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                                                                                             La        MORTE ?

 

 

 

 

Anche se potrà essere considerato  un tema lugubre e brutto, la morte è parte della vita come lo è la nascita.

 Nascita e morte, i due punti  cardini che uniscono saldamente la tua vita. Due pilastri che uniscono il tuo ponte dove sotto e sopra a quel ponte passa tantissima acqua. Acqua della quale anche tu ne sei parte. Potrei anche dire scherzosamente che siamo Atomi umidi se non addirittura in ammollo !!!  Ricordo molto bene che quando  i miei familiari andavano ad un funerale,  hanno sempre fatto in modo che io non vi partecipassi.  Forse come un qualsiasi bambino dotato di ingenuità, ero curioso di partecipare anch'io. Ma vi veniva detto che non era affatto un bello spettacolo, e che di certo non mi sarei divertito ma molto annoiato. Così  ogni qualvolta che capitava un funerale mi rassegnavo e me ne stavo a casa a giocare, anche se non spariva la mia curiosità di vedere questo evento.

A Firenze,  ho più  volte incontrato lo spirito umoristico che aleggiava tra i fiorentini. E anche quando non era morto nessuno di nostra conoscenza si diceva: " ma lo sai chi è morto? E l'altro rispondeva, no. "L'è morto i figliò di buco torto". E qui nasceva la risata. E la morte veniva automaticamente derisa anche se il fatto di per se era tutt'altro che scherzoso. Ed in questo tipo di clima era ancora più curiosa la mia voglia di assistere ad un funerale. Quando vidi per la prima volta una persona deceduta nel suo letto,  fu perchè una mia amica, costretta ad andare a vedere la persona deceduta, mi invitò perchè da sola non se la sentiva di andare. Così verso le tre di un pomeriggio ci recammo nella casa dove c'era la defunta. In casa aleggiava un clima non troppo lugubre, e questo ci invogliò ad entrare nella camera della defunta. Una signora anziana che giaceva stesa nel suo letto. E tranne noi nessun altro parente. Subito ci colpì    l'espressione buffa  che aveva in volto l'anziana signora. E ci bastò uno sguardo e quasi contemporaneamente ci mordemmo forte le labbra per trattenere le risa.  Non potevamo più trattenerci e salutando  la sorella uscimmo. fuori da  quella casa. Fatte le scale quasi volando ci ritrovammo in strada e finalmente dalla bocca partì l'esplosione delle nostre risa.  Allora pensai che non ero il solo a ridere  su un evento considerato drammatico. E tutte le volte che ci tornava in mente quell'espressione di quella anziana defunta, ripartivano le risa. Qualcuno ci avrà scambiati per matti, dei fuori di testa. immaginiamo il profondo Sud dell'Italia dove il lutto è considerato più che un lutto. 

 Ma tornando alle mie vedute sull'argomento in questione,  la curiosità vogliosa di andare ad un funerale, venne completamente rimossa dalla mia mente. Il tempo passa  e l'aver accettato la perdita dei miei familiari, mi ha rafforzato sia le ossa che lo spirito, non in senso scherzoso, ma spirito a un quasi livello di coscienza. Oggi ho capito che la morte è stata definita con questo termine solo per incutere terrore, odio, rabbia , senza che tu abbia la possibilità di una,  anche se minima, riflessione di ciò che avevi dovuto assistere. Il significato della  parola Morte è strettamente legato alle tenebre al buio, al famoso Uomo nero che viene a prenderti se non ti comporti bene, e via dicendo. Insomma è una sorte di buco nero dove cadi al suo interno e chi s'è visto s'è visto.  Ovviamente detto così è veramente straziante, anche allucinante, ma se il vocabolo usato al posto di morte fosse stato: trasformazione, passaggio, scomparsa,  altra vita etc.. sicuramente in pochi avrebbero paura della morte, e forse sarebbe stata accettata come un qualsiasi altro evento anche di tipo allegro, scherzoso.

Invece ci sono i preparativi per il funerale, i cimiteri, e la gara alla tomba più bella, più vistosa. Tutti possono vedere se eri un personaggio noto, non famoso, ricco, povero, giovane , vecchio etc. E tutto questo lugubre teatro che hanno messo in piedi, spesso ti umilia, ti deprime, e ti allontana dal tuo stato dell'essere. Poi per molti passa il tempo e come si dice il tempo aggiusta tutto o quasi e quasi dimentichi quelle scene lugubri, ti scordi di chi c'era al funerale etc. Molti sono fermamente convinti che arrivati all'ultimo passaggio della vita, non rimanga più nulla della persona amata. Certo non puoi più vederla ne sentirla. Magari pensi a cosa ti avrebbe consigliato di fronte ad una tua scelta. Sei giunto al bivio  del tuo cammino dove non sai che strada prendere. Adesso però spetta solo a te questa decisione e devi trovare la forza di saper decidere sempre per il tuo meglio. La forza se così la vogliamo chiamare è data anche dalla collaborazione dei tuoi cari scomparsi che tu non vedi o senti ma che in realtà  sono vivi e sono proprio dentro di te. Secondo me e ripeto secondo me, quando avverti che c'è qualcosa che ti spinge a prendere anche una decisione importante, c'è anche l'aiuto dei tuoi cari che molti ritengono essere morti e sepolti. E forse l'usanza della sepoltura, sempre secondo me, è stata interpretata come gesto finale di una persona che da lì non riapparirà mai più in nessun altro luogo.  Non a caso c'è il detto morto e sepolto quando si parla di una persona a noi nemica.  Quindi qualcuno ha deciso di mettere la famosa pietra sopra ( la lapide ) come segnale di una fine dell'essere. Ma a me non risulta affatto questa fine dell'essere così concepito. Anzi è il nuovo inizio dell'essere o il proseguimento in altra dimensione. Anche perchè è stupido ritenere che si nasca, si viva e poi si muoia senza mai più avere un'altra possibilità di vita. Questo però è quello che la maggior parte delle persone ritiene essere valido. E pagherebbe pure oro affinchè la cerimonia dell'ultimo saluto venisse fatta per filo e per segno. E quando non hai le possibilità economiche, devi per forza affidarti al Comune, e automaticamente ti fanno sentire diverso e magari menefreghista verso i tuoi cari che ribadisco scomparsi e non morti. Il cimitero è soltanto una vecchissima usanza messa in piedi per farti credere che la persona  cara  a te scomparsa sia lì, quando in realtà tu non ti rechi a trovare il tuo caro, ma solamente il suo involucro fatto di carne ed ossa dove poi la carne sparisce e restano solo le ossa. Il tuo caro o la tua cara non sono mai stati lì , e se prima erano al di fuori di te, dal attimo della sua scomparsa sono dentro di te, e li potranno restare fino alla tua scomparsa. Questo è un mio modo di ragionare, e potrà anche essere considerato folle o falso, ma a me non interessa il parere altrui perchè quello che provo è soltanto dentro di me. E posso assicurare che è molto bello. Questo è quello che ci potrebbe essere dopo la nostra vita e quindi perchè mai lasciarsi influenzare da vecchie tradizioni che possono essere non veritiere? E da questa domanda riparte la mia curiosità ma stavolta non verso il funerale ma bensì verso un nuovo inizio, una nuova vita che potrò anch'io condividere quando sarà giunto il mio momento di abbandono verso la vita terrena. Ecco allora la spiegazione che non riuscivo  a darmi  quando alla presenza di un funerale anzichè piangere  ridevo. Oggi e non solo di fronte alla perdita di  una cara persona semplicemente non piango e non rido ma capisco  la sua scomparsa anche se improvvisa. Forse qualcuno mi dirà che perdere il proprio figlio in circostanze anche banali, non è facile da accettare, da capire, però poi molti si lasciano trasportare dall'onda più buia, più tetra che possa esistere qui sulla terra, se interpretata come ti fanno credere molte religioni, in particolare quella cattolica. Si perchè ad Oriente di questo Pianeta se non sbaglio, dopo la morte terrena esiste una nuova vita attraverso la reincarnazione. L'anima si reincarna. Ma anche quì  qualcosa non torna.

Prima di proseguire vorrei per un attimo tornare indietro. Quando sei piccolo di solito ti viene detto che i defunti sono in cielo, e che da lassù ti osservano:" potrebbe aggiungere il prete". E quando ho fatto la Comunione mi è stato detto dal prete che Gesù adesso era dentro di me e che quindi potevo mangiare l'ostia ( il corpo di Cristo ). Allora mi domandavo: " perchè Gesù era dentro di me e magari l'amichetto scomparso era in cielo? Anche qui qualcosa non tornava. Anche Gesù era morto come il mio amichetto ma lui era dentro di me e l'amichetto e tutti gli altri defunti erano in cielo. E attraverso l'osservanza per  Gesù tutto veniva automaticamente risolto. Lui che perdona, che osserva  che è ovunque. Gesù figlio di Dio, un dio che osserva tutto e tutti , che giudica i vive e i morti e il suo regno non avrà fine. Quindi solo Dio è onniscente ,onnipotente ed eterno, mentre l'essere umano non lo è ? E perchè mai dovrebbe essere così?  Chi a deciso per chi? Una moltitudine di quesiti che se posti possono permetterci di allargare ogni tipo di veduta. Una sorte di Grandangolo  attraverso il  quale la vista del panorama si allarga e questa ampiezza di conseguenza  apre la tua mente. Detto in termini matematici, un'ampiezza a 360 gradi. Gettare i paraocchi significa accrescere noi stessi  e dare a noi stessi la possibilità di riscoprirci una seconda,terza, quarta volta e cosi via fino al ricongiungimento del vero ed unico Essere. Ma tornando alla reincarnazione e all'Oriente o mondo Orientale, nel quale si dice che ci sia nato, c'è una spiritualità religiosa che è troppo eccessiva, sempre secondo me. E non a caso sono stato " dirottato" in occidente dove è la materia che fa da padrona. Il famoso Dio quattrino, altro che Buddha. Ma la reincarnazione è comunque sia un proseguo della vita a differenza della morte con tutti gli annessi e connessi che quando arriva lì si arresta, si ferma e tutto finisce. Non posso credere e pensare a  questa fine, e se mai dovesse essere così allora vorrei conoscere la mia vita prima della mia nascita. Chi ero e cosa facevo e dove ero. Quesiti detti del periodo esistenziale, quando il bambino inizia a crescere e vuol sapere, vuol conoscere forse perchè ha dimenticato il suo passato. Non riesce a capire perchè è qui su questo Pianeta Terra ed ha un padre e una madre che lo accudiscono ogni giorno. Da qualche anno e siamo oggi  il 5 Marzo 2011, sono venuto a conoscenza della Coscienza infinita. Noi siamo questo? Questa risposta afferma in entrambi i casi, cioè si o no, l'annullamento di tutto ciò che fino adesso  la maggior parte delle persone sanno. Se alla domanda sopra  rispondessimo affermativamente allora la morte non esiste, come neppure la nascita, ma casomai una rinascita o una nuova rinascita che vuole sperimentare la vita su questo Pianeta. Quindi veniamo da un passato affrontiamo la vita terrena e poi scompariamo per riapparire da un'altra parte.  Ma se la risposta fosse negativa allora non esisterebbe neppure la rinascita, e di conseguenza neppure la morte perchè non avrebbe alcun senso. Questo ovviamente secondo me, ma non penso di essermi allontanato troppo dalle teorie di questi anni. Teorie pervenute da coloro che non hanno visto chiaro all'interno della cosidetta Scienza ufficiale. 

Quindi per concludere vorrei esprimere tutta la mia stima per coloro che hanno ipotizzato che la Coscienza fosse infinita, quindi senza un inizio ne una fine, e vorrei dare una grandissima stretta di mano alla non morte in segno di reciproca amicizia.

                                                                                                                                                                                                andrea

 

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