’aggravarsi di una forte malformazione bronchiale, congenita e irreversibile, per cui non si poteva fare nulla. Dopo la diagnosi, paradossalmente, guarii, il bronco doppio divento’ di colpo normale, per quei casi imponderabili che la fede chiama miracoli, la malattia irreversibile scomparve improvvisamente e, alla faccia dei dottori, ho cominciato a respirare bene, ho smesso di colpo di avere le lunghissimi bronchiti e stati asmatici, e sono diventata fisicamente normale. Dopo la diagnosi letale, pero’, per due anni, restai in stato di shock,convinta che sarei morta lo stesso. Il trauma fu cosi’ potente da sballare tutto il mio sistema energetico, il mio software di base, e di colpo cominciai a vedere, a percepire e a pensare in modo diverso, come fossi diventata un’altra persona. Per cui, tra le cause di modificazione percettiva dovremmo metterci anche la diagnosi traumatica. Una analoga modificazione di coscienza capita anche a chi e’ entrato in coma e poi ne e’ uscito e si ritrova con capacita’ percettive modificate.
Io ho avuto un’improvvisa dilatazione di coscienza, nel senso che ho immediatamente percepito fenomeni che prima stavano oltre la soglia percettiva e quindi mi erano ignoti. Questo mutamento improvviso nella percezione della realta’ mi ha spaventato molto, al punto che ho passato gli anni successivi nel tentativo di tornare a essere come ero prima, ma questo per 29 anni non e’ stato possibile. Dovevo accettare il fatto che respiravo bene ma percepivo in un altro modo. I primi tempi furono di pura angoscia. Nelle lunghe notti insonni ero preda di una forte inquietudine, mi alzavo dal letto e vagavo per la casa. Avevo la precisa impressione di essere una cipolla. Anni dopo ho letto la stessa espressione nei libri di Castaneda e la cosa mi ha colpito, del resto ho trovato nei libri di Castaneda molte esperienze strane che ho vissuto in prima persona.
Dunque l’impressione era di essere formata da molti corpi sottili come i veli di una cipolla. All’epoca ero una normale insegnante di filosofia che non sapeva niente di culture orientali o di percezioni paranormali. L’esperienza era vivissima e perturbante.
Non solo ero una cipolla, cioe’ una unita’ formata da molti piani, ma sentivo in modo terrificante che il mio punto di coscienza, cioe’ la mia consapevolezza, un qualcosa che teneva insieme tutti questo piani, poteva spostarsi dal suo baricentro, e che questo non era piu’ un punto fisso ben radicato, ma poteva oscillare. Se questo avveniva, se avveniva lo scivolamento, si aveva qualcosa che potrei paragonare alla scissione nucleare; come un atomo puo’ scindersi in due atomi, la mia unita’ di energia poteva dare luogo a delle unita’ distinte, piani di essenza, che si separavano. Io ero terrorizzata da questa possibilita’ reale di poter scivolare via, disintegrandomi in piani separabili, dunque di non essere piu’ io e di scompormi in qualcosa di ignoto. Mi sembrava che se avessi lasciato avvenire questo spostamento, sarei morta, non sarei stata piu’ l’unita’ che mi costituiva e che conoscevo. La mia coscienza era un punto di connessione che teneva piani diversi uniti tra loro nella formazione di quello che conoscevo come un individuo; se quel punto si sconnetteva, il mio essere si disintegrava. Non era la morte della vita perche’ ogni velo o piano avrebbe continuato a esistere, ma era la fine dell’individualita’ che discendeva appunto dalla loro unione, era l afine dle mio ‘io’.
Visivamente mi sembrava che questi piani fossero a una sola dimensione, come tanti strati di carta velina sottilissima sovrapposti, tanti veli pinzati da una punta di spillo che era la mia coscienza, e che, sfilata questa, si sarebbero separati, scivolando via ognuno a suo modo. Cosi’ ero terrorizzata e mi sembrava addirittura (ora la cosa mi sembra ridicola) che ci fossero dei gesti che dovevo evitare, per es. non dovevo unire i polpastrelli o le mani tra loro, come se questo equivalesse a innestare una spina che connetteva tra loro correnti di energia opposte, il che avrebbe facilitato la sconnessione. Del resto si uniscono le mani per pregare e dunque per comunicare con altri piani di realta’, il gesto ha appunto la funzione di sconnettersi dalla materia per unirsi allo spirito, e i ‘mudra’, i gesti rituali indiani, prevedono l’unione di alcuni polpastrelli, per es. pollice e medio, per favorire la circolazione delle energie e, anche qui, la sconnessione con la fisicita’. Qualunque ritualita’ prevede anche l’uso delle mani in modi specifici e cio’ non puo’ essere casuale.
Fu allora che presi a vedere le mie mani come diverse. Una era rossa e calda, l’altra blu e fredda, una lavorava irradiando, l’altra attirando, come due magneti polarizzati diversamente. Unendole, avrebbe potuto accadere qualcosa, come innestando una spina.
Questa paurosa percezione di molteplicita’ e scollamento io l’ho provata altre volte in situazione di OBE (Over Body Experiences), uscite fuori del corpo, che avvennero poi varie volte del tutto spontaneamente e imprevedibilmente con mio grande spavento. Insomma capivo in modo terrificato che la mia coscienza non solo era poco radicata al corpo ma poteva scivolare via e avere una sua esistenza autonoma altrove con altri tipi di esperienze che non si conciliavano affatto con questo corpo e ne prescindevano. Pur separandosi dal corpo, questa capacita’ di consapevolezza conservava tutte le funzioni che normalmente noi attribuiamo all’avere un corpo (un cervello, un sistema nervoso, un sistema percettivo, un sistema limbico, una struttura emotiva….), cioe’ io continuavo a vedere, sentire, pensare, temere… anche in assenza di organi, funzioni e strutture fisiche, come se la coscienza potesse esistere anche fuori dalla struttura fisiopsichica, anzi sentivo chiaramente che, senza di essa, tutte le percezioni erano piu’ forti, come liberate da impedimenti. Il corpo non era affatto il mezzo necessario per avere esperienze, anche fisiche, ma sembrava anzi impedirle e condizionarle. A quel punto pero’ io ero terrorizzata dall’idea di essere un pensiero senza corpo, per cui vivevo la mia nuova condizione di coscienza scorporata con disgusto e terrore come qualcosa di enormemente pericoloso e perturbante, uno stato che poteva impedirmi di tornare alla mia primitiva condizione umana, il che significava per me una sola cosa: la morte.
Da tutto questo ho capito di non essere fatta per i viaggi astrali e di avere troppi legami col mio guscio terreno per abbandonarmi a esperienze tanto aliene e ho evitato sempre in modo fermo di farmi trascinare in una OBE, il che ha significato spesso paura di addormentarsi o di rilassarmi o di fare meditazione, per non correre il rischio di entrare in un processo irreversibile e incontrollabile.

Coscienza
Da queste esperienze mi e’ parso che la coscienza non fosse il risultato dei nostri campi energetici e dei nostri organi fisici, ma fosse piuttosto una forma di intelligenza o conoscenza percettiva ed elaborativa a se’ stante, che puo’ anche usare i piani funzionali e gli organi fisici, cioe’ il corpo, ma come un cosmonauta puo’ usare una navicella spaziale per fare un viaggio cioe’ un certo tipo di esperienza limitata e ridotta, relativa alle condizioni della navicella e al suo viaggio, o puo’ esistere disincarnata; anzi, se usa un corpo, avra’ esperienze limitate dal corpo e di una qualita’ particolare che solo quel corpo puo’ dare e, se non lo usa, avra’ un altro genere di esperienze che possono essere molto piu’ ampie. L’attrazione ‘magnetica’ ad un corpo costituisce solo il mezzo per fare un certo tipo di esperienze condizionanti, che, chissa’ perche’, dobbiamo o vogliamo fare.
Del resto il mito dell’anima che scende nel corpo o lo abbandona (Platone), conservando una sua realta’ autonoma, e’ una intuizione antichissima nella storia del mondo, e pervade miti religiosi di tutti i popoli.
Rita Levy Montalcino, premio Nobel per la ricerca fisiopsiconeuroendocrinologica afferma che “Il pensiero e’ un epifenomeno del cervello” cioe’ un prodotto secondario “come il sudore e’ un prodotto della pelle“, una affermazione che mi fa orrore.
Sono indotta invece a credere che il pensiero usi il cervello, come io uso il telefono o l’auto, come uno strumento che puo’ essere limitato o difettoso, ma il pensiero non e’ un prodotto del cervello come io non sono il prodotto del telefono o dell’auto che uso. La coscienza e’ una forma di intelligenza e di conoscenza, ma corpo o cervello sono eventuali strumenti, piu’ limitativi che funzionali, abiti che la coscienza puo’ indossare, mezzi di cui puo’ servirsi, salvo abbandonarli quando il tempo dell’esperienza terrena e’ finito, cosi’ come si lascia la cornetta del telefono finita la telefonata.

Una volta caddi in piscina con uno strappo ai fasci muscolari di una gamba, il dolore fu cosi’ lancinante che diventi una sola onda di sofferenza e allora sentii distintamente qualcosa dentro di me scegliere di ritirarsi, cioe’ di non avere coscienza di quel dolore; svenni, cioe’ caddi in una specie di deliquio dove la coscienza del dolore era sparita, e la mia entita’ principale si era ritirata in una specie di sponda di sicurezza, guardando la scena di me a terra da fuori, quella parte stava benissimo, si era tirata fuori dal dolore del corpo e stava proprio bene, con grande comodita’ e rilassatezza, sentiva le voci di chi era attorno, ma aveva estromesso il dolore, un paradiso! A un certo punto quella parte decise di tornare dentro il corpo e dentro il dolore, e riaprii gli occhi, ma fu la decisione lucida di qualcuno fuori di me, come uno che scende da un’auto e poi decide di risalirci. E’ stato molto curioso assistere a questa specie di rapporto tra l’io, la coscienza e questa entita’. Fino a quel momento avrei potuto credere che l’io fosse l’esser coscienti; in quegli istanti mi sono resa conto di essere da una parte l’io che abitava il mio corpo sofferente e dall’altra una specie di entita’ superiore che poteva decidere cosa sperimentare e cosa no, se entrare nell’io-corpo e nell’io-psiche o trarsene fuori. Questa entita’ sembrava abitare il mio corpo-coscienza per fare delle esperienze, ma, essendo queste troppo sgradevoli, se ne poteva ritirare. Ho capito che la coscienza era un fare, una funzione che poteva essere aperta o chiusa, elaborata da una entita’ che usava il mio corpo e il mio io in modo strumentale, una specie di viaggiatore disincarnato che usava le forme del mio essere terreno ma poteva abbandonarle come si abbandona un veicolo.

I corpi invisibili
Se il corpo fisico e cio’ che chiamiamo coscienza sono strumenti di qualcos’altro, a maggior ragione lo sono i nostri corpi invisibili.
Oltre il corpo fisico, che vediamo, e il corpo eterico, che possiamo anche vedere, ci sono altri campi piu’ sottili, campi energetici multidimensionali a frequenza sempre piu’ alta.
Il range (gamma) di frequenza piu’ basso potenzia il campo fisico, quelli piu’ alti si riferiscono ai piu’ sottili aspetti della vita.
In India questi corpi non sono nominati, in genere si dice che un essere e’ formato da energia grossolana e energia sottile.
I maestri yoga parlano di un ‘corpo con segni’, che non si vede ma puo’ essere conosciuto da particolari segni, per cui si puo’ vederlo in quanto si proietta fuori del corpo fisico.
I nomi dei vari corpi sottili ci vengono non dall’Oriente ma dalla New Age, in particolare dalla certa baronessa Blawatski che negli anni 30 fu molto di moda per le sue conferenze sulle religioni indiane. E la sua classificazione esoterica dei corpi sottili e’ rimasta in Occidente. Ed e’ anche utile e interessante perche’ arricchisce la considerazione dell’uomo e delle sue componenti. A me va bene perche’ corrisponde meglio di ogni altra ipotesi alle esperienze che ho avuto. Teniamo conto che questa configurazione dei corpi aurici, se non viene nemmeno presa in considerazione dalla scienza occidentale, ha invece molte analogie con altre configurazioni di religioni cosiddette primitive e non contrasta la scienza giapponese e cinese.
Non e’ molto importante conoscere il numero e il nome di questi piani o corpi che teoricamente sono infiniti. Le classificazioni sono diverse, con nomi di fantasia. Tuttavia, se volete conoscere la classificazione piu’ nota in America, leggete i libri della ANN BRENNAN (MANI DI LUCE e LUCE EMERGENTE, Longanesi), una donna molto famosa, laureata in fisica che ha lavorata alla NASA, e che ora pratica tecniche esoteriche. Nei suoi libri trovate nomi come ‘corpo eterico, astrale, mentale o spirituale, causale…’
In Occidente e’ consuetudine usare il termine ‘Corpo astrale’ per indicare quello che fa i viaggi fuori del corpo, le OBE, che sono viaggi astrali, ma ogni autore sceglie i propri nomi e non c’e’ concordanza ne’ sui nomi ne’ sulle funzioni. Del resto questi corpi, supposto che ci siano, non sono visibili, anche se, con certe macchine fotografiche termiche, si pensa di rilevarne alcuni. Ma, lo ripeto, siamo fuori dalle scienze occidentali che restano ancorate al corpo grossolano o visibile.
Si dice che i campi o livelli aurici sono sistemi funzionali, relativi alla nostra vita fisica, emotiva, mentale, spirituale ecc., con una visione globale dell’uomo.

Nelle varie culture troviamo spesso il concetto di questi corpi, 7 sono i corpi sottili nel mondo indiano, 9 in quello tibetano, Castaneda parla di 6 centri vitali, gli Indiani d’America di 5. Il numero non e’ molto importante. Il Cristianesimo semplifica il tutto distinguendo solo 2 sostanze polari, materia e spirito. E la vecchia fisica materialistica semplifica ancora di piu’, occupandosi di una sola sostanza, la materia visibile. Per quanto la psicoanalisi siano nata ormai da un secolo, non si riesce nemmeno ad avere una medicina che colleghi corpo e psiche. Ma altrove si ipotizzano piu’ corpi come tante configurazioni di energia a frequenza diversa.

I sette livelli di energia
La nostra totalita’ sarebbe dunque formata da piu’ campi energetici, tutti comunicanti con l’energia universale. I modi di queste comunicazioni sono rappresentati diversamente dalle varie culture, In india si pensa che la nostra energia sia alimentata dall’energia cosmica attraverso delle ruote, a doppio vortice, che si chiamano CHAKRA, straordinariamente simili agli orbitali che troviano nella fisica delle particelle.
Nel sistema indo-tibetano i livelli di energia (o campi vibrazionali) sono 7 e ad essi corrispondono 7 porte principali di alimentazione, o 7 Chakra.
Il numero 7 e’ sacro in molte culture, e’ un numero magico che ha valenze sacre da tempo immemorabile. Del resto anche la nostra abitudine di dire che i colori fondamentali sono 7 risale a Newton e ai suoi studi sulla luce. Newton non era solo astronomo ma anche astrologo e scelse il numero 7 per i suoi significati simbolici e esoterici.
Noi saremmo dunque l’unione intenzionale e intelligente di piu’ campi di energia, 7 o piu’, ognuno con la sua funzione e struttura e la sua capacita’ di informazione.
Del resto sappiamo che ogni informazione e’ un’onda. Potremmo dire che siamo un insieme di campi elettromagnetici, ma il termine elettromagnetico non sarebbe esatto; l’elettromagnetismo e’ probabilmente solo una sottoqualita’ di situazioni che non conosciamo affatto.
Tutti questi campi energetici comunicano tra loro e interagiscono, si informano reciprocamente, il che vuol dire che cio’ che accade a livello fisico ha risonanza negli altri livelli e cosi’ via. E’ cio’ che si chiama ‘organismo’, la compresenza e interazioni di piani comunicanti e interagenti.
Il sensitivo che intravede l’aura dice per es. di vedere il tumore come una macchia scura, e legge nelle pulsazioni e nei colori dell’aura anche traumi del vissuto o perturbazioni del carattere. Ogni livello e’ una memoria, un insieme informativo, una energia formativa, un insieme di frequenze, un pacchetto d’onde.
Siamo passati dalla fisica alla metafisica, dalla scienza all’esoterismo, dalla percezione ordinaria a quella straordinaria. Il nuovo linguaggio non e’ piu’ analitico e definitorio, ma analogico e olistico.

I vortici
Scienza e misticismo sono due manifestazioni complementari della mente umana, l’una risponde alle sue facolta’ razionali, l’altra alle sue facolta’ intuitive. Il fisico moderno fa esperienza del mondo attraverso una specializzazione estrema della mente razionale; il mistico attraverso una specializzazione estrema della mente intuitiva.” (Fritjof Capra (Il Tao della Fisica)

I Veda, gli antichissimi libri della religione induista, dicono: “Nel nulla comincio’ un movimento“. La teoria quantistica ha introdotto il concetto di campo di energia e si e’ focalizzata sui movimenti, circolari, ondulatori o a spirale, aprendosi a realta’ sempre piu’ sottili. L’onda e’ un movimento oscillatorio, l’elettrone e’ una piccola spirale o un piccolo fascio di onde, l’atomo un sistema di movimenti circolari in equilibrio. Il movimento circolare o oscillatorio e’ una caratteristica universale della vita.
In Oriente il movimento circolare dei punti di comunicazione tra energia individuale e cosmica e’ chiamato CHAKRA, che vuol dire ruota, cerchio, energia che gira.
Il chakra e’ un doppio cono, in ingresso e uscita, di energia rotante.
Tutta la natura presenta movimenti a vortice: la tromba d’aria, il gorgo d’acqua, le galassie, la chiocciola, il labirinto dell’orecchio, la conchiglia….

Esercizi
Si puo’ verificare che il biotensor, o bacchetta rabdomantica ad anello,messo di taglio, rivela che ogni chakra ha un suo senso specifico, orario o antiorario, cioe’ una sua polarita’. I chakra sono le porte attraverso cui l’energia cosmica entra continuamente in noi e ci alimenta. Sono commutatori dell’energia da cosmica a umana o viceversa, ma noi possiamo averli troppo chiusi o troppo aperti e cio’ puo’ creare squilibri. La persona perfettamente equilibrata e sana si alimenta di energia nel modo giusto in tutti i suoi chakra. La malattia e’ dovuta a uno squilibrio energetico che altera il normale funzionamento dei nostri livelli funzionali.

Un modo facile per testare la quantita’ e qualita’ di energia che passa attraverso i nostri chakra e’ quella di disegnare la sagoma di un corpo su un foglio abbastanza grande e di segnare con dei circoletti su tale sagoma i sette chakra, magari anche col colore che normalmente gli attribuiamo, rosso, arancio, giallo, verde, azzurro, indaco e violetto, partendo dal basso. Oppure possiamo fotocopiare la sagoma di uomo visto di lato con i doppi chakra, anteriori e posteriori, prendendo l’immagine dal libro della Brennan, Mani di Luce, o una sagoma simile.

Si tolgono le parole, si ritaglia la sagoma per fotocopiarla su un altro foglio bianco. La persona da testare passa le sue mani dal basso verso l’alto strofinando il foglio tre o quattro volte, a questo punto il suo bioplasma (cioe’ l’insieme delle sue informazioni) e’ passato temporaneamente sul foglio (per un’ora circa). Il foglio puo’ essere consultato e dara’ le informazioni sulla persona che lo ha impresso della sua energia.
Ci si mette In un punto dell’ambiente neutro, testato come tale in precedenza, si dice alla persona di toccare col medio sinistro i chakra partendo dal basso, si tiene la sua mano destra per fare da ponte e con la nostra mano destra si mette il biotensor su ogni chakra a pochi cm e si guarda come si muove.
La stessa cosa si puo’ farla con un pendolino, una fede, per es. legata a un capello.

Oppure: ambedue i soggetti sono in piedi uno di fronte all’altro. Si tiene con la destra il biotensor verticale, col braccio piegato. Si stringe un magnete nel pugno sinistro alzato di lato a braccio flesso. Si dirige il biotensor sempre alzato verso i chakra dell’altro e si guarda come si muove.
..

 

 

 

 

Lezione 9. LE FORME DELL’ENERGIA

Energia delle forme geometriche, la spirale, la svastica, il mandala

La contemplazione di un mandala ispira la serenità,
il sentimento che la vita ha ritrovato senso e ordine

(Jung)

Una delle forme piu’ antiche dell’energia e’ la spirale, che si apre o si chiude, si contrae o si allunga, flusso di energie in uscita o in entrata, che indica il movimento di tutta la realta’. La spirale e’ una intuizione della vita molto antica e appare gia’ in tutto il mondo in disegni o graffiti del neolitico e del paleolitico, e’ uno degli ideogrammi piu’ vecchi del mondo, come la croce uncinata che rappresenta il movimento apparente del sole che nasce o che muore (la svastica).

Con un biotensor, tenendo il cerchietto finale in verticale, e’ facile vedere come cio’ che ha per noi una energia nociva fa muovere lo strumenti in senso antiorario, viceversa cio’ con cui noi siamo compatibili lo fa muovere in senso orario.

Simbolicamente, il movimento circolare orario, verso Est, indica il sorgere del sole, l’alba, la vita; se e ‘ antiorario e va verso Ovest indica il tramonto e la morte. Da tempo immemorabile questo movimenti del sole e’ stato disegnato come una croce a due braccia che ruota, la svastica, quindi esiste una svastica della vita e una della morte La svastica hitleriana, naturalmente, e’ antioraria, svastica della morte. Svastica e’ una parola in sanscrito che vuol dire ‘buona fortuna’ (su asti =stare bene) e si riferisce alla svastica positiva. Il sanscrito il termine e’ femminile, Nella traduzione italiana, hanno deciso che stia per ‘felicita’’, nome femminile.

I raggi sono piegati ad angolo retto, per indicare il verso, come fosse la traccia che i raggi lasciano dietro di se’ girando.
Nella figura sopra si vede una svastica negativa, lo si capisce in quanto la traccia lasciata dietro ogni raggio mostra che essi girano verso sinistra ed e’ quella poi usata nella simbologia demoniaca di Hitler.

Questa e’ invece la svastica positiva

Emblema del Falun, che riporta il simbolo taoista del Taiji e la Svastica buddista

Nell’esoterismo si sa non solo che ogni informazione e’ una frequenza, ma che certe informazioni possono essere rappresentate con forme geometriche. La forma geometrica indirizza l’energia.
Il biotester reagisce diversamente ad un cerchio, un quadrato, un triangolo equilatero.

In Oriente il flusso delle energie viene rappresentato anche con un diagramma simmetrico piu’ complesso, il MANDALA, struttura bellissima che rappresenta la simmetria dell’universo, dentro e fuori di noi, diagramma insieme psichico e cosmico.
Il mandala simboleggia la realta’ universale dell’energia, bellissima ma effimera, transeunte e impermanente. E’ un mezzo meditativo che consente all’anima di orientarsi, dirigendosi verso la propria centralita’.
Strutture circolari simmetriche compaiono ovunque in natura: i protozoi, la sezione di un tronco d’albero, lo sbocciare di una rosa, il fiocco di neve, la struttura di un cristallo, un lichene, una stella marina, un riccio di mare…

La materia si disegna, si organizza e si struttura, in forme simmetriche e armoniose. La simmetria e’ il segno della natura ordinata.

Per es. i segni del taglio di tronco di un albero indicano i suoi anni di crescita. Ma se in un anno c’e’ una gelata o abbiamo siccita’, il cerchio di quell’anno cresce disarmonico. In Siberia un enorme meteorite annichili’ una foresta, le piante che sopravvissero ai bordi dell’immane deflagrazione segnarono tutte in un cerchio della crescita l’evento traumatico.

Riccio di mare

Quando riusciamo a far sbocciare dentro di noi una di queste forme, cioe’ quando la nostra energia interiore si armonizza in modo simmetrico, allora il caos della psiche diviene luce e benessere e anche il corpo si risana.

Cristallo

Questo movimento circolare dell’energia puo’ evidenziarsi in un esperimento. Se poniamo della sabbia sulla superficie di un tamburo e poi lo mettiamo sopra un registratore, ogni precisa nota isolata fara’ vibrare le particelle di sabbia, disponendole in un preciso disegno circolare, a ogni nota corrispondera’ un disegno diverso, la vibrazione sonora crea una precisa danza dei granelli di sabbia, cui corrisponde una simmetria di immagine, un vero e proprio mandala.

Lichene

Le immagini o forme sono uno dei modi con cui l’energia si manifesta. La vibrazione e’ generativa di forma, puo’ organizzare la materia, la struttura, allineando atomi o molecole in configurazioni, cosi’ come la vibrazione musicale organizza la sabbia in disegni circolari simmetrici. Ad ogni frequenza corrisponde una figura geometrica, una forma misurabile. La forma crea l’onda, l’onda corrisponde alla forma. Si parla per questo di forme platoniche o di geometria sacra. Alcuni templi antichi o alcuni moderni luoghi di culto presentano conoscenze curiose in tal senso, per esempio la chiesa di S. Nicolo’ di Bari riporta 648 lettere non decifrabili che probabilmente appartengono a questa dimensione di conoscenza. Ogni forma ha una sua frequenza d’onda, ognuna e’ una informazione. Per le RUNE e’ lo stesso. Noi siamo immersi in un oceano di onde. Ci sono frequenze del vitale e frequenze cosmiche.
Il disagio, la malattia, la disfunzione, lo squilibrio potrebbero essere strutture asimmetriche dell’energia, a-sintoniche rispetto ai movimenti naturali, rispetto alle forme architettoniche primarie che sono funzionali alla vita come la conosciamo o la vorremmo. Una degenerazione cellulare potrebbe essere una asimmetria delle cellule che hanno perso la capacita’ di orientarsi secondo la funzione loro propria; una formazione tumorale potrebbe essere il risultato di una vibrazione destrutturante la materia ordinata, per cui si dovrebbe ristabilire la vibrazione primaria correggendo l’informazione di base. Il disegno, cioe’, entro cui la materia si organizza dovrebbe essere riportato alla sua progettualita’ primaria da strutture armoniche vibrazionali dello stesso tipo (come in un diapason) ristabilendo l’armonia.
Abbiamo parlato degli attrattori strani, potrebbe essere che il movimento ordinato della vita (per es. il lavoro cerebrale) si organizzi seguendo certi attrattori naturali, ma se se ne discosta troppo, abbiamo il caos e la malattia.

Un chimico giapponese, Masaru Emoto, ha studiato col microscopio elettronico la cristallizzazione di una goccia d’acqua presa in situazioni diverse o modificata mediante suoni, parole, etichette ecc.
Quando l’acqua e’ pura, perfetta, si presenta come un mandala impeccabile. Ogni distorsione d’ambiente deforma questo disegno.
Quando ingeriamo questa acqua, il disegno puo’ trasferisi nei nostri corpi sottili come informazione positiva o negativa.

www.disinformazione.it/water.htm

Video

Acqua dopo la preghiera

Pensieri omicidi

Vibrazioni strutturanti
Se tutto e’ vibrazione e la vibrazione e’ informazione, potremmo un giorno intervenire nella vibrazione perduta o alterata (e non nella sua manifestazione grossolana) ripristinandola. Cio’ precederebbe anche il DNA.
Vibrazioni strutturanti o destrutturanti cominciano ad essere usate nella nostra medicina, abbiamo visto le vibrazioni degli ultrasuoni per disintegrare i calcoli o quelle che favoriscono la calcificazione di fratture ossee ecc.
-Si comincia a usare la musica in terapia o nell’industria, si vedano le ricerche di Monroe sulla terapia con campi musicali, la cura della sordita’ mediante vibrazioni sonore, o certe vibrazioni musicali usate per aumentare la produzione di latte nelle mucche o far crescere di piu’ le piante. La vibrazione per eccellenza per le piante e’ il ‘fa’, che e’ la ‘nota verde’ e corrisponde alla sintesi clorofilliana.
Masaru Emoto ha provato che certe musiche hanno proprieta’ terapeutiche.
-Ancora citiamo il raggio laser prodotto dalla vibrazione degli elettroni del rubino o di certi gas, le vibrazioni dei quarzi negli orologi o nei computer per veicolare informazioni o creare oscillazioni ritmiche ecc.
-In radioestesia si costruiscono delle piastrine che emettono radiazioni di una certa frequenza per schermare per risonanza certi effetti nocivi all’uomo. Per esempio gli allevatori di api sono funestati da un parassita che si chiama varoa, che uccide le api. Questo parassita ha una frequenza molto alta ed e’ stata costruita una piastrina che la stessa frequenza; quando questa viene messa negli alveari, caccia la varoa e salva le api.

Perturbazioni del campo
Ecco che il concetto perturbante o riequilibrante della vibrazione, di cui parla il mondo antico, comincia ad avere un senso. Nel mondo occidentale abbiamo perso il senso strutturante e riequilibrante della vibrazione, ma i Veda parlano dell’energia cosmica come di una energia vibrazionale e la stessa Bibbia presenta Dio come una immane vibrazione mentale, il VERBO, suono che crea il mondo. Per i Veda questa vibrazione e’ molte cose nello stesso tempo: suono, movimento e calore, Tapas (da tepeo=essere tiepido). Del resto quando entriamo nel campo degli infrarossi, vibrazioni molto basse, con picchi molto distanziati, cio’ che percepiamo e’ calore, il forno a microonde produce calore.
Sostituire il concetto di materia con quello dei campi e intuire i campi come trasmissioni di energia ovvero come movimento e’ stimolante e ci dovrebbe rendere piu’ accessibile il pensiero orientale. La vibrazione e’ la parola chiave per una nuova visione del mondo.
Per esempio, pizzicando la corda di una chitarra si ha una vibrazione sonora che si propaga.
All’interno di un solido cristallino, quando si modifica la sua temperatura, si ha un passaggio dallo stato solido e quello liquido del suo nucleo, e si produce un’agitazione termica per cui gli atomi compiono delle oscillazioni su un reticolo immaginario.
In un’onda elettromagnetica abbiamo due vibrazioni perpendicolari tra loro. Ogni oscillazione e’ un movimento complesso formato da piu’ movimenti.

(Possiamo percepire questi movimenti interni alla materia quando cambia il suo stato interno tenendo nella mano un quarzo. Il calore della mano scalda il quarzo, il suo interno si scioglie, gli elettroni cominciano a danzare in modo ritmico e si puo’ percepire questo ritmo come un cuore che batte).

Luce solare
La luce del sole e’ formata da tante onde diverse, ciascuna con la sua lunghezza.
La luce e’ una perturbazione ondosa del campo elettromagnetico che si propaga nello spazio.
La luce visibile e’ solo una banda molto limitata della radiazione elettromagnetica, che va dai 400 nanometri (estremo violetto) ai 750 nanometri (estremo rosso), una banda piccolissima che e’ percepita dall’occhio umano sotto forma di colore, una piccola finestra di realta’.

Banda dello spettro visibile

Prima della soglia minima (rosso) noi percepiamo la vibrazione sotto forma di calore, dopo la soglia massima (violetto) vediamo buio o niente. Il sole ci manda la luce ma questa ci e’ visibile solo per una finestra limitatissima, i colori probabilmente sono miliardi di miliardi ma non ne vediamo che alcune migliaia raggruppati attorno a sette fondamentali. Cio’ che vibra con frequenze che vanno oltre i nostri bordi percettivi per noi non esiste. Eppure le api vedono gli ultravioletti e percepiscono i fiori come fluorescenti, i cani non vedono affatto i colori dei fiori e vivono in una realta’ bianca e nera, i serpenti percepiscono l’infrarosso, vedono cose dove noi sentiamo calore, i gatti percepiscono l’ultravioletto, forse vedono gli spiriti dei defunti o altri oggetti per noi invisibili e reagiscono ad essi, certo e’ che dalla piu’ lontana antichita’ sono stati ritenuti animali sacri, che comunicano con l’al di la’.
L’al di la’ e’ tutto cio’ che sta oltre la nostra possibilita’ di vedere, e’ la parte del mondo ora invisibile. La morte non esiste, morire significa attuare una forte variazione nell’energia che ci costituisce liberandola dai condizionamenti che il corpo e la vita terrena le impone, la morte e’ una forma di liberazione. Significa esistere in un diverso livello vibrazionale in cui si percepisce diversamente, uscire dalla navicella che ci imprigiona per entrare in una diversa e piu’ ampia percezione di realta’. Morire a questa vita significa rinascere a un’altra vita.

La vita e’ un’autostrada
La nostra banda percettiva e’ il limite della nostra realta’ attuale. Ma le percezioni sono molte di piu’ di quella visiva.
Possiamo pensare di costruire una striscia delle nostre percezioni possibili, come una autostrada, una corsia di scorrimento, sulla banda che ci e’ permessa, per ogni tipo di funzione percettiva, intendendo anche la mente come una percezione.
La lunghezza della strada e’ il tempo, ma i bordi definiscono i confini entro cui percepiamo e viviamo. La larghezza della strada e’ la nostra realta’ possibile, dove ogni striscia di percezione non e’ casuale ma funzionale al percorso.
Il totale di ampiezza di realta’ che sperimentiamo e’ la coscienza. Dell’infinita realta’ che si estende fuori, dentro, sotto, sopra di essa, non sappiamo nulla. E ognuno ha una banda di coscienza diversa e non paragonabile con altri. Questa e’ la realta’ per noi, il limite della nostra coscienza, quello noi percepiamo e quello noi siamo. Affermare che oltre la realta’ che percepiamo non c’e’ altro e’ una grossa sciocchezza, e’ un discorso limitato, soggettivo che intende ridurre tutto il reale al tot di percezione del singolo soggetto.
Allargare la coscienza, diventare sensibili a cio’ che si svolge oltre i bordi vuol dire modificarci, perche’ noi siamo individuati e definiti dalle vibrazioni in cui viviamo; sforando quella banda che e’ il nostro limite e la nostra certezza, entriamo in una modificazione di coscienza o in una espansione di coscienza. I medium o i sensitivi potrebbero essere persone che riescono a percepire elementi di altre realta’, compresenti, o che percepiscono la stessa realta’ in altri modi.

Tutto e’ luce
La nostra metafora e’ la luce. Quando l’energia-luce arriva a una pianta, le sue vibrazioni vengono assimilate attraverso un processo detto di fotosintesi, sintesi della luce (foto=luce, costruire con la luce). L’energia solare si trasforma in energia chimica che alimenta la pianta, poi viene l’animale che mangia la pianta e noi mangiamo sia l’animale che la pianta. Dunque tutto si nutre di sole, e in forma mediata anche noi ci nutriamo di sole, e vedremo che anche i cristalli reagiscono al sole per ricostituire la loro integrita’.
Quando un cristallo reagisce alle energie negative di un ambiente, diventa povero, cede ioni, si fa offuscato e opaco; ma per reintegrare la sua energia, basta metterlo al sole o sotto il getto di un’acqua corrente, in tal modo si alimenta di luce.
Noi mangiamo vegetali e animali, che sono sempre sole in forma di cibo, ma ci sono sempre stati santi e mistici che si nutrono direttamente di luce, energia allo stato puro, non convertita. Quanto piu’ la nostra energia vibra ad un livello alto, tanto meno abbiamo bisogno di cibo materiale per vivere. Quanto piu’ siamo attaccati alla materialita’, tanto piu’ abbiamo bisogno di cibo materiale.
La luce e’ una radiazione elettromagnetica, un complesso movimento oscillatorio. Ma e’ cosi’ anche il nostro pensiero.
I tracciati dell’elettroencefalogramma mostrano le onde mentali secondo una forma ondulata, in cui picchi e disarmonie indicano possibili patologie. La salute e’ anche bellezza, ordine, armonia.
In Oriente la conoscenza lavora sui corpi sottili da almeno 5000 anni. I vortici di energia non sono totalmente invisibili, possono essere colti da extrapercezioni che dilatano il campo di coscienza. Ogni civilta’ ha il suo ordine di conoscenza. Tutte insieme potrebbero vedere di piu’.

Una storiellina dice: Quattro ciechi incontrarono un elefante, uno tocco’ la coda e disse “L’elefante e’ corto e stretto”, l’altro tocco’ la proboscide e disse “L’elefante e’ largo e lungo”, il terzo tocco’ un fianco e parlo’ del fianco, il quarto le zanne ecc., cosi’ tutti dissero che l’elefante era una cosa diversa. Alla fine litigarono tra loro e ognuno voleva avere ragione, in realta’ avevano tutti ragione e torto, ognuno aveva una esperienza parziale dell’elefante, ma l’elefante era la totalita’.

Per sapere qualcosa di piu’ di noi e dell’universo, dovremmo unire le conoscenze, cosa possibile ma non facile, perche’ ogni conoscenza e’ un potere e delimita un territorio e ognuno difende il proprio. Tuttavia come dice il poeta: “Abbiamo soltanto un’ala \ e possiamo volare solamente abbracciati”. Conoscenze diverse potrebbero essere complementari.

Il terzo occhio
La sapienza indiana si basa su cio’ che e’ stato visto non con i sensi o con la mente ma con una seconda vista. Vi sono cose che possono essere viste col TERZO OCCHIO, che e’ un senso particolare. In un certo senso corrisponderebbe alla ghiandola pineale, l’unica ghiandola del nostro corpo che e’ singola e non doppia e l’unica di cui non si sia compreso lo scopo, ma che e’ una specie di magnete, un’antenna sensibile alle variazioni di campo. Qualcuno impara a usare il terzo occhio, qualcuno nasce col terzo occhio gia’ aperto. Ma colui a cui il terzo occhio non si e’ aperto non puo’ negare la vista degli altri.
Si dice che in Tibet i medici siano selezionati tra bambini sensitivi e addestrati a vedere l’aura.
Lobsang Rampa, che si presenta come monaco lamaista, racconta nel suo libro “Il terzo occhio” che questa capacita’ di diagnosi sui corpi sottili viene amplificata con un’operazione molto dolorosa, con cui si conficca una spina di legno al centro della fronte del bambino, in prossimita’ della ghiandola pineale, una ghiandola la cui funzione e’ tuttora ignota agli scienziati. Dopo alcuni giorni il bambino e’ in grado di vedere i colori dell’energia vivente e distinguerne i significati come disarmonie del corpo o dell’anima, e puo’ fare delle diagnosi attraverso l’aura. La cura della malattia avviene sia operando sui corpi visibili sia agendo su quelli sottili, percio’ il mantenimento della salute, della serenita’ e dell’equilibrio interiore si ha non solo con farmaci vegetali o minerali, ma attraverso la dieta, le posizioni, i movimenti, i colori, i suoni, le essenze profumate, gli stati di coscienza, i massaggi, gli aghi ecc.
(Il Dalai Lama ha posto dei dubbi su questo libro, che e’ stato piuttosto controverso, ma resta ugualmente molto interessante).

Comunicazione vibrazionale
Si comunica con la vibrazione attraverso la vibrazione. Da queste intuizioni antichissime nascono tutte le moderne discipline e terapie occidentali alternative o dolci.
L’informazione circola tramutandosi immediatamente in formazione cioe’ in struttura. L’unita’ uomo e’ un insieme di informazioni che agiscono a vari livelli con immediate modificazioni strutturali. La struttura e’ il diagramma delle vie possibili che regolano la circolazione dell’energia, cosi’ come una rete neuronale e’ un diagramma di vie possibili che regolano la comunicazione nervosa
Per intuire cosa possa essere questa struttura invisibile dell’energia, ricordiamo la formazione di apporti nelle mani del medium fiorentino Roberto Setti, uno dei piu’ grandi medium italiani. Gli apporti sono oggetti che si formano dal nulla nelle mani del medium, spesso con fasi lentissime di formazione, e sembra vi sia una sorta di ‘intelaiatura astrale’ o schema di formazione, che ogni oggetto possiede e che permane anche dopo la sua smaterializzazione, in cui e’ presente ‘l’informazione della forma’. Nell’oggetto, che poco a poco viene a formarsi, si vede l’energia fluire in una ‘informazione di forma’, come l’acqua fluisce in un gioco di fossatelli e vasche.

www.cerchiofirenze77.org/Articoli/05%20Enrico%20Gli%20apporti.htm

Sembrano evidenziarsi le 4 cause aristoteliche del divenire: potenza- atto, materia-forma.
Nel tempo di dieci minuti si passava da una pura luce calda che emanava dalle mani del medium fino all’oggetto compiuto, qualche volta esso si perfezionava dopo alcuni giorni, e i presenti potevano vedere come l’energia si elaborava per formare, in stadi successivi, l’apporto. Per circa mezz’ora questi oggetti conservavano un nucleo luminoso al centro che poi lentamente si spegneva.
L’informazione risulta costitutiva e modificativa di forma, e’ il programma della struttura futura o presente e a volte anche passata. E’ il progetto. Il che riporta al concetto aristotelico di fine, telos, cio’ verso cui il divenire tende.

L’omeopatia sembrerebbe un modo per trasmettere informazione piuttosto che materia. L’elemento naturale e’ diluito in acqua cosi’ tanto che alla fine non ne resta traccia e tuttavia proprio allora aumenta la memoria dell’acqua. Quanto piu’ alta e’ la diluizione tanto piu’ forte e’ l’effetto, e agisce livelli piu’ sottili ma molto piu’ potenti. Come diminuisce la materia visibile, aumenta la memoria cioe’ l’informazione. L’azione a livello piu’ sottile e’ piu’ efficace di quella a livello piu’ denso, o, come dicono gli Indiani il corpo sottile e’ piu’ forte del corpo grossolano. Nel prodotto omeopatico sembra esserci poca materia grossolana e molta informazione.
Spostandosi dai vortici aurici piu’ bassi e densi a quelli piu’ alti e sottili, qualunque fenomeno risulta acutizzato e influenza maggiormente gli altri. Per es., alzando la frequenza di un suono, questo esce dalla nostra percezione auditiva, ma acquista potenza, gli ultrasuoni che non sono sentiti dagli orecchi possono sconnettere i legami molecolari.
Se c’e’ una distorsione nel moto e nell’ordine dell’energia, avremo l’indicatore in un sintomo fisico, uno stato depressivo, uno squilibrio emotivo, un mutamento di colore dell’aura. Non e’ detto che i vari piani registrino i mutamenti in sincronia, a volte gli indicatori possono essere sfalsati. In genere quello che chiamiamo corpo materiale e’ incredibilmente piu’ lento a registrare le variazioni di energia ed e’ conservativo degli stati precedenti. La materia densa ha una maggiore inerzia conservativa. Noi possiamo essere guariti da un trauma psichico, mentre il corpo continua a mandarci segnali patologici, il livello materiale e’ il piu’ lento e persistente dei corpi aurici (lo diceva anche Mere, la santa di Pondicherry). Sembra che gli input modifichino il programma molto rapidamente ai piani alti e sottili, ma molto lentamente ai piani densi e grossolani. Quindi voler curare certe malattie partendo dal piano piu’ basso e denso o addirittura dal sintomo e’ anche la via piu’ lunga di guarigione, anche perche’ lo squilibrio puo’ ripresentarsi magari con un altro sintomo.

La forma aurica
Nella strutturazione di un ente appare prima la forma e poi la materia. Con macchine particolari si e’ potuto fotografare la foglia nella sua forma prima che essa nasca effettivamente sul ramo. E’ come il progetto di una casa, che nasce prima della costruzione della casa. Agire sull’aura e’ come agire su un ipotetico DNA embrionale, o matrice informativa.
Nel seguente articolo una foto mostra l’aura di una foglia che persiste anche dopo che la foglia e’ stata bruciata o tagliata, come se ci fosse una persistenza della forma ideale sulla sua manifestazione nel livello grossolano.

www.valeriosanfo.it/Articoli_vari/Ricerche%20personali%20sull%27effetto%20kirlian.pdf

Aura vuol dire luce dorata. Nel misticismo cristiano si chiama AUREOLA. Nelle sue pitture, il Cristianesimo pone l’aura dietro il capo dei santi come un dischetto luminoso o vede l’aura come una raggera a punte. Il Mose’ di Michelangelo mostra due cornetti che dovrebbero essere due raggi di luce.

I bambini disegnano ancora il sole con i raggi.

 

In genere noi non vediamo l’aura solare, ma quando assistiamo a un’eclisse di sole e la luna si interpone coprendolo, ecco che vediamo ardere la sua aura con punte esplosive. La corona del re e della regina ripete questa raffigurazione. L’aura e’ dunque la nostra corona.

I campi energetici dell’uomo hanno numero diverso secondo le culture, cominciano dal corpo fisico visibile e si ampliano attorno ad esso, compenetrandosi e divenendo sempre piu’ sottili, mentre la frequenza della loro vibrazione si alza.
Se accendiamo una candela, essa mostra un alone, i cui colori vanno dal rosso del centro, all’arancio, giallo, verde, azzurro e violetto, i nostri corpi sottili sono fatti corrispondere alle stessa progressione cromatica che ripete i colori dell’arcobaleno.
Lobsang Rampa dice che l’aura e’ una forza vitale che arde attorno a noi con molti aloni, ognuno con la sua frequenza, calore, colore e movimento. Dovremmo immaginare l’uomo come una mappa luminosa di energie rotanti, dove ogni variazione luminosa e cromatica corrisponde a una informazione strutturale.
Il sistema e’ olografico, ogni parte contiene le informazioni dell’intero, cosi’, operando su un suo qualunque punto, possiamo entrare nel programma generale. Questa ipotesi e’ molto interessante e e’ presente in molte civilta’ antiche. I Cinesi, per es., sono convinti della natura intrinsecamente una del mondo. Noi occidentali abbiamo perso questo senso di unione e di corrispondenza che fa del mondo un’unita’ armoniosa, in cui ogni parte corrisponde all’intero.
Molte terapie si basano oggi su questo concetto. La mappa totale si ripete in forma sintetica in alcune sue parti, per es. tutto il corpo si sintetizza nella pianta del piede o nell’orecchio o nel palmo della mano, per cui per es. massaggiare il lato esterno del piede e’ come fare un massaggio alla schiena, premere i lati dell’unghia del mignolo e’ come attivare il cuore, tirare il loro dell’orecchio produce una riattivazione del tono vitale, massaggiare il punto due dita sopra il malleolo aiuta l’intestino ecc.
Agopuntura, digitopressione, elettrostimolazione, magnetoterapia, sha-tzu, riflessologia plantare, kinesiologia ecc. equivalgono a operazioni olistiche. E possiamo intervenire in modo piu’ sottile con radiazioni, vibrazioni sonore o luminose, pensieri positivi, visualizzazioni, dinamiche mentali, immaginazione attiva ecc.
..
Ricevo e volentieri aggiungo:Ciao a tutte e tutti
vi giro il link del mio video
www.youtube.com/watch?v=araqsCOrw5Q

si trova anche nella sezione Gallerie del mio sito
mandalaweb.info/Home/galleria-di-mandala

per potersi rilassare, fare una pausa in un momento inquieto, per distrarsi dal lavoro in modo costruttivo
un abbraccio mandalico a presto
Annalisa
..

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lezione 10. I CHAKRA

 

Noi danziamo in cerchio e supponiamo
Il segreto sta al centro, e sa

Robert Frost

L’energia e’ vibrazione.
In Cina l’energia viene chiamata CHI.
Questo e’ uno scritto taoista cinese di duemila anni:
L’uomo vive in mezzo al CHI e il CHI riempie l’uomo. Tutto, dalla terra al cielo, ha bisogno del CHI per vivere. Chi sa guidare il CHI nutre il suo corpo all’interno e all’esterno e si difende dagli influssi dannosi“.
Il CHI e’ uno dei tanti nomi dell’energia, ha molti significati: “Aria, vapore, soffio, etere, temperamento, forza, efficacia, atmosfera”. Il CHI e’ il concetto centrale del Taoismo e della medicina cinese. E’ l’energia vitale o forza che anima e pervade tutte le cose.
Nel corpo umano il Ch’i e’ accumulato vicino all’ombelico, nell’Oceano del respiro, e deve essere scrupolosamente mantenuto integro altrimenti verranno malattia e morte. E’ fonte di grande forza per il corpo e la mente, e, se viene amministrato bene, da’ poteri straordinari. Non c’e’ guerriero o seguace di arti marziali o uomo saggio che non curi il Ch’i con la concentrazione e il respiro guidato. Ma il Ch’i e’ anche l’energia cosmica. Corrisponde al greco PNEUMA, al sanscrito PRANA, al biblico LOGOS, al melanesiano MANA… E’ il principio vitale supremo che crea e tiene in vita l’intero universo e ogni sua apparente cosa, il movimento dei movimenti, l’intelligenza di tutte le cose.

I Chakra
I sette colori rappresentano simbolicamente i sette corpi fondamentali.
Le loro porte energetiche sono dette CHAKRA.

Immaginiamo una intelligenza che si propaga da una sorgente comune, come una grande sorgente di luce o centralina a cui possono essere collegate 7 stanze di un palazzo, ognuna indipendentemente. Ogni stanza, ovvero ogni campo di energia, e’ collegata alla grande sorgente da una porta energetica o canale, il Chakra, che collega il suo livello vibrazionale all’energia totale. Il Chakra e’ l’interruttore o meglio il trasformatore o commutatore che fa passare l’energia cosmica a livelli individuali.

 

I Chakra assorbono energia dal mondo esterno e la metabolizzano convogliandola attraverso canali ai vari piani (sangue, tessuti, organi, emozioni, pensieri…).
In India l’energia cosmica e’ detta PRANA.
Il PRANA universale viene convertito nel PRANA individuale dai Chakra.
I Chakra (=ruote) sono per gli Induisti i centri di interscambio dell’energia, canali interattivi. I testi antichi parlano di 88.000 Chakra, il che vuol dire un numero infinito, ma se ne considerano sette principali.
Sono stati visti come imbuti ovvero vortici di energia, formati al loro interno da vortici secondari, quanto piu’ il chrakra attiene a corpi aurici superiori, tanto piu’ altro e’ il numero dei vortici interni o petali che corrispondono come forme e numero agli orbitali visti in fisica delle particelle.

Vediamo ora la bellissima struttura dei Chakra, la visione delle sette porte.

1) – La prima porta alimenta una forma di intelligenza collegata alla sopravvivenza, e’ il radicamento alla vita, relativo al primo momento dell’essere, l’intelligenza vegetativa, che ci fa stare al mondo, l’intelligenza che organizza la nostra struttura fisica, come avviene anche per le piante o gli animali. E’ la mente che dice: “Io sono”, esisto, sto, e’ il principio di conservazione, quel principio istintivo e automatico che ci salva in situazioni di pericolo, spingendoci ad atti fisici rapidissimi mirati alla difesa del nostro essere. E’ l’intelligenza della materia, la RADICE.
Il suo elemento, ovviamente, e’ la TERRA.

2) – La seconda mente o intelligenza, e’ piu’ dinamica e porta l’essere non solo a vivere ma anche a desiderare, a cercare la sua soddisfazione e a riprodursi, rappresenta il vivere connesso alla sessualita’ e al piacere, la spinta a soddisfare i nostri bisogni e a realizzare il proprio benessere, e’ un principio che guida anche l’animale e lo porta a cercare il proprio piacere o una compagna sessuale, secondo una specie di fiuto istintuale e pulsionale che dice: “Mi piace”.
E’ l’intelligenza desiderante e la spinta riproduttiva che la natura ha messo in noi, e possiamo simboleggiarla con l’UOVO.
Il suo elemento e’ l’ACQUA, perche’ la vita nasce dall’acqua; l’acqua anche nei sogni, e’ simbolo di nascita, di generazione.

3) – La terza intelligenza e’ piu’ attiva e volitiva, non solo desidera ma agisce per conseguire la soddisfazione dei suoi desideri, spinge l’uomo nell’ambiente esterno con iniziativa e decisione per cambiare le cose o ottenere benefici, e’ l’intelligenza della volonta’ progettuale e trasformatrice, che dice “Io voglio”, la volonta’ dinamica nello spazio e nel tempo, che produce l’ATTO, una pulsione che puo’ essere operativa e fattiva o anche predatoria e distruttiva.
Il suo elemento e’ il FUOCO, che e’ per eccellenza un elemento dinamico, attivo.

4) – Una quarta intelligenza appartiene al mondo dei sentimenti e dice “Io amo”, qui l’unita’ egoica non usa l’altro come mezzo, ma lo riconosce come fine, lo rispetta e partecipa di lui, lo comprende; e’ l’Io non piu’ egoico o egocentrato ma che ha assunto il senso del Tu, si e’ aperto agli altri.
E’ il CUORE, il luogo dove, come dice il poeta “Io ti stringo forte a me, con le braccia aperte”. Qui usciamo dall’aspetto istintivo ed egoico e diamo amore, questa e’ una fascia vibrazionale piu’ alta, in quanto e’ collettiva, universale, aperta al mondo, una energia partecipante e comunicativa, che genera l’affettivita’ e la socialita’.
Il suo elemento e’ l’ARIA, elemento mutevole e sottile che pervade tutto ed e’ in tutto.

Mircea Eliade racconta questa storia: “Un uomo fece un lungo cammino e arrivo’ a una casa sopra un monte. Busso’ alla porta e una voce disse: “Chi e’?” “Sono Io!”. La voce rispose: “Non c’e’ nessuno!”. L’uomo torno’ via e dopo cento anni di nuovo sali’ sulla montagna e busso’ alla porta. La voce ancora chiese: “Chi e’?”, ma questa volta l’uomo rispose: “Sono te!” Allora la voce disse: “Poiche’ sono Io, che possa entrare!”

Mi piace questa fiaba: “Una mamma viveva in una casa nel bosco, era vedova e aveva dieci bambini piccoli. Un giorno, mentre faceva legna, una vipera la morse in un braccio e lei capi’ che il mattino seguente sarebbe morta. Allora lavoro’ tutta la notte per fare del pane per i suoi bambini, perche’ avessero da mangiare almeno per qualche giorno, intanto che cercavano come tirare avanti. Tutta la notte impasto’ e inforno’ e fece tanto pane quanto pote’. Quando venne l’alba, tutta la stanza era piena di pane e la madre si accorse che il suo braccio era guarito.

Passando da una funzione all’altra, abbiamo una espansione crescente di realta’ della coscienza oltre l’io, una spersonalizzazione che accoglie tutto cio’ che e’ nell’universo, un aprirsi dell’uomo al mondo intero.
L’intelligenza del cuore o dell’amore, e’ un piano molto importante, un ponte che permette di passare dall’essere pulsionale, vegetale e animale all’essere umano superiore, il luogo dove nascono la compassione, la partecipazione, l’altruismo e l’immedesimazione.

5) – La quinta intelligenza e’ quella della comunicazione, sia intesa come espressione del mondo di sentimenti che si agitano in noi, che come linguaggio verbale tradizionale, che come linguaggio superiore o simbolico, nei due sensi dell’esprimere se stesso e del capire l’altro. I livelli del linguaggio sono tanti e passano anche attraverso il codice scientifico, poetico o onirico. Poiche’ questo chakra apre e connette possiamo chiamarlo la PORTA, in quanto e’ un passaggio, simboleggiato dal canale della gola e dal respiro, la gola e’ il luogo stretto dove avviene la comunicazione tra cio’ che entra e cio’ che esce (le emozioni e le comunicazioni), luogo della trasformazione e della traduzione, dove la totalita’ emozionale e affettiva interna viene espressa e manifestata nella sua struttura semantica o simbolica e dove la realta’ esterna viene assorbita e integrata. Qua abbiamo la trama astratta (inferiore) del linguaggio ordinario, poi delle scienze (pensiamo ai segni della geometria, o dell’analitica o della fisica o delle leggi), quella piu’ alta dell’arte e infine la trama (superiore) della metafisica e della religione. Il simbolo inferiore e’ solo un segno di qualcosa che sta ‘al posto di’. Ma il simbolo superiore e’ un indicatore di assoluto, permette la congiunzione del piano fisico con quello spirituale. Ponte tra l’io e il non io. Tra il limitato e l’infinito.
Il suo motto puo’ essere: “Io so, io intuisco ed esprimo”.
Il suo elemento e’ l’ETERE, elemento immaginario immateriale e non percepibile che si pensa sia in tutto l’universo.

6) – La sesta intelligenza e’ la FINESTRA o OCCHIO, luogo dove la realta’ appare in se’, luogo del “vedere” superiore e sottile ovvero della veggenza o chiaroveggenza, il vedere diretto, che solo pochi hanno e per pochi lampi di intuizione. “Io vedo”.
Il suo elemento, naturalmente, e’ la LUCE.

7) – La settima intelligenza e’ il luogo dove colui che vede e’ la stessa cosa di colui che e’ visto, soggetto e oggetto si identificano, scompare ogni dualita’, l’io si fonde con l’assoluto e puo’ apparire l’estasi, il Nirvana, l’IDENTITA’ TOTALE, qui si entra in un altro mondo, in un altro modo di essere, in un’altra realta’. Qui l’intelligenza dice solo: “Io sono”, “M’illumino d’immenso”, l’energia interiore incontra quella universale.

Un uomo sogno’ piu’ volte un sogno che lo riempiva di terrore e di sgomento. Usciva di casa e si trovava sbalzato in una realta’ totalmente immobile, dove non c’era tempo e dove non c’era movimento. Sopra di lui volavano rapide forme bianche fatte quasi solo di lunghe ali con teste e la cosa lo ghiacciava in uno stupore attonito. Da queste bianche forme usciva una sola domanda: ”Mi ami?

L’estasi e’ quasi impossibile da descrivere. L’elemento coesivo di tutti i livelli e’ la perfetta integrazione, la coscienza illuminata, qui abbiamo l’unione tra l’io e il non io, l’illuminazione superiore dei mistici ma questo e’ un fine che solo pochissimi raggiungono.
Il suo elemento e’ il PENSIERO.

Quando aveva 18 anni, Katharina aveva deciso, con un’altra amica di fare il giro dell’Irlanda. Le due ragazze persero la strada mentre si trovavano ai bordi di un altopiano erboso che costeggiava l’Oceano. Cadde la notte. Le ragazze camminavano coi loro zainetti in mezzo all’erba alta piegata dal vento, sotto una grande luna piena. Non c’era traccia ne’ di strada ne’ di abitato. Avevano trovato una capannetta, ma era troppo sporca, e avevano deciso di continuare a camminare per tutta la notte. Cosi’ le due ragazze andavano nell’erba alta ai bordi di questo altopiano erboso bagnato dalla luce della luna. Alla loro destra la scoscesa del bordo ripido e al di la’ l’Oceano scuro e scintillante. Le due ragazze avevano preso a discutere animatamente di un filosofo che intendeva dimostrare l’esistenza di Dio, ma a Katharina le sue argomentazioni sembravano inconsistenti. Mentre cosi’ camminavano, prese dalla loro discussione, qualcosa si abbatte’ su di loro. Katharina perse ogni coscienza di tutto quello che era e stava facendo e fu proiettata in una luce sfolgorante, estatica, uscendo totalmente da se stessa, da ogni tempo e luogo. “Tutto divenne luce ed esplose in modo incontenibile”. Una beatitudine immensa si abbatte’ su di lei e la travolse. Anche la sua amica, in misura minore provo’ la stessa esperienza. Quando si riebbero, si raccontarono convulsamente quanto avevano provato, erano sotto shock, e Katharina prego’ Dio di non farle avere mai piu’ una esperienza simile, perche’, disse, non sarebbe piu’ voluta tornare al presente. Se avesse provato un’altra volta quella esperienza, nessuna altra cosa di questa terra l’avrebbe interessata piu’, perche’ essa era superiore a qualsiasi cosa descrivibile e sperimentabile sulla terra.

Salendo da un livello all’altro, si va dal relativo all’assoluto, in una espansione graduale dalla parte separata ed egoica, verso l’accoglienza della totalita’ universale. Di fascio in fascio, di livello in livello, la consapevolezza sale fino all’identita’ completa con l’energia assoluta.
Possiamo immaginare i vortici di connessione come fasci rotanti che aumentano via via il numero dei loro petali e la loro frequenza.
L’energia si apre come il calice di un fiore aumentando le sue frequenze dal primo al settimo chakra.
Le 7 intelligenze o 7 menti sono sistemi funzionali, stanze della casa interiore illuminate da una luce sempre crescente, ma un piano non si riverbera sull’altro, ognuno e’ illuminato separatamente e comunica con la sola sorgente.
Compito dell’uomo e’ operare una continua illuminazione, cioe’ rendere attivi e consapevoli tutti i campi energetici, essere vivo in tutte le sue parti, far passare i contenuti oscuri alla luce dell’autocoscienza, illuminarsi. L’oscurita’ e’ inconscieta’, non-movimento, energia che non scorre, direzione di morte, e questo puo’ accadere in ogni parte, nella materia cellulare come nello spirito, ma per ogni livello c’e’ speranza, anche per i livelli piu’ bassi. Una della sante piu’ grandi dell’India, Mere, ha lavorato proprio sull’illuminazione della materia piu’ oscura, quella cellulare.
Quando Ebrei, Cristiani o Islamici pregano il dio, lo invocano come una energia esterna o superiore, una proiezione del desiderio o dell’immaginario, ma l’Indu’ attua una pratica autotrasformativa, modifica i suoi campi mentali, attiva quelli amorfi e inconsci; non si richiama a una entita’ esterna, ma evoca il risveglio della propria coscienza, attraverso una trasformazione di potenziale, una modificazione dei vari campi finche’ e’ egli stesso interamente dio, cioe’ luce, energia totale e armonica. La religione aiuta l’uomo a sviluppare le proprie potenzialita’ energetiche inconsce e a tornare la’ da dove la creatura e’ partita, la totalita’ integra del progetto.
L’energia individuale determinata si libera dai legami materiali volgendosi verso la grande energia universale indifferenziata. La piccola luce sale verso la grande luce. Il Brahman di cui non si sa nulla e’ concepito come un oceano di luce immobile e serena dove e’ gioia infinita perdersi. E’ come se, con la creazione che e’ il sogno del Brahman dormiente, dalla grande energia assoluta si fossero individuati campi rotanti piu’ opachi, oscuri e inconsci dei singoli esistenti ma il fine di ognuno resta quello di dissolversi come parti separate e tornare alla grande luce della consapevolezza universale.
I punti rotanti in cui l’energia dei fasci vibrazionali interni si connette al campo di energia assoluto sono appunto i Chakra.
Nel corpo fisico grossolano essi sono indicati da plessi ghiandolari.
A seconda di come questi vortici si muovono si hanno stati psichici diversi. La nostra medicina dice che vi sono cambiamenti biochimici prodotti dalle ghiandole endocrine. In India si dice invece che i chakra hanno corrispettivi organici nei plessi ma non si identificano con essi, perche’ appartengono a una realta’ sottile da cui emerge l’aspetto fisico, psichico e spirituale dell’uomo, dunque manifestazioni complesse di cui essi sono la matrice invisibile.
I livelli di realta’ sono modi dell’essere che dipendono anche dai nostri pensieri e dalle nostre scelte, per cui, trasformando la nostra realta’ ideale, cambiano anche questi, o viceversa. La natura e’ pensiero, il pensiero crea vita, la vita crea pensiero. Cambiando l’ordine dei pensieri, cambia la natura dell’essere, che percepisce gradi di realta’ diversi, cambia la sua prospettiva che e’ insieme fisica e sottile.
Il grado materiale e’ il piano mentale piu’ lontano dalla consapevolezza. Chi crede solo alla materialita’ del mondo sta al gradino piu’ basso della visione, chi crede alla natura ideale dell’esistenza sta in quello piu’ alto. Ma ogni campo anche quello piu’ grossolano e’ pensiero, vibrazione, onda. Per cui non c’e’ differenza sostanziale tra l’uno e l’altro ma solo di grado di visione, come tra inconscio e conscio, oscuro e illuminato, grado di consapevolezza, illuminazione piu’ o meno grande.
Da un punto di vista metafisico, possiamo osservare che, quando dormiamo, il nostro punto di coscienza crea i sogni, e sappiamo che la realta’ del sogno e’ effimera, il sogno e’ un’ombra da cui ci svegliamo in un mondo piu’ reale, ma per gli Indiani anche la vita e’ un sogno da cui ci si puo’ svegliare per una esistenza piu’ reale, gli illuminati sono quelli che si sono svegliati dal sogno del mondo, dunque anche il mondo concreto che sembra tanto tangibile e’ fatto della materia dei sogni. Per cui parlare di sostanza o meno della materia o dello spirito non ha poi gran senso. Una lancia mi puo’ ferire in un sogno anche a morte ma resta ugualmente inconsistente. Quando avremo capito questo, ci sveglieremo dalla vita e smetteremo di sognare, se non saremo capaci di farlo resteremo addormentati e passeremo di sogno in sogno, cioe’ di vita in vita.

Questo scritto e’ stato ricevuto come un dettato, in stato di demi-trance, accompagnato da visualizzazioni. Da alcuni giorni stavo riflettendo sulla possibilita’ dei contatti oltre la mente e non riuscivo a creare uno schema facile da capire. Il dettato e’ arrivato per caso, mentre al computer aspettavo di scaricare una foto, cosa molto lunga coi mezzi attuali, e mi stavo un po’ addormentando. La mente ‘che sa maggiormente’ ha dato la sua versione su quanto stavo analizzando alla mente ‘che sa parzialmente’. Lo schema che cercavo mi e’ arrivato con due immagini e diverse parole dettate molto lentamente, come se cio’ avvenisse dall’esterno. Ovviamente qualunque cosa arrivi non e’ mai la cosa assoluta ma solo una visione leggermente piu’ evoluta rispetto alla nostra precedente. La voce ha detto:

 

 

Quando la mente va dentro se stessa, essa sprofonda in se’ come fosse al centro di altre menti, che la circondano all’infinito. (immagine di un punto dentro cerchi concentrici)
E’ per questa via che essa puo’ attraversare i balzi discontinui che la separano dalle altre visioni, perche’ ogni visione e’ un mondo.
Se dunque nel nostro spazio tridimensionale, il tempo si percorre come quarta dimensione, potremmo dire che la quinta e’ la dimensione psichica, l’occhio psichico, che permette il passaggio, perche’ se tu sei nel luogo della superficie del visibile sei esteriorizzato in un mondo fattuale A o B, ma se arretri al centro della visione, nel punto zero, entri nella possibilita’ di proiettarti nelle visioni infinite o almeno in quelle piu’ prossime. (immagine di un punto a destra da cui esce un fascio conico di semirette verso sinistra, racchiuse in cerchi sempre piu’ grandi, segnati a partire dal punto origine come A,B. ecc.).
Ecco perche’ l’arretramento della visione fino al punto vuoto, senza alcun contenuto, non e’ piu’ il percettore del mondo ma il centro della proiezione stessa.
Poiche’, tuttavia, nessuno ha la dominanza di cio’ che vede e una forza di gravita’ ti fa ricadere nel mondo che ritieni il tuo primario e nella percezione obbligata su cui radichi la tua sicurezza, le proiezioni saranno labili come scene su uno schermo e tu continuerai a ritenerle sogni privi di realta’ immediata o fantasticherie. E tuttavia, anche nei limiti delle tue certezze, ti e’ aperta una possibilita’ di penetrare alla radice di te, dove e’ lo sguardo di tutti gli sguardi, e questa via si chiama liberazione
”.

Lo studio dei chakra ci dice che teoricamente ci e’ possibile la visione assoluta e la scala delle sette porte non altro e’ se non un percorso di ampliamento della coscienza che ci porta dal primo io grossolano verso io superiori sempre piu’ ampi, finche’ il concetto ‘io’ non e’ del tutto perduto per una visione universale.
Come il dettato mostra, si esce da se stessi entrando profondamente in se stessi fino al punto in cui l’uovo si identifica col creatore.

I Chakra sono commutatori che raccolgono l’energia vitale universale (prana) e la distribuiscono ai campi di forze sottostanti, ognuno dei quali ha la propria finalita’. I Chakra appartengono a un piano di realta’ fenomenica diverso dal piano del corpo visibile, tuttavia essi alimentano anche gli organi che sono corrispondenti alle loro funzioni, dunque alimentano anche il corpo visibile. Nei Chakra realta’ fenomenica e sottile si compenetrano.
Nel Kundalini-yoga indiano i Chakra principali sono sette. Ma tutte le culture antiche conoscono questi centri di energia e ne parlano con le loro metafore.

 

I canali
In India si pensa che l’energia universale, giunta nel corpo, scorra attraverso canali, detti NADI (canne), essi sono 72.000, i tre piu’ importanti sono: IDA’, PIN-GALA, SUSHUMNA, sono tre fiumi di energia che prendono nome da tre fiumi reali dell’India, considerati divinita’ femminili dell’acqua

La SUSHUMNA e’ il fiume di energia che sale diritto nella colonna vertebrale.
IDA’ e PIN GALA sono a sinistra e a destra della colonna e salgono avvolgendosi come le spire di due serpenti, come la doppia elica del DNA.
IDA’ a sinistra e’ il fiume ‘rinfrescante’ o energia femminile, come la luce fresca della Luna, ha il nome di una divinita’ indiana della tradizione vedica e fa riferimento al fiume GANGE, madre divina (In India i fiumi sono femminili perche’ provengono da Madre Terra). PINGALA e’ il canale di destra, e pingala e’ un aggettivo che indica il colore giallo dorato ‘ramato’ del Sole (i colori indiani sono diversi dia nostri) e fa riferimento al fiume YAMANA, che e’ sempre una divinita’ femminile.
La SUSHUMNA e’ il misterioso fiume Sarasbati, molto citato in epoca antica e poi scomparso, il suo nome vuol dire ‘ben gentile’.
La SUSHUMNA sale dal basso del tronco verso l’alto, rappresenta la nostra colonna che va dalla terra al cielo, un livello naturale che sta tra materia e spirito, l’albero della vita, l’asse mediano.
Il prana si appoggia al respiro, indice di vita, e il respiro si muove su e’ giu’ lungo il canale mediano. Quando l’uomo attua un risveglio spirituale, lungo questo canale si attiva un’energia superiore, come si accendesse una sorgente di luce e consapevolezza. Essa sale come un serpente arrotolato che si solleva, per questo e’ chiamata la forza del serpente= KUNDALINI (si dovrebbe dire Kunda’lini) = ‘l’inanellata’, cioe’ l’energia che si muove a spirale, e’ un vortice di energia che normalmente dorme attorcigliato su se stesso.
Se sale attorno ai Chakra li illumina, alimentando i vari livelli.
La Kundalini rappresenta un’energia superiore che porta ad alti livelli di coscienza. La nostra coscienza solitamente e’ di livello basso e oscilla tra ano e genitali, attaccata alla terra, ma ci sono tecniche per risvegliarla e farla salire.
I primi sei Chakra hanno dei corrispondenti fisici all’interno del corpo grossolano. Il settimo e’ oltre la testa (cosi’ come l’8° e il 9° Chakra nel mondo tibetano).
Quando lo yogi aumenta il suo livello spirituale, la Kundalini sale, illuminando via via un Chakra piu’ alto. Ogni volta che la Kundalini passa attraverso un Chakra, lo illumina, e lo yogi conosce una grande beatitudine (ANANDA), acquisisce particolari poteri (SIDDHI = capacita’ perfette o perfezioni, capacita’ psichiche soprannaturali, forze occulte) e realizza una forma superiore di coscienza.

Le Siddhi sono poteri psichici straordinari che corrispondono alle nostre ESP. Tutti i grandi maestri mettono in guardia dal conseguire solo le Siddhi per se stesse perche’ allontanano l’uomo dalla realta’ assoluta, e l’attaccamento a tali capacità è un serio ostacolo lungo la strada dell’evoluzione spirituale. I piu’ grandi santi non usano affatto le Siddhi mentre Sai Baba lo fa, e questo se piace a noi occidentali, crea delle perplessita’ nel mondo indiano, che non apprezza le esibizioni spettacolari. Un cammino di ricerca interiore fa emergere queste potenzialita’ come effetti laterali, ma il santo non si ferma ad esse o perderebbe di vista la propria crescita. La santita’ indiana mette in guardia dall’abuso di potere delle Siddhi, che annullano l’effetto spirituale sia nel santo che nei suoi discepoli. Lo Yoga buddhista ne conosce 8: l’essere invincibili, la vista degli dei, la velocita’ nel correre, l’invisibilita’, l’eterna giovinezza, la capacita’ di volare, fare medicine, dominare il mondo degli spiriti.

Nell’Induismo c’è un prana che si appoggia al respiro, uno alla circolazione, uno al metabolismo, uno all’escrezione e uno all’evoluzione spirituale che collega la parte fisica della nostra esistenza a quella superiore

Da ogni Chakra parte un certo numero di canali energetici (NADI=vene o canne) che portano il PRANA in tutte le parti del corpo. Le Nadi di ogni Chakra sono tante quanti i suoi petali o vortici.
Il PRANA e’ l’energia cosmica che pervade ogni cosa e nelle creature viventi si appoggia sul respiro.
Nell’Induismo c’è un prana che si appoggia al respiro, uno alla circolazione, uno al metabolismo, uno all’escrezione e uno all’evoluzione spirituale che collega la parte fisica della nostra esistenza a quella superiore.

Persone medianiche dotate di particolari poteri descrivono i Chakra visti dall’alto come fiori di loto con un numero crescente di petali. Tanti sono i petali quante le Nadi che partono da un Chakra. Ogni fiore e’ un vortice, per questo e’ chiamato ‘ruota’ o cerchio. E’ un vortice di energia, un’elica, ma viene rappresentato anche come un doppio imbuto, in uscita e in entrata.

Ad ogni Chakra viene fatta corrispondere: una data vibrazione energetica, qualita’ spirituali, qualita’ fisiche, simboli, nomi, colori (nell’Induismo troviamo colori diversi dal Tantra buddista), sillabe sacre, animali, dei, pianeti… secondo una enorme struttura di equivalenze in cui si dispiega interamente la stupefacente qualita’ analogica del pensiero indiano.

Cosi’ com’e’ il corpo umano, tale e’ il corpo cosmico
Cosi’ com’e’ la mente umana, tale e’ la mente cosmica
Cosi’ come e’ il microcosmo, tale e’ il macrocosmo
Cosi’ come e’ l’atomo, tale e’ l’universo”

Upanishad

Rivediamo i Chakra principali coi loro nomi indiani:

1)- Muladhara-Chakra (pronuncia ‘ mula à dàra’)

(=”centro delle radici= o della base”), all’inizio della Sushumna
Posto tra genitali e ano, nel perineo, all’inizio della spina dorsale, corrisponde al plesso nervoso coccigeo (Plesso vuol dire “intrecciato”, zona reticolare, punto dove le vie energetiche confluiscono, crocicchio di vie di informazione dell’energia, su piano fisico è il punto dove convergono fasci di nervi, sul piano energetico è l’interruttore che, quando è aperto, alimenta i flussi di energia che arrivano ai vari organi.
Qua giace in letargo la Kundalini come un serpente arrotolato che da’ energia a tutti i Chakra. (sotto di lui fino ai talloni abbiamo Chakra inferiori relativi alla coscienza animale, ma da questo Chakra in poi comincia la coscienza umana).
Ha 4 petali e dunque e’ origine di 4 Nadi, corrisponde al quadrato (il 4 e’ simbolo di stabilita’), corrisponde al colore giallo pesante della terra, il giallo marrone dei sai dei monaci (ricordiamo sempre che i colori indiani sono diversi dai nostri) la sillaba germinale LAM, l’elefante, il dio Brahma. (noi lo faremo corrispondere al colore rosso scuro)
Lo yogi che e’ penetrato in questo Chakra ha sconfitto l’elemento TERRA, e non ha piu’ paura della morte fisica, si e’ sradicato dalla materialita’. Concentrandosi qui ottiene la conoscenza perfetta della Kundalini e impara a risvegliarla. I suoi peccati vengono cancellati e conosce passato, presente e futuro.

2) – Svadhisthana-Chakra (Pronuncia ‘sva a di stana’)

(=”luogo proprio o sua propria dimora”), e’ all’altezza dei genitali, nella zona sacro-coccigea, tra ombelico e pube, punto piu’ basso del midollo spinale, corrisponde al plesso nervoso sacrale che domina gli organi di escrezione, intestino, e procreazione.
Ha 6 Nadi o petali, e’ a forma di mezzaluna, bianco (o rosso cinabro), la sillaba e’ VAM, l’animale il coccodrillo, il dio Vishnu. (noi lo faremo corrispondere al colore arancione)
Chi si concentra qui domina l’elemento ACQUA. Illuminare questo Chakra acuisce varie forze psichiche, da’ intuizione, padronanza dei sensi, conoscenza delle entita’ astrali, cancella avidita’, orgoglio e illusione..

3) – Manipura-Chakra (=pieno di raggi o ingemmato)

Due dita sopra (o sotto, a seconda della scuola) l’ombelico, corrisponde al plesso solare, domina fegato e stomaco, digestione, assimilazione e temperatura. Ha 10 Nadi, triangolo, rosso (o bluastro), RAM, ariete, Rudra. (per noi corrispondera’ al colore giallo).
Lo yogi concentrato qui trova tesori nascosti, non teme il FUOCO, e’ libero dalle malattie.

4) – Anahata-Chakra

(=suono senza suono o non battuto, suono di un tamburo che non c’e’), al centro dello sterno, nella zona di depressione del petto, tra i seni, corrisponde al plesso cardiaco, domina le funzioni cardiache e polmonari, controlla il cuore.
12 Nadi (il 12 e’ un grande numero sacro), esagramma, grigio bluastro (o scarlatto), YAM, gazzella, Isha. (per noi il colore corrispondente e’ il verde)
Colui che medita questo livello domina l’ARIA ed e’ pieno di qualita’ armoniose. Ha leggerezza, puo’ volare e penetrare nei corpi altrui. Intuisce l’amore cosmico. Questo livello e’ l’inizio del mondo umano superiore.

5) – Vishudda-Chakra (=purezza)

Parte inferiore del collo o cavita’ della gola, centro dell’elemento ETERE, corrisponde al plesso laringeo, controlla la tiroide, il palato superiore e l’epiglottide.
Cerchio, bianco (o porpora scuro), HAM, elefante a 16 zanne, Sada-Shiva. (per noi il colore e’ l’azzurro).
Chi pratica questa concentrazione non svanira’ mai nemmeno alla fine dell’universo, perche’ avra’ la conoscenza suprema e perfetta. Questo Chakra ha un numero molto grande di petali (16) il che vuol dire che da esso partono ben 16 Nadi.

6) – Ajna-Chakra (Pronuncia ‘acna’, come la ‘c’ tenera di ciuccio)

Ordine del guru o centro del comando o terzo occhio tra le due sopracciglia al centro della fronte, nel foro occipitale o mesencefalo, alla sommita’ della colonna vertebrale, controlla i muscoli dell’uomo ma anche l’attivita’ sessuale sublimata del tantra yoga. Chi arriva qui e’ signore di se stesso, ha in se’ l’autorita’ del comando.
Ha 2 petali e 2 Nadi (ma alcuni dicono 96 petali), e’ bianco latte. (per noi corrisponde al colore indaco) , A, Parama-Shiva, corrisponde a un punto chiamato anche plesso cavernoso. Questa e’ la sede della coscienza. Chi si concentra su questo Chakra distrugge il Karma delle vite precedenti. Lo yogi diventa un liberato, acquista tutte le Siddhi superiori e le 32 inferiori. Quando qualcosa comincia a succedere a livello di questo chakra abbiamo qualcosa di molto importante. Il desiderio del cuore attira a se’ una energia affine affinche’ il desiderio si realizzi. Questo ci carica di una responsabilita’ enorme perche’ dobbiamo essere coerenti nella qualita’ del desiderio (‘Desiderio’ ‘de sidera’=nostalgia della nostra stella perduta, dell’energia delle stelle che abbiamo lasciato nascendo). Aggiungere desiderio a desiderio e’ come aggiungere sale a una minestra salata, non sazia la fame. Il cuore va modificato affinche’ il desiderio divenga puro.

…e quando tu desideri qualcosa ( di buono)
tutto l’universo cospira
affinche’ tu realizzi il tuo desiderio

Coelho

7) – Sahasrara-Chakra (pronuncia ‘sa a scia ara’)

(=sede di Shiva o Chakra del loto o Chakra dai mille petali, vuol dire ’sa a scia=mille, ara=raggi’), chakra che ha una irradiazione di potenza infinita, centro psichico piu’ elevato, limite tra il regno psichico e quello spirituale, e’ sopra la testa all’altezza della fontanella che e’ considerata la cavita’ del Brahma (pronuncia ‘brakman’), bianco splendente e abbagliante come la luce di un fulmine, corrisponde alla zona limbica o area coronale, e’ connesso alla ghiandola pituitaria che controlla tutte le altre ghiandole e tutti i sistemi del corpo, OM, le 54 lettere sanscrite girano venti volte su questo Chakra cosi’ che esso rappresenta la totalita’ delle sillabe germinali e tutti i Chakra. Emana luce come dieci milioni di soli e fa parte di un livello di realta’ superiore. Questo punto e’ considerato la dimora del dio Shiva che corrisponde alla coscienza cosmica. Qui lo yogi fa esperienza della conoscenza suprema. In molte religioni ci sono monaci (i francescani) che si radono i capelli in questo punto per indicare di essere pronti all’unione celeste. (Questa fisiologia sottile riguarda molte scuole, in particolare il tantrismo).

L’energia spirituale risvegliata sviluppa la sua piena forza e il suo pieno splendore come illuminazione (Samhadi=fissare).
Il Samhadi e’ la condizione di coscienza (ottenuta fissando mentalmente un oggetto o concetto o vuoto) che va al di la’ della veglia e del sonno profondo, in cui cessa ogni pensiero. Colui che medita si fissa su un unico oggetto (es. l’Assoluto) e abbandona ogni altra forma di pensiero, finche’ non si dissolve completamente nell’oggetto e si unisce con esso. Per noi e’ difficile capire cosa vuol dire fissarsi su un punto come atto in cui la mente e’ gradualmente assorbita dal suo oggetto. Quando questo oggetto e’ il vuoto, l’esperienza e’ ancora piu’ incomprensibile.
Altre forme di Samhadi sono l’esser liberi dal desiderio dell’oggetto o conseguire il Nirvana, cioe’ liberarsi dall’Io, questo e’ l’obiettivo principale dell’Induismo e del Buddhismo.

8)un ottavo centro e’ detto BINDU, dietro al capo, dove i brahmini o i Cinesi si lasciavano crescere una codina di capelli. Bindu e’ concepito anche come una goccia del Dio che sta nel cuore di ognuno.

9) il nono centro e’ fuori del corpo e aiuta le facolta’ transpersonali del santo.

Il sistema dei Chakra nasce nell’Induismo ma e’ importante anche nel Buddhismo, in particolare il Buddhismo tantrico e nel Buddhismo tibetano.

Quando attraverso la meditazione lo yogi risveglia la kundalini, essa alimenta in modo eccezionale la funzionalita’ dei Chakra e abbiamo il risveglio di speciali poteri psichici detti siddhi. Per ogni Chakra abbiamo:
1° : levitazione – abolizione della paura della morte- dominio del respiro e dominio del seme – chiaroveggenza
2° : la concentrazione su questo chakra da’ dominio sui sensi, liberazione da avidita’, invidia, gelosia, agitazione. La Kundalini produce : visione delle entita’ astrali – intuizione superiore – capacita’ di rimandare la propria morte
3° : qui la Kundalini da’ il potere di camminare sulle fiamme, cioe’ di dominare la paura
4° : qui abbiamo la saggezza del cuore e la forza interiore, si equilibrano energia maschile e femminile, rappresentate dall’abbraccio tra un dio e una dea, lo yogi qui ha il potere di : volare nello spazio – essere invisibile – entrare in altri corpi.
5° : La meditazione qui da’ serenita’ e purezza e conoscenza suprema della Legge. Qui comincia la trasformazione dell’essere in coscienza pura.
6° : qui la concentrazione elimina il kahrma delle vite precedenti. L’aura della persona diventa cosi’ intensa che da’ pace a chi l’avvicina. Qui lo yogi possiede tutte le siddhi superiori e le 32 inferiori.
7° : e’ la coscienza cosmica. Lo yogi qui ha tutte le siddhi ma non desidera manifestarle, entra nel Vuoto Assoluto della coscienza Cosmica.

I 7 o 9 Chakra rappresentano anche le fasi evolutive dell’uomo e dell’umanita’.
Nel nostro tempo dobbiamo lavorare sul 4° e il 5° Chakra. Il quarto Chakra e’ quello del cuore. Molti dei principali problemi politici ed economici del mondo occidentale ruotano attorno al concetto “Io e gli altri”, la relazione, la comprensione. Parlare di stato sociale, di disoccupazione, di immigrazione, di profughi, mette il nostro egoismo di fronte al problema dell’altro, al suo dolore, al suo bisogno, alla sua sofferenza, cosi’ noi possiamo dividerci tra coloro che provano compassione e organizzano forme di aiuto e coloro che voglio difendere i propri privilegi e organizzano forme conservative, per cui il nostro tempo e’ diviso tra associazioni di volontariato e gruppi piu’ oltranzisti, intolleranti e radicali.
L’uomo e’ diviso tra istinti di conservazione, egoismo e potere da una parte e spiritualita’ e altruismo dall’altra. Il quarto Chakra e’ il tramite tra le due sfere dell’essere. Quindi la nostra civilta’ si misura sul quarto Chakra che segna il passaggio dall’essere animale all’uomo superiore.
Padre Hugo Lassalle, gesuita e maestro Zen, morto ultranoventenne nel 1991, diceva che stiamo facendo un salto evolutivo pari a quello che porto’ dalla scimmia all’uomo, cioe’ un passaggio dagli istinti egoici e dalla razionalita’ fredda allo spiritualismo umanitario e compartecipe illuminato dell’amore e reso consapevole dall’intuizione.
Il quarto Chakra e’ l’apertura all’amore e alla spiritualita’, ha 12 petali, e 12 e’ il suo numero sacro.

 

 

Ho sognato un sogno buio dove una voce mi parlava. Mi ha parlato lungamente ma ho potuto ricordare solo l’ultima frase, come del resto mi accade sempre in sogni simili. La voce diceva: “E abbiamo mandato dalle 12 Pleiadi un messaggero, 5+7, uno da ogni stella, e dunque ogni di ogni razza, verso la Terra. Per questo il 12 e’ il vostro numero sacro”..
Ho cercato allora ‘Pleiadi’ e ho trovato un mito greco che dice che le Pleiadi erano 7 sorelle figlie dei gigante Atlante, ma il gigante Orione col suo cane Sirio si invaghi’ di loro e volle conquistarle ed esse, per sfuggire al suo attacco si trasformarono in bianche colombe e volarono via nel cielo (nel Sudan c’e’ una leggenda simile)
Sembra quasi che il mito narri una guerra tra federazioni stellari, visto che Orione e’ una costellazione, Sirio una stella, le Pleiadi un’altra costellazione. Le bianche colombe sembrano le astronavi con cui i superstiti si diffusero nello spazio per sfuggire alla conquista. In tutto il mondo abbiamo miti antichissimi che parlano di dei che vennero dalle Pleiadi su carri volanti o carri di fuoco.
Le Pleiadi sono una costellazione piccola ma molto presente nei miti di tutti i popoli. La stella principale e’ ALCIONE che vuol dire “la Pace”. Molti astronomi antichi e moderni la considerano il sole della nostra Galassia. Per i Babilonesi era Temennu=La pietra fondamentale, per gli Arabi Al-Wasat = Il centro, per gli Indu’ Amba = La Madre. Gli Assiri chiamavano le Pleiadi Kimtu = La Famiglia.
I Greci rappresentavano Le Pleiadi come 7 giovanette o sette colombe dedicate alla dea dell’amore ma attribuivano loro la guerra,le chiamavano ‘ le sette sorelle’ e le consideravano sacre, anche gli Indu’ dicono che esse nutrono il dio della guerra. Anche per gli aborigeni australiani sono giovanette sacre, per i Pellerosse danzatrici sacre, per i Lapponi vergini. Maometto ne parla e gli antichi egiziani avevano costruito il tempio di Hator orientato verso la costellazione, i giapponesi la chiamano Subaru. Tradizioni della tribu’ africana dei Dogon, dei Lakota Sioux e degli Ojibwa, raccontano di antichi contatti con la gente delle Pleiadi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lezione 11. SIMBOLI E MOVIMENTI DELL’ENERGIA

 

Con l’argilla fabbrichiamo un vaso
ma e’ il vuoto all’interno che contiene
quello che vogliamo
” Tao Te Ching

Spirale – Svastica – Croce- Cerchio- Ruota – Scala – Fiori con petali – Chakra- Diagnosi e terapia dei chakra

L’energia e’ una forza intelligente. Non e’ materia ma movimento. Nei Veda la Genesi comincia con le parole: “Nel nulla comincio’ un movimento”. Il movimento e’ la vibrazione. Tutto e’ vibrazione, la cellula, il pensiero, la vita…
Mentre l’Occidente divide il reale tra corpo e pensiero, materia e spirito, l’Oriente ha sempre visto il mondo come un insieme di campi di energia, che puo’ manifestarsi nel regno del visibile oppure no.
La forma piu’ antica con cui questo movimento viene rappresentato e’ il vortice, piu’ esattamente
la spirale.

 (Doppia spirale in rame del neolitico. 55′ a. C.)

L’uomo e’ un insieme organico formato da piu’ vortici di energia. L’intuizione del vortice energetico e’ antichissima. La spirale e’ incisa su pietre del neolitico.
Essa ha due significati diversi a seconda del senso. La spirale oraria muove verso est, verso il sorgere del sole, il Dio Padre, l’origine della vita, con un significato positivo di apertura e salute; quella antioraria muove verso ovest, il tramonto, regno di tenebre e fine, con un significato nefasto, di chiusura e morte.
Questi due movimenti determinano anche il senso dei massaggi indiani circolari o dei movimenti di armonizzazione energetica, verso destra di apertura e verso sinistra di chiusura, per la regolarizzazione dell’energia, che in genere il pranoterapeuta accorda in modo automatico, mettendosi in sintonia col movimento sottile del corpo che tratta.
Si gira in senso orario attorno agli “stupa” (monumenti rituali) buddhisti, che manifestano il macrocosmo. In senso orario girano le ruote della preghiera tibetane o induiste e in senso orario sale la grande costruzione a tre livelli di Hangkor a Giava. Gira in senso orario la Terra nel suo moto di rotazione e sempre in senso orario si aprono le galassie.
Il biotester tenuto con la destra ruota in senso orario per indicare qualcosa che va bene per l’uomo. Lo stesso vale per il pendolino.
Così si dice solitamente che il movimento orario sui corpi sottili libera l’energia e la apre, quello in senso antiorario limita l’energia eccessiva e la chiude.Il buon massaggiatore sente istintivamente in che senso mandare le sue mani e il verso stesso del massaggio può incentivare l’energia di una parte debole o reprimerla se è in eccesso.
La spirale in apertura indica il movimento di espansione dell’universo, quella in chiusura il movimento di contrazione.Il chakra e’ visualizzato come un doppio vortice di energia, due imbuti rotanti uniti per la punta, uno in entrata, uno in uscita; se non e’ scompensato dovrebbe portare a un giusto moto orario e a un giusto moto antiorario, ma il moto puo’ essere squilibrato.
Uno dei vortici alimenta i piani energetici interni, l’altro comunica informazioni fuori di noi. Cosi’ si crea un interscambio permanente tra dentro e fuori, che collega il sistema umano con tutti i sistemi del mondo, e con l’energia universale. Questo almeno secondo la filosofia che la Blawatski dice di aver tratto direttamente dalle filosofie indiane.

Analoga, nel suo significato di elemento rotante, e’ la ruota raffigurata con i due raggi. Prima che la ruota esistesse come manufatto ed elemento meccanico di trazione, la mente crea l’immagine della ruota, una immagine mentale universale o figura archetipica, espressa da due raggi incrociati che girano.

   ( Croce Celtica )

La croce nasce come simbolo di questo movimento e conserva i due sensi, orario positivo e antiorario negativo, indicati dalle tracce che le punte dei raggi sembrano disegnare nell’aria. Nasce cosi’ la croce gammata o svastica, positiva o oraria e negativa o antioraria, secondo le tracce che le punte tracciano girando. Essa e’ un simbolo antichissimo sul movimento dell’universo che riprende anche il movimento del sole, prima fonte di vita per la Terra. La swastika ripete il concetto del moto attorno a un centro immutabile.
La svastica, quando completa la sua rotazione, diventa un cerchio crociato e manifesta “l’Azione del Principio in rapporto al Mondo”.

(Collana iraniana del primo millennio)

(Emblema del Falun, col simbolo taoista del Taiji, e la svastica buddista detta Wan)

E’ un segno talmente antico e universale che lo ritroviamo anche tra i pellerossa americani. In Lituania i contadini la disegnano sulle case e la conoscono col nome sanscrito. Il simbolo e’ presente anche presso i
Celti, la croce celtica e’ un cerchio crociato con i raggi piu’ lunghi.

Il nazismo, che fu un grande movimento delle tenebre, con forti implicazioni esoteriche sataniche, uso’ la svastica antioraria, orientatore negativo dell’energia, che porta pero’ alla caduta chi lo usa.
La svastica o croce uncinata e’ antichissima, e’ un simbolo solare che compare presso molte popolazioni preistoriche in tutto il mondo. Il nazismo pretendeva di essere il credo di una ipotetica razza pura, ariana, percio’ assunse come simbolo l’antica croce degli Arii o Persiani, ma scelse tra i due movimenti l’anticroce, quella funesta.
Il termine svastica non aveva all’origine la cattiva accezione che poi prese col nazismo, svastica viene da un bellissimo vocabolo sanscrito che vuol dire “apportatore di salute”, indicando chi si muove in armonia con una energia positiva e armonica e vuole il bene universale. Il verso contrario e’ apportatore di male, sia in senso fisico che morale o psichico, di chi si muove solo per il proprio bene negando quello degli altri.

La croce e’ l’idea del centro da cui si irradiano tutte le cose.
In tal caso essa ripartisce lo spazio in 4 regioni. La quadrilateralita’ o quadrimappazione costituisce una delle basi primitive dell’ordine cosmico: i 4 punti cardinali, la rosa dei venti, le 4 regioni dello spazio, le 4 stagioni, i 4 cicli del tempo, i 4 elementi archetipali, le 4 eta’ della vita, le 4 fasi della lunazione…
Il centro e’ l’unita’ primordiale che produce tutte le cose, e’ Dio in senso immanente e non trascendente. Il punto al centro del cerchio e’ l’idea dell’assoluto primevo, dell’essere puro, idea di Dio prima della creazione. Attorno a questo punto possono manifestarsi piu’ cerchi, come piani o livelli della creazione o diversi stati o livelli dell’essere.

Un cerchio con al centro un punto e’ altresi’ l’immagine antichissima del sole. Lo si incontra frequentemente su oggetti preistorici.
Un modo semplice per raggiungere uno stato di meditazione e’ quello di fissare un cartoncino bianco su cui sia disegnato un piccolo cerchio di pochi cm e un punto centrale. Questa e’ la struttura piu’ semplice di un mandala, o disegno sacro, e facilita l’espansione di coscienza.

(Incisioni ruprestri dell’eta’ del ferro in Val Susa)

Facilmente il cerchio puo’ presentarsi diviso da una croce, raffigurazione antichissima che indica insieme il sole, il centro del mondo e l’energia universale. Nel pensiero induista come in altri pensieri antichi questo simbolo indica anche il tempo diviso in 4 cicli, il tempo che torna a se stesso, perche’ 4 cicli o ere sono una misura completa di cicli che contiene un grande ritorno.

I chakra sono le porte cosmiche dell’energia, ruote con un certo numero di raggi, e ruote a raggi (4, 6 o 8)compaiono in tutte le culture antiche, Caldea, Assiria, Tibet.. La ruota delle cose, o ruota della vita o ruota cosmica, si presenta dappertutto nel mondo.
Si veda la ruota celtica a 6 o 8 raggi, che si e’ perpetuata per tutto il Medioevo e riappare nelle chiese. Nelle chiese romaniche e nelle cattedrali gotiche la rosa stilizzata o ruota a piu’ raggi appare nelle vetrate dei rosoni o e’ istoriata sulla pietra. Il giglio cristiano ha 6 petali, il loto 8. Gli alchimisti usavano la croce dei 4 elementi, al cui centro stava una rosa a 5 petali, 5° elemento o quintessenza o etere. La ruota a 6 raggi e’ il monogramma di Cristo.
La ruota da tempi immemorabili e’ sinonimo della vita, del movimento, del mondo. Ruotano gli elettroni, ruota la terra, ruotano i pianeti, i cieli e le galassie… ruota l’energia e col suo ruotare forma tutte le cose. In India si parla giustamente di “Ruota delle cose”, “Ruota della vita”, “Ruota della giustizia”. Anche lo Zodiaco, o rappresentazione simbolica delle energie planetarie attraverso animali, e’ una ruota a 12 raggi, e il vocabolo sanscrito corrispondente a zodiaco vuol dire “ruota dei segni” o “ruota dei numeri” .
Zodiaco viene dall’indoeuropeo zoidion=piccola immagine, o piccolo animale, perche’ si cercavano nei disegni delle costellazioni analogie con animali.

La scala vibrazionale

Giacobbe pose una pietra sotto la testa e si corico’ e sogno’ una scala che andava al cielo e gli angeli di Dio la salivano e scendevano” (Genesi. Bibbia)

Chakra vuol dire ‘vortice’, i chakra sono vortici o ruote di energia psichica. Questi gorghi sono infiniti, ma tra essi se ne considerano 7 fondamentali, 7 ruote di energia che alimentano l’organismo umano in un interscambio continuo, per cui escono da noi informazioni ed entra energia.
Tra quelli che solitamente nn nominiamo ce ne sono di notevole interesse, come i chakra nei palmi delle mani, usati dai pranoterapeuti, che sono in grado di sintonizzarsi con l’energia scarica, dispersa o febbrile dei sofferenti, riequilibrandola. Importanti sono i polpastrelli, che funzionano come strumenti per effettuare diagnosi energetiche, in quanto reagiscono alla salute e alla malattia, trasmettendo informazioni tattili e termiche. In genere l’energia che si muove giustamente viene percepita come un vento fresco, e quella perturbata come un calore formicolante. (Ma ogni pranoterapeuta ha poi i suoi indizi e simboli). In ogni chakra l’energia ruota con una particolare frequenza.
L’essere umano e’ come una scala vibrazionale che sale dal basso verso l’alto con vari livelli vibrazionali.
Il simbolo della scala e’ presente in molte culture. In genere si presenta al ricercatore spirituale, sia esso l’uomo-medicina americano o lo sciamano tunguso o il guru indiano o l’asceta medievale, quando riesce a connettersi coi livelli piu’ sottili. La scala e’ simbolo dell’ascensione graduale.

(La scala di Giacobbe)

In molte culture questa scala ha sette gradini. Puo’ essere anche un arcobaleno, ponte dai sette colori che unisce terra e cielo. Presso i Kmer e’ il naga o serpente dalle 7 teste. Buddha scende dal monte Meru con una scala a 7 colori fatta di due naga. Lo sciamano siberiano ha una betulla a 7 tacche. La scala dei misteri mitriaci ha 7 metalli. Nella Massoneria scozzese c’e’ una scala a 7 scalini. Possiamo pensare a 7 stadi cosmici o situazioni energetiche fondamentali, che sono balenate intuitivamente a molte culture.
L’evoluzione umana si compie attraverso il passaggio di vari stadi spirituali posti in gerarchia (come la scala angelica che apparve a Giacobbe).

Raffiguriamo ogni chakra come un doppio vortice dal diametro di 5 cm, ma dobbiamo pensarlo formato a sua volta da vortici di diametro inferiore, che si affacciano al cerchio principale come cerchi interni piu’ piccoli, quindi un imbuto formato da tanti imbutini serrati tra loro come un mazzo di boccioli.
L’essenza di ogni chakra riguarda sia valenze fisiologiche, organiche e vitalistiche, che valenze psichiche, mentali, spirituali…
Gli Induisti sono convinti che, sezionando il midollo spinale a diverse altezze dal basso verso l’alto, si hanno cerchi con numeri crescenti di petali e rappresentano i chakra come fiori. Ma ogni chakra, in realta’, non ha una forma o struttura visibile e agisce piuttosto come un orientatore di energia, che alimenta una serie di vie nervose o circuiti che partono da esso, organizzando le varie funzionalita’ (digestiva, cardiaca, epatica ecc.).
I raccordi nervosi in India sono chiamati NADI e portano l’energia vitale o prana nelle varie direzioni del corpo, avanti e indietro come una corrente alternata.
Le NADI sono canali psichici per la distribuzione del PRANA al corpo visibile.
E il PRANA a sua volta e’ il nome che l’energia prende quando entra a formare il corpo umano.

Asse del mondo e petali
Tridimensionalmente possiamo considerare il movimento come una sfera che gira attorno al suo asse, immagine della terra.
L’Asse del Mondo e’ un simbolo esoterico o mistico, che nasce dall’inconscio collettivo, il mitico albero del Mondo dei Celti, la stessa Croce cristiana.

Nel mondo cristiano Cristo e’ l’Asse o l’Albero del Mondo e cosi’ e’ rappresentato nelle raffigurazioni medievali. L’umanita’ nasce dall’albero del Paradiso e ha il suo compimento nell’Albero della Croce.
Il senso della rotazione puo’ essere indicato anche da un cerchio contenente delle eliche (come le eliche degli elicotteri o dei ventilatori), come un fiore con petali. Ognuno dei 7 chakra principali e’ stato “visto” come un vortice dall’ampiezza massima di 5 cm. Dobbiamo immaginare i chakra presenti su un altro livello che non e’ quello organico, anche se hanno correlati organici. Il veggente e’ in grado vederli o sentire l’energia che si muove in esso, e puo’ dire se sono aperti o no, puliti o sporchi.
I monaci buddhisti possono eseguire rapide diagnosi energetiche semplicemente muovendo in modo aggraziato attorno alla persona le mani come antenne per captare sensazioni di fresco e ventoso (salute) o di formicolio caldo (malattia).
Ci sono molti corsi che insegnano a operare diagnosi attraverso le sensazioni che provengono dal movimento dei chakra. Alcuni di questi corsi sono effimeri anche se trovano molto consenso, giocando sull’ignoranza diffusa. Ricordate che non si puo’ avere in un fine settimana la conoscenza che un monaco consegue attraverso pratiche durissime che durano tutta una vita.

I 7 chakra principali sono rappresentati come fiori con 4, 6, 10, 12, 16, 96, 960 petali ( ma il numero varia da scuola a scuola). Aumentando le eliche, si modifica il vortice e si alza la frequenza. Quattro sono i petali del chakra piu’ basso, che attiene alla vita biologica e alla sopravvivenza… infiniti saranno i petali, ovvero i vortici, del chakra piu’ alto, che attiene al contatto col divino e permette di comunicare con realta’ transpersonali.

Notiamo che, quando PLANCK, premio Nobel per la fisica, disegno’ gli orbitali degli elettroni, le sue funzioni matematiche produssero figure a forma di fiore, in cui i petali erano gli orbitali degli elettroni, il numero di questi petali era fisso: 4, 6, 10, 12, 16….insomma lo stesso dei petali dei chakra indiani.

I chakra sono rotazioni energetiche a forma di fiore che mettono in moto le nostre energie e le ricaricano, sono convertitori che trasformano l’energia cosmica e la mettono a disposizione dell’uomo e della sua vita e inviano al cosmo le informazioni che provengono dalla nostra esistenza, in un flusso continuo di interscambio.
Infinita e’ l’energia ma, se noi la ricevessimo tutta insieme, resteremmo annichiliti. Possiamo superare i nostri limiti un poco alla volta, affacciandoci lentamente alla conoscenza dell’universo e alla realizzazione di cio’ che siamo. Questa via, graduale e perenne, che siamo chiamati a compiere, si chiama evoluzione. Il nostro compito e’ quello di aprire via via i nostri canali, elaborando armoniosamente le informazioni che da essi ci provengono, risalendo gradatamente a livelli sempre piu’ alti, per contemplare realta’ superiori. Questo e’ il senso della vita. Non e’ un compito facile, ne’ ci sono scorciatoie, e nessuno puo’ farlo al posto nostro, nessuno puo’ vendere o insegnare rapidamente miracoli di conoscenza o di trasformazione, perche’ essi o sono donati spontaneamente dalla vita o sono raggiunti con lunga disciplina.
Il compito che siamo chiamati a vivere e’ cosi’ grande che, secondo le concezioni orientali, non possiamo compierlo in una sola esistenza, e percio’ vivremo piu’ cicli di esistenze, e non sempre in avanti, potremmo avere bruschi zarresti e patire regressi e non sempre rinasceremo come umani. In questo ciclo di rinascite puo’ darsi che si debba, come credono gli induisti, capire una stessa condizione da punti speculari, e di dover patire come vittime quello che abbiamo inferto come carnefici.
Questa legge di azione e reazione si chiama KAHRMA e si inserisce nel vasto insieme delle TEORIE DELLA REINCARNAZIONE o “ruote delle nascite”, che accomuna le religioni orientali.
Noi siamo nati per fare esperienza, ma non possiamo essere forzati a capire o a evolvere, e non capiremo cio’ che si avvicina a noi troppo presto, niente germinera’ quando ancora il terreno non e’ pronto.
Come dice l’angelo Emmanuel “Ognuno di noi e’ esattamente al punto in cui deve essere“. ( “Il libro di Emmanuel”. Pat Rodegast e Judith Stanton, Crisalide)
IL MAESTRO VIENE QUANDO L’ALLIEVO E’ PRONTO”.

(Ruota delle nascite o del Dharma)

Secondo gli induisti, il chakra a:

4 petali indica il piano fisico o materiale della sopravvivenza,

6 petali il luogo del desiderio che porta alla creazione nella materia, alla sessualita’ e alla riproduzione,

10 il trionfo della volonta’,

12 (6×2) il luogo del cuore e del rapporto armonioso con l’altro (l’amore, la gioia, la compassione, la tenerezza, la gratitudine). 12 e’ il numero sacro che corrisponde all’amore.

16 (4×4) la comunicazione col mondo umano e il mondo invisibile,

96 (12×8) la chiaroveggenza o intuizione o intelligenza superiore diretta che supera la logica, il Guru interiore che guida attraverso il suo comando,

960 (12×8x10) e’ l’infinito, chakra della corona o dei mille petali, il contatto col divino o trascendenza, la capacita’ di conoscere la totalita’ attraverso l’estasi, coscienza pienamente realizzata sede dell’illuminazione.

Tutti i chakra sono vie, l’ultimo e’ lo scopo.

Il cerchio centralizzato indica anche i due movimenti fondamentali: verso l’esterno o verso l’interno, movimento centrifugo e centripeto, che si ripetono in tutte le cose, come abbiamo visto nelle due spirali. Queste sono anche le due fasi della respirazione, atto che in Oriente ha importanza massima per l’espansione di coscienza e la comunicazione con l’universo, pranayama = controllo dell’energia cosmica attraverso il respiro, centrifugo e centripeto come il movimento del cuore che allontana e avvicina il sangue.
Il ritorno al Centro rappresenta il massimo scopo delle pratiche religiose o di meditazione.
L’uso del fiore nel simbolismo religioso e’ molto frequente. Il fiore e’ il luogo che contiene tutte le cose, la coppa o santo Graal, il calice. Lo sbocciare del fiore rappresenta la manifestazione dell’energia, la creazione, la nascita della vita.
Il fiore del loto nasce dal fango, attraversa l’acqua fangosa e sboccia bianchissimo e puro alla superficie del lago, come l’anima umana che nasce nella materia, attraversa le difficolta’ della vita e sboccia nella luce della trascendenza. La rosa e’ l’equivalente cristiano del fiore di loto.
Le 5 rose che nascono dalle 5 ferite del Cristo sono il simbolo dei Rosacroce.
Con la bacchetta radioestesica si possono testare le diverse forme dell’energia per vedere quale per noi e’ la piu’ potente. Sipuo’ anche testare un mandala o un disegno fatto d aun soggetto per vedere quanta energia possiede.

L’uomo e’ la connessione transitoria di piu’ livelli energetici o campi di energia rotanti. Questi stanno insieme, finche’ dura questo stato di vita, poi si sconnettono e l’energia puo’ entrare a far parte di altri tipi di esistenza.

In una OBE spontanea che ho avuto una volta da sveglia e che si ripete’ in 4 fasi consecutive, quello che viene chiamato corpo astrale, ma che e’ comunque il corpo che puo’ staccarsi dalla fisicita’ conservando la coscienza, si e’ sconnesso dagli altri e si e’ traslocato in un altro luogo, forse una strada della campagna francese, di fronte a un incidente notturno d’auto. La sensazione, peraltro orrenda e scioccante, fu di non avere un corpo fisico, ma di conservare ogni capacita’ di coscienza (sensazioni, emozioni, pensieri) e di stare dove stavo grazie a una incredibile e sgradevole forza rotante. I sensi persistevano ma erano alterati, per esempio, pur essendo notte, vedevo con estrema chiarezza ogni filo d’erba come fosse una cianografia e tutto sembrava bagnato di una luce biancastra.

L’uomo e’ un insieme di piu’ livelli coesistenti di energia.
Puo’ contemplare e riconoscere oggetti di realta’ diversi, spostandosi da un livello all’altro o attraversando piu’ livelli contemporaneamente in modo sintetico. Ogni livello e dunque ogni chakra ci permette una certa funzionalita’. Se viviamo prevalentemente dell’energia alimentata attraverso il primo chakra, saremo coscienti dei nostri bisogni fisici piu’ materiali, col secondo cerchiamo la riproduzione e la procrezione, col terzo entriamo nel mondo della volonta’, col quarto accediamo ai sentimenti, col quinto ci apriamo alla comunicazione con tutte le forme di vita, col sesto diventiamo chiaroveggenti, col settimo accediamo a conoscenze superiori.
Ogni chakra e’ una ruota energetica e ha un correlato fisico, ghiandolare, funzionale, psichico, emotivo, spirituale… corrisponde ancora a una nota musicale, un colore, un pianeta ..

7 sono i plessi nervosi principali, plesso vuol dire ‘intreccio’ di vie nervose, da ‘plectere’=intrecciare, punti centrali dei reticoli delle vie energetiche, zona reticolare, punto dove le vie energetiche confluiscono, crocicchio di vie di informazione, dove convergono fasci di nervi. Sul piano energetico e’ l’interruttore che, quando e’ aperto, alimenta i flussi di energia che arrivano nei vari organi o nelle varie parti di un certo campo di informazioni. I plessi sono: coccigeo, sacrale, solare, cardiaco, laringeo o cervicale, occipitale, coronale.
Le ghiandole a cui corrispondono nel corpo fisico sono: surrenali, ovaie e testicoli, pancreas e fegato, cuore, tiroide e paratiroide, epifisi o ghiandola pineale, ipofisi o ghiandola pituitaria.

Gli elementi simbolici corrispondenti sono terra (stabilita’), acqua (creazione, liquido amniotico), fuoco (volonta’., azione, aggressivita’), aria (sentimenti, emozioni), etere (contatto cosmico), luce (visione) e coscienza globale.

Le qualita’ corrispondenti sono: solido, liquido, plasmico (cio’ che forma, o plasma), aeriforme, musicale, luminoso, vacuo (ovvero aperto all’universo, ricettivo e onnicomprensivo.)

I sette principali corpi aurici secondo la New Age:
-eterico (grigio azzurro) supera la pelle fino a 12 mm
-emotivo (lampeggiante con macchie e colori) subito attorno
-mentale (emanazione giallo chiara fluorescente) fino a 20 cm
-astrale (verde chiaro o rosato) fino a 30 cm
-matrice (simile a una cianografia azzurra e blu) fino a 60 cm
-celestiale o spirituale (nuvola di luce espansa) fino a 90 cm
-causale, keterico o transpersonale (raggi di fili sottilissimi argentei o dorati) fino a 1 m.

Le affermazioni che esprimono ogni chakra sono:
1: Sono
2: Sento e desidero
3: Voglio
4: Amo
5: Comunico
6: Vedo
7: Sono cio’ che e’

Le percezioni:
olfatto, gusto, vista, tatto, udito, visione superiore, pensiero.

I concetti a livello metafisico:
Stabilita’, amore per la vita, autostima o volonta’, amore per gli altri, rispetto di se’, fiducia in se stessi, fusione col Tutto.

I bisogni:
sicurezza materiale, piacere di ogni tipo, riconoscimento del proprio potere, amore, comunicazione, visione spirituale, assenza di bisogni.

Le note musicali (i suoni tibetani sono impossibili da ripetere per noi occidentali che abbiamo una estensione vocale diversa) vanno dalla piu’ bassa alla piu’ alta; secondo la scala musicale occidentale: DO, RE, MI, FA, SOL, LA, SI.
Notiamo come il plesso cardiaco corrisponda al FA che e’ la nota della crescita delle piante e quella del colore verde della fotosintesi clorofilliana (per il sensitivo torinese Rol nel ‘fa’ stava la chiave per la trasformazione della materia)

Ogni chakra alimenta un corpo aurico: fisico, eterico o vitale, emozionale o astrale, causale, mentale (intuizione del quinto chakra), e due corpi superiori: spirituale e transpersonale ( questi nomi sono molto variabili).

I rapporti con le pietre preziose:
Rosso: rubino, ossidiana, granato ematite,
arancio: opale di fuoco, diaspro, corniola, topazio arancio,
giallo: occhio di tigre, citrina, topazio giallo, ambra,
verde: smeraldo, giada, malachite (ma anche quarzo rosa),
azzurro: acquamarina, topazio azzurro, calcedonia, turchese,
indaco: lapislazzulo, sodalite, zaffiro blu,
violetto o bianco: diamante, ametista, cristallo di rocca.

DIAGNOSI DEI CHAKRA

Le corrispondenze fisiologiche, e dunque patologiche in caso di malfunzionamento dei chakra, sono:
1°-sistema urinario, osseo, colonna vertebrale, gambe,
2°-sistema riproduttivo e immunitario,
3°-sistema digestivo, epatico, biliare, neurovegetativo e muscolare,
4°-cuore e polmoni, sistema cardiaco e circolatorio, sanguigno, braccia,
5°-sistema respiratorio, bronchi, gola, voce, collo, esofago,
6°-naso, orecchie, parte inferiore del cervello, occhio sinistro,
7°-parte superiore del cervello, occhio destro.
(La chiusura parziale di un occhio puo’ gia’ rappresentare l’ottundimento di uno dei chakra).

Quando un chakra funziona male cio’ puo’ essere per difetto o per eccesso di energia (in radioestesia si dice generalmente che l’energia viene a mancare ma il sistema cinese e’ piu’ sottile e trova patologie per difetto di energia e per eccesso nelle due energie polari dello Jin e dello Jiang):

1°- insicurezza, paura, instabilita’ oppure attivita’ carente o frenetica, spavalda
2°-problemi sessuali, frigidita’ o ipereccitazione, ansia e inquietudine
3°-rabbia repressa, timidezza, blocchi dell’azione, fobie oppure azione incosciente e megalomane
4°-affetti scarsi, anaffettivita’, avarizia, o pulsioni eccessive: sperpero, gelosia, possessivita’, avidita’ senza fondo
5°-laconicita’, timidezza verbale, balbuzie, autismo oppure logorrea, linguaggio ossessivo
6°-incapacita’ di creare immagini, poverta’ immaginativa, assenza di sogni, insonnia, mancanza di creativita’ oppure immagini ossessive, incubi, ipersonnia, confusione mentale
7°-vittimismo, depressione, angoscia, senso di inferiorita’ oppure esaltazione magico-mistica, autoesaltazione megalomane, delirio di onnipotenza, magia superstiziosa, realismo magico di tipo infantile, pensieri ossessivi, realismo immaginativo incontrollato.
—–

DIAGNOSI EFFETTUATA UNENDO IL BIOTENSOR AI CHAKRA ANTERIORE E POSTERIORE SECONDO LA TABELLA DELLA BRENNAN (Mani di luce- Longanesi) E LE INTERPRETAZIONI DI NADER BUTTO DAL LIBRO Il settimo senso (Mediterranee).

La diagnosi puo’ essere effettuata con un pendolino costruito semplicemente legando una fede a un lungo capello e prendendo come si’ il senso orario e come no quello antiorario, ci sono casi in cui il pendolino oscilla come se tremolasse, vedete voi. Meglio serebbe usare una bacchetta da rabdomante che termina con un cerchietto.

Si deve costruire una tabella con un corpo umano di profilo e i suoi chakra anteriore e posteriori, abbastanza distaccati, si puo’ anche disegnarla a mano libera, se e’ grande come 4 fogli da macchina e’ meglio. Il soggetto interessato tiene fermo il foglio con una mano, e strofina l’altra su tutto il foglio cosi’ da toccare tutti i chakra ‘dal basso verso l’alto’ ogni volta, per tre o 4 volte. Dopo di che il foglio risulta impresso dalle informazioni del bioplasma per un’ora circa.
Si usi poi il pendolino su ogni chakra cominciando dal primo, senza pensare a niente.

Questa diagnosi e’ interessante perche’ prende in esame sia il chakra anteriore che quello posteriore, il chakra anteriore riguarda il se’ o comunque il lato passivo del chakra, quello posteriore gli altri, il lato attivo dell’energia.

1°) energia fisica, radicamento, vitalita’, impulso alla sopravvivenza, cibo, sicurezza, beni materiali
aperto : si gode del mondo, armonia con cose e persone, stabilita’ e sicurezza nel mondo esteriore, stabilita’ interiore, persona che bene in se’
ossa, denti, unghie, colonna vertebrale, midollo osseo, sangue e muscoli
chiuso: insicurezza materiale, insoddisfazione interiore, non sembra di avere delle basi solide di vita, difficolta’ a dare e a ricevere: insufficienza renale, anemia,
Lo hanno chiuso i profughi, coloro che non si sentono a casa nella loro casa o che hanno perduto la casa primaria, che non sono sicuri in se’ e diffidano degli altri, che vivono un conflitto esistenziale, cercano di attaccarsi a beni terreni e di stringerli a se’, possono essere troppo economi per sopperire all’insicurezza del domani.
Segni: pelle pallida, demineralizzazione ossea, unghie rosse perche’ troppo sottili, capelli cadenti o radi, possibili calcoli renali perche’ i minerali liberati danno formazioni dure, durezze della circolazione, arteriosclerosi, idee ossessive e rigide

2°) amore sessuale, senso del piacere, fertilita’. Si forma nei primi mesi col contatto coi genitori.
Anteriore riguarda la capacita’ di ricevere piacere sensuale e sessuale (orgasmo), il desiderio sessuale passivo.
Posteriore riguarda la capacita’ di esprimere piacere con l’altro e la potenza sessuale nel contatto col partner
Per esempio un uomo molto amato dalla madre e poco dal padre potra’ assimilare troppa energia femminile e avere una polarita’ dominante di tipo femminile, passiva. Se trova una donna che gli piace, il suo centro posteriore puo’ chiudersi e risultare impotente, non libera la sua sessualita’ attiva, perche’ c’e’ uno squilibrio tra le due polarita’ che si respingono, invece puo’ essere attratto da un uomo (omosessualita’ passiva ricevente).
Blocco anteriore qui viene inibita la capacita’ di ricevere piacere sensuale o sessuale, puo’ essere il caso di un sacerdote che sublima le proprie energie sessuali, o di una donna che si e’ chiusa in se’ dopo aver saputo del tradimento del compagno o di una persona che e’ in lutto per morte o allontanamento del partner molto amato o per una forte disillusione, o anche per aver subito molestia sessuale o aggressivita’ dello stesso tipo, la reazione puo’ essere un blocco energetico al secondo chakra posteriore, con patologie o frigidita’.
L’energia bloccata qui provoca una tensione in tutto il corpo, per cui la donna puo’ avere tensione premestruale con gonfiore e dolore ai seni e, se la situazione persiste, possono subentrare disturbi al collo dell’utero, o evidenziarsi un nodulo al seno destro. Si ha immobilizzazione pelvica, tensione alla vita e, se la cosa e’ forte, contrazione vaginale e alle cosce e alla fine, se si dovesse aggravare, carcinoma al collo dell’utero.
Blocco posteriore: qui e’ in gioco la capacita’ di dare piacere sessuale per cui possiamo avere impotenza e frigidita’, nell’uomo mancanza di erezione, nella donna incapacita’ a partecipare all’atto sessuale, dolori ecc. Il blocco posteriore facilita l’insorgenza di distorsioni o lussazione dell’osso sacro.
Centro posteriore aperto e anteriore bloccato: ci possono essere forti fantasie erotiche negative fino al sadismo o alla promiscuita’ illecita e si puo’ arrivare a degenerazione cellulare e cancro

Se il secondo chakra ha a che fare col partner, invece la patologia delle ovaie e’ legata ai conflitti con i figli, per cui si dice in genere che:
-un cancro alla ovaia sinistra= perdita di una figlia
-destra= figlio
(In forma piu’ lieve la ciste ovarica e’ un tentativo di ricostituire il figlio perduto, rigenerando l’uovo).
Le emozioni troppo scaricate col pianto portano all’esaurimento energetico delle ovaie e di conseguenza alle possibile degenerazione cellulare o maligna. Una ciste ovarica puo’ essere anche un profondo desiderio di avere un figlio, analogamente a una gravidanza isterica, quando non lo si puo’ avere. Il fibroma extrauterino e’ analogo a una falsa gravidanza (questi fatti avvengono anche negli animali, le gatte per es.) Possiamo anche avere un conflitto su una gravidanza che allo stesso tempo desiderata e rifiutata, per cui la donna non resta incinta ma produce un fibroma.

3°) plesso solare, residuo simbolico del cordone ombelicale, due dita sotto l’ombelico. In questo uso indica non tanto la volonta’ quanto la nostra posizione sociale, i sentimenti che nutriamo vero gli altri, va da se’ che chi e’ estroverso e sociale agisce anche con piu’ fluidita’, chi invece e’ introverso e asociale risulta frenato anche nell’azione e nella volonta’.
Aperto amiamo gli altri e godiamo della loro compagnia
Aperto il 3° chakra anteriore: capacita’ di curare la propria salute, il soggetto riceve energia e amore dagli altri e se ne alimenta
Chiuso il 3° anteriore: incapacita’ a curare se stessi, difficolta’ a ricevere energia e amore dagli altri, solitudine scelta, paura degli altri, odio e gelosie, misantropia, diffidenza, puo’ essere anche un ipocondriaco che si trova mille malanni e cura solo se stesso (se l’altro chakra e’ aperto). Tensione, incapacita’ di rilassarsi, si puo’ avere ulcera gastrica, ulcera duodenale, gastrite, colon irritabile, diabete, coliche biliari…
Aperto il 3° posteriore: capacita’ di curare gli altri, sollecitudine, capacita’ di aiutare gli altri e di provvedere a loro, di amarli. Coraggio e sicurezza nei rapporti sociali.
Chiuso il 3° posteriore, c’e’ un impedimento nel flusso di energia da noi agli altri, diffidenza, timori, conflitti sociali, rapporti non duraturi perche’ venati di diffidenza e sfiducia, solitudine, sentimenti negativi verso gli altri. Si puo’ bloccare anche se il bambino e’ cresciuto da genitori che sono chiusi e diffidenti verso gli altri e vedono tutti come estranei.
Se non ci fidiamo degli altri e’ perche’ abbiamo ricevuto cattivo amore, o addirittura violenze. Conseguenze: dolori alla schiena nelle prime vertebre lombari, arnia al disco, distorsione della colonna
(Ad esempio una signora che aveva chiusi sia il plesso solare anteriore che quello posteriore, in regressione energetica, ha portato fuori che era stata picchiata dal marito per aver dimostrato simpatia a un altro uomo, la cosa era accaduta otto anni prima, ma i due chakra erano rimasti chiusi da allora).
Una forte chiusura di entrambi i chakra puo’ dipendere da troppe emozioni vissute in modo addominale, in solitudine o isolamento. Conseguenze: milza ingrossata, cisti al pancreas, cancro allo stomaco, depressione apatica che puo’ sfociare con cancro all’addome, fegato ingrossato o infiammato, stipsi cronica, stomaco dilatato.
Ognuno di questi organi corrisponde ad una emozione, per es. un eccesso di inquietudine e indolenza corrisponde a stomaco e milza. Collera e aggressivita’ al fegato e alla cistifellea..

4° Chakra: indica il Noi, l’amore alla famiglia, agli altri, ai genitori, il coniuge, i figli. Il suo simbolo e’ il latte materno, l’allattamento e l’accudimento. Se il bambino non ha il latte che si aspetta dalla mamma, entra in tensione.
I problemi per questo chakra si originano in genere da conflitti di separazione e abbandono (ma e’ equivalente anche una forte paura che ci sia separazione, per es. la forte paura della madre che il bambino muoia). Il bimbo che si sente abbandonato dalla madre (la madre puo’ essere anche ammalata la cosa non cambia) ha un eccesso di pianto e paura che blocca la sua respirazione. Ma una madre anaffettiva equivale a una madre che abbandona il figlio, e’ materialmente presente ma non gli da’ l’amore di cui ha bisogno, una madre presente ma fredda equivale a un abbandono materno. Molti abbandoni veri o virtuali possono produrre asma bronchiale.
Se una donna deve separarsi da un figlio o dal marito o teme che ci sia la loro morte o li vive come non suoi ma di fatto da un’altra parte affettivamente, l’energia si puo’ bloccare a livello di quarto chakra con disturbi respiratori e disturbi del comportamento per cui quella donna rende difficili i propri rapporti anche con gli altri membri della propria famiglia fino al punto da staccarsene violentemente senza per questo trovare pace e con conseguente depressione o agitazione psichica.
Salta la possibilita’ di vivere come un NOI ma si abbatte anche la possibilita’ di vivere come un IO.
Se un bambino nei suoi primi anni, in cui e’ piu’ vulnerabile, ha un conflitto di abbandono e non lo risolve, il quarto chakra si blocca e a volte l’amore datogli successivamente non riesce a compensare la sua debolezza iniziale. Un abbandono e’ un brutto trauma, i cui segni possono restare per sempre. E da adulto puo’ avere difficolta’ a ricevere amore, ad amare e a essere amato, perche’ continuera’ inconsciamente a presentire il futuro abbandono.
Blocco del quarto chakra posteriore: non riesce a dare amore perche’ ha sempre paura di essere abbandonato e puo’ abbandonare lui per primo come per sfuggire alla sua fatalita’. Dentro la cassa toracica si forma un vuoto che egli cerca di riempire con surrogati, alcool, fumo, cibo, possiamo avere una vera obesita’ toracica come tentativo di riempire un vuoto o puo’ essere colpita la membrana protettiva del cuore: il pericardio, questa persona dice: il mio cuore e’ senza difese, e’ scoperto.
Il cuore ha una sua polarita’ femminile a sinistra, maschile a destra, dunque anche nelle patologie o malformazioni specifiche puo’ avere un linguaggio d’organo molto preciso.
Una donna con seni esagerati puo’ essere stata una bambina che aveva conflitti d’amore specie col padre.
Blocco anteriore: aggressivita’ e violenza su marito e figli
Entrambi: disinteresse e apatia famigliare
Se si e’ stati abbandonati dai genitori: si e’ colpiti su bronchi, coronarie, miocardio, valvole cardiache
Si si e’ stati abbandonati dai figli: sono possibili patologie al seno sinistro
Se si e’ abbandonati dal partner: patologie al seno destro
Paura di essere abbandonati da tutta la famiglia: patologie polmonari
Padre: polmonite a destra
Madre: a sinistra
Conflitto col fratello: dolore intercostale destro
Conflitto con la sorella: dolore intercostale sinistro
Un conflitto di separazione con la figlia puo’ produrre un tumore al seno sinistro
Un conflitto non sessuale col partner un tumore al seno destro
La separazione del figlio della madre produce angoscia e pianto profondo= tensione bronchiale, problemi respiratori, bronchiti, asma, bronchite spastica.

Chakra 5 o della gola: la comunicazione e l’autoespressione, qua sta anche la possibilita’ di comprendere la musica e l’arte e la capacita’ di capire il vero senso della vita e delle cose o le vere intenzioni delle persone, entriamo in una comunicazione sottile che non e’ solo quella verbale, ma e’ la ‘comprensione’.
Questo chakra puo’ essere bloccato perche’ i genitori impediscono al bambino di esprimersi o di piangere o di manifestarsi, poi arriva la scuola che inibisce ancora di piu’ con la sua disciplina la capacita’ di espressione e manifestazione del bambino. Il bambino che sta troppo zitto e viene inibito, non avra’ scelte libere, non amera’ la musica o l’arte o il ballo.
Blocco anteriore: riguarda le idee di autoespressione e autorealizzazione. Il soggetto nopn piange a voce alta, non si esprime, guarda l’esteriorita’ delle cose ma non il significato interiore, puo’ diventare un fanatico che non va in profondita’, incolpa gli altri del suo insuccesso, non e’ diligente sul suo lavoro, non tollera i superiori, non mantiene le promesse, non e’ affidabile, cambia spesso lavoro….
Conseguenze: tensione e senso di soffocamento, contrazioni alle corde vocali con relative patologie, voce rauca, alla fine ci puo’ essere ipertiroide, infezioni alle corde vocali, noduli tumorali, gozzo, aumento degli stimoli della tiroide, globi oculari sporgenti
Blocco posteriore: qui manca la forza di realizzare le proprie idee, il soggetto ha paura di sbagliare, e’ pieno di dubbi e irritabile, e’ a disagio nel lavoro, non lega con gli altri, copre gli insuccessi con un senso di falso orgoglio e falsa superiorita’…
Tensioni alla nuca, torcicolli frequenti, cefalee…
Il cervelletto riceve energia dal centro della gola, quando c’e’ incertezza sul lavoro il centro della nuca si blocca, l’orecchio interno che e’ legato al cervelletto produce vertigini (sindrome di Menier). Guardate se questa persona si mangia le unghie o si succhia il dito.

Sesto chakra in mezzo alla fronte: capacita’ di visualizzare e immaginare, centro del mistero e dell’occulto, luogo dove nascono le percezioni extrasensoriali, memoria per i sogni, capacita’ di realizzare progetti e di visualizzarli.
Blocco anteriore: trauma che si e’ visto arrivare. Qui abbiamo una particolare capacita’ di ‘vedere’ che non riguarda la vista dell’occhio.
Posteriore: trauma inaspettato
Blocco anteriore: concetto confusi, visione negativa, creativita’ ridotta, perdita di entusiasmo, paura del mistero, negazione del paranormale, proiezione di immagini negative.
Blocco posteriore: grande immaginazione che non si realizza e provoca frustrazione.
Blocco anteriore intermittente e parziale: male alla fronte, sinusite, rinite allergica, occhi stanchi, miopia, ipermetropia, astigmatismo,
La parte sinistra della fronte e’ connessa alla tiroide
La parte destra alla laringe

Settimo chakra, centro della spiritualita’ e rapporto col divino.
Se e’ aperto abbiamo persone che percepiscono il mondo e Dio come una sola cosa e sentono che Dio e’ in ognuno di noi.. Chi non e’ cosciente della propria natura spirituale si ammala nel corpo spirituale e prima o poi nel corpo fisico. Le religioni che spingono ad avere paura di Dio chiudono il settimo chakra.
Questo centro e’ connesso all’epifisi (melatonina), un forte spavento puo’ bloccarlo e puo’ apparire vitiligine (macchie bianche)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lezione 12. KUNDALINI E ILLUMINAZIONE

 

 

Bioenergia
Il numero dei chakra principali e’ indicato in 7 o 9, il numero 9 e’ piu’ evoluto.
Fino a qualche tempo fa i sensitivi parlavano di 7 chakra, ora di 9, cio’ sta a significare un salto qualitativo nell’espansione di coscienza. La visione si e’ innalzata.
La materia non esiste, la vita e’ energia, l’abbiamo chiamata luce, ma forse la luce non e’ altro che un aspetto dell’energia. Potremo dire che l’energia e’ vita, parlare di Bios e’ parlare di BIOENERGIA, energia della vita. La sua propagazione e’ il movimento, la sua caratteristica e’ l’intelligenza. Puo’ apparire come un’oscillazione variabile per direzione, intensita’ e frequenza. Al variare di queste qualita’ e di altre che non conosciamo, il bios si manifesta a noi come colore, suono, essenza, stato d’animo, onda mentale.. o organizzazione di cellule, di atomi, movimento, mutamento…..
La vibrazione si ripercuote nel grande come nel piccolo e si manifesta con una serie di corrispondenze, per cui ogni nostra capacita’ ricettiva ne cogliera’ l’aspetto suo proprio. L’occhio il colore e la forma, il tatto la durezza, l’orecchio il suono…..la mente l’insieme.

L’universo si presenta a noi come un immenso mare di energia in movimento. Ma questo movimento e’ armonico e intenzionale, la vita non e’ il frutto di un urto casuale di atomi, come presupponeva Democrito. L’intelligenza esiste in quanto l’universo appare organizzato in forme che si ripetono e conservano una struttura originaria, una evoluzione mirata, una pulsione di tendenza, c’e’ una linea evolutiva, piu’ lenta o piu’ veloce, entro cui tutte le cose si dispongono, ognuna in concordanza con le variazioni dell’insieme.
L’intelligenza non solo predispone le singole individualita’ ma presiede al collegamento dell’ecosistema, per cui ogni variazione del singolo si riflette nella variazione dell’intero, nei rapporti tra parti e organo, come tra organo e organismo, o tra organismo e ambiente, in una legge di continue risonanze e perenni ritorni. C’e’ un rapporto continuo verticale tra il piccolo e il grande e un rapporto orizzontale tra esistenti paralleli.

Noi possiamo vedere questo ‘bios’ come informazione, per cui la realta’ ci appare come un flusso di informazioni, e in essa la nostra coscienza ci pone come un punto particolare di ricezione.
Se la vita e’ pura informazione intelligente, capace di assemblarsi ad altre informazioni, cioe’ di comunicare, la materia, il pensiero, la coscienza diventano omogenei.
Ogni informazione e’ interagente, nel senso che modifica ed e’ modificata, agisce come informazione che si da’ e come informazione che riceve. L’universo e’ una unita’ informazionale onnicomprensiva in un circuito totale.
Ogni ente (cio’ che e’) esistente (cio’ che e’ nel nostro qui-ora) non e’ altro che un’organizzazione di informazioni, con la duplice capacita’ di trasmettere e di ricevere. Questa capacita’ si mantiene, nei modi suoi propri, per ogni componente dell’insieme, come per l’intelligenza di gruppo. L’esempio che si puo’ prendere e’ quello dell’alveare delle api, in cui ogni membro e’ connesso a una finalita’ comune.

Potremmo definire la coscienza come un insieme intelligente di informazioni dotate di una stessa finalita’ in un certo tempo e per un certo scopo. Ma in tal senso anche la materia e’ una forma di coscienza, anche un sasso e’ un’unita’ vista come quell’insieme di informazioni che producono cio’ che io percepisco come sasso.
Anche il mio corpo organico ha una sua coscienza che e’ appunto la coscienza corporea (quella per intenderci che presiede alla sua identita’ e al suo funzionamento, ma anche quella che mi salva per esempio col guizzo improvviso con cui scanso un oggetto che mi cade in testa o quella che miracolosamente mi autoguarisce), cosi’ ogni mia cellula o ogni mia parte ha una sua coscienza particolare.
Coscienza e’ capacita’ di esistere, di conoscere e di comunicare, cioe’ di interagire. Possiamo pensare che i livelli dei tanti punti di coscienza siano gerarchicamente o funzionalmente diversi oppure che sia diversa in essi la capacita’ riflessiva, di essere cioe’ anche punti di autocoscienza.
Tutto e’ informazione a vari gradi, in-formazione vuol dire ‘formazione in se’’.

Il concetto di vita come energia intelligente che intercomunica a livello di insieme, postula che:
-ogni elemento dell’insieme (atomo o cellula o particella subatomica o organo) sia un insieme informativo e formativo,
-sia in grado di determinarsi,
-possa comunicare con gli altri dello stesso ordine e degli ordini superiori per attuare corrispondenze di elaborazione,
-tutte queste corrispondenze si situino in un insieme finalizzato,
-l’organismo cosi’ organizzato e coeso sia a sua volta sintonizzato con altri organismi dello stesso ordine o superiori,
-anch’essi attuino corrispondenze di elaborazione, e cosi’ via.

Alcune scuole buddhiste non parlano di anima come sostrato di conoscenza ma pongono la coscienza come funzione, agglomerato di informazioni impermanenti, in cui emergono informazioni parziali, che sembrano dirette da una legge che potremmo chiamare tendenza alla totalita’. Tale legge comanda di completare ogni informazione per la parte mancante. Per esempio, se un uomo uccide un altro uomo, la sua informazione sull’evento e’ parziale, perche’ vissuta da lui solo come parte, l’informazione dovra’ rinascere per la parte mancante, cioe’ ricreare una nuova unita’ vivente che vivra’ l’altra parte dell’evento: l’uccisore rinascera’ per essere ucciso.
Questa e’ la legge del Kahrma. Essa non e’ la metempsicosi platonica, reincarnazione come trasmigrazione delle anime in corpi diversi, ma una specie di legge del completamento che si realizza quando ogni informazione parziale si e’ unita alla controparte ricostituendo l’intero.
La finalita’ e’ dunque una legge di eterno ritorno per cui cio’ che dall’Uno e’ nato all’Uno tende a tornare.

Il tempo e’ un completamento di tutte le informazioni, in cui ogni zona d’ombra dovra’ connettersi alla sua zona luce, ogni pieno al vuoto, ogni giorno alla notte, cosi’ che l’intero sempre sia, in un tempo non tempo, che non esiste per noi in quanto noi viviamo le separazioni una per volta senza la visione dell’Intero.
La legge del kahrma e’ un TAO esistenziale disteso nel tempo, un intero formato da infiniti poli mancanti che tendono a connettersi e a confluire l’uno nell’altro, per un intento di integrazione. Allo stesso modo l’informazione parziale del vissuto tende a integrarsi con la sua controparte distendendo il vissuto nel tempo.
Il Karma e’ l’informazione che si completa. La vita e’ l’informazione distesa nelle polarita’ che torna ad essere unica.
Il tempo esistenziale e’ lo spostamento della coscienza nella polarita’ dell’evento mentre il tempo assoluto o divino e’ l’assenza di movimento nella non-polarita’, perche’ l’assoluto, essendo tale, non ha bisogno di estendersi e di completarsi, ma e’ gia’ la totalita’ di tutto il possibile nella sua interezza.

L’universo diventa cosi’ un insieme di informazioni coscienti che noi distendiamo nel tempo e nello spazio.
Questa informazione cosciente che chiamiamo vita ha un grado di intensita’ che dipende dal grado dell’autocoscienza.
Per riprendere la metafora della luce, le unita’ viventi hanno un loro grado di luminosita’ e tendono per vie giuste o spezzate a recuperare l’intero.
Da Platone a Plotino a Dante l’essere e’ sempre visto come ipostasi (emanazioni) successive, discendendo da una autocoscienza assoluta a unita’ inferiori sempre piu’ opache e inconsce.
Dante definisce Dio come la luce massima, l’autocoscienza suprema.
Le creature si allontanano da Dio in quanto sono conoscenza a se’ non riflessa, in se’ limitata, per cui tendono alla luce come totalita’ assoluta. L’oscuro guarda alla luce come la mancanza guarda alla presenza.

Per capire l’energia abbiamo introdotto caratteristiche come intelligenza, coscienza, volizione, conoscenza, finalismo, che sono caratteristiche psichiche e non fisiche. La psiche e’ gia’ metafisica, usa determinazioni diverse, nei luoghi del capire e del volere, non nei luoghi dell’apparire o dello stare.
La fisica non basta per fare ipotesi sull’energia. Parole come finalismo e intelligenza non hanno giustificazioni in un universo solo fisico, ma un universo solo fisico a rigori nemmeno puo’ esistere, perche’ sarebbe incomprensibile a se stesso. Per questo noi pensiamo che l’universo sia piu’ facilmente spiegabile con coordinate psichiche.
Il passaggio dalla fisica alla psicologia o alla metafisica attraversa la parola intelligenza, in quanto guarda al mondo come a un finalismo consapevole.
Se tutto e’ energia, l’energia pero’ ha vari gradi di luce, alimenta e struttura ogni organismo, ma non e’ in se’ sempre la stessa. La sua intensita’ puo’ variare producendo una variazione di autocoscienza.

Potremmo definire l’autocoscienza come la capacita’ di conoscere piu’ ampiamente le informazioni potenziali.
Gran parte delle informazioni che giacciono nella nostra mente non sono usate, aprire questo archivio che la natura ha scritto in noi significa camminare nella luce dell’autoconsapevolezza.
L’autocoscienza o coscienza superiore e’ l’illuminazione.
Aprire un chakra significa attivare una zona del cervello, accedere a un’informazione piu’ ampia e dunque a un bios piu’ forte, ma vi puo’ essere un’apertura ancora piu’ grande, che illumina a giorno la nostra mente e la rende capace di riconoscere d’un colpo solo tutti i suoi contenuti potenziali. Questa energia che sviluppa improvvisamente l’illuminazione e dunque l’appropriazione di piu’ informazioni d’insieme viene chiamata in India IL POTERE DELLA KUNDALINI. La Kundalini e’ l’autoconsapevolezza superiore.

La Kundalini- il Samhadi
“La nostra mente e’ come un castello dalle mille stanze. Molte non possiamo usarle perche’ sono buie. Ogni volta che giriamo un chakra, esso illumina come un interruttore una delle stanze. Noi prendiamo cosi’ possesso della nostra mente. Ma c’e’ un interruttore, piu’ forte di ogni altro, che potrebbe illuminare di colpo tutto il nostro castello e si chiama la forza del serpente, quello e’ la Kundalini.
La luce e’ una forza come ogni altra forza. Usando quella fonte piu’ potente, potremmo vedere cose mai viste, o potremmo cadere fulminati. Noi non sappiamo quanta luce possiamo reggere. L’energia cresce nelle nostre mani tanto quanto impariamo a dominarla, perche’ se e’ lei a dominare noi, ci distruggera’. Per questo e’ meglio procedere lentamente e con prudenza, per evitare ogni sorta di guai possibili.
Vedere troppo senza capire e senza sostenere cio’ che si vede puo’ portare fantasmi e mostri, confusione o follia, schizofrenia o megalomania.
Credo che l’uomo abbia il diritto di rifiutare cio’ che non puo’ contenere e abbia il dovere di non cercare la’ dove non puo’ andare. E’ quello che puo’ accadere con l’uso di droghe o con l’uso incontrollato di funzioni vitali. Guai ad aprire i canali senza protezione! Il nostro sviluppo morale deve procedere a fianco della luce. Non possiamo desiderare piu’ di quanto possiamo permetterci, per quanto spesso gli uomini si autosuggestionino o su illusorie forme di potere, e parlino come mitomani. Si credono potenti perche’ fanno piccoli trucchi, ma recitano solo delle rappresentazioni, come dei bambini creduli, meravigliandosi l’un l’altro.
Sarebbe bene che la luce non fosse soltanto un potere, ma fosse principalmente un cammino.
Per colui che mangia il frutto infantilmente, per curiosita’ futile o trasgressione, per noia o per mercato, per piacere o potenza, c’e’ solo la cacciata dal Paradiso.
L’angelo di Hanna dice: “Non e’ il frutto che non e’ maturo,

ma colui che lo mangia.
E’ per questo che dobbiamo ancora custodire.
Il buon Padre non fa custodire i frutti per se’,
ma per i figli.
Il lattante ancora non puo’ mangiare i frutti.
Il Padre lo sa bene. ..
A noi il divieto.
A noi la vigilanza
Ma voi, voi non avete che da venire
Trionfate di noi!
Vi lasciaste sedurre da un’apparenza di gioia,
e avete mangiato la paura.
La nostra spada si abbatte solo su colui che ha paura
perche’ la spada nasce dalla paura .

Per spiegare la potenza della mente Satyananda racconta una storia:
“Una volta un viandante arrivo’ sotto l’albero dei desideri. Era molto stanco e penso’ che gli sarebbe piaciuto bere, ed ecco che ai suoi piedi comparve un ruscello fresco, bevve e penso’ che adesso aveva fame, ed ecco davanti a lui una tavola imbandita. Mangio’ ed ebbe sonno. Ed apparve per lui un magnifico letto. Sdraiandosi ebbe un brivido di paura e penso’: “Sta per venire la notte, potrebbero arrivare le tigri a divorarmi”.

E cosi’ infatti accadde.”

L’energia che forma la vita, che la struttura e la conserva, si chiama, nell’uomo, PRANA. I Cinesi la chiamano CHI, i Giapponesi KI. In tutto il mondo, presso tutte le culture, l’energia della vita e’ stata invocato con nomi diversi.
Ma c’e’ un’energia superiore ad essa, come una luce a voltaggio piu’ elevato, a cui cercano di accedere guru e sciamani, santi e mistici, e in India essa viene detta KUNDALINI, il potere del serpente.
Il serpente e’ un antico simbolo di coscienza. Il serpente si arrotola in spire, Spirale viene da spira (=ognuno dei giri che un punto percorre allontanandosi da un centro, a vortice). Combinando tre movimenti: uno circolare, uno in alto e uno in fuori, aggiungendo il tempo, abbiamo anche la quarta dimensione, e un giorno vi aggiungeremo le altre che ancora non percepiamo e non sappiamo rappresentare. Ci potrebbe essere una dimensione evolutiva: mentre nel tempo–spazio spostiamo un oggetto tridimensionale, in virtu’ dell’universo parallelo che scegliamo di porre in essere, avanziamo anche su una linea evolutiva ideale.
In greco speira e’ avvolgimento. La spirale e’ una successione di spire. Il riferimento al serpente e’ antichissimo, perche’ il serpente e’ collegato a tutte le antiche dee della Terra, e’ un simbolo ctonio (=sotterraneo), misterioso e potente, che indica l’energia che sale dal centro, dal profondo e apporta luce, vita e conoscenza.
Solo al cadere degli antichi culti matriarcali e con la vittoria del Cristianesimo, il simbolo del serpente ha assunto valenze negative, e’ stato demonizzato perche’ quando un sistema esautora un altro, dissacra i suoi simboli.
Se prendiamo la spirale, che indica una circolarita’ vista sulle tre dimensioni, e la poniamo su due dimensioni, cioe’ l’allunghiamo sulla carta, abbiamo una linea sinusoidale, ovvero una oscillazione o vibrazione, una serpentina.
Considerandola come un avvolgimento attorno a un asse centrale, otteniamo invece un’elica. Il moto elicoidale e’ quello di un punto che sale attorno a un ipotetico cilindro. Una particella carica che si muove in un campo magnetico percorre una traiettoria elicoidale. Un aereo che cade precipita secondo una spirale. Una galassia e’ ancora un movimento elicoidale, e lo e’ anche una tromba d’aria, un mulinello, un gorgo d’acqua. A spirale e’ la chiocciola dell’orecchio. A spirale si muovono gli elettroni nell’atomo e l’elettrone stesso.

Nella concezione induista e buddhista l’energia del corpo umano viene raffigurata con due movimenti a spirale che si incrociano piu’ volte, formando una serie di anelli. L’energia fondamentale nel corpo umano giace arrotolata su se stessa nella zona coccigeo sacrale, e, poiche’ in sanscrito “cio’ che e’ avvolto in spire” si dice KUNDAL, e KUNDA vuol dire “luogo oscuro e profondo”, questa grande forza cosmica che e’ in ognuno di noi viene chiamata KUNDALINI e rappresentata come due serpenti che si intrecciano.
Secondo alcune teorie, la Kundalini e’ arrotolata con le sue spire nel coccige, che la contiene come un tempio (osso sacro).
Essa e’ il riflesso nell’uomo dell’energia cosmica che pervade tutto l’universo, e’ la sua potenzialita’ creatrice. Viene immaginata come un seme piccolissimo, che puo’ crescere e salire come una forza immane, alimentando tutti i piani del nostro essere. Presiede al nostro risveglio spirituale, puo’ illuminarci quando siamo pronti, e, a volte, sale in noi quando entriamo in un luogo sacro o veniamo a contatto con una persona elevata. Vi sono santi indiani che riescono temporaneamente a risvegliare la Kundalini anche in masse enormi di persone, ma occorre avere molta fede.
La Kundalini e’ la grande madre universale, sale in noi come la linfa sale nell’albero ma ci nutre solo quando siamo pronti a sostenerla.

Chi ha una vita sessuale amorosa e piena di armonia fa salire la Kundalini al 2° chakra, il chakra della sessualita’, i suoi orgasmi possono essere simili a stati estatici, sia pur brevi. In Oriente non si demonizza il sesso, come ha fatto il Cristianesimo, e ci sono pratiche d’amore ritualizzate e sacralizzate, per condurre l’uomo all’estasi.

Con un rigoroso tipo di dieta si puo’ far risalire la Kundalini al 3° chakra. Il digiuno e’ in genere la tecnica migliore per avere un riequilibrio dei chakra e permettere la loro apertura. La pratica del digiuno rituale e’ seguita da tutti i popoli antichi, il digiuno e la meditazione sono le terapie del corpo e dell’anima piu’ facili e consigliabili. Anche la Madonna nelle sue varie apparizioni, sia a Medjugorje che a Lourdes, chiede ai fedeli preghiere e digiuno.

Pratiche yoga molto sviluppate possono far risalire la Kundalini al 4° chakra, come accadde al santone RAMANANDA, che studiosi americani tennero in una campana di vetro senza ossigeno per 48 ore e che ridusse al minimo l’attivita’ cardiaca e quella respiratoria, conservando la sua lucida attivita’ cerebrale.

Solo pochissimi possono far salire la Kundalini fino al 5° chakra, santi che vedono ovunque bene e amore. Il loro equilibrio energetico riequilibra l’energia del mondo.

Se la Kundalini salisse al 6° chakra, avremmo la chiaroveggenza totale.

Al 7° vive l’eterna beatitudine.

L’uomo non sopporta che la Kundalini resti a lungo a livelli elevati, e’ una forza che le nostre strutture non riescono a sopportare, la nostra aura non riesce a reggere il suo impatto; noi siamo come centraline limitate che non possono contenere troppo voltaggio, per questo gli stati di grazia o di illuminazione hanno tempi brevissimi, lampi folgoranti, che rapidamente si spengono, altrimenti moriremmo nella luce.
La Kundalini puo’ salire solo per brevi istanti e solo se tutti i chakra sono aperti.
Il serpente sacro dell’energia sta arrotolata nella zona del coccige e, eccezionalmente, quando l’uomo alimenta bene i propri chakra e riesce ad aprirli all’energia cosmica, sale attorno alla spina dorsale, che funziona da asse mediano, svolgendo le sue spire e irradiando energia ai vari livelli.

Il motivo sacro del doppio serpente o doppia spirale compare in molte civilta’ antiche, simbolo “apportatore di salute” come la croce svastica o gammata.
Nel mondo greco il doppio serpente era il simbolo di Esculapio, fondatore della medicina, nume della guarigione e compare nel CADUCEO di Mercurio, come un bastone centrale che termine con una testina alata (segno del divino) attorno a cui si avvolgono due serpenti. Mercurio usava il caduce’o per riportare la pace e ripristinare giustizia e salute. Il caduce’o fu nel Medioevo l’insegna dei farmacisti e appare in molte albarelle medievali. Mercurio e’ l’energia interdimensionale, il messaggero, il comunicatore, che porta le informazioni da un livello dell’essere all’altro, il vocabolo indoeuropeo e’ “karykos” = messaggero.
Curiosamente nella Bibbia e’ scritto “Due funi avvolte sono il segreto della vita”. E il DNA appare proprio come due strutture elicoidali che si avvolgono.

 

Ida e Pingala sono due serpenti attorcigliati.
Attraverso i suoi canali comunicativi, l’uomo puo’ contattare prima il proprio Se’ e poi il Se’ universale, cioe’ l’ATMAN (scintilla dello spirito nell’uomo) e il BRAHMAN (spirito universale), oppure puo’ avere l’illuminazione suprema e diventare un BUDDHA, un risvegliato.

L’uomo ha una duplice possibilita’: l’attaccamento al corpo fisico che si radica alla terra e alle sue illusioni, o il passaggio a campi di energia sempre piu’ sottili, a frequenza piu’ alta, spostando la consapevolezza in un’assunzione progressiva di coscienza cosmica.
La coscienza e’ come un viaggiatore che puo’ spostarsi in luoghi o piani o livelli diversi dell’essere, non appena il suo equipaggiamento materiale si sara’ fatto piu’ leggero.

In un sogno sono davanti a bellissimo deserto (l’ignoto) a forti colori, col mio equipaggiamento di bisacce e oggetti, e mi viene detto che, se voglio attraversarlo, devo lasciare piu’ che posso il mio bagaglio. Cosi’ conservo solo un piccolo zaino per salire sulla montagna piena di neve nella tormenta. L’angelo mi segue. Lui non ha bagaglio.

Via via che questo spostamento avviene, la Kundalini, o serpente sacro, prende a salire alimentando l’uomo di energia superiore.
Il cammino dell’uomo ordinario o del santo sono opposti, piu’ ci si attacca ai beni terreni e alla egoicita’ primaria, meno si comprendono i mondi superiori, dove la conoscenza si identifica con l’esperienza, dove conoscere e’ essere.

Swany Satyananda Saraswati, maestro di yoga tantrico, dice:
Stavo seduto sul Gange quando ebbi una esperienza. Pensavo a cose banali, quando la mia mente spontaneamente comincio’ ad essere piu’ introversa. All’improvviso sentii che la terra stava scorrendo sotto di me e il cielo si stava espandendo e allontanando. Un istante dopo feci esperienza di una forza terribile che si sprigionava dalla base del mio corpo come un’esplosione atomica. Sentii che stavo vibrando molto velocemente, i flussi di luce erano terrificanti. Feci esperienza della suprema beatitudine, cio’ che rappresenta il culmine del desiderio umano, e questa esperienza continuo’ a lungo. Il corpo intero si contraeva sempre di piu’, finche’ la sensazione di piacere divenne cosi’ insopportabile che persi completamente la consapevolezza del mio corpo.
Questo e’ il SAMHADI, l’
en-stasi.

La Kundalini e’ la forza potenziale racchiusa nell’uomo. Non e’ solo una energia fisica, ma una intelligenza superiore che irradia intelligenza a ogni chakra. I suoi risultati sono infiniti, secondo quale funzione l’uomo intenda esplicare: creativita’, amore, capacita’ di invenzione poetica o letteraria o musicale o scientifica, preveggenza, spiritualita’, funzioni politiche superiori, volontariato, misticismo.
Tutte le culture conoscono gli effetti straordinari di questa forza che e’ stata chiamata ‘ispirazione, fiamma sacra, grazia, favore degli dei…’. In India si pensa che il risveglio della Kundalini sia facilitato dalle pratiche yoga. Mentre il prana e’ genericamente l’energia vitale che si appoggia al respiro, la Kundalini e’ l’energia in se’. Salendo come due spire che si intrecciano, essa attiva i vari chakra, e ognuno di essi, al suo passare, attiva la corrispondente parte del cervello.
Anche Einstein diceva che noi usiamo solo per 6% il nostro cervello e se ne usassimo una parte maggiore saremmo dei superuomini.
L’energia che mette in moto nuove parti della nostra potenzialita’ agisce come un’esplosione. Gli induisti dicono che noi usiamo solo un decimo del cervello, le altre aree dormono perche’ non sono attivate dall’energia. La Kundalini attiva i poteri psichici.
Il genio, il santo, il guru e’ colui che e’ riuscito a illuminare la sua parte dormiente. Il bambino prodigio, come Mozart, e’ nato con un canale gia’ aperto.

I vari chakra non si risvegliano secondo un ordine. Ognuno ha un diverso grado di evoluzione che permette l’apertura di alcuni chakra. Aprire un chakra vuol dire aprire un grado di consapevolezza nella sfera ad esso corrispondente. Puo’ essere un risveglio breve, come una rara illuminazione, esperienza straordinaria di illuminazione e forma specifica di conoscenza.
Il 1° chakra che si sveglia produce stabilita’, il 2°gioia, il 3° volonta’ buona, il 4° amore, il 5° saggezza, il 6° intuizione e chiaroveggenza, il 7° spiritualita’.
Se l’Era dell’Acquario vuole aprire una nuova coscienza, la via della meditazione puo’ essere una delle strade per attuare una profonda trasformazione dell’essere.
Vivere nel corpo fisico vuol dire essere radicati all’esperienza dei sensi e della materia, aprire la coscienza superiore vuol dire rendere la conoscenza indipendente dall’esperienza.

Nella mia esperienza in OBE (Over Body Experience, coscienza fuori del corpo) la conoscenza dell’ambiente attorno era enormemente piu’ nitida e chiara e non era offuscata dal buio della notte o dalla parzialita’ della prospettiva. Io potevo vedere, sentire, avere emozioni, udire…, pur non avendo un corpo fisico a cui far riferimento e attraverso cui filtrare la percezione.
Altri raccontano di vedere i mobili della stanza da tutti i lati contemporaneamente, conoscendo anche il loro interno o di vedere in modo endoscopico, cioe’ dall’interno, i corpi viventi, e di conoscere cosa c’era nella stanza o nelle stanze vicine o sopra il tetto contemporaneamente.
La mancanza dei sensi fisici sembra liberare la conoscenza e renderla molto piu’ ampia e sicura.
Il corpo e’ una modalita’ costrittiva del conoscere di cui dobbiamo far prova ma e’ limitativo del conoscere.
E’ come se avessimo la possibilita’ di vedere entro la stretta banda della luce visibile, gli occhi sono dei paraocchi, ma il vedere in se’ fosse la possibilita’ di cogliere, oltre la capacita’ limitata degli occhi, tutta la luce esistente.
La OBE di per se’ non apre una possibilita’ assoluta, ma, liberando dalle strettoie del corpo, aumenta la conoscenza al di la’ di quanto siamo abituati a sperimentare.

 

 

Il Prana e’ esistente in ognuno ma l’energia superiore, la Kundalini, e’ una possibilita’ rara. Il Prana e’ l’intelligenza naturale inconscia che produce ogni struttura vitale; la Kundalini e’ l’intelligenza superiore consapevole che permette all’uomo l’illuminazione.
In alcuni essa resta addormentata, in altri si irradia brevemente a risvegliare alcuni Chakra, solo in pochissimi porta una vera evoluzione. Essi sono ‘i risvegliati’, i Buddha viventi.
Nelle esperienze estatiche dei santi medievali questa forza e’ vista come una scala che porta al cielo e apre progressivamente la verita’.
Il risveglio alla aperta consapevolezza prende molti nomi: Nirvana o Samhadi (stato estatico in cui la coscienza individuale tocca quella universale), Moksa (liberazione dai cicli di nascita e morte), Comunione, unione, liberazione, stato di grazia, estasi…

 

 

 

Nello Yoga tantrica la Kundalini e’ una forza dai due volti. Selvaggia e indomabile, terrificante e distruttiva, prende il nome di KALI’ (la dea scura la cui collana porta 108 teschi umani), e’ l’inconscio inferiore che puo’ dissolvere l’uomo nella follia, in fantasmi e mostri. Quella dominabile a scopi benefici prende il nome di DURGA, e’ il potere che si puo’ cavalcare come una tigre, l’inconscio superiore, fonte di saggezza e forza, pace e gloria, porta una collana di 52 teste umane, 52 come i segni dell’alfabeto sanscrito, che manifestano Brahma in forma di suono.

La Kundalini e’ la forza primaria, serpente arrotolato su se stesso per 3 spire e mezzo, le tre spire intere sono: passato, presente e futuro, tre stati principali di coscienza (veglia, sonno e sogno), esperienza soggettiva, sensoriale e vuota, tre qualita’ della materia ecc. La mezza spira e’ lo stato di trascendenza, dove non e’ ne’ veglia, ne’ sonno, ne’ sogno. Tre spire e mezzo rappresentano l’esperienza totale.
Cosi’ il Caduceo di Apollo.
La Pizia, la sacerdotessa di Apollo delfico, era la profetessa del serpente, come le sacerdotesse delle antiche Dee madri. Kali e’ adorna di serpenti, Vishnu riposa su un grosso serpente. Il serpente e’ solo una forma, un simbolo, che indica il movimento dell’energia.

Quando la forza della Kundalini si desta, ogni cellula fisica viene attivata; se aveva perduto la sua funzionalita’, la riprende con una guarigione miracolosa. La Kundalini non risiede nel corpo fisico, ne’ mentale ne’ astrale, ma nel corpo causale che non conosce tempo, spazio e oggetto. La sua ascesi la porta a divenire sempre piu’ coscienti fino a giungere al settimo Chakra, sulla sommita’ del capo, dove si identifica con la consapevolezza cosmica.
All’interno del midollo spinale c’e’ il liquido cerebrospinale, la tecnica respiratoria del Pranayama lo stimola modificando le fasi della coscienza e portando avanti l’evoluzione. Il Pranayana e’ una pratica che opera sul flusso del Prana attraverso il controllo del respiro.
Gli Induisti sono convinti che la mente dell’uomo (Chitta), nei suoi aspetti di mente conscia, subconscia e inconscia, evolva poco finche’ e’ collegata al flusso di informazioni dei sensi, ma, se si interrompe questo flusso, possa salire molto rapidamente. Occorre staccarla dalle informazioni sensoriali e mentali, affievolendo sensi e pensieri, solo cosi’ Chitta, la mente, puo’ lavorare su esperienze diverse, del tutto interne con la MEDITAZIONE. Potremmo dire che, sospendendo il lavoro sugli stimoli esterni, gli impulsi nervosi si trovano a dover ruotare attorno alla corteccia cerebrale, e si creano correnti nervose di tipo diverso che danno luogo a un’altra forma di conoscenza, svincolata dai sensi. Il risultato e’ un forte sviluppo della coscienza, la realizzazione delle qualita’ migliori, la consapevolezza di essere una sola cosa con l’universo.

 

 

 

Teoria di Sheldrake
Si e’ cercato di valutare la sintonia di onde mentali in gruppi sufficientemente ampi di persone con un lavoro mentale sincronizzato.
In sociologia, la scienza che studia i comportamenti di gruppi, e qui troviamo la teoria di Sheldrake.

Nelle isole giapponesi fu fatta questa osservazione: c’erano delle scimmie che mangiavano le patate scavandole dalla terra. Un giorno una di queste scimmie mangiava la sua patata in riva al mare e la patata cadde nell’acqua, e cosi’ venne lavata dalle onde. La scimmia senti’ che la patata lavata era piu’ buona di quella sporca di terra e cosi’ da quel giorno lavo’ nel mare le sue patate prima di mangiarle, e le altre scimmie la copiarono una dopo l’altra e lavarono anche loro le patate, modificando quindi il loro comportamento. Ma, quando la 99° scimmia ebbe imparato la cosa, un’altra scimmia in una lontana isola prese la sua patata e, prima di mangiarla, la lavo’ nel mare.

La teoria sociologica del campo morfogenetico elaborata da Sheldrake e’ molto nota negli Stati Uniti. Si dice che, se un dato comportamento si diffonde oltre una certa soglia (la 99° scimmia), produca mutamenti significativi per la totalita’ dei campi simili (risonanza morfica ), cioe’ cambi la forma d’onda o struttura collettiva anche in coloro che non hanno materialmente percepito l’evento.
Se piu’ soggetti ripetono un comportamento nuovo e si forma un campo di una certa ampiezza, quel comportamento compare anche nei soggetti piu’ lontani e ignari che tuttavia appartengono allo stesso campo vibrazionale, come se l’informazione si propagasse nella fascia vibrazionale di appartenenza. Si ha un ampliamento per risonanza. Cioe’ cambia la forma d’onda degli esistenti di una certa specie.
Nel caso delle scimmie era come se fosse stato introdotto nel loro DNA un mutamento comportamentale relativo al cibo che diceva di lavare la patate prima di mangiarle, cioe’ si aveva una modificazione nel patrimonio cognitivo (l’onda e’ una informazione).
Un pensiero armonico collettivo costituisce un’onda che crea una nuova forma, cioe’ modifica la vibrazione di campo. Il che e’ come dire che qualunque variazione comportamentale riesca a diffondersi in un numero abbastanza alto di persone, puo’ cambiare le caratteristiche di una specie.
Questa teorema e’ usato per spiegare per risonanza gli effetti della meditazione collettiva. Meditare non e’ solo variare lo stato della coscienza o avanzare verso benessere e pace ma, se la meditazione e’ applicata su grandi numeri, puo’ essere UNO STRUMENTO EVOLUTIVO a livello della specie. Ognuno di noi potrebbe essere la centesima scimmia, quella che modifica l’umanita’ e da’ una nuova svolta alla storia del mondo.

La nostra meditazione normalmente e’ percettiva e apre l’emisfero destro, mentre la meditazione orientale e’ vacua, vuota e ricettiva, consiste nel rilassare il sistema muscolare, fermare la macchina del pensiero, concentrare la coscienza sul respiro e raggiungere una totale vacuita’. Per noi Occidentali questa vacuita’ e’ difficile da realizzare, e’ piu’ facile agire sulle visualizzazioni o sui colori, cosi’ da far lavorare l’immaginazione attiva partendo da pochi dati di ingresso, cioe’ attivando l’intuizione creativa e simbolica. L’effetto e’ estremamente costruttivo e rigenerante.
In Oriente si usano figure dell’energia ovvero Mandala come visualizzazioni grafiche o cromatiche o dinamiche o sonore dell’energia con effetti terapeutici o mistici, mentre la nostra visualizzazione occidentale e’ un mito-racconto-sogno emergente dall’inconscio, narrativo o rappresentativo, in cui la psiche profonda esprime con simboli e mutamenti d’anima le sue simmetrie e armonizzazioni.
Comunque sia, la visualizzazione o la meditazione vacua aprono uno stato di riposo che disattiva la mente sinistra e dunque attiva le onde ALFA, verdi, del cuore, lo stato dell’esistente in cui l’essere distinto si scioglie nell’universale.
Il rilassamento e’ favorito da musiche particolari, che creano pace e tranquillita’, facilitando il rilassamento profondo. Spesso la musica che contiene elementi naturali (uccelli, rumori d’acqua..) e’ tranquillizzante e suscita emozioni positive. Citiamo, tra i compositori piu’ facili: Ackerman, Kitaro, Brian Eno, Enya, Wollenweider, Vangelis, Oldfield, Winter, Sakamoto, Yann e Suzanne Ciani e Steven Halpern (la sua opera Spectrum Suite e’ uno dei primi lavori sulla correlazione chakra, note e colori).
..

 

prof. Viviana Vivarelli estratto dal  sito:

 

http://masadaweb.org/

 

 

 

 HOME PAGE DI PLANETPEACE

 PLANETPEACE