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LA

 

PAR OLA  

secondo me

 

 

 

Ogni  essere umano esprime le proprie volontà umane  attraverso un linguaggio che è chiamato parola.

 

La parola sia verbale che scritta viene esternata con  infinite espressioni: modi, tempi, luoghi, mondi, universi, etc. Queste espressioni sono sempre accompagnate da un doppio significato o dal suo contrario. Quindi la parola è strettamente legata alla dualità, e non alla pura essenza dell’unicità.

 

E’ sempre macchiata da infiniti accenti. Perciò dalla parola difficilmente o raramente può nascere la vera ed unica  verità, anche se può essere  prossima  a menti che hanno studiato.

Per capire la vera veridicità dell’linguaggio umano è sempre utile,  se non  doveroso, ricorrere alla vera essenza interiore che  non a caso è dentro ognuno di noi.

E perché mai dovrei credere o pensare  che sia dentro di me?  Semplice, non è possibile ne crederlo ne pensarlo, ma è automaticamente avvertito dalla propria coscienza. Forse l’agire d’impulso o d'istinto  potrebbe essere un segnale forte che è insito  in  noi, ma di cui ne siamo all’oscuro. Forse e non a caso l’agire d’istinto porta sempre a delle soluzioni ritenute  positive, viste sotto l’ottica umana. Non hai tempo di pensare o credere ed  agisci spontaneamente per tentare di aiutare te stesso o altri  da pericoli imminenti  Molte volte c'è la fai e come dice un vecchio proverbio riesci a salvare capra e cavoli. Ma può anche accadere che per salvare qualcuno che ci rimetta la pelle. E anche se è brutto da dirsi, muori. Anzi ti trasformi, non muori, ma di questo ne parlerò in un altra mia pagina riguardo alla credenza della morte.

 E’ Possibile che questo atto  spontaneo  insito in noi si sia connesso con quell'essenza che abbiamo dimenticato di avere ma che c’è sempre e tocca solo a noi esternarla proprio come facciamo con l’uso della parola.

 

E’ molto difficile riuscire a mantenere  il perfetto equilibrio attraverso l’uso della parola; e ancor di  più lo è, quando la persona che parla, è consapevole di esternare false parole. Quindi essa diventa complice di se stessa. Ma quando  non esiste questa complicità voluta o scelta, all’ascoltatore/i non resta altro che ascoltare  con attenzione tutte le parole e cercare il più possibile di estrapolarne quanta più verità possibile esista realmente. Chiamiamole pure le mezze verità.

Ovviamente sono passaggi molto difficili per gli esseri umani, ma al contrario  non lo è per la propria essenza che immediatamente avverte subito l’equilibrio di ogni parola, di ogni frase, di ogni concetto. Anche se raro l'equilibrio delle parole  può essere immediatamente captato dall’individuo stesso che in questo caso valuterà con maggior attenzione il senso di ogni singola  parola, del discorso, della conferenza, o quant’altro, ritrovandosi in un “mondo”  equo che non ha nulla a che vedere o fare con  quello  in cui si trova.  Come se in un attimo riuscisse a poter viaggiare  vedendo contemporaneamente ogni luogo .

 

Non è sempre così facile come possa sembrare, ed è proprio da qui, (  stato di non comunicazione con la propria essenza) che dall’esternazione della parola squilibrata in partenza, nascono ulteriori squilibri che sfociano in diatribe che possono assumere forme addirittura atroci, diaboliche e quasi sempre incontrollate. Intendiamoci, non è sempre così, esistono anche delle sintonie, delle armonie che animano tranquillità, serenità anche se ovviamente sono anch’esse squilibrate.

 

Ma volendo analizzare le più comuni e semplici diatribe,  che io oserei definire quotidiane  , è possibile e facile  cadere in una miriade di tranelli, trabocchetti ed altro. Tutti fattori  che ti assillano la mente e la psiche  a 360 gradi senza darti una pace ne a livello individuale ne tanto meno a livello collettivo.  Resti  totalmente confuso.

Secondo me in questo caso dove non sussiste  un grave pericolo per nessun essere sia esso umano o animale, o perché no,   vegetale, ma regna solo tanta confusione mentale, dovrebbe  avvenire una totale disconnessione da tutto ciò che è stato registrato in quel dato momento per poter  prendersi la famosa vacanza, che  per forza  non deve essere quella con i relativi  bagagli e varie sofferenze, ma bensì una semplice riflessione individuale anche se all'inizio potrà apparire tutt'altro che semplice.

 

  Lasciare baracca e burattini e spostarsi verso una mente libera da ogni pensiero. E' molto difficile da fare, specialmente  per coloro che sono al top del proprio orgoglio e che per di più non lo ammetteranno tanto facilmente neppure a se stessi.

 

A questo punto forse subentra la caparbietà del soggetto che è  straconvinto di farcela e non mollerà tanto facilmente la baracca  ne tanto meno lascerà  il posto  allo spazio vuoto nella sua la sua mente continuamente tormentata e confusa da mille pensieri. Ma aggiungerà ai suoi pensieri anche l'ipotesi  sopra descritta, cioè liberare la mente.

 

 

Questo duro scontro tra il soggetto ed il suo Io inteso anche come sapienza, conoscenza,  capiterà  più facilmente a   chi ha studiato, e si è successivamente diplomato , o laureato in una o più materie, perchè  sa di avere la facoltà di poter salire in cattedra e di parlare o sparlare a suo libero piacimento fin tanto che qualcuno lo ascolta, anche  se ad ascoltarlo è rimasto solo lui.. Un  Testimone del soggetto  parlante, è il famoso predicatore che un tempo saliva sul  pulpito, che non a caso è posto in alto rispetto a coloro che ascoltano,   per inculcare   le sue  dottrine.

 

 Spesso e volentieri  sarebbe stato meglio se  questi predicatori  avessero fatto silenzio  invece di inondare le persone sottostanti di vocaboli detti volgarmente:”  paroloni” sconosciuti per la maggioranza delle persone. E a proposito di paroloni potrei citare i medici, i dottori, che usano da sempre vocaboli  tecnici e calligrafie a noi sconosciute. Poi se andiamo ad analizzare le loro parole o a  “ tradurre” quegli scritti ( ricette ) , che ai nostri occhi sono solo degli scarabocchi,  allora puoi avere anche  la fortuna di capirci qualcosa in più. Altrimenti  resti  zitto e speri in quello  che ti hanno detto e scritto. Inoltre possono aggiungere una frase molto ricorrente che dice: “ Noi siamo i dottori e voi gli ammalati". In questo caso la parola può essere usata in modo arrogante al di là delle loro possibili ed eventuali ragioni e conoscenze, e tu malato inizi seriamente a preoccuparti.

 

 

 

 Ecco che il poter solo pensare o credere che attraverso il linguaggio delle parole ci si possa esprimere con equilibrio, è molto errato, ancor prima che queste parole fuoriescano dalla bocca. Oggi di paroloni ne escono di meno dalle così dette bocche sapienti,  ma aimè regna sovrana la confusione spesso causata dalla parola che viene urlata ai quattro venti. Tutti urlano, sbraitano senza un apparente motivo imminente, e così facendo  non ci fanno capire nulla. Potrebbe essere anche un bene, ma la caciara  porta nuovamente alla totale  confusione mentale e  spesso si è costretti  ad  assumere le vesti di  veri contorsionisti,  che non vogliono fare ginnastica o dare uno spettacolo,  ma vorrebbero semplicemente   poter vedere quella sorta di  coda, che non esiste, al contrario di Loro  che  probabilmente hanno o credano di avere, e fanno  di tutto perchè noi  si assomigli a loro e di conseguenza iniziamo ad urlare  per farsi capire.

 

Il silenzio e la mente sgombra da ogni pensiero potrebbe essere una soluzione per ricongiungerci a noi stessi, ma anche se viene detto che non esiste ne tempo ne spazio, qui nell’ora il tempo è causa di effetto, ed è sempre poco, anzi guarda caso strano non c’è tempo per riflettere, per poter stare in silenzio e con la mente sgombra  perchè qualcuno in questo lasso di tempo si accaparra l’orgoglio, l’ego, e quando tu  inizi a valutare questa  alternativa, vieni come inghiottito dal caos. Ti accorgi che è tardi e riesci ad interrompere la tua valutazione.

 

Sei attraversato da uno  squilibrio pazzesco  e nessuno può aiutarti.. Ma l’essenza, la tua essenza è sempre viva e pronta per riportarti a quell’equilibrio che da sempre c’è.

 Anche durante il caos lei, l’essenza  silente, invia quegli input necessari che ti consentono di arrivare  alla verità pura che tu stai cercando. A te pare  di non capirci nulla ma in realtà se riesci ad assaggiare ed assaporare quell’essenza tutto ti è molto chiaro sia dentro di te che fuori di te.  Il solo fatto di aver  considerato  anche per un solo  attimo una sorte di fuga  dal caos verso il silenzio, potrebbe essere il segnale inviato dalla tua essenza.

 

Siamo in balia di onde altissime e oscilliamo come dei pendoli impazziti. So che è molto difficile trovare la risposta giusta  dentro ognuno di noi, ma una volta captata neanche le onde altissime possono incutere quella  paura di annegare in mezzo all’ Oceano

 

E’ dunque molto importante conoscere fino in fondo se stessi, senza dare per scontato che già sappiamo tutto di noi, o che non ci importa nulla di ciò che è accaduto e di ciò che accadrà  perché  tanto dopo questa vita terrena nulla esiste.

Proviamo  ad  usare senza vergogna quelle parole che esprimo amicizia, amore, benessere, uguaglianza, sincerità, invece di usare liberamente i suoi contrari senza accusare vergogna alcuna.

 

Le  verità stanno proprio nel lato illuminato da quell’energia che continuamente sprigiona

una luce intensa anche se riflessa  dall’energia madre-padre che è in noi. Ma noi non riusciamo a vederla perché completamente accecati dal suo opposto, cioè il buio, le tenebre  che da secoli sono considerate il simbolo della paura. Siamo assordati dalle urla confusionarie provenienti da bocche di ogni tipo e genere.  Ma in mezzo a tutto questo c’è la spire, lo spiraglio di  cui tu puoi veramente fidarti perché è equo, è tuo e contemporaneamente parte del tutto. Lo stesso equilibrio che assume il trapezista che cammina su di un filo. La sua mente in quell’istante è sgombra da ogni pensiero ed il corpo trasformato in sola energia.

                                                                                        

                                                                                                                                              andrea

 

 

 

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